mercoledì 20 gennaio 2010

Ufficio Stampa IdV Focus IdV 19 gennaio


REGIONALI: DI PIETRO, UDC COME RADICALI, SERVE CHIAREZZA (ANSA) - ROMA, 19 GEN - Sulle alleanze Udc e Radicali si stanno comportando allo stesso modo, decidendo regione per regione ma ''serve chiarezza''. Lo sottolinea il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ''L'Udc - dice Di Pietro - si sta comportando come i Radicali. Dovrei votare in Lazio per la Bonino e poi in Lombardia sono candidati contro di me? Ci aspettiamo chiarezza altrimenti e' una enorme presa in giro per i cittadini''. Proprio in questa chiave, sottolinea Di Pietro, nasce l'operazione 'liste pulite', proposta dall'Idv al Pd. ''Noi - sottolinea l'ex pm - vogliamo una coalizione che sia di alternativa al governo piduista berlusconiano ma serve coerenza in ogni modo, sia per quanto riguarda la trasparenza sia per quanto riguarda la convergenza sul programma, perche' a me interessa che il programma poi sia rispettato''.(ANSA).

SANITA': DI PIETRO, BRAVO VENDOLA CHE NON SCAPPA AD HAMMAMET (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''La magistratura fa il suo corso ed e' bene che lo faccia giorno per giorno, ma va apprezzato il candidato Vendola che non scappa ad Hammamet ma va a farsi processare a differenza di altri che si fanno leggi a proprio uso e consumo in Parlamento''. Lo ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, interpellato sulle indiscrezioni sull'iscrizione nel registro degli indagati di Nichi Vendola nell'ambito delle indagini sulla sanita' pugliese.(ANSA).

GIUSTIZIA. DI PIETRO: CITTADINI SI RIBELLINO A LEGGI AD PERSONAM "IDV NON FARA' SCONTI, LO STATO È NELLE MANI DI UN CLAN PIDUISTA" (DIRE) Roma, 19 gen. - "L'Italia dei valori non puo' fare sconti e si appella ai cittadini affinche' si ribellino per quel che sta accedendo in parlamento". E' quanto dice Antonio Di Pietro a proposito dei provvedimenti sulla giustizia, tra cui il processo breve, all'esame delle Camere. Il parlamento, sottolinea il leader Idv, "viene piegato in materia di giustizia agli interessi personali di una persona che facendo il presidente del Consiglio non vuole essere giudicato. Questo- conclude- non e' da Repubblica e Stato di diritto, ma da Repubblica delle banane e da Stato nelle mani di un clan piduista".

CRAXI: DI PIETRO, STIAMO OSANNANDO DELINQUENTE LATITANTE (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''In questo momento non si sta dando una lettura piu' serena di quegli anni, ma piu' falsa e piu' distorta''. Lo ha detto il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, replicando a chi gli chiedeva della lettera che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato ieri alla vedova di Craxi e delle celebrazioni di questi giorni per il decennale della morte del leader socialista. ''Per questo - ha aggiunto - questa mattina siamo andati a portare dei fiori sulla tomba del padre di Sonia Alfano, ucciso per far arrestare i delinquenti mentre qui osanniamo un delinquente latitante''.(ANSA).

CRAXI: DI PIETRO, STIAMO OSANNANDO DELINQUENTE LATITANTE (2) (ANSA) - ROMA, 19 GEN - A chi gli chiedeva se verso Craxi ci sia stato un atteggiamento senza eguali, Di Pietro ha risposto: ''Certo, nel senso che ci fu un atteggiamento senza eguali da parte del crimine che ha commesso e che ha lasciato commettere, e che nella prima Repubblica molte persone commettevano. La colpa non e' dei magistrati che hanno fatto il loro dovere, ma di coloro che senza eguali hanno commesso dei crimini senza fine''.(ANSA).

CRAXI: DONADI A NAPOLITANO "DISSENTO, MI ASPETTAVO DISCORSO DIVERSO" ROMA (ITALPRESS) - "Caro presidente, rispettosamente, ma totalmente, dissento dal contenuto della lettera da lei inviata ai familiari dell'on. Craxi. Innanzitutto, perche' constato che le sue parole non stanno servendo affatto ad una serena e piu' condivisa considerazione della figura di Craxi e di quel periodo della storia repubblicana ma, semplicemente, stanno dando un'insperata forza a quelle mille interessate voci che tentano oggi, unilateralmente e strumentalmente, di riscrivere la storia 'a senso unico'". Cosi' il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi, in una lettera inviata al capo dello Stato. "Come si puo' immaginare, signor presidente, di giungere ad una memoria condivisa fino a quando a definire i contorni di questa memoria sono, lei compreso, i protagonisti politici di quel tempo, protagonisti ancora oggi, e in tanti, della vita politica? La serenita' di una visione condivisa non potra' nascere altrimenti che dall'analisi distaccata di chi quegli anni non li ha vissuti in prima persona. Lasciamo, quindi, alla storia questo compito. Per questo, la mia sensazione, leggendo la sua lettera e' che, forse non intenzionalmente, in lei per un giorno sia prevalsa la memoria di chi di quei giorni e' stato autorevole testimone, piuttosto che il giusto distacco necessario per raggiungere il pur nobile obiettivo che lei si e' proposto. Non si spiega, altrimenti - aggiunge -, come del Craxi politico e uomo di governo lei possa ricordare soltanto le innegabili positive intuizioni, dimenticando totalmente ed incomprensibilmente, di ricordarne anche il ruolo di assoluta primaria grandezza nel consentire e realizzare quel 'sacco' della ricchezza pubblica che, in quindici anni, porto' il debito pubblico dal 60 al 120%, togliendo a due generazioni future di italiani la speranza di un futuro migliore". (ITALPRESS) - (SEGUE).

CRAXI: DONADI A NAPOLITANO "DISSENTO, MI ASPETTAVO DISCORSO DIVERSO"-2- "Un vero e proprio assalto alla diligenza, con il quale una classe politica gia' screditata e compromessa cerco' di mantenere il consenso spendendo soldi che non c'erano. In quegli anni scellerati si mandarono in pensione quarantenni, si aumento' di un milione il numero dei dipendenti nelle pubbliche amministrazioni, si diede vita ad un sistema assistenziale di matrice clientelare e di illegalita' diffusa che misero il paese in ginocchio. Caro presidente, le chiedo, come si puo' tacere tutto questo? Non ho condiviso, signor presidente, nemmeno la parte nella quale lei, oggettivamente, ribadisce il fatto che non si possono cancellare le responsabilita' penali ma, cio' nondimeno lascia intendere che anche quelle furono frutto di un clima che porto' a far pagare a Craxi un prezzo piu' alto che a chiunque altro e la spinge ad evocare possibili ingiustizie, nei limiti in cui gli fu negato 'un processo equo'. Craxi pago' oggettivamente piu' degli altri grandi leader di partito, ma solo perche' soltanto Craxi risulto' inequivocabilmente aver fatto ampio uso personale dei proventi di reati, compiendo quindi atti di corruzione e non semplice finanziamento illecito. Conclusivamente le voglio dire che da lei mi sarebbe piaciuto sentire un discorso diverso, che potesse contribuire a riedificare moralmente questa martoriata Repubblica. Un discorso che dicesse con chiarezza, una volta per tutte, che il politico, tanto piu' se uomo di governo, presta un giuramento solenne verso il popolo che rappresenta. Un giuramento di onesta', di trasparenza e di lealta'. E che quando vi'ola, cosi' gravemente e amorevolmente, questo giuramento, come fece Craxi, tradisce il suo Paese e il suo popolo e niente, nemmeno il tempo, la puo' riscattare. Purtroppo, per la riedificazione morale del nostro paese, dovremo aspettare ancora a lungo". (ITALPRESS).

CRAXI: IDV, VERGOGNOSA BEATIFICAZIONE IN SEDE ISTITUZIONALE BELISARIO, ADDOLORATO PER CATTIVO ESEMPIO CLASSE POLITICA (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''E' davvero una vergogna la beatificazione di un pregiudicato in una sede istituzionale''. Commenta cosi' il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, la cerimonia di commemorazione di Bettino Craxi al Senato. ''Sono davvero addolorato per quanto sta avvenendo in questi giorni e per il cattivo esempio che la classe politico-istituzionale sta dando ai nostri giovani esaltando la figura di un uomo controverso che la storia non ha ancora giudicato, mentre lo ha condannato la magistratura indipendente''. ''Di cattivi maestri e di una informazione distorta - sottolinea Belisario - l'Italia non ha proprio bisogno, ne' e' consentito assolvere un latitante per assolvere un sistema politico degenerato ancora oggi e che cerca di cambiare le leggi facendo passare i ladri per guardie e le guardie per delinquenti. Siamo contro le ricostruzioni sommarie e unilaterali, ma affidiamo quella brutta pagina della storia italiana, che e' seguita agli anni del terrorismo e alla morte di Aldo Moro, ad una riflessione profonda piuttosto che a un revisionismo sospetto''. ''Per questo - conclude Belisario annunciando l'adesione dei senatori del Gruppo alla manifestazione di Piazza Navona per il 'No Craxi Day' - l'Idv ricorda che tra i padri della patria ci sono, tra gli altri, Einaudi, De Gasperi, Togliatti, Nenni, Moro e tra gli esempi di eroismo Falcone, Borsellino, Impastato, Alfano e tanti altri servitori dello Stato che sono morti per la nostra Italia''. (ANSA).

PROCESSO BREVE: BELISARIO, SE CONSULTA BOCCIA COLPA DEL PDL (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''Il Pdl non se la prenda con la Corte Costituzionale quando boccera' il processo breve che contiene profili di incostituzionalita' evidenti anche a uno studente del primo anno di giurisprudenza''. Lo ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario che sottolinea come ''il disegno e' sempre lo stesso: approvano una legge incostituzionale e quando la Consulta gliela boccia gridano alla sentenza politica o al complotto''. ''Imparino - conclude Belisario - a scrivere le leggi e, soprattutto, a fare norme che servano ai cittadini perche' nel tentativo, sempre lo stesso, di favorire Berlusconi, fanno passare veri e propri aborti giuridici''. (ANSA).

SOCIALISTI: DE MAGISTRIS, CI SI INCHINA AD HAMMAMET PER GENUFLETTERSI VERSO ARCORE = Roma, 19 gen. - (Adnkronos) - "Oggi ci si inchina ad Hammamet per genuflettersi verso Arcore". Lo scrive sul suo sito l'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris. "Oggi, non a caso -aggiunge De Magistris- ritornano nel berlusconismo in declino concetti, sostantivi, idee e stili di vita squisitamente craxiani: la magistratura politicizzata che cerca di delegittimare il potere, il presidenzialismo estremo a danni del Parlamento, la cultura cortigiana dello sfarzo gaudente del sovrano''. ''Quante analogie tra Hammamet ed Arcore. Riabilitare Craxi, tecnicamente un latitante che ha sfruttato la politica e il ruolo di uomo dello Stato per rimpinguare i suoi conti in Svizzera, significa -conclude De Magistris- giustificare il presente, senza capire il rischio che stiamo vivendo: quello di una democrazia minacciata e di una Costituzione a rischio da parte di un presidente del Consiglio allevato nel brodo primordiale di quel sistema chiamato craxismo che ha macchiato la storia del nostro Paese''.

Apc-Craxi/Sonia Alfano scrive a Napolitano:perchè tace su mio padre? Ieri 18 anni da sua morte non da latitante ma a difesa legalità Roma, 19 gen. (Apcom) - Sonia Alfano, europarlamentare Idv figlia del giornalista Beppe Alfano uccisio dalla mafia il 18 gennaio di 18 anni fa a Barcellona Pozzo di Gotto, ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolineando il "silenzio" di ieri, a fronte della lettera inviata ai familiari di Bettino Craxi a dieci anni dalla sua morte ad Hammamet. Gentile Presidente, il l8 gennaio - scrive fra l'altro Sonia Alfano- ho atteso fino all' ultimo una Sua parola di commemorazione, nella Sua veste di massimo rappresentante di quello Stato per la cui difesa mio padre ha dato la vita. Da è venuto solo silenzio, come negli anni passati, verso il ricordo di mio padre. Mio padre non morto da latitante continua la missiva - anzi, lui stato condannato a morte perch i latitanti li faceva arrestare. Ieri Lei ha, viceversa, voluto pubblicamente ricordare al Paese (perfino sul sito web ufficiale della Presidenza della Repubblica), la figura di Bettino Craxi, morto dieci anni fa da pluripregiudicato e da latitante, in virt di due sentenze definitive emesse in nome del popolo italiano". Lei ha detto che sull'ex presidente del Consiglio continua Sonia Alfano - il peso della responsabilità per la corruzione del sistema politico era caduto con durezza senza eguali. Sono parole di gravit inaudita, perch esse implicano o una pretesa ingiustizia di provvedimenti giurisdizionali irrevocabili, oppure conoscenza di altri responsabili di analoghi crimini sfuggiti alle maglie della giustizia. Mi chiedo, nel rispetto del Suo ruolo di garante della legalità costituzionale conclude leurodeputata se quelle Sue parole non rechino un vulnus, nella forma, alla autorevolezza di procedimenti giudiziari sviluppatisi nel rispetto delle leggi del Paese e, nella sostanza, alleguale considerazione di tutti i condannati, appartenenti alla casta politica o meno che essi siano. Proprio di questi tempi sono in essere aberranti tentativi di abbattimento dei principi costituzionali di legalità e di eguaglianza dei cittadini. Pur involontariamente, le Sue parole di oggi rischiano di rafforzarli".

**INFLUENZA A. LANNUTTI (IDV): SU VACCINO COMMISSIONE SSN INDAGHI (DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 gen. - "Sta per concludersi con perdite clamorose degli Stati e con guadagni vertiginosi della case farmaceutiche la vergognosa vicenda della falsa pandemia di influenza A. Uno spreco a livello mondiale che non ha risparmiato l'Italia e che ho denunciato gia' con un'interrogazione nel novembre scorso". Elio Lannutti, senatore dell'Idv, ricorda che "anche l'Organizzazione mondiale della Sanita' ha mostrato la sua sensibilita' agli interessi delle cause farmaceutiche che hanno lucrato da una paura mediatica oltre 22 miliardi di dollari per vaccini che non sono serviti a nulla". "A livello continentale- prosegue- il Consiglio d'Europa ha avviato un'indagine per verificare se ci sono state pressioni delle industrie farmaceutiche sull'Oms. Anche la Corte dei Conti sta indagando sulle condizioni troppo favorevoli concesse dallo stato italiano alla casa farmaceutica Novartis nel contratto di acquisto dei vaccini, ma la sola indagine amministrativa non basta". "L'Italia dei Valori- conclude Lannutti- chiedera' alla commissione di inchiesta sulla sanita' di interessarsi della questione".

IDV: PEDICA, PARTITO E' COMPATTO CON DI PIETRO = Roma, 19 gen. - (Adnkronos) - "Non esiste un partito di Di Pietro e un partito della periferia. Il partito e' uno, l'Italia dei Valori, compatto attorno al suo presidente e radicato sul territorio con persone oneste e coerenti. Pertanto, se Casini di Di Pietro pensa davvero 'tutto il male possibile', cosi' come ha dichiarato poco fa, l'Italia dei Valori Lazio e' pronta ad uscire da ogni amministrazione locale ove vi fosse la presenza dell'Udc". Lo ha dichiarato Stefano Pedica, segretario regionale dell'Italia dei Valori nel Lazio rispondendo alle affermazioni di Casini. "Mi dispiace inoltre - continua Pedica - di non poter ricambiare i complimenti fatti da Casini ai politici locali dell'Idv con altrettanti rivolti agli amministratori locali del suo partito, visto che questi non brillano per specchiata moralita'. Nel Lazio, ad esempio, il sindaco Udc di Pontecorvo non solo e' stato condannato a 6 anni per concussione, ma pare che verra' anche ricandidato da Casini alle elezioni regionali. Se questa e' la politica dei cosiddetti moderati - conclude - noi dell'Italia dei Valori siamo fieri di non essere moderatamente onesti come nell'Udc". (Mpa/Zn/Adnkronos)

NUCLEARE. SCILIPOTI (IDV): GLI ITALIANI NON CREDONO NELL'ATOMO GOVERNO LA SMETTA DI FARE INTERESSI DI POCHI GRUPPI FINANZIARI. (DIRE) Roma, 19 gen. - "Nonostante i proclami del governo, gli italiani sono nettamente contrari al nucleare". Cosi' l'onorevole Domenico Scilipoti (Idv) leggendo le stime 2009 elaborate dal ministero dello Sviluppo economico, che hanno evidenziato un vero e proprio boom nella produzione di energie rinnovabili, rispetto all'anno precedente. "Le stime del ministero- dichiara Scilipoti- ci dicono che la produzione di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili e' arrivata a coprire un quinto del fabbisogno nazionale e ha contribuito alla riduzione delle emissioni nocive nel nostro Paese. Si tratta di dati molto indicativi- prosegue- perche' dimostrano che la scelta nucleare del governo, gia' impugnata da 11 regioni, non e' condivisa nemmeno dai semplici cittadini, orientati in maniera sempre piu' massiccia verso le energie alternative". "Il governo- conclude Scilipoti- la smetta quindi di fare gli interessi economici di pochi gruppi finanziari e blocchi l'iter per la individuazione dei siti nucleari. Gli italiani ritengono piu' utile investire nelle energie rinnovabili, piuttosto che in impianti pericolosi per i cittadini e per l'ambiente". (Com/Amb/ Dire)



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