lunedì 30 gennaio 2012

IN ITALIA NON C'E' LIBERTA' DI STAMPA

Andava male, va peggio. Eravamo uno dei Paesi con meno libertà di stampa al mondo, adesso abbiamo perso altre posizioni. Nella classifica annuale di Reporter sans frontier dell'anno scorso l'Italia era al quarantanovesimo posto, quest'anno siamo scivolati fino al sessantunesimo. Meno che in Bosnia nella Guyana e Haiti.
In Italia non c'è libertà di stampa perché un grande editore e padrone di televisioni era fino a ieri il presidente del consiglio e, ancora oggi, ha in mano la vita o la morte del governo. Ma ci sono anche altri motivi altrettanto gravi, se non di più.
Il rapporto dice, per esempio, che in pochi altri Paesi tanti giornalisti vengono minacciati e subornati dalle organizzazioni criminali come nel nostro. Se era necessario avere una prova che vivere in un Paese senza legalità significa vivere in un Paese senza libertà è arrivata con questi dati.
Il terzo motivo per cui la stampa da noi è imbavagliata è che s'imbavaglia da sola. L'autocensura, fortissima nei giornali e ancora di più in televisione, esiste per un motivo solo: perché la politica continua a occupare l'informazione, sia direttamente, come in Rai e in Mediaset, sia indirettamente, perché può condizionare le scelte di moltissime redazioni.
Iniziare ad affrontare questa malattia mortale, a cominciare proprio dalla Rai, è dovere di questo governo se intende restare fino alla scadenza della legislatura. Le voci che girano in questi giorni per la direzione del Tg1 sono diverse ma hanno tutte un punto in comune: il nuovo direttore sarà scelto sulla base di calcoli politici e non professionali. Noi dell’Italia dei Valori possiamo parlare perchè siamo gli unici a non aver partecipato alla logica spartitoria del CdA della RAI. Il conflitto è talmente palese che, addirittura, all’interno di quest’organo che dovrebbe essere di garanzia, siede oggi un consigliere, Antonio Verro, che è anche deputato del Pdl. Per questo chiediamo a gran voce che si esca dall’impasse attuale e che vengano modificate le regole in modo che la Rai torni a svolgere il ruolo di servizio pubblico e i giornalisti ritonino ad essere i cani da guardia della democrazia. E’ anche così che si difende la libertà di stampa nel nostro Paese.

Postato da Antonio Di Pietro

Pubblichimo l'interessante interrogazione parlamentare del Sen. Giuseppe CAFORIO


Il Senato approva. (v. Allegato B).
Per lo svolgimento di un'interrogazione
CAFORIO (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CAFORIO (IdV). Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei porre all'attenzione della Presidenza e dell'Assemblea la drammatica situazione in cui versa tutta la Puglia, e nello specifico il territorio brindisino, ormai flagellato da una terribile recrudescenza del fenomeno criminale.
Nelle Province e nei centri di Taranto, Brindisi e Lecce si registra ormai da anni un aumento esponenziale di episodi criminali di ogni genere. Numerosissimi sono infatti i casi di furti e rapine operati ai danni di piccoli e piccolissimi esercizi commerciali, a testimonianza di come la recrudescenza del fenomeno stia assumendo connotati decisamente nuovi, oltre che preoccupanti. In un momento come quello attuale in cui con tanta facilità si è deciso di mettere mano nelle tasche degli italiani, non ci stupirebbe se il nuovo Esecutivo decidesse di introdurre una nuova imposta sulla sicurezza. Sarebbe questa forse l'unica tassa che i cittadini sarebbero disposti a pagare, proprio alla luce del drammatico stato in cui versa la legalità.
Di fronte a tale escalation, il precedente Governo Berlusconi ha inteso rispondere attraverso una riduzione della dotazione dello stato di previsione del Ministero dell'interno. Oggi, Presidente, mi chiedo quale sarà l'atteggiamento che questo nuovo Esecutivo intenderà assumere: sarà di discontinuità rispetto al passato o ricalcherà le orme nefaste del passato troppo recente?
Concludo, Presidente, sollecitando per l'appunto la risposta alla mia interrogazione 3-01807 vertente sullo stato delle forze dell'ordine nella Provincia di Brindisi, sull'insufficienza delle dotazioni strumentali e finanziarie utili all'azione di contrasto alla criminalità e sulla previsione di azioni di prevenzione e controllo sul territorio.

Ancora una volta il Sen. Caforio pone in Senato il tema della sicurezza in terra Salentina. E' noto che, sul punto,  il precedente esecutivo avesse per lungo tempo trascurato la recrudescenza del fenomeno criminale. L'intervento dimostra che i rappresentanti dell'IDV non hanno smesso di portare all'attenzione delle Camere le conseguenze nefaste derivanti dal taglio indiscriminato di risorse in favore delle Forze di Polizia.
Circolo IDV San Donaci      

giovedì 19 gennaio 2012

Ufficio stampa IDV FOCUS IDV DEL 19 gennaio '12





L. elettorale/ Di Pietro: Stavolta il Parlamento dovrà cambiarla Temo però si arrivi ad un 'porcellinum'  Roma, 19 gen. (TMNews) - "Difficilmente stavolta il Parlamento potrà tirare a campare, una riforma della legge elettorale dovrà farla anche se io temo che al posto del porcellum si farà un procellinum". Lo ha detto Antonio Di Pietro durante una conferenza stampa a Montecitorio.  Oggi la delegazione di Idv è stata ricevuta al Quirinale proprio per discutere di riforme istituzionali: "Vorremmo sapere se le forze politiche intendono davvero fare le riforme e insieme a queste anche la nuova legge elettorale. Quello che abbiamo capito da questo incontro - ha spiegato Di Pietro - è che il leit motiv da Napolitano è stato 'facciamo tutto insieme per non cambiare nulla', ossia la legge elettorale nell'ambito di riforme costituzionali".Di Pietro ha infine assicurato che non c'era nessuna ragione personale nella sua assenza dalla delegazione Idv che è salita questa mattina al Colle: "Ci mancherebbe" ha risposto ai cronisti, "anzi voglio ribadire che Napolitano sta facendo una cosa buona e giusta incontrando i partiti per sollecitarli sulla legge elettorale e poi - ha concluso scherzando - Idv è come marito e moglie, non importa chi va a fare la spesa, l'importante è che il frigo sia pieno".

  Liberalizzazioni: Di Pietro, governo sappia che tassisti poveri cristi =  (ASCA) - Roma, 19 gen - ''Ci aspettiamo che il governo domani abbia coraggio e con coraggio non si lasci condizionare dalle pressioni delle lobby che puo' ricevere specialmente per quanto riguarda le liberalizzazioni significative che non sono certo quelle dei taxi''. Lo afferma il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in conferenza stampa a Montecitorio dopo aver incontrato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera.    ''Non ci voleva una grande intuizione per comprendere che le liberalizzazioni piu' importanti sono quelle assicurative, del sistema bancario e dei trasporti, non certo le liberalizzazioni selvagge dei poveri cristi'', conclude Di Pietro. ceg/fdv 191736 GEN 12

LEGGE ELETTORALE: DI PIETRO, BENE COLLE, STAVOLTA RIFORMA SI DEVE FARE =       UNICO MIO TIMORE E' CHE SI PASSI DA PORCELLUM A PORCELLUMINO        Roma, 19 gen. - "Apprezziamo l'impegno del presidente del Napolitano nel sollecitare il Parlamento" sulla riforma elettorale. Lo dice Antonio Di Pietro dopo l'incontro questa mattina al Colle tra il Capo dello Stato e una delegazione dell'Idv. "Napolitano ha spiegato che, finiti gli incontri con i partiti, vedra' di nuovo i presidenti di Camera e Senato", spiega Di Pietro.        Un impegno apprezzato dall'Idv anche perche', aggiunge Di Pietro, va incontro "alla volonta' di quel milione e passa di cittadini che hanno firmato per il referendum". Il leader dell'Idv non nasconde le difficolta' a raggiungere un'intesa in Parlamento sulla riforma elettorale ma "stavolta sara' difficile tirare a campare...".        "Stavolta -aggiunge- il Parlamento dovra' fare le riforma. L'unico mio timore e' quale riforma. Non vorrei che passassimo dal Porcellum a un Porcellumino...". Quanto al fatto che oggi Di Pietro non abbia fatto parte della delegazione ricevuta al Quirinale, il leader Idv chiarisce che la sua assenza non nasconde alcuna tensione: "L'Idv e' come marito e moglie. O fa la spesa uno o fa la spesa l'altro, l'importante e' che il frigo sia pieno...".

Riforme/ Idv: Dopo gruppi Napolitano rivedrà Fini-Schifani Di Pietro: Apprezziamo sforzo Quirinale per legge elettorale  Roma, 19 gen. Al termine degli incontri avuti con i gruppi parlamentari sulla riforma elettorale il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incontrerà nuovamente i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani. Lo riferisce la delegazione di Idv ricevuta oggi al Quirinale.  Antonio Di Pietro, durante una conferenza stampa a Montecitorio, ha voluto anche manifestare il suo "apprezzamento per l'impegno che il capo dello Stato sta mettendo nel sollecitare il Parlamento a prendere una decisione sulla legge elettorale, uno sforzo teso a dare una risposta a quel milione e duecentomila cittadini che hanno firmato per il referendum e del quale non si può non tener conto". Secondo il leader di Idv le firme per il referendum chiedono anche "il mantenimento del sistema bipolare, il maggioritario e l'indicazione preventiva del programma di governo. Napolitano ha assicurato che a breve rivedrà Fini e Schifani per informarli degli incontri avvenuti e mettere così il Parlamento davanti alle sue responsabilità - ha aggiunto -. Ci auguriamo che in breve tempo si possa andare alle urne e riconsegnare al paese un governo e una maggioranza eletta con una legge elettorale rispettosa della volontà dei cittadini".  =

LIBERALIZZAZIONI: DI PIETRO, TRE DECRETI; FORSE BEAUTY CONTEST = - Roma, 19 gen. - Sono tre i decreti che il governo mettera' domani sul tavolo del Consiglio dei ministri, uno dei quali probabilmente riguardera' le frequenze tv. Lo ha detto il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, durante una conferenza stampa alla Camera. Di Pietro ha avuto un colloquio con il ministro dello Sviluppo Corrado Passera.     "Il provvedimento di domani in Consiglio dei Ministri e' composto da tre decreti: uno sulle liberalizzazioni, uno sulle semplificazioni e uno mi auguro sul beauty contest", ha spiegato. "Al Cdm di domani ci aspettiamo la revoca del beauty contest e che il governo con coraggio non si lasci condizionare dalle lobby e dalle pressioni che può ricevere in queste ore sulle liberalizzazioni - ha aggiunto Di Pietro -. Le più importanti non sono certo quelle sui taxi, sui poveri cristi, ma quelle su energia, assicurazioni e banche"."L'Idv vuole proporsi al governo non accettando di far parte di una maggioranza politica che sta lì solo per tenersi in vita ed evitare le urne - ha aggiunto il leader di Idv - e per mantenersi la poltrona". Per questo incontrando oggi il ministro Passera la delegazione dipietrista ha presentato le sue proposte in materia di liberalizzazioni.

Liberalizzazioni: Di Pietro vede Passera, domani in Cdm 3 decreti =  - Roma, 19 gen - ''Il provvedimento di domani in Consiglio dei Ministri e' composto da tre decreti: uno sulle liberalizzazioni, uno sulle semplificazioni e uno, mi auguro, sull'annullamento del cosiddetto 'beauty contest'''. Lo fa sapere il il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in conferenza stampa a Montecitorio, dopo aver incontrato il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. ceg/lus/bra


LEGGE ELETTORALE. DI PIETRO: NAPOLITANO INFORMERÀ FINI- SCHIFANI   Roma, 19 gen. - A margine della conferenza stampa sulle liberalizzazioni, il leader Idv Antonio Di Pietro precisa che "il capo dello Stato, dopo aver incontrato i rappresentanti delle forze politiche, informera' i presidenti di Camera e Senato del risultato di questo giro di opinioni" sulla riforma elettorale e sulle riforme istituzionali.

Liberalizzazioni/Di Pietro:Giusto ascoltare ma Idv sta con Monti Se stavolta a pagare non è solo Pantalone Idv le vota  Roma, 19 gen. - Ieri in piazza a parlare ai tassisti ("perchè prima di decidere è giusto ascoltare tutti"), oggi al fianco del Premier Mario Monti. Antonio Di Pietro conferma che in Parlamento è pronta a votare a favore al pacchetto di liberalizzazioni che il Governo Monti si appresta a varare, eccezion fatta per norme che dovessero confliggere con la vittoria referendaria sull'acqua della scorsa primavera. E semprechè "anche stavolta alla fine non risulti che a pagare è sempre e solo Pantalone".  "Siamo assolutamente d'accordo con Monti - ha detto a Raitre nella trasmissione 'A prescindere'- su tutto quello che riguarda potentati e corporazioni e le grandi reti: trasporti, energia, comunicazioni. Ha annunciato che vuole togliere lacci e lacciuoli" così come fanno circolare "che le frequenze andranno in gara". E allora, "noi le votiamo, se davvero così sarà e non ci accorgerermo che per quanto sobrio-sobrio, Monti ci sta fregando...".  Tor

GOVERNO: DI PIETRO, IDV STA AL MERITO, NO A MAGGIORANZA POLITICA = Roma, 19 gen. (Adnkronos) - "L'Idv sta la merito dei provvedimenti del governo che giudica volta per volta". Lo ribadisce Antonio Di Pietro."Noi -sottolinea- stiamo fuori dalla maggioranza politica" di Pdl, Pd e Terzo Polo che "si tiene in vita solo per la volonta' di tenersi in vita di alcuni personaggi che non vogliono le elezioni per tenersi stretta la poltrona".

CRISI. DI PIETRO: CI VORREBBE UNA BELLA PATRIMONIALE   (DIRE) Roma, 19 gen. - "Nei momenti del bisogno non te la puoi prendere sempre con i poveri cristi". Quindi, "una bella patrimoniale va bene". Lo dice il leader Idv, Antonio Di Pietro ospite di 'A prescindere' su Raitre, in merito alle misure varate dal governo Monti contro la crisi.    E sull'evasione aggiunge: "Non arrabbiatevi con Equitalia ma con chi non paga le tasse".

Centrosinistra/ Di Pietro: Foto Vasto va allargata, non ristretta Con Vendola e Pd alleanza forte riformista e senza Gattopardi  Roma, 19 gen. (TMNews) - Antonio Di Pietro continua a brandire la 'foto di Vasto' con Vendola e Bersani come nucleo di una nuova alleanza di centrosinistra "alternativa a Berlusconi e Gattopardi", a dispetto del passaggio di Idv all'opposizione del Governo Monrti a cui aveva dato inizialmente fiducia insieme al Pd, rimasto ora unico alleato di maggioranza di Pdl e Terzo Polo.  "'Vasto - ha detto Di Pietro ospite di 'A prescindere' su Raitre-  resta punto partenza per la nascita di una forte coalizione riformista solidale che abbia a cuore la difesa e l'interesse della parte più debole paese. Una foto che, nonostante tutto, io penso ancora che debba essere semmai allargata e non ristretta. Ma non certo allargata a Gattpardi...".

Riforme/ Di Pietro:Da Napolitano non vado ma gli do atto impegno Proposta Idv nota: scelta eletti a cittadini e niente imputati Roma, 19 gen. (TMNews) - "Idv non solo sono io. Il cuore di Idv sta dal capo dello stato. Ci sono capigruppo e portavoce: noi siamo una cosa sola. E' come se anche io fossi la. La delegazione di Idv dal capo dello Stato rappresenta anche me: in Italia dei Valori funziona così....".  Antonio Di Pietro è ospite di Michele Mirabella su Raitre nella trasmissione 'A prescindere', mentre il portavoce e i capigruppo sono al Quirinale, a seguito della convocazione arrivata anche a Italia dai Valori dal capo dello Stato nell'ambito della iniziativa assunta per sollecitare la realizzazione delle riforme, a partire da quella elettorale. E che ha visto finora salire al Colle i segretari di Pdl, Pd e Terzo Polo.La 'benedizione' via etere di Di Pietro, però, non è solo per i suoi compagni di partito ma per lo stesso lavoro in corso al Colle. "Do atto volentieri al capo dello Stato - ha detto a Mirabella- di aver assunto con molto impegno una iniziativa in prima persona per sollecitare le forze del Parlamento a fare sul serio la riforma, subito dopo che la Corte costituzionale ha bocciato la possibilità di referendum sulla legge elettorale, con una decisione che io ho duramente contrastato".Quanto al merito della posizione sulla riforma elettorale che Idv ha illustrato a Napolitano, "è semplice, chiara e -ha detto Di Pietro- nota da tempo".  "C'è bisogno di una legge elettorale - ha spiegato-  che tenga fermi tre parametri: si deve realizzare un sistema bipolare tendenzialmente maggioritario, grazie al quale i cittadini devono sapere con certezza chi votano e scegliere loro chi va a rappresentarli in Parlamento, chi va a governare il Paese, quale è il programma sul quale si chiede di essere eletti e governare". Inoltre, ha ricordato Di Pietro,  da tempo chiediamo di votare una "regoletta semplice semplice che dica che chi è imputato o condannato non può essere eletto nè sedere in Parlamento" . Una "norma di decenza e civiltà democratica che dovrebbe già da tempo essere stata approvata" ma che "difficilmente verrà mai votata da un Parlamento per metà di avvocati e per l'altra metà di imputati e condannati".

  L.ELETTORALE: IDV A NAPOLITANO,RISPETTARE SPIRITO REFERENDUM     (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''Nel corso dell'incontro con Giorgio Napolitano, abbiamo esposto le posizioni dell'IdV che vertono sulla necessita' e l'urgenza di una riforma elettorale che rispetti lo spirito referendario e sulla necessita' di una riforma costituzionale che, partendo dalla drastica riduzione del numero dei parlamentari, preveda la fine del bicameralismo perfetto''. Lo affermano il portavoce Idv Leoluca Orlando ed i capigruppo Idv di Senato e Camera Felice Belisario e Massimo Donadi dopo l'incontro con il Capo dello Stato. (ANSA).  191347 GEN 12

Ue/ Donadi: Da Idv mozione che affronta nodi irrisolti "Passi avanti rispetto al passato, ma c'è ancora da fare"  Roma, 19 gen. (TMNews) - Idv presenta una propria mozione sull'Europa, un documento che riconosce i "passi avanti" fatti dal Governo Monti, ma che sottolinea anche i "nodi irrisolti". Lo dice il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: "L'Italia dei Valori ha messo a punto una propria mozione sull`Europa, con lo stesso spirito costruttivo con il quale abbiamo improntato fino ad oggi la nostra attività parlamentare"."Una mozione - aggiunge - che prende atto dei passi in avanti compiuti rispetto al passato ma che affronta i tanti nodi irrisolti riguardo alla governance europea e alla credibilità delle istituzioni finanziarie europee, di fronte alla mancanza di una politica economica comune".

  LIBERALIZZAZIONI: DONADI, MOLTO PROBABILE SI' IDV     (ANSA) - ROMA, 19 GEN - "Siamo a favore del pacchetto delle liberalizzazioni, fatta salva l'acqua, speriamo sia quanto più ampio, serio e incisivo possibile. E, anche se al nostro interno non ne abbiamo ancora discusso,il sì è molto probabile. Spero anche che nel decreto si intervenga severamente sullo sfoltimento delle società dello Stato e quelle degli Enti locali che si muovono su criteri politici e senza un minimo di senso di redditività ma sottraggono molti soldi pubblici". Lo ha detto Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, ospite ad Agorà su Rai Tre.

LIBERALIZZAZIONI: IDV, NO LIMITE 5 MIGLIA PER RICERCHE IN MARE GAS E PETROLIO   (AGENPARL) - Roma, 19 gen - "Nella bozze del decreto sulle liberalizzazioni che sta girando in queste ore si paventa l'abbassamento del limite da 12 a 5 miglia dalla costa per la ricerca e le estrazioni di gas e petrolio. L'Italia dei valori è decisamente contraria a questa ipotesi". Lo dicono in una nota congiunta il presidente dei senatori dell'Idv, Felice Belisario e la capogruppo del partito in commissione Industria a Palazzo Madama, Patrizia Bugnano. "Nel Mediterraneo, infatti, si sono verificati negli ultimi anni numerosi incidenti marittimi che hanno causato versamenti di petrolio e sostanze chimiche. Per questo nel giugno scorso il precedente governo accolse un ordine del giorno di tutto il gruppo Idv al Senato, che impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di non procedere al rilascio di nuove autorizzazioni per la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi su giacimenti con profondità  superiori a quelle già attualmente oggetto di estrazione e a valutare l'opportunità di sospendere o rivedere le autorizzazioni già assegnate. Portare a 5 miglia - concludono Bugnano e Belisario - il limite per le perforazioni significa mettere a rischio di disastro ambientale le nostre coste. Una volta tanto proviamo a prevenire evitando il saccheggio delle nostre coste". com/bat

CRISI. BELISARIO: BASTA CHIACCHIERE, VERA CRESCITA E VERA EQUITA'   (DIRE) Roma, 19 gen. - "Non c'e' tempo da perdere, la strada e' una ed e' chiara: urgono misure per la crescita con la creazione di nuovi posti di lavoro". Lo dice il capogruppo dell'Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario, che aggiunge: "anche oggi leggiamo numeri da brivido per la nostra economia".    "L'Istat- aggiunge- ci bastona sul presente parlando di otto milioni di poveri, sei persone su dieci occupate nella fascia di eta' 20-64 anni  e di piu' due milioni di giovani fuori dal circuito formativo e lavorativo. Non solo, la meta' dei disoccupati e' senza lavoro da oltre un anno. E per il futuro le cose non sembrano migliorare. L'Fmi, parla, infatti, di recessione anche per i prossimi due anni. Urgono, allora, provvedimenti concreti che vadano nella direzione dello sviluppo, per invertire la rotta, e dell'equita', affinche' non siano sempre gli stessi a pagare il prezzo della crisi. Con le chiacchiere- conclude Belisario- certamente non si arriva a fine mese!"

SCIOPERO TIR: IDV, MONTI ASCOLTI RAGIONI PROTESTA BISOGNA ISOLARE I VIOLENTI DAI MANIFESTANTI PACIFICI    (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''Sarebbe opportuno e quanto mai urgente che il governo Monti ascoltasse coloro che stanno protestando e che esprimono i mille disagi della Sicilia e dei siciliani. Bisogna isolare i violenti dai molti manifestanti pacifici, che vogliono solo essere ascoltati, altrimenti si rischia di consegnare la giusta protesta a perversioni criminali e ai violenti''.  E' quanto afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: ''Troppi governi sono stati indifferenti ai problemi del Mezzogiorno e alla necessita' di sviluppo e infrastrutture ed e' ora che si comincino ad affrontare seriamente i mille nodi irrisolti che attanagliano l'economia siciliana come quelle delle altre regioni del Sud''.    ''La Sicilia ed il Mezzogiorno - conclude Orlando - sono le vittime di una sommatoria perversa tra legittime ragioni della protesta e strumentalizzazioni di ogni genere: Monti ha il dovere di ascoltare e dare risposte, selezionando il grano dall'olio''. (ANSA).

  LIBERALIZZAZIONI: BORGHESI (IDV), SIANO A VANTAGGIO CITTADINI = (AGI) - Roma, 19 gen. - "Andremo a guardare come sempre nei dettagli ma noi abbiamo sempre detto di essere a favore delle liberalizzazioni, purche' siano a vantaggio del cittadino". Queste le parole di Antonio Borghesi (IdV) ospite in studio a Tgcom24. "Tutte le liberalizzazioni che andranno in questa direzione saranno appoggiate con favore da parte nostra. Finora vedo poco incisivi gli interventi fatti nel campo dei settori bancario, finanziario e assicurativo. In questi settori ci vorrebbe piu' coraggio. Ci riserviamo di entrare nel dettaglio dei provvedimenti ma in linea di massima siamo convinti che abbattere le barriere e rendere il mercato piu' competitivo sia una cosa indispensabile". (AGI) Ted 191000 GEN 12


MILLEPROROGHE: IDV, CASTA SALVA ANCORA SE STESSA     (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''Ancora una volta la casta salva impunemente se stessa. Oggi ha deciso di tutelare i partiti politici dalle multe per affissioni abusive. In Commissione Bilancio, a parte Italia dei Valori, tutti hanno votato  a favore di questo vergognoso emendamento''. Lo afferma Antonio Borghesi, vicepresidente dell'IdV alla Camera.    ''E' questo emendamento che e' abusivo, quanto o piu' delle affissioni che intende condonare - aggiunge Borghesi - siamo di fronte all'ennesimo scandalo a carico di una casta che salva se stessa e, puntualmente, dimentica i cittadini''. (ANSA).       FLB 19-GEN-12 19:02 NNNN


  CRISI: LANNUTTI (IDV), BENE VERIFICHE SU STANDARD & POOR'S, FRENARE SPECULAZIONE   (AGENPARL) - Roma, 19 gen -  "Le verifiche della Guardia di Finanza presso la sede milanese della Standard & Poor's, disposte dalla Procura di Trani, confermano le ragioni delle nostre denunce nei confronti delle agenzie di rating. È necessario impedire alla cricca della finanza speculativa di attentare alla sicurezza economica degli Stati e ai sudati risparmi dei cittadini". Lo dichiara Elio Lannutti, Capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato. "Agenzie come Standard % Poor's - aggiunge - hanno al loro interno conflitti di interesse grandi come una casa: basti pensare a Black Rock, un fondo azionista di Unicredit e Mediaset che gestisce un patrimonio di 3.500 miliardi di dollari. Le pagelle ad orologeria, la manipolazione del mercato e i giudizi interessati destabilizzano il sistema economico e bancario, alimentando la speculazione a danno di famiglie e imprese. Manifestiamo il nostro plauso alla Procura di Trani e siamo grati al pm Ruggiero e al Procurato capo Capristo per l'ottimo lavoro che stanno svolgendo, ma la politica ha il dovere di inchiodare la cricca del rating alle proprie responsabilità. E' inaccettabile che l'Esma, ennesimo carrozzone complice della crisi, abbia registrato le agenzie anche in presenza di palesi conflitti di interessi: è evidente che costituiscono una minaccia al progetto europeo, serve un impegno comune per frenare la speculazione e liberarsi dalla dittatura degli oligarchi della finanza speculativa. Confidiamo nella giustizia, ma - conclude Lannutti - ciò non basta: a partire da Martin Schulz, il sistema politico europeo deve reagire subito con regole e sanzioni durissime". com/mca

RAI: BORGHESI (IDV), VERRO SI DIMETTA SUBITO DALLA CAMERA   (AGENPARL) - Roma, 19 gen - "L'onorevole Verro dichiara che si asterrà dall'attività parlamentare finché rimarrà consigliere Rai. Quindi verrà pagato dalla Camera senza andarci? Dopo il danno, la beffa. Se l'onorevole Verro sceglie di continuare ad esercitare la sua funzione di consigliere Rai, come ha dichiarato, allora ha il dovere di dimettersi subito dalla Camera dei Deputati". E' quanto dichiara in una nota Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera.  "L'incompatib ilità di Verro è sotto gli occhi di tutti - spiega Borghesi - come confermato da vari casi precedenti e come ammette lui stesso annunciando di volersi dedicare solo alla Rai. E' bene, però, che non si prendano in giro le istituzion i: se la scelta di Verro è quella di rimanere consigliere Rai, allora deve lasciare subitola Camera". com/sdb

  MILLEPROROGHE: MURA (IDV), SU CONTRIBUTI AI PARTITI GOVERNO HA AMMESSO ERRORE   (AGENPARL) - Roma, 19 gen - "Sull'emendamento 4.01 al mille proroghe che ha riaperto i termini per la presentazione  delle richieste di rimborso elettorale per le elezioni regionali del Molise, l'Italia dei Valori aveva ragione come dimostra il fatto che il governo abbia ammesso il proprio errore. Infatti nella prima versione approvata dalla commissione si prevedeva una copertura finanziaria di 300.000 euro che non aveva ragione di essere e che quindi avrebbe soltanto aumentato i soldi ai quali i partiti avrebbero avuto diritto". Lo dichiara l'on. Silvana Mura deputata di Idv e membro della commissione bilancio della Camera. "Personalmente ho contestato immediatamente in commissione la riformulazione proposta dell'emendamento Fallica, ma purtroppo senza successo, dal momento che l'emendamento è passato ugualmente con i soli voti contrari di Idv e Lega. Per fortuna però, dopo aver avuto un confronto diretto sia con i rappresentanti  del governo in commissione, sia con i funzionari che li accompagnavano, il governo si è accorto dell'errore e il testo precedentemente approvato è stato rimesso ai voti senza la parte che prevedeva la copertura finanziaria . Tutto è bene quel che finisce bene, ma se pur nelle diverse posizioni politiche si prestasse ascolto nel merito alle critiche sollevate non solo da parte del governo, ma anche da parte dei relatori, certi errori, potrebbero essere evitati". com/bat

GIGLIO,   PALAGIANO (IDV): DA GOVERNO INFORMATIVA INSODDISFACENTE  (9Colonne) Roma, 19 gen - "L'informativa a più voci sulla tragica vicenda della nave Concordia a nostro avviso non ha chiarito pienamente le azioni e le iniziative che il governo intende mettere in atto per evitare che in futuro accadano tragedie simili e soprattutto per prevenire le terribili ricadute sull'ambiente". Lo ha dichiarato l'onorevole Antonio Palagiano, deputato di Italia dei Valori che, sulla vicenda, ha presentato oggi un'interpellanza urgente al ministro Clini. "Ho presentato un'interpellanza urgente al ministro dell'Ambiente per sapere quali azioni il governo intenda mettere in atto per fronteggiare l'emergenza e il disastro ambientale che potrebbe scaturire dalla fuoriuscita delle tonnellate di gasolio presenti nei serbatoi della nave Concordia. Ma soprattutto per sapere di quali mezzi, al momento, l'Italia dispone per far fronte a un'emergenza ambientale come questa. Ho chiesto al ministro - ha proseguito Palagiano - se non ritenga prioritario rivedere i limiti alla navigazione marittima, troppo spesso più attenta alle esigenze turistiche che alla tutela del patrimonio naturale e ambientale del nostro Paese. Altresì ho chiesto se non ritenga opportuno attivarsi affinché siano predisposti, lungo gli otto mila chilometri della nostra costa, dei presidi di disinquinamento con imbarcazioni adatte e barriere di contenimento pronte all'uso. Ancora, ho chiesto al Governo di prevedere un piano che possa escludere le grandi navi, e quelle con carichi pericolosi, dalle rotte considerate più a rischio, tra cui quelle che interessano aree ad altissimo valore naturale, arcipelaghi, o addirittura le stesse 'aree urbane' come nel caso della laguna di Venezia". "Purtroppo - ha concluso Palagiano - l'errore, il dolo, la stupidità dell'essere umano sono sempre esistiti, esisteranno sempre e sono inevitabili, nostro malgrado. Ma sono le conseguenze che dovevano e che dovrebbero essere, invece, previste ed evitate". (red) 191217 GEN 12

  NAVE COSTA: PALAGIANO, RICERCARE CAUSE OLTRE ERRORE UMANO     (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''L'errore umano, il dolo o la stupidita' esistono ed esisteranno sempre e sono purtroppo inevitabili, nostro malgrado. Ma nel caso del disastro della Costa Concordia, erano le conseguenze che non dovevamo accadere''. Lo dichiara l'onorevole Antonio Palagiano, deputato di Italia dei Valori, che ha presentato oggi alla Camera un'interpellanza urgente al ministro dell'Ambiente.    ''Mi chiedo, ma chiedo soprattutto ai ministri Clini e Passera, come sia possibile che una nave passeggeri di ultimissima generazione, che risponde a tutti i criteri di sicurezza possibili ed immaginabili e costruita con compartimentazioni stagne, secondo un sistema cellulare che impedisce il passaggio dell'acqua in caso di impatto, possa adagiarsi su un lato e affondare. Una nave moderna - prosegue Palagiano - e' costruita con criteri avanzatissimi di alta ingegneria navale e non e' possibile che l'acqua sia arrivata nei saloni, seminando panico e morte''. ''Se cosi' e' stato, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Pertanto - conclude il deputato IDV - oltre all'idiozia umana, vanno accertate altre cause''. (ANSA).

MILLEPROROGHE: ALFANO (IDV), EMENDAMENTO AFFISSIONI ABUSIVE E' VERGOGNA   (AGENPARL) - Palermo, 19 gen - "Mi pare evidente che la situazione in Parlamento, con il declino politico di Berlusconi, non è affatto cambiata. Abbiamo un governo che ama essere definito ‘sobrio' nonostante il più alto tasso di conflitti di interesse della storia, e i partiti, in maniera assolutamente bipartisan, continuano a garantirsi impunità varie, non senza la complicità dell'esecutivo. A chi ha voluto emendare il decreto Milleproroghe per garantire il vergognoso condono relativo alle multe per l'affissione selvaggia ed illegale operata dai partiti, ricordo che il Paese è in emergenza e che in provincia di Messina migliaia di sfollati e di imprenditor i e commercianti affossati dall'alluvione del 22 novembre, e abbandonati dalle istituzioni, si sarebbero aspettati ben altro: ad esempio l'inserimento tra le deroghe a quello stesso decreto, come avvenuto per Toscana e Liguria. Il governo Monti si opponga a scempi di questo tipo o smetta di parlare di credibilità".   Lo ha detto l'eurodepu tata messinese Sonia Alfano (IdV), criticando l'emendamento-s anatoria dei relatori al decreto legge "milleproroghe". com/sdb

RIFIUTI: ZANONI (IDV),EFFETTI INCENERITORI SU AGROALIMENTARE     (ANSA) - BRUXELLES, 19 GEN - L'eurodeputato dell'IdV, Andrea Zanoni, ha chiesto con un'interrogazione alla Commissione europea uno studio sugli effetti delle particelle emesse da impianti industriali inquinanti e distanze minime di sicurezza dai campi agricoli.    ''La salute dei cittadini viene prima di tutto'', ha detto Zanoni. "L'Autorita' europea per la sicurezza alimentare Efsa promuova uno studio sugli effetti delle particelle emesse da impianti altamente inquinanti come inceneritori e cementifici sulle colture dei campi agricoli limitrofi'', ha aggiunto.    ''In alcune regioni molto industrializzate d'Europa, ad esempio nel Nord-Est italiano, sono frequenti le aree coltivate in prossimita' di stabilimenti industriali altamente inquinanti - ha spiegato Zanoni -. Penso ad esempio a impianti di incenerimento rifiuti, cementifici, fonderie di metalli, centrali elettriche a carbone o a pet-coke, e addirittura a centrali nucleari''. Secondo l'eurodeputato, ''i rischi di contaminazione per le colture e le produzioni alimentari limitrofe sono evidenti e preoccupanti''.    Per questo il leader ambientalista ha chiesto alla Commissione europea ''di stabilire rigorosi criteri di distanze che devono essere rispettate tra questi impianti e le aree coltivate''. Secondo Zanoni ''il paradosso e' che spesso si tratta di prodotti Doc, Dop e Igp, venduti quindi al consumatore finale come di qualita' superiore''.(ANSA).

  VIOLENZA SESSUALE:CARLINO (IDV), NECESSARIO MIGLIORARE LEGGI    (ANSA) - CATANZARO, 19 GEN - ''Una storia aberrante, quella della disabile abusata sessualmente e messa incinta dal fratello, notizie che non vorremmo mai sentire e spesso restano nascoste perche' la vittima ha paura di denunciare''. E' quanto afferma, in una nota, Giuliana Carlino, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza in relazione a quanto accaduto in provincia di Reggio Calabria.    ''In questo senso - prosegue Carlino - esprimiamo un plauso alle forze dell'ordine per il loro impegno nel perseguire il reato. Purtroppo le violenze nei confronti delle donne sono all'ordine del giorno. Per questo serve un a riforma complessiva volta ad introdurre in tutti i paesi Ue le migliori leggi europee a tutela delle donne, tra le quali e' presente quella spagnola relativa alla violenza domestica''.    ''L'IdV - prosegue Carlino - promuove da tempo il progetto 'Choisir la Cause des Femmes' con il quale intendiamo sollecitare l'estensione della piu' ampia tutela legislativa possibile dei diritti delle donne. Intendo presentare una mozione volta ad impegnare il governo ad approvare le 14 migliori norme europee per salvaguardare la condizione femminile in rapporto a famiglia, procreazione, lavoro, politica e violenza. Noi abbiamo il dovere di combattere la mercificazione delle donne da ogni punto di vista, dalla sicurezza alle pari opportunita', ma serve anzitutto un impegno concreto sul piano culturale affinche' l'episodio accaduto in provincia di Reggio Calabria non si ripeta mai piu'''.(ANSA).

ALCOA: BARBATO (IDV), ONOREVOLI? CI VORREBBERO FORCONI ...      ROMA, 19 GEN - ''Parlamento assente sul lavoro, presenti quindici deputati su 630!'': cosi' Francesco Barbato, Capogruppo IdV alla Commissione Finanze, sui lavori di questa mattina alla Camera, dove all'ordine del giorno, vi era l'informativa urgente del Governo sull'annunciata chiusura dello stabilimento Alcoa e sulla crisi industriale dell'area.    ''In Aula eravamo solamente 17 deputati ed il gruppo piu' numeroso era rappresentato dall'Italia dei Valori'', ha attaccato Barbato che ha aggiunto: ''Si parla tanto di lavoro da parte degli 'onorevoli' nei talk show e sui giornali e poi alla prova dei fatti, al momento di discuterne, non si presentano in Parlamento. Direi che e' vergognoso! Dello stesso avviso anche i rappresentanti delle piccole e medie imprese il c.d partito delle aziende a cui ho portato il mio sostegno mentre manifestavano in piazza Monte Citorio. Riferendo loro come funziona il Palazzo (anzi come non funziona!) hanno commentato che 'mentre il paese affonda questi non si presentano in parlamento per affrontare un problema di tale gravita''. Davvero - conclude Barbato - ci vorrebbero i forconi per questa politica''. (ANSA).

SCUOLA: DI GIUSEPPE (IDV), DISCUSSE OGGI LE DUE INTERPELLANZE URGENTI.   (AGENPARL) - Roma, 19 gen - "Oggi in Aula ho discusso le interpellanze urgenti, la  n. 2-01291 riguardante le Problematiche relative al riconoscimento dell'anzianità di servizio dei lavoratori ausiliari, tecnici, amministrativi  (ATA) e degli insegnanti tecnico-pratici (ITP) transitati dal comparto degli enti locali ai ruoli dello Stato, e la n. 2-01292 relativa alle Iniziative a favore degli insegnanti precari della classe di concorso A052 e per la revisione delle disposizioni di cui alla nota ministeriale  n. 272 del 14 marzo 2011". Cosi l'On. Anita Di Giuseppe sui lavori parlamentari. "Per quanto riguarda la prima interpellanza, nonostante la risposta non sia stata completamente soddisfacente, c'è da sottolineare  però, la disponibilità espressa dal Sottosegretario Elena Ugolini, a voler rivedere la situazione attuale, ed a tal proposito ho voluto sottolineare la necessita di due interventi, uno di natura giuridica e l'altro di natura economica, affinché a questi lavoratori venga  riconosciuta un'anzianità per intero. Ho inoltre sottolineat o che questa categoria attende chiarezza dal 1999, e sarebbe ora di farla. Per quanto riguarda invece la seconda interpellanza, relativa alla classe di concorso A052, ho inteso sottolineare che così come stanno le cose si capovolge per intero quello che è il principio meritocratico delle abilitazioni a cascata, cioè la possibilità agli abilitati delle classi di concorso più basse, A051 e A050, di accedere ad un cospicuo numero di istituti, cosa invece che non è estesa proprio alla classe di concorso A052, che magari ha delle competenze maggiori. Quindi, viene anzi evidenziata la limitazione delle possibilità lavorative di questi docenti della classe di concorso A052., è necessario risolvere questa situazione, come è necessario salvaguardare le reali competenze dei doceti. Alla risposta del Sottosegretario, soprattutto sui punti relativi ai tagli subiti dalla scuola, ho fatto presente che il Ministro Gelmini ha fatto cassa su quella che è la scuola pubblica italiana e che questo il gruppo dell'Italia dei Valori non lo potrà mai giustificare. Data la disponibilità dimostrata dal Sottosegretario, auspico che da oggi si inizi a cercare le giuste soluzioni e le risposte ai molti problemi della scuola, anche se -conclude l'On. Di Giuseppe - ho ribadito che non bastano i proclami, c'è invece bisogno di soluzioni e di certezze la scuola, fino ad oggi, non ha mai avuto". com/bat

AGRICOLTURA: MESSINA "GOVERNO INSENSIBILE ALLE ISTANZE DEL SETTORE" ROMA (ITALPRESS) - "Mentre la protesta del Movimento dei Forconi dilaga, il massacro dell'IMU agricola continua. Altro che valorizzazione dell'agricoltura! Stante le rassicurazioni che avevamo ricevuto ieri durante l'incontro con il Ministro Catania, il Governo ha esordito in Commissione dando parere negativo sui nostri emendamenti. Anche la modifica al testo presentata dai relatori, sebbene fosse solo un piccolo passo, con un coup de the'atre, e' stata inspiegabilmente ritirata". Lo afferma in una nota il deputato Ignazio Messina, responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura e Pesca dell'Idv, in merito allo svolgimento dei lavori alla Camera sul provvedimento Milleproroghe. "L'agricoltura e' in ginocchio - sostiene il deputato - e il Governo, invece di sollevarla, le assesta un nuovo duro colpo: e' questa la sensazione che abbiamo tratto dall'atteggiamento tenuto in Commissione. Al di la' delle belle parole sulla pressione fiscale degli agricoltori rilasciate dal Ministro Catania alla stampa, il Governo continua a infierire sul settore e anziche' sostenere la giusta protesta degli agricoltori siciliani, a cui l'Italia dei Valori e' vicina, non sta facendo altro che esasperare gli animi con il rischio che la protesta si diffonda agli agricoltori di tutto il Paese. La battaglia dell'Italia dei Valori a fianco degli agricoltori non e' comunque finita - conclude Messina - ripresenteremo per il voto d'Aula i nostri emendamenti e, a questo punto, vogliamo capire se c'e' un disegno contro lo sviluppo del settore primario". (ITALPRESS). sat/com 19-Gen-12 18:59





Video presenti in questa mail
Caricamento ...
Si è verificato un errore contattando il server. Riprovare più tardi.
Caricamento ...
Si è verificato un errore contattando il server. Riprovare più tardi.

mercoledì 18 gennaio 2012

Il Presidente Di Pietro a Lecce il 20 gennaio: precisazioni

Cari amici,

con riferimento alla mail inviata in precedenza, segnaliamo che la conferenza stampa delle ore 11.45 si terrà in Via Nicolò Foscarini, 20 angolo Via Salvatore Grande.

Cordiali saluti.
Segreteria Nazionale IDV

____________________________________________________________
www.italiadeivalori.it
SEDE NAZIONALE "ITALIA DEI VALORI"Via Felice Casati, 1/A - 20124 Milano MI

martedì 17 gennaio 2012

Rimettere in funzione la Giustizia


giustizia_adp.jpg
Oggi il ministro Paola Severino ha illustrato alla Camera la sua relazione sulla situazione della giustizia in Italia. Credo si debba onestamente riconoscere che ci sono in quella relazione molti aspetti positivi e che senza alcun dubbio viene indicata una nuova strada distante rispetto ai veleni del precedente governo.
Invece di prendersela con i magistrati, colpevoli di fare il proprio dovere, finalmente si parla dei problemi reali che impediscono alla giustizia di funzionare come dovrebbe (come la lentezza dei processi o l'enorme arretrato della giustizia civile), e che coprono di vergogna il nostro Paese (come l'insostenibile condizione delle carceri italiane).
A nostro parere mancano ancora molti capitoli importantissimi, ma finalmente pare ci siano le condizioni per avviare un confronto e un lavoro costruttivi. Noi dell'Italia dei Valori, che non facciamo parte della assurda maggioranza Pdl-Pd-Terzo Polo, abbiamo presentato una nostra mozione, con scritte nero su bianco le nostre proposte. Queste rispondono al semplice buon senso e alla conoscenza reale dei problemi che bisogna risolvere per rimettere in moto la giustizia.
Le proposte le presento anche su questo blog, in allegato, in modo che tutti possano sapere di cosa stiamo parlando: sforzo eccezionale per informatizzare e digitalizzare la giustizia civile; priorità assoluta della lotta alla corruzione con la reintroduzione immediata del falso in bilancio e dei delitti in materia societaria, introduzione di nuove fattispecie di reato ad hoc, come l'autoriciclaggio, e immediata ratifica della convenzione europea contro la corruzione.
Temiamo però fortemente che il parlamento si comporterà come sempre. Volterà la testa dall'altra parte e rifiuterà di discutere proposte che porterebbero davvero l'Italia verso una giustizia equa, rapida ed efficiente.
Noi però assumiamo qui l'impegno di tenere puntualmente informati i cittadini e gli elettori su come si comporterà giorno per giorno il Parlamento, su ogni fronte e prima di tutti su quello fondamentale della giustizia.
Questa è la mozione che presenteremo, anche se temiamo che questo parlamento pieno di imputati e condannati difficilmente vorrà approvare misure che facilitino il corso della giustizia.

Postato da Antonio Di Pietro in | Scrivi | Stampa | Iscriviti
Commenti (29) | Cita sul tuo sito | Diffondi il post di Antonio Di Pietro nel tuo account Facebooktwittericon.jpgDiffondi il post di Antonio Di Pietro su OkNotizie Diffondi il post di Antonio Di Pietro su Segnalo.com Diffondi il post di Antonio Di Pietro su Technorati Diffondi il post di Antonio Di Pietro su Digg Diffondi il post di Antonio Di Pietro su Diggita

DI PIETRO A LECCE

Cari amici,
la presente per informarvi che il prossimo 20 gennaio il Presidente sarà a Lecce con il seguente programma:
· Ore 10.00 Passeggiata al mercato con partenza da Via Marinosci, 16 (di fronte all’Hotel Cristal);
· Ore 11.45 Conferenza stampa in Via Foscarini, 20.
Cordiali saluti
Francesca Bonetti
Capo Segreteria e S.P.
On. Antonio Di Pietro

lunedì 16 gennaio 2012

L'ABC della politica

Spesso negli ultimi tempi, noi che continuano a criticare le decisioni del governo e l'immoralità di questo Parlamento, veniamo accusati di diffondere l'antipolitica e giocare allo sfascio. Quando al governo c'era solo Berlusconi questa accusa arrivava da destra. Adesso che nella maggioranza stanno tutti insieme appassionatamente puntano il dito anche alcuni di quelli che fino a ieri dicevano le stesse cose.
Questa accusa è bugiarda, interessata, ingiusta e infondata. E' l'esatto opposto della verità.
L'antipolitica la diffonde chi salva Nicola Cosentino e chi sta in maggioranza con chi salva Cosentino.
L'antipolitica dilaga quando in Parlamento tutti dicono che una legge elettorale fa schifo ma se la tengono perché fa comodo a loro e anzi brigano per impedire al popolo di cambiarla con il referendum.
L'antipolitica vince quando un governo vara leggi ingiuste e poi per giustificarsi dice la stessa bugia che diceva Berlusconi: “Non c'era alternativa”. Se ci fossero le elezioni oggi tutti i sondaggi dicono che quasi metà degli italiani non voterebbe. Questo è l'ABC dell'antipolitica che si fa ogni giorno in Parlamento e che noi siamo i soli a combattere.
L'accusa di giocare allo sfascio è altrettanto ingiusta. Io non sono un economista ma sono sicurissimo che non sarà mettendo qualche licenza di taxi in più e aprendo qualche nuova farmacia che ripartirà la crescita. La base per lo sviluppo è che i cittadini abbiano fiducia in chi li governa e in chi li rappresenta.
E' chi continua a demolire ogni giorno questa fiducia, in Parlamento e al governo, che sta giocando irresponsabilmente allo sfascio, non noi.

--------------------------

Siete d'accordo con il mio appello alla mobilitazione? Firmate qui la petizione:
tuttiinpiazza_adp%20%281%29.jpg

Postato da Antonio Di Pietro

lunedì 9 gennaio 2012

MONTI, LA SVIZZERA E QUEI CAPITALI DA RIPRENDERE

Nell'intervista pubblicata oggi su La Stampa analizzo la situazione economica italiana e le possibili soluzioni.

Il rientro dei capitali dalla Svizzera, sono 160 miliardi di euro illegalmente esportati, una cifra che permetterebbe all’Italia di risolvere gran parte dei suoi problemi. Quando Fabio Fazio ha chiesto al presidente del Consiglio se si stava lavorando ad un accordo con la Svizzera, Monti ha sorriso e ha lanciato una delle sue usuali frecciate. «In Italia l’hanno chiesto alcuni che dicono mai più condoni». Il riferimento era abbastanza chiaro. Ce l’aveva, ad esempio, con l’Italia dei Valori che sulla tassa sui capitali all’estero sta combattendo una battaglia in Parlamento. Ma che al tempo stesso ha avvertito tutti di essere contrario ai condoni.

Antonio Di Pietro, che ne pensa: Ce l’aveva con voi il presidente Monti?
«Il presidente del Consiglio non riesce ad essere ancora preciso né sulla questione dei capitali all’estero né sul contributo di solidarietà che ne dovrebbe derivare. A noi dell’Italia dei Valori dispiace che per parlarne nell’intervista abbia fatto ricorso ad un paragone che non ha alcuna ragione di esistere, invece, a nostro avviso. Anzi, è il contrario: perché è verissimo che noi non vogliamo condoni ma è vero anche che non vogliamo nemmeno lo scudo fiscale: noi chiediamo il sequestro dei beni. Visto che invece il governo precedente li ha scudati allora chiediamo almeno un contributo. Ci sembra il minimo che si possa chiedere».

E che cosa ne pensate di un accordo con la Svizzera per far rientrare i capitali all’estero?
«Abbiamo presentato un emendamento molto chiaro. Da un lato chiediamo un aumento della sovrattassa sui capitali scudati dall’1,5% vergognoso chiesto dal governo Monti al 15%: così si rimedia alla vergogna dello scudo fiscale, incassando almeno altri 10 miliardi di euro. Ma al tempo stesso chiediamo che chi non ha aderito allo scudo fiscale e quindi abbia capitali all’estero debba essere sottoposto all’inversione della prova: se vengono trovati spetta a chi ne è in possesso di dimostrare la provenienza lecita altrimenti debbono essere sequestrati».

L’Idv e il governo Monti insomma hanno posizioni diverse sul tema dei capitali all’estero: andrà a finire che non darete il vostro sostegno al governo nella fase 2?
«Non vorrei che un aspetto particolare come quello dei capitali all’estero faccia dire a tutti che l’Italia dei Valori non aiuterà Monti. La verità è che è difficile rispondere a questa domanda perché finora sappiamo che cosa dice il governo Monti, non quello che fa. Siamo in attesa. Possiamo dire che se anche dovesse rispettare quello che ha detto, di sicuro alcune posizioni sarebbero condivisibili altre meno».

Che cosa condividete?
«Sì alla Tobin Tax, sì a non approvare nuove manovre sulla tassazione, sì a interventi sulla concorrenza e sulle liberalizzazioni. Lo aiuteremo di sicuro su questi temi».

E quando si tratterà di approvare le misure sui capitali all’estero?
«Spero che per quella data Monti abbia le idee più chiare. Per il momento a me sembra solo che sia molto incerto, che non sappia davvero che cosa fare. Forse lui non vuole ma ha capito che si deve e nell’attesa non sa che fare, come salvare capra e cavoli».

E quindi?
«E quindi aspettiamo. L’importante è sapere che noi dell’Idv, al contrario di Monti, le idee le abbiamo ben chiare».

intervista di Flavia Amabile.

Postato da Antonio Di Pietro

MEMORIA CORTINA

Nei paesi seri non c’è bisogno di spiegare la differenza fra guardie e ladri, perché nessuno (a parte i ladri) difende i ladri. Invece nel Paese di Sottosopra, come lo chiamava Bocca, sgovernato per nove anni su 17 da un noto evasore che giustificava l’evasione, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera deve discolparsi dall’accusa di leso Caimano per aver dichiarato “se si dice che evadere è giusto non siamo un paese civile”. E Monti fa notizia perché rammenta quella che in un altro paese sarebbe un’ovvietà – sono gli evasori a “mettere le mani nelle tasche degli italiani” – e solidarizza con la Guardia di Finanza per i sacrosanti blitz a Cortina e a Portofino.
Intanto il primo partito della sua maggioranza solidarizza con gli evasori. Ma non potendolo dire esplicitamente (gli elettori sono nervosetti), si arrampica sugli specchi della logica per tener buoni sia gli evasori sia gli onesti. Quattro passi nell’ultimo delirio.
Fabrizio Cicchitto: “Si criminalizza un’intera città a scopi ideologici, politici e mediatici”. Anche se è Cicchitto, prendiamo sul serio le sue parole: quale sarà mai l’ideologia politica della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, i cui vertici li ha nominati il governo B.? Bolscevichi in divisa grigia? Mistero.
Osvaldo Napoli/1: “Non è vero che il contribuente onesto non ha nulla da temere. Gli accertamenti con metodi polizieschi colpiscono a caso e nella rete finiscono spesso contribuenti onesti”. E come dovrebbero essere gli accertamenti di una forza di polizia, se non polizieschi? E come fa un contribuente onesto a finire nella rete degli evasori? Risposta: non pagando le tasse.
Napoli/2: “L’Italia non è un popolo di evasori. Non c’era bisogno di arrivare fino a Cortina, bastava scendere nel bar sotto casa per scovare l’evasore”. Lievissima contraddizione: se basta scendere nel bar sotto casa, allora siamo un popolo di evasori.
Napoli/3: “Se il fisco si toglie l’elmo e invece della sciabola impugna il pc e anziché invadere le strade di Cortina invita nei suoi uffici i contribuenti, la guerra all’evasione diventerebbe un accordo fra uno Stato vigile e dialogante e un contribuente meno reticente”. Ecco: si invita l’evasore in ufficio, gli si offre il tè coi pasticcini e si apre un dialogo per accordarsi: facciamo a mezzo?
Maurizio Lupi/1: “No a uno stato di polizia fiscale. Non va fatta di tutta l’erba un fascio, non siamo tutti evasori. Mi preoccupa la spettacolarizzazione mediatica, la repressione totale”. Appunto: proprio perché non siamo tutti evasori, bisogna punire quelli che lo sono. La spettacolarizzazione mediatica fa parte della terapia: così l’evasore non ancora preso si spaventa e magari paga le tasse. Si chiama deterrenza. Quanto allo “stato di polizia”, non facciamo ridere: in America gli evasori finiscono su due piedi in galera: qui rischiano massimo una multa. Infine: come dovrebbe essere la repressione, se non totale? Parziale? Prendi due evasori e ne punisci uno solo? O li punisci tutti e due, ma solo un po’?
Lupi/2: “Non c’era bisogno del blitz per sapere che c’è evasione” Infatti i blitz non si fanno per sapere se si evade, ma chi evade.
Daniela Santanchè/1: “Ora chi va a Cortina è marchiato come evasore”. Ma perché mai? Chi va a Cortina e non evade gode come un riccio nel vedere chi evade finalmente nei guai. Santanchè/2: “A St. Moritz non ci sono forse evasori? Gli evasori stanno ovunque”. Giusto, ma St. Moritz è in Svizzera e dunque la Finanza non può andarci.
Santanchè/3: “Ora tutti andranno in vacanza a St. Moritz”. Vuol forse dire che “tutti” quelli che vanno a Cortina sono evasori? E perché mai dovrebbero trasferirsi a St. Moritz, visto che con gli evasori la Svizzera è molto più severa dell’Italia?

Ps. Ieri il Suv della Santanchè è stato inopinatamente multato per divieto di sosta a Courmayeur. Un altro duro colpo all’economia del Paese. Ora tutti i Suv andranno in vacanza a St. Moritz.

Il Fatto Quotidiano, 8 Gennaio 2012

giovedì 5 gennaio 2012

BASTA CON I PRIVILEGGI


Adesso è anche scritto, nero su bianco, nel lavoro della Commissione Giovannini: i parlamentari italiani sono quelli con i privilegi più alti d’Europa. Cosa aspettiamo a tagliarli?
Perché quando si tratta di far pagare i pensionati, i lavoratori e le classi più povere, il Parlamento trova subito l’accordo trasversale (come nell’ultima manovra), mentre quando si tratta di tagliare i propri privilegi, deve aspettare gli esiti di una “commissione”.
Che senso ha stare in Europa se un parlamentare spagnolo guadagna 2200 euro al mese e va in pensione come tutti gli altri cittadini, mentre quello italiano è una sorta di alieno rispetto ai suoi elettori?
Bene, noi ci abbiamo provato e ci riproveremo ancora, in Parlamento, a presentare una proposta per tagliare i costi della Casta, e questa volta non riusciranno a farla franca.
Il Parlamento non potrà trovare scuse per non votare i tagli ai suoi privilegi, come ha fatto quando l’Italia dei Valori ha proposto l’abolizione dei vitalizi dei deputati: 22 si (tutti dell’IdV) e 498 no (tutti gli altri). Questa volta hanno addosso gli occhi del Paese, i cittadini italiani non permetteranno che la facciano franca di nuovo.
Come non permetteranno che si rinunci a tagliare i costi del mantenimento delle Province. Il Parlamento voti subito la nostra proposta di legge popolare (che più di 400.000 cittadini hanno firmato) per l’abolizione degli sprechi derivati da questo ente territoriale inutile e obsoleto.
Il nostro impegno contro la Casta non è storia di queste settimane, in cui tutti si stanno scoprendo cavalieri bianchi in difesa dell'equità (solo a parole, però...). E questo impegno si riflette nella nostra presenza in Parlamento, che cerchiamo di rendere significativa con il nostro lavoro. Del resto non è un caso che Openpolis, nel suo rapporto sull'attività delle Camere, indichi ancora una volta l'Italia dei Valori come il gruppo con il maggiore indice di produttività in termini di attività parlamentare, sia alla Camera che al Senato. Nè che sia proprio un nostro deputato, Antonio Borghesi, il primo nella speciale "classifica". Nè che io mi ritrovi primo tra i segretari di partito. Non sono casi, sono la diretta conseguenza di un impegno che non termina nei sit-in, nelle manifestazioni, nelle raccolte di firme, ma continua all'interno dei palazzi del potere, cercando di avvicinare ogni giorno di più quei palazzi al mondo reale, ai cittadini, che rimangono il nostro riferimento imprescindibile.

Postato da Antonio Di Pietro

lunedì 2 gennaio 2012

Per una politica meno distante dai cittadini di Michele Ainis, dal Corriere della Sera, 2 gennaio 2012

Il lascito del 2011? Un serbatoio di malumori e di rancori nel rapporto fra i cittadini e la politica. Una furia iconoclastica, che ha fatto precipitare al 5% la fiducia nei partiti. Faremmo male a liquidarla inarcando un sopracciglio, faremmo peggio a cavalcarla senza pronosticarne gli esiti, senza interrogarci sulle soluzioni.

Perché c'è un timbro antiparlamentare, in quest'onda di sdegno collettivo; e infatti il Parlamento è la più impopolare fra le nostre istituzioni. Perché la storia si ripete: accadde già durante gli anni Venti e Trenta del Novecento, quando un'altra crisi economica mordeva alla gola i popoli europei. E perché allora l'Italia, come la Germania, se ne riparò cercando l'uomo forte. E trovandolo, ahimè.

No, non è un califfo che ci potrà salvare. Non è nemmeno un presidenzialismo in salsa sudamericana, anche se il rafforzamento dell'esecutivo s'iscrive nell'agenda delle priorità. Serve anzitutto innervare gli istituti della rappresentanza, edificandoli su nuove fondamenta. Per adeguarli al nostro tempo rapido e cangiante, ma tuttora regolato da procedure di stampo ottocentesco. E in secondo luogo per incanalare un'istanza di partecipazione che gonfia le piazze a Occidente come a Oriente, e che in Italia si va sfogando attraverso i referendum. Basterà per questo correggere il bicameralismo paritario, diminuire i deputati, perfezionare la legge elettorale? Nel migliore dei casi, otterremmo rappresentanti più autorevoli; ma i cittadini resteranno senza voce, senza decidere né incidere sugli affari di governo.

È questo sentimento d'impotenza che ha separato gli italiani dallo Stato italiano. Perché lassù abita un'élite, inamovibile, insindacabile, immarcescibile. Dunque per risanare la frattura tra società politica e società civile è necessario incivilire la prima, politicizzare la seconda. In altre parole, è necessario che la politica non sia più un mestiere, e che i cittadini non ne siano meri spettatori. Come? Non certo armandoli con un voto di preferenza in più, quando poi il preferito è sempre un uomo cooptato dai partiti. Armandoci piuttosto di coraggio, di fantasia costituzionale. In primo luogo segando il ramo su cui stanno inchiodati i professionisti del potere: due mandati e via col vento. Era la regola in vigore nella democrazia ateniese (cariche a rotazione, governanti provvisori), e dopotutto dalla Grecia antica abbiamo ancora molto da imparare.

In secondo luogo, c'è un istituto di democrazia diretta che può rivitalizzare la democrazia rappresentativa. Si chiama recall, funziona in Canada come negli Stati Uniti, consiste nella revoca anticipata dell'eletto immeritevole. Se fosse codificato anche alle nostre latitudini, potremmo usarlo contro quel signore che ha consumato il 93% d'assenze in Parlamento, o contro quell'altro che vi è approdato in una lista antiberlusconiana, per poi diventare una fedele sentinella dell'ex presidente del Consiglio. Potremmo coniugare responsabilità e potere, giacché questo divorzio è alla radice di tutti i nostri mali.

In terzo luogo, serve una sede di rappresentanza degli esclusi – i giovani, le donne, i disoccupati, ma in fondo siamo tutti esclusi da questo Parlamento. Ne ha parlato Carlo Calenda sul Foglio del 29 dicembre, proponendo che il Senato diventi una «Camera dei cittadini» formata per sorteggio, in modo da riflettere il profilo socio-demografico del Paese. Un'idea bislacca? Mica tanto. La demarchia – la democrazia del sorteggio – va prendendo piede in tutto il mondo, quantomeno nelle esperienze di governo municipale. Anche in Italia: per esempio a Capannori, nella provincia di Lucca. Mentre a novembre in Svizzera un ventottenne ha conquistato il Parlamento grazie ai favori della sorte (aveva preso lo stesso numero di voti di un'altra candidata). E vale pur sempre la lezione di Aristotele: lui diceva che l'elezione è tipica delle aristocrazie, il sorteggio delle democrazie.

Pensiamoci a fondo, prima di gettare queste idee nel cestino dei rifiuti. Non è forse un'aristocrazia quella da cui siamo governati? Una Camera di cittadini sorteggiati, con funzioni di stimolo e controllo sulla Camera elettiva, aiuterebbe le nostre istituzioni a trasformarsi nello specchio della società italiana. Limiti e vincoli più rigidi nei confronti degli eletti azzopperebbero il potere delle segreterie politiche, restituendo la rappresentanza al suo più autentico valore. Se l'utopia è il motore della storia, adesso ne abbiamo più che mai bisogno per continuare la nostra storia collettiva.

(2 gennaio 2012)

CONTATORE