martedì 26 gennaio 2010

In merito alla nota di Isabella Lettori , relativa all'articolo di Federico Pirro sul Corriere del mezzogiorno).

Il Responsabile provinciale dipartimento ambiente Elio Lanzilotti riporta di seguito alcune considerazioni:



- E' vero che bisogna sentire anche l'altra campana.....Non vi è dubbio che quella del Prof. Federico Pirro, docente dell'università di Bari (da non confondersi con il Federico Pirro giornalista dirigente d'Italia dei Valori) sia una voce assolutamente di parte.

Che cosa deve dire sulla centrale Enel un consulente delle maggiori industrie italiane ed uno dei tre membri del comitato scientifico di Confindustria Regionale?
Per completezza d'informazione allego anche quello che il prof. Pirro dice dell'Ilva di Taranto.
Nessuno può negare che Pirro a ragione quanto afferma che le realtà di Taranto e Brindisi senza l'Ilva e senza le Centrali Elettriche sprofonderebbero in una crisi economica Immane, il problema è come mai si è giunti a questo punto?
Come mai i prodotti agricoli su cui si reggeva l'economia di questi territori non vengono più neanche raccolti. (olio, uva, carciofi,pomodori) ed il turismo? Taranto poteva continuare a vivere (come La Spezia) della presenza dell?arsenale e dei militari investendo nella sua cultura e nei siti archeologici.

Come mai adOstuni i turisti vengono dal porto di Bari?
Non è almeno strano che tutte le iniziative industriali ed economiche dalle nostre parti sono legate all'energia: zuccherifici che producono energia... mega centrali solari, raffinerie, gasdotti,centrale nucleare, rigassificatori, inceneritori, piattaforme petrolifere, impianti eolici offshore.
Tornando alle centrali a carbone sia chiaro a tutti,Pirro compreso, che sono un grosso guaio sia per l?ambiente che per la salute, i dati
delle anomale percentuali di tumori nei territori interessati sono del Ministero della Sanità, i dati negativi delle (poche?) centraline
delle polveri sottili sono dell'Arpa Puglia, il paesaggio "devastato" riusciamo a vederlo anche con i nostri occhi
come riusciamo a vedere il porto di Brindisi senza più pescherecci e traghetti.
Che anche le ceneri di carbone siano inquinanti lo dice lamagistratura quando arresta non uno ma sei dirigenti Enel di Brindisi
-Cerano,
E? vero e non è per sentito dire che Uomini che hanno governato l'Enel quali Paolo Scaroni (oggi amministratore delegato ENI e Franco Tatò oggi Presidente Italgest mare) siano stati condannati con sentenza passata in giudicato e patteggiata per disastro ambientale
(centrale Enel di porto Tolle).


Il prof. Pirro evidenzia gli enormi investimenti ( in tutto 400 milioni di?euro in 8 anni) sono cifre relative ad un giro d?affari di miliardi
d?euro annui e comunque quei soldi li paghiamo noi perché le spese indicate fanno parte del costo finale del Kilowattora in bolletta che
tiene conto non solo del prezzo del petrolio ma anche della manutenzione e dei costi relativi alle emissioni di CO2. Per una
migliore comprensione allego un ottimo articolo sui costi dell?energia.
Leggendo con attenzione troverete anche che i costi del solare e dell?eolico sono altissimi ed è noto che mai con queste fonti si
raggiungeranno quantità che possono al momento sostituire le fonti tradizionali.
Questo significa che è anche vero che su solare ed eolico molti, compreso alcune associazioni ambientaliste dedite agli ?affari?,
speculano, chiedendo impianti ovunque ?senza se e senza ma. Si fa finta di non vedere e sapere che senza un?opportuna
pianificazione si distrugge il paesaggio, che la rete non è dimensionata ad accogliere il surplus che si produce e che come
conseguenza gli impianti non sono neanche collegati, si fa finta di non sapere che imbroglioni e criminalità organizzata stanno invadendo
il settore.
Con il conto energia (addizionale del 5% sulla nostra bolletta) per il fotovoltaico nei prossimi 20 anni lo Stato spenderà anziché 8
miliardi di euro (costo con fonti tradizionali) ben 48 miliardi di euro ( costo energia alternativa) questa enorme spesa per produrre
una quantità di energia (a regime) equivalente al 15% del fabbisogno.
Come si fa a ridurre ulteriormente la produzione conFonti tradizionali? ecco che risorge il nucleare, altri miliardi, altri affari, senza
che il veto posto dal referendum sia stato tolto dagli unici che possono farlo, gli italiani.Non vi è quindi via d?uscita?
Per quanto incredibile possa sembrare basterebbe (escludendo ovviamente il nucleare) controllare e amministrare meglio sia la produzione
tradizionale che quella alternativa ed impegnarsi a fondo nel ?risparmio energetico.
Risparmiare in tutti i modi possibili energia significa consumarne meno utilizzandola meglio, si sa come fare e si può fare.In pochi anni si abbasserebbe il fabbisogno energetico nazionale del 25%.


C?è un piccolo problema questa operazione di risparmio parte dalle
famiglie con una gestione diretta dei cittadini, quindi, niente
appalti, niente multinazionali, , niente associazioni, niente guerra
politica per poi mettersi d?accordo, niente infiltrazioni criminali,
ci perdono quasi tutti. E? sicuramente meglio continuare così come si
fa oggi, dove invece, tutti ci guadagnano e ci perde solo il cittadino
e l?ambiente.
Per questo la linea dell'Italia dei Valori è quella giusta, vedere di volta in volta la situazione, valutarla, discuterla e soprattutto lottare.


Cari saluti Elio Lanzillotti

Responsabile provinciale dipartimento ambiente.

Articolo Quanto costa produrre energia elettrica? : http://www.energiaspiegata.it/index.php?option=com_content&view=article&id=257:quanto-costa-produrre-energia-elettrica&catid=39:altri-approfondimenti



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