lunedì 30 agosto 2010

Le pari opportunità di Eleonora Millardi

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Le pari opportunità: come realizzarle veramente?
La questione femminile ha radici lontane che affondano soprattutto nell’organizzazione
socio-economica del Paese e nella mentalità dei cittadini.
Non più di sessant’anni fa nelle famiglie regnava una rigida gerarchia con ruoli netti per
genitori, nonni ecc.. La figura maschile era preponderante, avesse o meno meriti
particolari, e i compiti assegnatigli erano socialmente i più gratificanti.
Le donne, invece, avevano solo compiti minori, tra cui quello di governare la casa e i figli,
educandoli per lo più secondo le scelte dei padri. Per il resto non era concesso loro quasi
nulla. Anche le scelte di studio, e quindi di vita lavorativa, erano fortemente influenzate
dalla famiglia. In genere venivano orientate verso l’insegnamento, in quanto occupazione
che, a quei tempi, impegnava soltanto per mezza giornata e quindi garantiva
l’assolvimento dei compiti domestici.
Da allora sono passati molti anni, la società è completamente cambiata, i movimenti
giovanili dal 1968 in poi, le leggi di riforma degli anni ’70, in particolare quella di riforma del
diritto di famiglia del 1975, hanno stravolto i vecchi canoni sociali. Le donne hanno
finalmente guadagnato un ruolo attivo nella società, non limitato al solo ambito famigliare.
Hanno rivendicato il diritto di avere un’opinione politica, di poter occupare posizioni
lavorative uguali a quelle degli uomini, di avere indipendenza economica, di poter decidere
sull’educazione dei propri figli, di avere un ruolo paritario rispetto al coniuge, di scegliere
autonomamente la propria strada. Hanno rivendicato il diritto di essere giudicate per quello
che sono e non per quello che esteriormente appaiono, di comportarsi con naturalezza e
senza timori di giudizio.
Apprezziamo tutta la strada percorsa e vorremmo partire da questi risultati per giungere
finalmente ad una reale parità tra i sessi. Va detto, infatti, che ancora oggi permangono
enormi differenze tra il mondo maschile e quello femminile in termini di opportunità, anche
lavorative. Non sfugge a nessuno che all’interno delle famiglie il ruolo delle donne è
fondamentale e pregno di responsabilità e compiti ben più impegnativi di quelli degli
uomini. Le occupazioni per la cura della famiglia sono per lo più a carico delle donne che
spesso a fatica conciliano il ruolo lavorativo con la funzione famigliare. Già la nostra
Costituzione ha indicato la necessità che le condizioni di lavoro favoriscano l’adempimento
dell’essenziale funzione famigliare da parte delle donne (art.37) e, in tal senso, il
Legislatore si è mosso in diversi ambiti. Ma ancora molto deve essere fatto per garantire le
pari opportunità.
Innanzi tutto bisogna sconfiggere una mentalità tutta al maschile che esclude di fatto le
donne dai ruoli più importanti, quali quelli direttivi e rappresentativi. Ciò accade anche
nell’ambito delle rappresentanze politiche e sindacali che, tranne rare eccezioni,
continuano ad essere appannaggio del “sesso forte”. Si badi bene che le donne non
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intendono rivendicare privilegi, ma solo diritti. In altre parole non vogliamo che ci sia
concesso un ruolo importante nei nuclei sociali in cui operiamo ma solo che ci sia data la
possibilità di guadagnarcelo con il nostro impegno senza essere tagliate fuori in maniera
preconcetta. Penso che le donne dell’IDV desiderino questo: essere considerate membri
del partito al pari degli uomini e poter contare a livello rappresentativo quanto gli uomini,
sempre nel rispetto del merito e dell’impegno. Non vogliamo essere considerate un gruppo
nel gruppo, qualcosa di autonomo e disomogeneo rispetto all’insieme, perché anche
questa é una forma di emarginazione. Non vogliamo discutere solo di argomenti femminili
ma di tutti i temi politici che vengono affrontati dal partito. Desideriamo, insomma,
uguaglianza e opportunità identiche a quelle degli uomini.
Per consentire una reale affermazione delle nostre capacità e del nostro impegno occorre
una positiva organizzazione dei servizi sociali territoriali, orientati al sostegno della donna
nello svolgimento dell’attività lavorativa e di quella famigliare. Occorrono strutture in grado
di garantire alla madre la cura adeguata dei propri figli nel tempo da lei dedicato al lavoro.
Spesso nelle nostre città non ci sono asili nido o non hanno un’offerta di posti sufficiente,
non ci sono servizi educativi per il tempo extrascolastico, specie pomeridiano, sicché le
madri sono costrette ad “arrangiarsi” rivolgendosi a strutture private, sempre costose, o a
persone di famiglia, oramai sempre più rare e insofferenti a svolgere il ruolo di bambinaie.
Di conseguenza le donne si allontanano dalla famiglia solo per il tempo strettamente
necessario a rispettare l’orario lavorativo e sacrificano di fatto tutte le altre opportunità di
crescita di ruolo, teoricamente riservate anche a loro.
Le stesse considerazioni valgono per la cura degli anziani, dei malati e dei disabili presenti
nelle famiglie. Anche tale cura parentale ricade sulle donne che, ancora una volta, non
dispongono di servizi idonei a sostenerle in tale funzione.
Per soluzione di tali questioni sono indispensabili azioni positive da parte delle Istituzioni
preposte. E’ necessario da un lato che il Governo centrale, facendo scelte concrete
anziché propagandistiche e generiche dichiarazioni sul sostegno alle donne e alle famiglie,
finanzi adeguatamente il Fondo per le politiche sociali destinandovi maggiori risorse onde
rendere possibile l’attuazione dei principi previsti dalla legislazione in materia (in
particolare dalla Legge 328/2000). Occorre, dall’altro, una reale presa in carico di questi
problemi da parte degli Enti Locali che spesso dimenticano di organizzare con cura i
servizi sociali rivolti a sostenere le donne nello svolgimento dei loro compiti parentali,
sciupando risorse importanti. Senza un’adeguata organizzazione socio-territoriale le “pari
opportunità” rischiano di rimanere un’affermazione di mero principio. Per questo, come
donna dell’IDV, ritengo che sia necessario sensibilizzare gli Enti Locali sulle problematiche
in questione affinché siano creati servizi idonei allo scopo, utilizzando al meglio i fondi già
disponibili e ricorrendo anche ai finanziamenti comunitari ove ne ricorrano i presupposti.
Una considerazione a parte merita l’immagine della donna che, grazie al Premier e
all’attuale classe governativa, si sta nuovamente affermando. Interpretando il pensiero
delle donne dell’IDV, dico di NO all’archetipo della velina o letterina, della donna bambola,
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della “escort” (che ai nostri tempi si chiamava in altro modo), della donna insomma
finalizzata al trastullo dell’uomo. Ci teniamo ad affermare la nostra autonomia e dignità e
siamo indignate nel vedere con quanta superficialità e disprezzo si tratti l’universo
femminile. Veniamo da lontano, abbiamo lavorato molto e faticosamente per farci strada,
siamo abituate a lottare e ad arrangiarci, non consentiremo a nessuno di mancarci di
rispetto.
Carovigno, 20.8.2010
Eleonora Millardi

Il Prof. Lanzillotti scrive a proposito del dibattito interno al partito

Caro Lorenzo , cari componenti del coordinamento provinciale.

Come sempre sarò estremamente chiaro.

Il documento della Lipu non solo tiene conto delle osservazioni fatte dall'amico Elio Schiavone, ma per quello che mi concerne illustra una situazione molto meno grave di quello che realmente è.

Vi allego alcuni articoli da me fatti quale responsabile regionale del dipartimento ambiente e pubblicati sul nostro sito regionale (quindi condivisi), allego inoltre una nota sui certificati verdi inviata ai vertici nazionali

e la relativa risposta di Bellisario e di Paolo Brutti.

Sempre quale responsabile del dipartimento ambiente ho avuto due incontri Nicastro e devo prendere atto non solo che le Sue posizioni sono assolutamente in linea con il mio pensiero ma che su alcuni aspetti

è ancora più radicale.....

La mia proposta era ed è di far proprio il documento della Lipu se Elio Schiavone ed Ivan o altri del direttivo ne vogliano fare un'altro sarò felice di prenderne visione e eventualmente di condividerlo.

Devo comunque dirvi che non mi ritrovo nella nota di Schiavone sopratutto nella parte in cui si accosta l'energia alternativa al nucleare, sono cose diverse e non si può per non fare confusione evitare le giuste critiche

rispetto ad un settore come quello delle energie alternative che ad oggi sviluppa un giro di affari di circa 30 (trenta) miliardi di euro con interessi non solo della criminalità organizzata ma anche di un mondo economico senza scrupoli

quale quello delle Multinazionali energetiche. Per quanto concerne Italia dei Valori personalmente non mi preoccupa se dovessimo apparire come quelli del No a prescindere.....noi siamo diversi dagli altri diciamo

la verità anche quando è scomoda e non dovremmo preoccuparci degli equilibri politici o di correre il rischio che qualcuno non ci comprenda.

Aldilà di questa vicenda vorrei all'incontro del 30 discutere seriamente anche uno solo dei seguenti argomenti::

1- Di coloro che hanno usato IDV per avere un posto istituzionale ( gli abbandoni e gli impegni economici sottoscritti e non mantenuti da alcuni eletti ne sono la prova).

2- Di gente che va e che viene a proprio piacimento scambiando il partito e per un albergo.......ad ore .

3- Di una strana aria che si sente in giro ....ho la sensazione che ai prossimi appuntamenti (vedi congresso regionale) la giusta contrapposizione delle idee si stia trasformando in una lotta senza quartiere per il potere

e per gli incarichi .


un caro saluto Elio lanzillotti


Nota del Circolo IDV

Caro Elio, è sempre un piacere leggerTi, soprattutto quando la bufera infuria e non si vede alcun porto sicuro...Il problema è che le ns. discussioni, peraltro interessanti, rischiano di restare tali mentre il territorio paga un prezzo troppo, troppo salato per l'incapacità dei ns. amministratori di opporsi alle mafie dell'energia ed alle logiche mercantili.

Chi pagherà per tutto lo scempio che è in atto? perchè non si è detto "NO!" a chi voleva usare il territorio sconvolgendone gli equilibri? Perchè non si è vigilato sulla rispondenza dei lavori eseguiti a quelli previsti in progetto. E' la legge che lo prevede!

Mandiamo a casa i Sindaci inadempienti, e con essi i funzionari comunali e tutti coloro che non hanno vigilato nelle segrete stanze degli uffici comunali, rette da incapaci che hanno messo i cittadini davanti al fatto compiuto... dato per "inevitabile" prezzo da pagare. Mettiamoci davanti ai ns. municipi a chiederne le dimissioni ... diciamogli a chiare lettere che se ne devono andare perchè hanno tradito la fiducia in essi riposta dai cittadini.

Quanto alle aziende, sarebbe interessante vedere chi siano gli ammistratori, i soci, e sopratutto da dove provengano i quattrini che investono. Facciamo dossier ed inviamoli alla magistratura.. chissà che anche loro non vogliano approfondire... conoscere la reale situazione dei fatti

Insomma, è' giunta l'ora che si fermino questi signori, i quali non rispettano neppure le minime prescrizioni progettuali.

L'estate è trascorsa in modo infame. Centinaia di ettari coltivati a vite, a pascolo, a macchia mediterranea non ci sono più. Nell'assoluto silenzio si è lavorato per distruggere ... incendiare estirpare, cementificare ...sconvolgere il paesaggio.

Caro Elio, ci sentiamo traditi...

I nostri antenati, i Messapi, hanno fieramente lottato contro l'invasore romano per quelle stesse terre che noi svendiamo e dopo di essi, i nostri genitori con il loro lavoro.

Si odono le loro anime danzare ancora su quei campi, cantare inni di gioia alla madre terra e piange il cuore sapere che non si possa muovere un dito per impedire un disastro ambientale di tale portata.

Fermiamo lo scempio!

Circolo IDV San Donaci Terra Viva

Riflessioni di Pier Paolo Ciccarese

A più di un mese dalla manifestazione che si è tenuta a Palermo il 19 Luglio, in occasione della commemorazione del diciottesimo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino, i ricordi non sembrano andare via così in fretta . Quella mattina in Via D'Amelio c'erano molte persone, dalle Agende Rosse ai ragazzi dell’ IDV, tutti accomunati dallo stesso ideale, dalla stessa voglia di far sentire un grido in tutta la nazione e non solo in Sicilia: per la lotta di Giustizia e Legalità , contro una politica ormai corrotta e inquinata che ci fa sentire inermi nei confronti di chi detiene il potere politico ed economico nel nostro Paese, contro quella oligarchia del malaffare che ancora oggi nasconde, per propri interessi, le verità sulle stragi di Stato. Dalla morte di Giovanni Falcone del 23 Maggio 1992 in Via Capaci, alla morte di Paolo Borsellino in Via D’Amelio il 19 Luglio dello stesso anno e ancora altri attentati dinamitardi dei primi anni ’90 rientranti nella strategia del “terrore” mafioso . I cori che si sono levati per le strade di Palermo, dall’ albero di Borsellino all’albero di Falcone, ispirati dalla flebile ma forte voce di Salvatore Borsellino, rimarranno impressi in noi per molto tempo. Quel lunedì mattina eravamo tutti lì, in via D'Amelio, grazie all’efficiente organizzazione del Dipartimento nazionale Giovani; noi Giovani IDV ci presentavamo senza un logo, senza una bandiera del nostro partito, ma con delle magliette che ricordavano i due giudici eroi e, quindi, il loro estremo sacrificio. La quasi totalità delle magliette raffiguranti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono distribuite a tutti i ragazzi facenti parte della giovanile di Italia dei Valori e le poche rimaste furono distribuite ad altri manifestanti, che spontaneamente donavano piccole offerte, impiegate poi per l’acquisto di gelati donati ai bambini giosamente presenti al “Presidio della Memoria”.
Le decine di scatti, soprattutto miei e di Mimmuzzo Caniglia di Taranto, hanno immortalato attimi indimenticabili, come il saluto affettuoso tra la nostra Adele Conte e Salvatore Borsellino; il mitico bacio tra una coppia di Giovani IDV in prima fila davanti al corteo; una delle nostre magliette appesa da Marcello Ciccarese con alcuni ragazzi della BAT -come simbolo della nostra presenza e vicinanza- sotto l’albero di Borsellino; la splendida foto ritraente l’intero gruppo arrivato a Palermo da tutto il Sud Italia con l’autobus messo a disposizione dal Nazionale Giovani. Palermo per me è stata la prima vera esperienza di attivismo nel partito, finalmente ho potuto confrontarmi e, allo stesso tempo, conoscere tanti Giovani IDV: innanzitutto colei che si è occupata con dedizione dell’organizzazione in quanto Responsabile Organizzativa del Sud Italia nell’Esecutivo Nazionale Giovani IDV, la pugliese Anna Ballo; il Coordinatore Nazionale Giovani Rudi Russo, come altri esponenti del suo Esecutivo; la nostra Coordinatrice Regionale Gianna Spada, l’attiva Coordinatrice Provinciale di Palermo Lucia Castellana e poi tanti ragazzi/e pugliesi e non, mai incontrati sino a quel momento e che non mi hanno fatto sentire solo, malgrado fossi l’unico della mia Provincia. Da allora ad oggi sento che qualcosa in me è cambiato . La voglia di far politica, di Legalità e Giustizia, di esporre le mie idee, è sempre più viva e innesca in me una forma di ribellione contro chi detiene il monopolio e il controllo indebito non solo politico ed economico, ma anche “culturale” e mediatico . Reduce da Palermo sempre più convinto che la forza delle idee non risieda solo in una persona, ma nello spirito di gruppo, di tutti quei giovani che vogliono cambiare lo status quo del nostro Paese, sostenuti da un partito che garantisce loro la libertà e, anzi, rafforza tutti noi nell’esporre le nostre istanze e le nostre convinzioni, senza vincoli gerarchici di potere. Auspico fortemente la costruzione di una Giovanile, anche e prioritariamente nella mia Provincia, sempre più ricca di ragazzi, di idee e di giovani eletti nelle Istituzioni, affinchè la gente delusa dai politicanti e dalla triste storia recente italiana senta la nostra voce, quella stessa voce che a Palermo gridava forte e all’unisono: “FUORI LA MAFIA DALLO STATO”. Pier Paolo Ciccarese

VERBALE DEL 3° LABORATORIO DONNE IDV 21 AGOSTO BRINDISI INCONTRO “COMUNICANDO IN LIBERTA’”

Brindisi 21 agosto 2010 alcune donne dell’ Italia dei Valori si sono riunite per ritrovarsi e per conoscersi non solo virtualmente ma anche fisicamente. 20 donne provenienti da Puglia, Toscana, Piemonte, Campania, Abruzzo e Lazio.
L’incontro è il proseguimento dell’evento di Verona del 9 maggio 2010 e di Firenze dell’11 Luglio 2010 in cui si era deciso che “ che “batteremo a tappeto” il sud e incontreremo le donne interessate”.
Presenti: in rappresentanza del LAB Donne IDV Sara, Roberta, Clotilde. Il coordinatore provinciale Lorenzo Caiolo, il consigliere regionale piemontese Luigi Cursio, l’On. Zazzera e il Senatore Caforio, Marina Suma, coordinatrice dell’IDV di Brindisi.
Ore 11.30 ha introdotto i lavori Marina Suma che ha ricordato il ruolo del sud nella costruzione dell’Italia e di come il nord non ne possa fare a meno così come avvenuto al momento dell’unità di Italia Marina ha ricordato l’impegno del Partito e in particolare del coordinamento donne nella difesa dell’ambiente contro la Centrale elettrica di Brindisi, a carbone.
Interviene Il coordinatore provinciale Lorenzo Caiolo riprende la novità della presenza delle donne in politica e, come“insieme a Marina abbiamo scelto il titolo dell’evento proprio perché ritengo che le donne devono essere messe nelle condizioni per contribuire a costruire il partito, una società diversa. Da educatore ho sperimentato nei centri giovanili il voto dove abbiamo introdotto la doppia presenza, maschio e femmina lo hanno compreso bambini di 6 anni anche il partito e il paese sono maturi per assumere queste scelte, le donne hanno la capacità di rompere questi schemi e questo linguaggio oramai superato, in un momento di crisi della politica e di grande crescita del partito in previsione del congresso sia regionale che nazionale, esse possono molto fare”
Interviene il consigliere regionale del Piemonte Luigi Cursio, “Devo ringraziare le donne che mi hanno sostenuto in campagna elettorale che mi hanno aiutato a definire una strategia e sono state determinanti per la mia elezione. Sono torinese di adozione ma in realtà originario di questa regione. Mi duole quello che è avvenuto a Roma durante l’assemblea e oggi lamento che la mia Regione non abbia le coordinatrici provinciali, dobbiamo apprendere da questo sud che invece riesce ad esprimerle, rimango in attesa dei vostri atti per prendere spunto e da lì partire per elaborare una strategia democratica e aperta, la stessa con cui voi vi state muovendo.”
Interviene l’On Zazzera coordinatore regionale dell’IDV, “l’incontro di oggi non è stato concordato a livello regionale ma questo testimonia come nel nostro partito sia possibile costruire occasioni di confronto, io non credo nelle riserve ma nei gesti e comportamenti: gli uomini devono apprendere dalle capacità e sensibilità delle donne e nel contempo le donne devono allontanarsi da meccanismi di potere puramente maschili di scalata del potere, di ambizione sfrenata ed egoismo. Le leggi non sono sufficienti per garantire la parità di genere bisogna lavorare molto per far crescere la cultura della diversità. Oggi abbiamo bisogno di femminilità per rispondere al linguaggio violento, avremmo bisogno di maggiore dolcezza , ma di radicalità negli atteggiamenti e nei valori, il momento è difficile per il Paese e delicato per il partito, il momento è importante per le scadenze congressuali sia a livello locale che regionale, dobbiamo superare la fase di stallo del congresso
nazionale di elezione del dipartimento donne; conciliare la difesa dei nostri territori con i problemi occupazionali, dobbiamo ripartire da principi della sinistra, non rinunziare a parlare con i lavoratori, entriamo nelle fabbriche e siamo tra i pochi che non veniamo fischiati, da qui bisogna ripartire per costruire un partito e un paese migliore.”
Sen. Caforio “a livello nazionale non è ancora matura la fase per una legge nazionale che esprima parità di genere, d’altro canto questa iniziativa è importante perché al momento abbiamo una presenza ridotta di rappresentanza femminile e con le prossime elezioni avremo la possibilità di far crescere questa presenza. La crescita del partito è spropositata rispetto alla sua classe dirigente da qui l’esigenza di radicare il partito nel territorio senza perdere la propria natura, stante che oggi anche la Chiesa si è resa conto del pericolo di una deriva anti etica, così come la Chiesa deve rendersi conto che le sue frequentazioni ad alto livello non fanno che legittimare questo sistema.”
Interviene Anna Maria Casassa di Napoli e presenta la legge regionale campana. Prima del suo intervento Anna Maria ci fa dono di una poesia scritta in onore di Eleonora Pimentel Fonseca,ispiratrice ed eroina della repubblica partenopea del 1799,antesignana della parità. Scrittrice, poetessa, giornalista e direttrice del “Monitore”, giornale da lei fondato, morta impiccata per aver combattuto per la libertà degli oppressi. Questa giornata è importante, nasce dopo il congresso di Roma quando ci siamo conosciute, oggi siamo qua per la passione che ci anima (ella ci recita alcune belle poesie in napoletano che ha scritto).Prosegue sostenendo che noi donne siamo programmate “a nove mesi” perché in grado di procreare e dopo guardiamo oltre per la nostra capacità di vedere oltre, questa capacità è e deve essere il tesoro che noi portiamo in questo partito. La legge regionale 4/2009 è stata sostenuta da tante associazioni femminili,anche se è stata approvata da un consiglio con un'unica donna. La legge regionale ha abolito il listino, ha introdotto le due preferenze di genere obbligatoriamente una femminile e l’altra maschile. Dobbiamo portare questa legge in tutte le regioni, partendo dalla Puglia dove fortunatamente ha vinto Vendola e nel resto di Italia, noi oggi potremmo iniziare a fare questa battaglia.
Oggi le donne , in consiglio regionale in Campania sono al 25%, questo è stato il primo risultato. La legge regionale è perfettibile nella parte in cui parla prima di presenza maschile e dopo femminile, l’obiettivo è comunque partire da questo testo, poi possiamo migliorarlo. Possiamo costruire un gruppo di lavoro tra costituzionalisti all’interno dell’IDV, coinvolgere le associazioni femminili ecc…
Ho passato parte della mia infanzia a Tricase (poesia in dialetto napoletano) e con questo ricordo vi lascio.
Sara Vatteroni di Massa Carrara (Toscana) ricostruisce il percorso del Lab donne attraverso gli incontri di verona e di firenze.
Lilly D’Amicis Brindisi ricorda ciò che era avvenuto a Vasto e che aveva prodotto la nomina di Marina. Da li c’eravamo lasciati con l’obiettivo di fare rete oggi è realtà.
Clotilde Giurleo Firenze (Toscana) non è vero , come ha sostenuto il deputato che le leggi non sono importanti per affermare la parità, l’esempio steso da lui fatto, sulla circostanza che oggi abbiamo un presidente di colore negli Stati Uniti senza che ciò sia avvenuto, non è vera, l’elezione di un presidente nero è avvenuta grazie all’eliminazione delle leggi razziali e quelle sulla parità di razza, così come la grande presenza di donne nel nord Europa nei ruoli di potere sono anche avvenute grazie alla’introduzione delle cosidette “ quote rosa”. Credo che la proposta di anna maria di estendere la legge regionale campana alle altre regioni d’Italia, possa essere da noi formalizzata in una mozione di richiesta in questo senso agli organi del Partito a ciò deputati. La legge regionale
campana ha già passato il vaglio costituzionale quindi può essere estesa a tutte le altre. Dobbiamo lavorare per una maggiore rappresentanza femminile anche nel nostro partito, dare spazio alle donne vuol dire uscire dalla logiche di amiche sorelle, madri e mogli ma valorizzare donne perché conoscono, credono e si fanno portatrici delle nostre istanze. Dobbiamo superare le discriminazioni tra uomini e donne ma anche tra noi donne.
Roberta Caglio, Torino (Piemonte) “la priorità è unire, soprattutto per noi donne, ma abbiamo bisogno del potere e ne abbiamo bisogno per fare, abbiamo fatto tanti km proprio per questo,le differenze arricchiscono e in questo viaggio vi è stato uno scambio di risorse da donne a donne con storie di tutte noi diverse ma simili”
Clara Suma (Brindisi) “In questo paese sono arrivati tutti e non hanno preso la dignità alle donne oggi la nostra emergenza sono i giovani che stanno andando via, non hanno un futuro, per noi sono la priorità.”
Rita Bufalini, “ringrazio sia marina che clara suma perché quando ci siamo conosciute, l’anno scorso a vasto, ci siamo dette: riuniamoci per parlare di cose serie e oggi siamo qui. Ringrazio anche l’incontro del lab donne perché ho scoperto un luogo di confronto a 360° e anzi propongo che il titolo “comunicando in libertà” diventi il viatico per tutti i territori. Un amica iraniana Mirzapor Fernaz mi ha detto: “ la democrazia è strettamente legata alla insopprimibile umana ricerca di libertà” , vengo da una famiglia dove la politica mi era familiare, me ne ero allontanata, questa persona mi ha insegnato che in iran la politica si fa da piccoli vivendo questo desiderio di politica sinonimo di libertà. Il sisma ha l’aquila ci ha tolto la libertà, non potevamo scrivere, criticare, parlare eravamo chiusi nelle tendopoli, anche il nostro partito ci ha lasciati soli, abbiamo lasciato che il pdl si impossessare dell’abruzzo e dell’aquila. Ho chiesto una tenda, che il Presidente Di Pietro mi ha donato, non perché volessi risolvere i problemi degli aquilani ma rappresentare un presidio, mantenere le radici.
Dobbiamo costruire nuovi valori ma anche nel nostro partito, ho portato una serie di idee progettuali di cui semmai parlerò nel pomeriggio, ma credo che dobbiamo fare di tutto per far crescere questo lab donne, inoltre vi chiedo di spingere per la creazione di un dipartimento identità, sviluppo ricostruzione, la mozione è passata all’assemblea del partito ma ancora non è stato costituito, spingiamo per la sua creazione.”
Ore 13,30 piccolo lunch
Ore 15 Si riprendono i lavori con i seguenti interventi:
Eleonora Millardi “le pari opportunità sono tali solo il carico di lavoro è uguale per gli uomini e per le donne. Purtroppo l’assenza di strutture sociali che si facciano carico del lavoro di cura, soprattutto al sud, rende impossibile per le donne raggiungerle e far emergere le loro potenzialità . Dobbiamo chiedere attraverso i nostri rappresentanti i fondi, le risorse economiche che permettano di coprire i costi delle legge sulle pari opportunità che già esistono.”
Margharet “Possiamo usare skype per comunicare e realizzare non solo una rete tra noi ma collegarci con l’Europa per costruire progetti a livello europeo.”
Rita Bufalini “Dobbiamo avere idee importanti per farcele finanziare dall’Europa.”
Clotilde Giurleo, “il problema passa attraverso le istituzioni, dobbiamo portare all’interno delle istituzioni donne che siano in grado di conoscere i problemi e trovare soluzione attivando tutti i possibili finanziamenti. Per questa la rete che stiamo formando è importante.”
Rita la mancanza di strutture pone lo stesso problema alle donne che hanno anziani a carico. Credo che dobbiamo ripensare il sistema sociale, anche l’idea di un albo delle badanti potrebbe essere preso in considerazione. Il laboratorio potrebbe essere anche un osservatorio per una nuova imprenditoria volta al sociale.”
Margharet “dobbiamo modificare i nostri linguaggi, non ho apprezzato il riferimento alla dolcezza dell’on Zazzera, ritengo che questa qualità sia propria non solo delle donne e inoltre non abbiamo solo questa qualità ma ne abbiamo altre: la fermezza che mi fa dire che ho il diritto a parlare e ad essere ascoltata. Dobbiamo riprendere e costruire un ponte con l’Europa. Sono entrata nell’IDV grazie a un mentore maschio ma voglio avere un luogo dove formarmi, una scuola di partito non solo per donne perché anche gli uomini devono partecipare, conoscere.
Io ritengo che il territorio non debba essere patrimonio solo della Lega o la cristianità del PDL, questi valori devono essere patrimonio non di singole forze politiche, dobbiamo coalizzarci anche con uomini che credono in questi valori, anche guardando fuori dall’IDV, troviamo alleanze. Guardiamo con favore anche agli immigrati rompiamo questo tandem immigrazione criminalità.”
Lorenzo, “i servizi sociali, anche nel programma del nostro partito non sono ancora sufficientemente considerati, devono riacquisire una loro centralità anche per lo sviluppo del territorio, riprendiamo la legge 328 che purtroppo ha fallito i suoi obiettivi non perché sbagliata ma perché i finanziamenti sono stati dirottati non nel modo e ciò soprattutto al Sud, il fallimento è dovuto anche al mancato controllo e presidio da parte delle donne e di noi tutti, lo stesso vale anche per la formazione che non è stata sufficientemente garantita.
Questi temi non sono nell’agenda politica dei nostri eletti, il partito deve ancorare chi è nelle istituzioni perchè si faccia carico di questi problemi e trovi le possibili soluzioni, cercando le buone prassi che ci sono nel territorio, il mix di iniziativa pubblica e privata, la centralità del ruolo delle amministrazioni locali. Vi propongo di realizzare un documento in previsione dell’incontro del 10/11/12 settembre di tutti i coordinatori provinciali, riunione in cui si ridiscuterà la struttura organizzativa del partito, potrebbe essere una buona occasione per portare le vostre proposte.”
Rita “la formazione professionale è troppo burocratizzata e lontana dalle necessità dei professionisti e dalle imprese.”
Sara “la politica fatta delle donne vuol dire una politica che pensa a una nuova città, le tematiche di pari opportunità se applicate a tutti i temi della quotidianità rivoluzionano le città, determinano sviluppo e producono una nuova visione.
Politiche per le donne vuol dire politica per le famiglie, politiche per uno sviluppo nuovo, diverso e sostenibile. Il dipartimento donne deve servire a far si che le proposte del partito siano attente alla vita dei cittadini per una società migliore. In base agli interventi che ho ascoltato mi sento di proporre le seguenti azioni: la costruzione all’interno del sito del partito di un area rivolta agli amministratori idv perché non rimangano isolati e si sentano parte di un progetto comune, raccogliamo le buone prassi, i progetti che riescono e su questo chiamiamo i responsabili dipartimento a confrontarsi.”
Al termine dell’incontro viene deciso che, oltre alla mozione sulla riforma delle leggi elettorali regionali che viene approvata all’unanimità, di procedere a elaborare un documento di sintesi con le proposte emerse all’incontro “Comunicando in libertà” da sottoporre al lab donne idv e in seguito all’ON. Rota e all’incontro dei coordinatori provinciali che si terrà a Bergamo l’11/12/13 settembre. Si propone al lab donne che Il documento venga trasmesso da ogni donna al proprio coordinatore provinciale e regionale.
DOCUMENTO DI SINTESI
DELL’INCONTRO “COMUNICANDO IN LIBERTA’”
Brindisi 21 Agosto 2010”
L’incontro di Brindisi “Comunicando in Libertà” del 21 Agosto 2010 ha permesso di definire alcuni aspetti che pensiamo rappresentino un contributo importante nella discussione aperta tra alcune donne iscritte all’IDV.
Riteniamo infatti non più procrastinabile una politica attenta al ruolo e alla partecipazione delle donne in politica. In questi giorni assistiamo a un ennesimo imbarbarimento, in cui a volte loro malgrado, esse diventano protagoniste di una scena politica fatta solo di gossip e di ammiccamenti.
Le donne in politica in realtà possono rappresentare la vera novità avendo la capacità di parlare un linguaggio diverso, porre l’attenzione sui temi della quotidianità: l’organizzazione dello stato sociale, l’organizzazione dei trasporti vista come strumento per la conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia, la scelta per uno sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale ecc...
L’essere state da sempre lontane dalle leve del potere ma vicine ai problemi dei propri cari, attraverso un lavoro di cura che non è mai venuto meno, con la preparazione e le capacità professionali e politiche che esprimono, fanno sì che oggi le donne siano in grado di farsi carico della crisi della politica, la crisi dei vecchi equilibri che vengono spazzati via anche dalla crisi mondiale.
In questo quadro si può ben inserire il ruolo delle donne anche del nostro partito, non certo una riserva rosa ma un luogo di elaborazione politica dove far emergere la competenza delle donne stesse, nella convinzione che esse possono occuparsi non solo dei temi considerati tradizionali ma di tutto ciò che è vita della “polis”, sostenendo l’azione dei nostri amministratori locali in modo da rendere più facile il passaggio dalle tesi politiche alla realizzazione della politica stessa. Il partito ha esigenza di radicarsi sul territorio e quindi attraverso i suoi amministratori deve trasformare le proposte e gli indirizzi politici in azioni concrete.
La riunione ci ha permesso di elaborare in tal modo le proposte che seguono e che intendiamo portare avanti con determinazione:
 la modifica delle leggi regionali elettorali che introduca parità di genere sul modello della legge elettorale campana e che viene meglio spiegata nella mozione allegata;
 corsi di formazione politica, per approfondire il linguaggio della politica, studiare i meccanismi, le modalità con cui costruire una campagna elettorale ecc…;
 aprire sul sito internet del partito un settore che proponga e raccolga le azioni positive realizzate dalle amministrazioni locali e dagli amministratori IDV per promuovere uno scambio tra amministratori con la collaborazione dei responsabili dei dipartimenti e gli eletti anche al parlamento europeo.
In merito all’incontro di Vasto si chiede di: prevedere l’istallazione di un gazebo che informi le donne iscritte al partito del percorso che porterà all’elezione della coordinatrice donne nazionale. Il lab donne e le donne aderenti offrono la loro disponibilità all’organizzazione del meeting nazionale di Vasto per animare il gazebo.

sabato 21 agosto 2010

Il presidente Di Pietro a Torremaggiore per commemorare Sacco e Vanzetti



Cari amici,

la presente per informarvi che il Presidente Antonio Di Pietro, lunedì 23 agosto 2010, alle ore 19,30, sarà a Torremaggiore (FG) per partecipare al 'Sacco e Vanzetti Memorial Day' per ricordare, nell'anniversario della loro morte, l'ingiusta condanna subita dai due lavoratori italiani. L'evento si svolgerà nel piazzale Palma e Piacquadio.

Nel corso della Manifestazione Fernanda Sacco, nipote di Nicola Sacco e Presidente Onoraria dell’Associazione Sacco e Vanzetti, consegnerà all’on. Antonio Di Pietro un riconoscimento “Per il Suo Instancabile Impegno a Difesa dei Fondamentali Diritti alla Legalità e alla Giustizia”.

Nell'occasione il Presidente Antonio Di Pietro inaugurerà anche la sede dell'Italia dei Valori che e' congiunta a quella dell'Associazione Sacco e Vanzetti in via Cairoli n.50.

Colgo l'occasione per porgere i più cordiali saluti.


Francesca Bonetti
Segretaria particolare
On. Antonio Di Pietro


lunedì 9 agosto 2010

Ufficio stampa IDV FOCUS IDV DEL 6 AGOSTO

GOVERNO: DI PIETRO, PREPARIAMOCI A ELEZIONI, IL PD SEGUIRA' VOGLIONO BALENA BIANCA, NOI COALIZZIAMOCI CON VENDOLA E GRILLO (ANSA) - ROMA, 6 AGO - ''Scendiamo entrambi dalle nuvole e rimettiamo i piedi per terra: non esiste, e non potra' mai esistere, una maggioranza parlamentare che in questa legislatura abbia il coraggio di smarcarsi da Berlusconi''. Replica cosi' il leader dell'Italia dei Valori Antonio di pietro all''appello del direttore di Micromega Paolo Flores d'Arcais contro il voto anticipato e per il governo di transizione. ''Piaccia o non piaccia e' cosi' e non sara' certo una manifestazione pubblica in piu' a far cambiare idea ai mestieranti della politica che infestano il Parlamento'' scrive Di Pietro nella risposta pubblicata oggi Sul Fatto quotidiano. ''Non esiste, e non puo' esistere - prosegue Di Puietro - la possibilita' che si realizzi un'inedita coalizione politica elettorale che veda insieme la destra di Fini e la sinistra del Partito democratico. Non esiste, e non puo' esistere, che l'attuale classe dirigente del Partito democratico si unisca a noi dell'Italia dei Valori, o alla Sinistra e Liberta' di Vendola, per fare squadra insieme. Lo ha ripetuto Letta l'altro ieri e lo ha ribadito D'Alema ieri. I maggiorenti del Pd vedono me e Vendola come fumo negli occhi e, se potessero, ci farebbero fuori prima e peggio di Berlusconi. Il Pd sta lavorando per costruire una nuova coalizione con l'Udc e con la resuscitata 'balena bianca', e ha gia' risposto picche alla mia proposta di costruire con l'IdV la coalizione del centrosinistra''. ''Cosi' stando le cose - sottolinea Di Pietro - non ci resta altro da fare che rimboccarci le maniche e intanto partire da soli nella costruzione di un'inedita coalizione. Oggi va bene anche una nuova manifestazione di piazza, ma per domani dobbiamo unire ''le forze dei non allineati'', quelle della societa' civile, della Rete, magari anche dei 'grillini', soprattutto dobbiamo parlare al 'popolo' - sia della sinistra che della destra - per far capire che la loro classe dirigente li sta tradendo e li sta usando''. Quanto al pd, dice Di Piertro ''non tutto e' perduto. I maggiorenti del Pd conoscono solo la legge del piu' forte e noi dobbiamo sfidarli proprio su questo campo. Lavoriamo da subito alla costruzione di questa 'coalizione alternativa' e vedrai che la paura di essere affiancati e superati da forze piu' fresche e piu' risolute li portera' a piu' miti consigli. Alla fine, arriveranno, speriamo non a tempo scaduto, anche i pachidermi del Pd''. (ANSA).
IDV: DI PIETRO, PREPARIAMO COALIZIONE ALTERNATIVA DI NUOVO CONIO = Roma, 6 ago. (Adnkronos) - "E' inutile cercare di cambiare da dentro le regole del gioco (legge elettorale, conflitto di interessi o pluralita' dell'informazione). Non lo faranno e non ce lo faranno fare. Meglio attrezzarci da subito con una 'coalizione alternativa' di nuovo conio per essere pronti ad affrontare le elezioni quando ci saranno, anche a costo di andarci con le attuali 'regole capestro', piuttosto che sognare coalizioni di 'lealta' costituzionale', come utopisticamente e genuinamente le hai chiamate tu, o di 'responsabilita' nazionale', come furbescamente le ha definite Casini con il chiaro scopo di andare lui al governo al posto di Berlusconi, cosa che molti del Pd sembrano gia' disposti a barattare, come hanno fatto per Vietti al Csm". Lo scrive Antonio Di Pietro, rispondendo su 'Il Fatto quotidiano' alla proposta lanciata da Paolo Flores d'Arcais. "Non esiste, e non puo' esistere, la possibilita' -e' la convinzione dell'ex pm- che si realizzi un'inedita coalizione politica elettorale che veda insieme la destra di Fini e la sinistra del Partito democratico. Gli elettori di entrambi gli schieramenti li manderebbero a quel paese. La storia e' storia e non si puo' scherzare con formule e formulette, calpestando i ricordi e le sofferenze". "Non esiste, e non puo' esistere, che l'attuale classe dirigente del Partito democratico si unisca a noi dell'Italia dei valori, o alla Sinistra e liberta' di Vendola, per fare squadra insieme. Lo ha ripetuto Letta l'altro ieri e lo ha ribadito D'Alema ieri. I maggiorenti del Pd vedono me e Vendola come fumo negli occhi e, se potessero, ci farebbero fuori prima e peggio di Berlusconi. Il Pd sta lavorando per costruire una nuova coalizione con l'Udc e con la resuscitata 'balena bianca', e ha gia' risposto picche alla mia proposta di costruire con l'Idv la coalizione del centrosinistra. A Vendola -conclude Di Pietro- faranno di peggio: renderanno un inferno la sua attivita' di governatore della Puglia, anche se, ovviamente, negheranno e smentiranno sdegnati. Senza contare quel che hanno fatto e faranno a Luigi De Magistris che non considerano della famiglia del centrosinistra solo perche' ha fatto il suo dovere fino in fondo". (Red-Pol/Col/Adnkronos)
GOVERNO: DONADI (IDV), PREMIER HA FALLITO VADA A CASA E SI TORNI AL VOTO = (ASCA) - Roma, 6 ago - ''La maggioranza non c'e' piu' ed e' chiaro che questo governo ha fallito. I terzi poli sono solo fantasie, e' inutile questo balletto estivo, si torni subito alle urne ridando la parola agli elettori, con una forte alternativa di governo del centrosinistra. Ed e' certo, inoltre, che Fini dira' no a Berlusconi sui quattro punti sui quali chiedera' la fiducia''. E' quanto afferma in una nota il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi. ''Il governo Berlusconi ha portato il Paese sull'orlo del baratro - continua Donadi - la disoccupazione giovanile in Italia e' al 30% ed e' la piu' alta in Europa. Le Provincie, i Comuni e le Regioni non hanno piu' il becco di un quattrino e stanno aumentando le tasse. Se cio' non bastasse, la manovra economia e' la piu' iniqua di tutto il Vecchio continente. Berlusconi ha fallito su tutta la linea, chieda scusa agli italiani e se ne vada a casa''.
Governo, Belisario (Idv): Andare oltre l'antiberlusconismo Roma, 06 AGO (Il Velino) - "Piu' passano i giorni e piu' le elezioni sembrano inevitabilisono inevitabili e il centrosinistra deve lavorare senza perdersi in chiacchiere inutili e schemi studiati a tavolino. La coalizione che affrontera' un Berlusconi ferito e, quindi, ancor piu' incattivito, deve essere chiara, agire all'interno di un perimetro ben delineato e con un programma ampiamente condiviso che vada dalla legalita' alla lotta alla corruzione, dai diritti civili al no al nucleare, dalla scuola pubblica alla difesa dei diritti dei lavoratori e dei precari, dalla difesa dell'ambiente alla tutela delle fasce piu' deboli". Lo ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei valori, Felice Belisario. "Basta, quindi con i tatticismi di cui gli italiani sono stanchi. L'Italia dei valori scendera' nelle piazze per coinvolgere la gente che vuole bene al nostro Paese. Appare chiaro che la coalizione che dovra' battere Berlusconi, ma anche ben governare, non potra' essere un'ammucchiata indistinta ma ne dovranno far parte le forze realmente liberali e riformiste e tutti i movimenti che vogliono difendere la Costituzione per costringere, una volta per tutte, alla ritirata caste e cricche. Qualsiasi allargamento, soprattutto verso forze conservatrici, riporterebbe nella coalizione un tasso di litigiosita' che ha fatto finire miseramente i precedenti governi di centrosinistra. Il Pd rifletta, non e' sufficiente andare a caccia del voto moderato, il difficile e' tenere tutti insieme e l'antiberlusconismo non basta piu'. E' bene ricordare - conclude Belisario - che tra i terzopolisti sono presenti molti ex delfini di Berlusconi".
MAFIA: IDV, ALFANO 'FACCIA DI BRONZO' SMANTELLA SICUREZZA (ANSA) - ROMA, 6 AGO - ''Il ministro dell'Ingiustizia Alfano ha proprio la faccia di bronzo! Oggi ha parlato di strumenti innovativi del governo nella lotta alla mafia. Ma di cosa sta parlando? Della legge sulle intercettazioni, che mette le manette ai giudici e il bavaglio alla stampa? Della vendita all'asta dei beni di 'cosa nostra' con una legge fatta apposta per farli ricomprare a prestanome della mafia?''. A chiederlo, in una nota, e' il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando. ''Oppure - aggiunge - Alfano sta parlando dell'anticostituzionale lodo Alfano, per impedire di far processare il suo dante causa?''. ''Il ministro della Giustizia - prosegue Orlando - invece di chiedere conto al suo sottosegretario Caliendo di certe eversive frequentazioni o ai suoi ispettori, coinvolti nell'inchiesta sulla nuova P2, del loro operato, si scaglia in Aula contro i giudici che fanno il loro dovere e le forze dell'ordine che lavorano senza mezzi e risorse''. ''Il governo sta smantellando il comparto giustizia - conclude - e Alfano fa finta di nulla''.(ANSA).
MAFIA: IDV, COSTA, CASSARA' E ANTIOCHIA MARTIRI DELLA LEGALITA' = (ASCA) - Roma, 6 ago - ''Tornano, ancora una volta, alla memoria i giorni terribili delle estati parlemitane in una stagione stragista mafiosa, che ha visto cadere il procuratore Gaetano Costa, il vice questore Ninni Cassara' e l'agente Roberto Antiochia. Ai famigliari va tutta la nostra affettuosa solidarieta'''. Lo afferma il portavoce dell'Italia dei Valori Leoluca Orlando. ''Il ricordo di queste vittime - continua - impone a tutti noi il dovere della verita' e della giustizia in un tempo nel quale la mafia ha colpito gli uomini migliori delle istituzioni, cercando contemporaneamente di costruire e utilizzare relazioni, complicita' e silenzi di esponenti infedeli dello Stato, per portare a compimento il disegno perverso di attacco allo Stato e di corruzione istituzionale sino alle stragi del '92 e '93. E noi dell'Italia dei Valori, a fianco alle Forze dell'Ordine, ci impegneremo senza se e senza ma affinche' vengano fuori i mandanti politici di quelle stragi''. ''Un filo di sangue lega l'impegno di moltissimi eroi civili, veri e propri martiri della legalita'. A quegli eroi e quei martiri l'omaggio - conclude Orlando - va reso l'omaggio con il commosso ricordo, ma anche con l'accertamento rigoroso di ogni verita' a qualunque livello di responsabilita'''.
GOVERNO. MURA (IDV): I 4 PUNTI? PALLIATIVO COME CONCLAVE CASERTA (DIRE) Roma, 6 ago. - "Quando un governo ha bisogno di varare un nuovo programma limitato solo ai temi essenziali vuol dire che e' finito, ed infatti i quattro punti sui quali Berlusconi vuole chiedere la fiducia ricordano molto il conclave dell'Unione alla Reggia di Caserta". Il parallelo e' di Silvana Mura deputata di Idv, che prevede: "A settembre Berlusconi otterra' la fiducia, probabilmente ben al di sotto dei 316 voti e dal giorno dopo anche i quattro punti saranno carta straccia perche' la crisi della ex maggioranza e' ormai irreversibile e l'unica soluzione sono le dimissioni e tornare al voto quanto prima".
GOVERNO, MURA (IDV): CASINI CANDIDATO PREMIER? INUTILE NASCITA PD (9Colonne) Roma, 6 ago - "Nel Pd c'è un numero di dirigenti, che ad ogni giorno sembra più cospicuo, che si dichiara favorevole ad un alleanza elettorale con un eventuale terzo polo che comprenda anche Fini. Posizione discutibile a seconda dei punti di vista, ma pienamente legittima. Se però è vera la voce che gli stessi dirigenti che lavorano per questa alleanza sono favorevoli a candidare alla premiership Casini, invece che il proprio segretario o un altro esponente democratico, mi domando se il progetto su cui è nato il Pd sia fallito e se a questo punto è valsa la pena sciogliere due partiti grandi e strutturati come erano Ds e Margherita, se poi il candidato premier lo si deve prendere in permuta da un'altra forza politica". Lo dichiara Silvana Mura, deputata di Idv.

MARCINELLE, ZIPPONI (IDV): RICORDO DI IERI RAFFORZI POLITICA DI OGGI (9Colonne) Roma, 6 ago - "Il ricordo dei 262 lavoratori italiani, deceduti nella miniera di carbone di Marcinelle l'8 agosto del 1956, deve servire da stimolo per richiamare l'attenzione delle istituzioni e delle forze politiche sulle condizioni dei lavoratori di oggi". Lo afferma in una nota il responsabile del lavoro e del welfare dell'Idv, Maurizio Zipponi. "A oltre cinquanta anni dalla tragedia - spiega - non bisogna abbassare la guardia su aspetti imprescindibili quali la cultura della sicurezza, il rispetto dello statuto e la difesa dei diritti dei lavoratori. Quella tragedia lontana richiama la tragedia che continua a consumarsi nel nostro Paese dove, ogni anno, si registrano più di mille casi di morti bianche". "Per questo - conclude Zipponi - tenere viva la memoria delle vittime, che pagarono a caro prezzo i loro sacrifici, è per l'Italia dei valori l'occasione per rilanciare una politica a fianco dei lavoratori, dei cassintegrati, dei precari e delle piccole e medie imprese che mai, come in questo periodo, necessitano di un vero sostegno".
CASA: IDV, 5% CEDOLARE SECCA PER RICOSTRUIRE EDIFICI FATISCENTI = (AGI) - Napoli, 6 ago.- Destinare il 5% della cedolare secca sui fitti a un fondo regionale per gli incentivi alla demolizione e la ricostruzione di edifici fatiscenti. E' il senso di una proposta di legge che Italia dei Valori presentera' a settembre prossimo alla ripresa dei lavori parlamentari, sulla scorta di quanto accaduto ad Afragola nella notte tra venerdi' e sabato scorsi. La proposta di legge e' stata presentata a Napoli dal senatore di Idv Nello Di Nardo e dal presidente di Verdecologista Carmine Attanasio. "L'approvazione della cedolare secca rappresenta - spiega Di Nardo - una risposta alle istanze, che da oltre cinque anni, Italia Dei Valori ha posto nei propri programmi. Il 5% dei proventi derivanti dalla cedolare secca puo' servire a ricostruire con moderne tecniche antisismiche e accorgimenti di risparmio energetico". Tra gli obiettivi della proposta di legge, anche un rilancio del settore edilizio e un incentivo al risparmio energetico. "L'edificio - sottolinea il presidente di Verdecologista Attanasio - non dovrebbe piu' essere considerato come un volume energivoro, dotato di impianti che consumano grandi quantita' di risorse. E' possibile oggi invece creare architetture che utilizzino intelligentemente l'energia, che ne riducano l'utilizzo o che addirittura la producano, attraverso, per esempio, l'integrazione al suo interno di dispositivi fotovoltaici".(AGI)
MAFIA. DE MAGISTRIS: GOVERNO LA SOSTIENE CON LA LEGGE (DIRE) Roma, 6 ago. - "A parole afferma di contrastarle, nei fatti le sostiene. Questo esecutivo e' infatti quello che maggiormente ha favorito le mafie, come dimostra la legislazione passata ma anche quella futura ancora in cantiere". Lo afferma Luigi de Magistris, eurodeputato Idv e responsabile giustizia del partito. "Intercettazioni, processo breve, possibilita' di vendere all'asta i beni confiscati, rivisitazione delle norme sui collaboratori, mancanza di concessione della protezione speciale ai pentiti in contrasto con quanto richiesto dalle procure e dall'Antimafia: tutte misure illegittime e criminogene. A questo si accompagna- dice De Magistris- una costante opera verbale di delegittimazione della magistratura e del mondo dell'antimafia: le affermazioni del ministro Alfano sulle inchieste relative alla P3, pronunciate in Parlamento pochi giorni fa, e quelle del premier contro Saviano favoriscono il diffondersi di un clima culturale favorevole alle mafie, per giunta alimentato da quelle istituzioni che dovrebbero combatterle". De Magistris aggiunge: "La retorica del Governo durante le commemorazioni -come accade oggi in occasione del ricordo del sacrificio di Costa, Cassara' e Antiochia- e' percio' indecorosa, oltre che irrispettosa verso quegli uomini e quelle donne che per lottare contro il crimine organizzato hanno accettato anche la rinuncia piu' grande: quella alla propria vita".



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domenica 8 agosto 2010

CARO FLORES, SCAVIAMO LA FOSSA ALLA SECONDA REPUBBLICA


Caro Flores d’Arcais, ho apprezzato molto la tua lettera, così appassionata e intelligente. Siamo ad un punto davvero opaco, sporco, indecente della vita pubblica italiana. Vediamo il Paese avvitarsi in una spirale di scandali, di violenze, di ricatti, di veleni. Il disegno di attacco alla democrazia costituzionale è esplicito, la cultura del bavaglio e dell’intimidazione ha camminato a lungo dentro le viscere del sistema informativo ma anche dentro l’intero spazio pubblico, il garantismo appare come la foglia di fico con cui si intendono coprire le vergogne di un regime fondato sui clan e sulle cricche, mentre per chi vive nei labirinti del lavoro subordinato e precario non esiste garanzia né garantismo possibile.

Criminali e galantuomini
Anche a Pomigliano o a Melfi funziona il bavaglio, l’operaio torna ad essere stritolato alla sua catena, come funzione neo-servile chiusa in una dimensione di solitudine totale. Un migrante è sempre potenzialmente un criminale, così va gestita la sua utilità sociale (come badante o come raccoglitore di pomodori), così va narrata mediaticamente la sua indicibile fatica di vivere e di integrarsi; mentre Caliendo, Verdini, Cosentino, Dell’Utri sono galantuomini diffamati dalla sinistra del rancore. E poi su tutto splende il sole di un Re così palesemente insofferente di controlli e controcanti, un sovrano modernamente legibus solutus, che teorizza il primato del consenso popolare su qualsivoglia norma di legge.
L’Italia è una Repubblica televisiva fondata sul sondaggio e sulla depenalizzazione dei reati dei ceti possidenti. La crisi pirotecnica di questo regime rende visibili i buchi neri e i protagonisti indecenti della fiction berlusconiana. Un fiume di fango tracima dal Palazzo mentre il severo Tremonti, dismessi gli abiti dell’inventore della finanza creativa, si trasforma nel fustigatore degli sprechi e delle spese pazze (con l’esclusione degli sprechi e delle spese pazze che servono al dio Po e alla Lega Nord).

Caro Paolo che dolore vedere il nostro Belpaese brutalizzato e umiliato! Vederlo andare alla deriva, vederlo smarrire i suoi codici civili e il suo sentimento della decenza, vedere la comunità nazionale frammentata in satrapie localistiche, vedere il lavoro regredire agli standard di una modernità ottocentesca. Si può fare qualcosa per curare queste ferite? Io penso che sia doveroso chiedere ad una grande coalizione democratica di seppellire il cadavere putrescente della Seconda Repubblica. Scaviamo subito la fossa, evitiamo che l’infezione si propaghi ulteriormente. C’è in Parlamento una maggioranza disponibile a cambiare la vigente e repellente legge elettorale? Magari, che si organizzi! C’è in Parlamento una maggioranza disposta a regolamentare in maniera seria il conflitto d’interessi? Magari, che si proceda! Mi sia consentito di dubitare di queste condizioni certo auspicabili.

Il bisogno di un orizzonte largo
Ovviamente tocca a tutti sentirsi responsabili del passaggio drammatico che stiamo vivendo. Occorre muoversi. Mobilitarsi. Una manifestazione va bene, purché sia la più ampia possibile: ma anche quella della Fiom del 18 ottobre è un appuntamento decisivo! Aprire un processo democratico, animare una battaglia culturale e politica in ogni angolo d’Italia. Ma occorre avere il respiro lungo e l’orizzonte largo. Non possiamo lottare per noi stessi e per le nostre fazioni, ma per ridare una prospettiva di futuro a questo povero Paese. Io ho molte critiche e molte obiezioni da rivolgere al Pd e in genere non taccio. Soprattutto trovo sbagliato che alla fine ingloriosa della Seconda Repubblica si replichi con ricette fresche fresche di Prima Repubblica. E poi trovo nauseante il cumulo di politicismo, di cattiva realpolitik, con quella ciclica tentazione di cercare ancore di salvezza di negozi improbabili.

Dobbiamo aiutare i democratici a non avere paura, a cominciare da quella ridicola paura per il fantasma delle primarie. Il Pd e il suo popolo sono una immensa e indispensabile risorsa per costruire il cantiere dell’alternativa, e per rimettere in campo quella cosa smarrita che chiamavamo “sinistra”. Lo dico con amicizia a Di Pietro e a quanti, fuori dal Pd, sentono la gravità del momento: non perdiamo la bussola e non perdiamo la rotta. Facciamoci carico della costruzione di un’alleanza nuova, plurale, larga, popolare, giovanile, riformatrice nella politica e innovativa nelle idee. Facciamo che ogni nostra differenza venga agìta come arricchimento, sfuggiamo alla tentazione del piccolo cabotaggio e chiediamo a noi stessi e a tutti e tutte di mettere in campo una grande narrazione. Che, con semplicità, sappia dire: c’è un’Italia migliore!

di Nichi Vendola

Da Il Fatto Quotidiano del 7 agosto 2010

giovedì 5 agosto 2010

LA VOCAZIONE SMARRITA DEL PD


di Antonio Padellaro

Si dice che in queste ore vari esponenti Pd abbiano fatto arrivare a Berlusconi messaggi rassicuranti sulle intenzioni, diciamo così, poco bellicose del maggior partito d’opposizione. Chissà, forse impressionati da quella frase: al primo incidente si va alle urne. Non sappiamo quanto sia vera la voce, ma certamente è autentica la paura che attanaglia i vertici democratici davanti alla minaccia di elezioni anticipate. Una situazione davvero curiosa visto che nel normale gioco della politica, con una maggioranza sfibrata da una sanguinosa scissione, sarebbe naturale per qualsiasi opposizione mettere subito all’incasso i guai altrui. Per carità, non cadiamo dal pero. Conosciamo, come li conosce Bersani, i sondaggi che inchiodano a un malinconico 26-27 per cento quello che solo tre anni fa si autodefiniva, tra squilli di tromba, un partito a vocazione maggioritaria. Come insegna madre Chiesa la vocazione si può anche perdere per strada, soprattutto quando dall’altra parte c’è un signore che malgrado scandali ed escort (tre alla volta stando alle ultime rivelazioni) auspica il ritorno alle urne sicuro di poter rivincere ancora. E allora, invece di baloccarsi con ipotesi di governi Tremonti, il vertice Pd non dovrebbe più utilmente chiedersi come sia possibile che il loro partito sia l’unica forza d’opposizione in Europa a non guadagnare terreno nei confronti del governo? Di questo pessimo e disastrato governo?

da il Fatto Quotidiano del 4 agosto 2010

domenica 1 agosto 2010

AVVENIRE: IPOTESI BOFFO PER FINI? STRACQUADANIO DEVE VERGOGNARSI


Oggi, dopo l’intervista pubblicata ieri da Il Fatto Quotidiano all’on.le del Pdl, Giorgio Stracquadanio, che invocava un ‘trattamento-Boffo per Gianfranco Fini’, il giornale dei Vescovi, L’Avvenire, pubblica un editoriale durissimo del direttore e attacca il deputato del Pdl. Il direttore Marco Tarquini nel suo box titola: “Non sa quello che dice. O lo sa troppo bene”.

L’editoriale poi continua su Stracquadanio: “Nel primo caso dovrebbe vergognarsi. Ma se davvero crede, e grida, che si possono fare (e pubblicare) carte false per colpire il bersaglio di turno, gliene saranno grati i suoi nemici, non i suoi amici…e dovrebbe fare ammenda chi gli ha dato un ruolo pubblico”.

Aggiunge poi Tarquini: “non ha trovato di meglio che invocare un trattamento mediatico dell’attuale presidente della Camera che ha definito ‘ipotesi Boffo’“. E spiega che il riferimento all’ex direttore di Avvenire Dino Boffo “come l’Ordine lombardo dei giornalisti ha sentenziato e come gli studenti di giornalismo stanno ormai imparando in tutta italia”, significa “la negazione dell’idea stessa di un’informazione corretta ovvero una martellante campagna di menzogne gabellate per verità, come quella che il 28 agosto 2009 “Il Giornale appena tornato nelle mani di Vittorio Feltri scatenò contro Boffo, il galantuomo che allora dirigeva Avvenire” e finì per dimettersi.

da"Il Fatto Quotidiano"

GOVERNO GOMORRA


Mesi durissimi attendono il Paese. Come potete leggere nei servizi de ilfattoquotidiano.it, Silvio Berlusconi gioca il tutto per tutto e adesso sogna di varare un governo in stile Gomorra. Il problema del Cavaliere, anche se la maggior parte dei commentatori sedicenti liberali continua a far finta di non accorgersene, è sempre lo stesso: la giustizia. Anzi, le inchieste e i processi. Che coinvolgono lui e i suoi amici.

La decisione della Corte costituzionale di fissare per il 14 dicembre l’udienza in cui verrà discussa la legge sul legittimo impedimento lo ha spinto così a rompere gli indugi, a perdere ogni freno inibitorio, e a iniziare un furioso corteggiamento a parlamentari di opposizione, alcuni dei quali francamente impresentabili. È prevedibile infatti che la Consulta, dopo aver visto una serie di suoi membri restare indirettamente coinvolti nello scandalo della nuova P2, ci metterà pochissimo a dichiarare quello che tutti sanno e che anche il Quirinale avrebbe fatto meglio a sapere: le norme che evitano al premier e ai suoi ministri di essere processati durante la durata del loro mandato sono palesemente incostituzionali.

La prospettiva per Berlusconi è insomma quella di finire molto presto davanti al Tribunale di Milano per rispondere della presunta corruzione dell’avvocato inglese David Mills. Anzi della certa corruzione di Mills, visto che il legale, come ha stabilito la Cassazione, ha sicuramente incassato mazzette per dire il falso davanti ai giudici (e salvare il premier da una condanna nel processo per le vecchie tangenti alla Guardia di Finanza).

Berlusconi sa benissimo che nel momento in cui dovesse ricominciare il suo dibattimento si arriverebbe a una sentenza nel giro di poche settimane. Il fatto storico è già stato accertato (i 600mila dollari dati a Mills e la testimonianza taroccata in favore del Cavaliere). E resta solo da stabilire se tra le prove raccolte ci siano abbastanza elementi per condannare come corruttore il leader del Popolo della Libertà (a questo punto provvisoria).

Una brutta situazione, insomma. Anche perché proprio le indagini sulla nuova P2 hanno fatto saltare, o reso incerte, le amicizie su cui il Cavaliere sperava di poter contare nella magistratura meneghina.

Di qui l’idea, partorita non adesso, ma alcuni mesi fa, di trovare una sponda in quella parte di Udc che si riconosce in Totò Cuffaro, l’ex governatore siciliano condannato in primo e secondo grado per favoreggiamento aggravato alla mafia e sulla testa del quale pende ora anche una richiesta di 10 anni di pena per concorso esterno in associazione mafiosa.

L’operazione, come il fattoquotidiano.it è in grado di rivelare, è cominciata quando Cuffaro ha dato il suo assenso al passaggio di molti suoi fedelissimi nelle file della nuova Democrazia Cristiana del sottosegretario all’Istruzione, Giuseppe Pizza, un vecchio arnese della prima repubblica legato agli ambienti più svariati.

Come ha scritto a suo tempo L’Espresso una parte consistente delle tessere della Dc fanno però capo al braccio destro di Berlusconi, Marcello Dell’Utri, condannato in secondo grado a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. E così il disegno di Berlusconi diventa evidente. Anche se Cuffaro e Beppe Drago – l’altro leader dell’Udc siciliana corteggiato dal premier – adesso smentiscono un passaggio dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza (cosa altro potrebbero fare?).

Il Cavaliere vuole trovare in Parlamento i numeri sufficienti per garantire l’approvazione anche alla Camera della cosiddetta norma sul processo breve (quella che prevede di far morire tutti i dibattimenti che non vengono conclusi nel giro in lasso di tempo prestabilito). Non per niente proprio oggi il capogruppo Pdl nella commissione Giustizia di Montecitorio, Enrico Costa, ha chiesto che l’esame del processo breve venisse immediatamente calendarizzato in settembre alla ripresa dei lavori.

Ma con 33 deputati già passati a Fini, per Berlusconi è molto difficile credere di riuscire a votare la legge senza rischiare ogni giorno improvvisi rovesci. Di qui la manovra per arrivare a Cuffaro e una dozzina di parlamentari calabresi, siciliani e campani a lui legati. Tutti parlamentari da aggiungere a vari esponenti del gruppo misto e del centrosinistra, come Daniela Melchiorre o Riccardo Villari, già in procinto di cambiare casacca.

Il Cavaliere ingolosisce tutti non solo con l’offerta di posti e prebende. Ma anche con la promessa (molto gradita alle varie cricche d’Italia) di costituire una commissione d’inchiesta parlamentare sull’uso politico della giustizia. Una commissione che, come scrive oggi Repubblica, avrà gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria. “Faremo un processo a chi ci vuole processare”, avrebbe detto – secondo il quotidiano – un falco del Pdl.

Se Berlusconi ce la fa, insomma, il Paese va verso un governo Gomorra. Con una maggioranza sostenuta da pregiudicati, indagati e condannati – in primo e secondo grado – per fatti di mafia (Cosentino, Dell’Utri e Cuffaro) e politici sotto inchiesta per mazzette e ricostituzione di associazioni segrete. Tutti uniti da un solo obbiettivo: farla franca. Per sempre.

da "Il Fatto Quotidiano"

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