martedì 31 maggio 2011

la caduta del regime e la vittoria della società civile. E ora Referendum

Si era capito che per il grande capo le cose si mettevano male quando, prima dei ballottaggi, ha cominciato a dire "tanto anche se perdiamo a Milano e Napoli il governo andrà avanti ".
E' una chiara ammissione di debolezza e di timore del voto.
A quel punto, è lampante che ci si aspetti la sconfitta al ballottaggio mettendo le mani avanti!
Ora che il regime crolla sotto i suo stessi colpi, sotto la sua stessa schizofrenia e pochezza, basterà la fiducia risicata delle Camere per tenere in vita un governo da cui tutti (almeno a parole ) vogliono scappare?
I leghisti già rimpiangono di non aver mollato il governo prima del voto. La base leghista è in rivolta e chiede a gran voce la rottura con il pdl di Berlusconi.
Ma i dirigenti sono miopi e si stringono la poltrona temendo di perderla.
Il tirare a campare non ci vedrà suoi complici e non servirà a fermarci!
Infatti, fuori da tutto questo, la società civile, poco alla volta, si riappropria dei propri spazi. Pisapia e De Magistris sono, a ben vedere, il simbolo di una rinascita democratica con cui bisognerà fare i conti anche in occasione dei Referendum.
Referendum tu quoque, altro giro.., altra batosta!

venerdì 6 maggio 2011

" da Il Fatto Quotidiano": Verdone a Battiato, da Pif alla Mannoia. Sul referendum tutti con Adriano

1 maggio 2011

Da

L’appello di Adriano Celentano è arrivato forte e chiaro al popolo dei referendari, che ha manifestato a più riprese a Roma, sotto la sede Rai, sotto Montecitorio e sotto gli uffici dell’Enel. Alla tv pubblica i comitati che si battono “per l’acqua bene comune” e per fermare il nucleare chiedono “informazione”, affiancati in questa battaglia anche dalla Federazione Nazionale della Stampa. Per adesso i tg delle reti nazionali hanno trattato l’argomento solo per dar conto delle mosse dilatorie del governo, mentre la Commissione parlamentare di Vigilanza ancora non ha approvato il “regolamento” per dar conto dei temi referendari, e il rischio è che per informare i cittadini resti la stretta finestra tra il secondo turno delle amministrative fissato a fine giugno e la data del nuovo richiamo alle urne, il 12-13 giugno. Antonio Di Pietro ha scritto una lettera al presidente Rai Paolo Galimberti rammentando come “dal 4 aprile scorso, inizio ufficiale della campagna referendaria, la Rai, con la sola eccezione della puntata di Annozero andata in onda il 28 aprile, non ha ancora iniziato a diffondere sulle sue reti, radiofoniche e televisive, programmi di comunicazione politica sui quesiti referendari sui quali gli italiani saranno chiamati a votare il prossimo 12 e 13 giugno.

Fino ad oggi sono stati sottratti ai cittadini italiani ben 25 giorni di campagna referendaria”. È un tema che il leader Idv ha voluto condividere anche con il ministro dell’Interno Roberto Maroni, segnalando anche “il rischio che gli elettori e le elettrici italiane residenti all’estero, non ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il proprio voto”. Attivissimi anche i Verdi, che ieri presidiavano le piazze romane con sit-in di protesta. “Sono state sospese le libertà democratiche ad opera di Berlusconi che ha definito i cittadini italiani incapaci di esprimere un voto al referendum di giugno”, tuona Angelo Bonelli, leader del Sole che ride, ieri in sit-in prima a Montecitorio e poi alla sede Enel di viale Regina Margherita, a Roma. Contro quella che definisce “moratoria-truffa”, Bonelli rilancia un’idea che aveva espresso già il 20 aprile passato. Quella di creare, in caso di “scippo” del voto sul nucleare, una sorta di “referendum laterale” per portare comunque al voto gli italiani che si dicono contrari al nucleare. La voce del popolo referendario, confinata dagli schermi di stato, sta prendendo coscienza. Anche grazie all’ultimo urlo di Adriano Celentano. Ecco le adesioni raccolte dal Fatto Quotidiano:

CARLO VERDONE – Non votiamo “contro” qualcuno

Io andrò ai seggi, ma a prescindere dal premier. Quando si decide di andare a esprimersi contro Berlusconi ci si vota di solito a una sconfitta. Io invece andrò a votare per avere l’acqua pubblica e tenere lontano il nucleare dall’Italia. Ma avete visto il Giappone? Territori contaminati per 30 mila anni. La gente deve andare a votare per questo, non perché c’è Berlusconi dall’altra parte. Certo se, come stanno facendo, provano a togliere ai cittadini la possibilità di esprimersi su queste materie, sarebbe proprio un brutto trucco. Anche tipico di una certa brutta Italia, che è la stessa Italia del “legittimo impedimento”. Ma perché se un comune cittadino viene chiamato dalla Guardia di Finanza ci deve correre, e se fa il presidente del Consiglio può dire di no? Il primo tra i cittadini deve dare l’esempio. Ma quello buono.

GIOBBE COVATTA – Tutti ai seggi anche per B.

Il referendum? Certo che vado a votare. E spero sia davvero un voto su Berlusconi . Perché se uno va a votare, una volta che ci togliessero i quesiti su acqua e nucleare, è chiaro che va per quello sul legittimo impedimento. E a chi serve questo legittimo impedimento se non a Berlusconi? A me, ad esempio, non è che serve. Però, se quello sul legittimo impedimento è un quesito “etico”, quelli su acqua e nucleare sono anche “pratici”. Perché è poco etico che ci sia un legittimo impedimento che salvi uno solo, ma diciamo che non ha una valenza sulla sopravvivenza dei miei nipoti (certo tutto può essere). Diciamo che i quesiti su acqua e nucleare li andrei a votare volentieri. Quello che è certo è che andrò ai seggi il 12 e 13 giugno.

FRANKIE HI NRG – Condivido pienamente

Io ci andrò alle urne. Ho letto la lettera di Celentano e l’ho trovata condivisibile in tutto. Sublime lo stile che manifesta nel rivolgersi a “Silvia”, la coscienza di Berlusconi. E mi trovo perfettamente d’accordo anche con l’idea di rivolgersi a tutti, “studenti, comunisti, fascisti, leghisti…” e con quella di andare comunque, il 12 e 13 giugno, davanti ai seggi ad esprimere il nostro voto, a costo di coprire le strade di 40 milioni di bigliettini. Ancora una volta, Adriano Celentano ha dimostrato di essere un grande politico, e come tutti i grandi politici che sono in giro spero non si candidi mai. Adesso siamo con lui in questa battaglia. E speriamo almeno che se non Silvio, almeno Silvia ci ascolti.

MONICA GUERRITORE – Basta pigrizia ora tocca a voi

L’italiano ha il vizio di aspettare sempre l’ultimo minuto per tutto. Bene. Adesso è il momento di abbandonare la nostra pigrizia e fare una cosa semplice: dire la verità. Andare a mettere quella x e far capire a chi ci governa che non possiamo più restare in balìa di un uomo evidentemente instabile, in preda a comportamenti che vanno dalla barzelletta sconcia alla modifica costituzionale. Io spero soprattutto in Napolitano. È un uomo autorevole che sta assumendo su di sé il ruolo di guida per un Paese ormai allo sbando. Facciamogli capire che siamo al suo fianco nel proteggere la Costituzione. E soprattutto andiamo a votare. Voterei qualsiasi cosa, anche un quesito per stabilire se i gatti possano dormire sul letto o no. Ci serve una dose di democrazia.

FIORELLA MANNOIA – Guardare il Giappone

Certo che vado a votare. Bisogna sempre andare a votare, perché è un diritto conquistato con le lotte di chi ci ha preceduto. Alla luce di quello che è successo in Giappone, poi, non vedo perché i cittadini non possano correggere la rotta di chi non fa i loro interessi. Se in Giappone è successo quello che è successo cosa può accadere con questa Armata Brancaleone alle prese con l’atomo? Spero che la Cassazione fermi lo scippo dei quesiti da parte del governo, e spero che Napolitano, per quello che è nelle sue competenze, possa fare qualcosa. Ormai ogni dissenso che il popolo italiano prova è un segnale contro Berlusconi e il suo governo delle barzellette. Non è più questione di destra e di sinistra, ma di buon senso. Prima di ogni cosa, ormai, dobbiamo riuscire a sbarazzarci di tutto questo.

EMILIO SOLFRIZZI – Il pericolo è la disinformazione

Votare non è solo un diritto, ma un dovere. Ogni volta che ci si presenta l’occasione è un’opportunità per ribadire il senso della democrazia, che si conquista giorno per giorno. Sono molto curioso di capire qual è l’umore popolare. L’esito sembra incerto, ma non andare a votare lascerebbe aperta un’incomprensione. Sarebbe utile per tutti capire cosa vuole davvero la gente su materie di basilare importanza. Non è solo un’operazione contro il premier, non faccio mio in toto l’appello di Celentano, ma questo deve essere esercizio di democrazia. Più che altro non so quanto la gente sia informata, e questo mi spaventa. La gente è distratta da mille cose, chi non andrà a votare lo farà perché non sa cosa c’è davvero in ballo, o ne sa poco.

GIULIANO PISAPIA – Ripartiamo da Milano

Caro Adriano, ho letto la tua lettera pubblicata su Il Fatto e ho colto tutta la tua amarezza e la tua incazzatura. Certo, lo spettacolo al quale abbiamo appena assistito con il tentativo di sottrarre la questione del nucleare al giudizio dei cittadini, è un vero e proprio inaccettabile scippo di democrazia. Questo è comune sentire di molti cittadini. Ma se ho deciso di scriverti, non è solo per darti ragione e per accodarmi al tuo pessimismo profondo: è perché ho qualcosa di bello da dirti. Vedi, Adriano, a Milano sta accadendo un miracolo. Come sai, il 15 maggio i milanesi – i tuoi milanesi! – saranno chiamati a eleggere il nuovo sindaco della città. E come sai, io sono tra i candidati. A partire da giugno, ho girato la città in lungo e in largo e quello che ho toccato con mano è stata una rinascita progressiva delle energie. È come se la città si fosse risvegliata. Sono nati centinaia di comitati, i vicini si trovano nei bar sotto casa per parlare del bene comune e per inventare iniziative. Ecco, allora volevo dirti che il 12 giugno è certamente un appuntamento importante che vede e vedrà tutto il mio impegno. Ma per costruire un’onda alta anche a favore del 12 giugno e per cambiare tutto ciò che tu dici, c’è, prima, un’altra grande occasione: il 15 maggio. Cominciamo da Milano a far rinascere l’Italia.

FRANCO BATTIATO – Non c’è niente da discutere

Non c’è da discutere. Sono contro il nucleare, contro la semiprivatizzazione dell’acqua e contro il legittimo impedimento. E trovo indecente il dibattito su questi temi, oggettivamente indiscutibili. E’ come se un cannibale avanzasse il diritto sulla sua condizione.

PIETRO SERMONTI – Lasciateci decidere

Dalla mia finestra sventola la bandiera pro acqua pubblica , appiccico adesivi sui referendum ovunque mi capiti e perseguito la gente perché vada alle urne. Sulle risorse pubbliche devono decidere i cittadini, semplice. Su questo signore che non vuole rispettare le regole, idem. Preciso: avrei lo stesso atteggiamento con chiunque, destra o sinistra conta zero quando c’è di mezzo il rispetto delle istituzioni. Quelle servono per il futuro, gli uomini politici passano e non devono devastare il patrimonio collettivo. Voglio continuare a parlare di tutto ciò. E poco m’importa se mi prendono per fanatico, o poco furbo. In ballo c’è la democrazia. Scusate se è poco.

BEATRICE LUZZI – Non sono popolari e lo sanno bene

Sono a Bologna per una manifestazione a favore dei referendum, poi andrò a Rimini per partecipare a un’altra iniziativa su questo tema. Credo sia legittimo impedire a Berlusconi di governare, non solo per quella serie coloratissima di reati che si porta dietro. Raccontano davanti a ogni telecamera di quanto siano popolari, di come il voto li legittimi per fare questo e quell’altro. Ma in verità sono i primi a temere le urne. Spendono 350 milioni di euro per separare i referendum dalle amministrative, poi provano a sabotarli facendo retromarcia su nucleare e acqua. Se davvero si compisse l’ennesimo atto illegale con lo scippo di questo voto, non andrei con un bigliettino, ma con dodici. Ne farei aeroplani di carta da portare ad Arcore.

LEO GULLOTTA – Non ne posso più di tutti loro

Come si fa a non essere d’accordo con la lettera di Celentano? Ve lo dico da cittadino: non ne posso più. Non sopporto più le offese dei giornali di destra che si permettono di dargli dell’imbecille. Non sopporto di vedere un ministro della Repubblica urlare, scalciare, abbandonare una conferenza per una domanda che non gli piace. L’Italia non può essere una Repubblica fondata su Scilipoti. Ma veramente credono che gli italiani siano stupidi? Adriano Celentano ha profondamente ragione anche su un altro punto: i cittadini si devono riunire, devono stare compatti, andare avanti come nel quadro del Terzo Stato. Andiamo a votare. È un nostro diritto e non possono levarcelo.

PIF – Mi impegno e vigilo assai

Da quando non fa più bunga bunga, il nostro è appannato. Dice la verità e non chiede rettifiche: cari italiani, vi ho fregato il referendum. Adesso il minimo è riprendercelo scheda per scheda il diritto alla democrazia. Perché ci sarei andato comunque a votare, ma adesso andrò molto più incazzato. E più Berlusconi gioca sul qualunquismo dell’italiano medio, più mi convinco a mettere la faccia su questa storia. Da giovane, a Palermo, ho vissuto un momento particolare. Le stragi di mafia del ‘92, la rinascita della città, i ragazzi per strada che volevano cambiare il mondo, o almeno la Sicilia. Poi sono arrivati Cuffaro e Cammarata. Quindi ora vigilo. Mi impegno, e vigilo moltissimo.

Da Il Fatto Quotidiano del 30 aprile e del 1 maggio 2011

caratteri disponibili su 2000

giovedì 5 maggio 2011

La segreteria provinciale ci ricorda alcuni importanti eventi

Cari amici,

nei prossimi giorni due i significativi momenti cui siamo tutti invitati a partecipare:

- Domani, venerdì 6 maggio, alle ore 18, nella sala “Guadalupi” del Comune di Brindisi: “Il dilemma nucleare”, incontro organizzato dall’associazione “Dimensione Giovani” che metterà a confronto i pareri dell’ing. Riccardo Rossi e dell’ing. Enrico Ruggiero sull'attuale quanto complesso tema dell'energia nucleare. Dopo la loro esposizione, ampio spazio sarà lasciato al dibattito.

- Domenica, 8 maggio, alle ore 19: inaugurazione nuova sede Italia dei Valori San Vito dei Normanni.
Durante la serata si discuterà dei temi del referendum del 12-13 giugno, ma soprattutto si progetteranno, insieme, i prossimi impegni Idv in città e in provincia.
Seguiranno momenti di animazione musicale... La nuova sede è a San Vito, in via 25 Luglio n. 10.
Saluti,
Segreteria Italia dei Valori provincia di Brindisi
0831 1983734


Ufficio stampa IDV Focus Idv del 5 Maggio



GOVERNO: DI PIETRO, RIMPASTO ATTO DI CORRUZIONE POLITICA = Savona, 5 mag. (Adnkronos) - "Piu' che di rimpasto di governo si tratta di corruzione, di un atto di corruzione politica e istituzionale, del pagamento della tangente che nel nostro paese non e' previsto come reato". Lo ha dichiarato il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, questo pomeriggio a Savona, nel corso di un incontro con la stampa che precede un comizio a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Federico Berruti. "Questo provvedimento -ha aggiunto Di Pietro- e' frutto di un ricatto, di un accordo scellerato che in un paese normale, in uno stato di diritto dovrebbe comportare lo scioglimento delle Camere e la revoca dell'incarico al presidente del Consiglio. Mi auguro -ha concluso Di Pietro- che siano gli elettori a punire questa scelleratezza morale. Ce l'ha anche insegnato il Vangelo, non puo' esserci una strada lunga per i Giuda che tradiscono per 30 denari. Alle prossime elezioni, politicamente parlando, credo che un albero di ulivo tocchi anche a queste persone a cui possono appendere le loro candidature".

REFERENDUM: DI PIETRO, SE BERLUSCONI PERDE NAPOLITANO SCIOLGA CAMERE = Savona, 5 mag. (Adnkronos) - Se il risultato dei referendum e delle prossime elezioni amministrative sara' contrario alle indicazioni del centrodestra il Capo dello Stato sara' autorizzato a sciogliere le Camere. E' quanto ha dichiarato il leader dell'Idv Antonio Di Pietro questo pomeriggio a Savona nel corso di un incontro con la stampa prima di un comizio elettorale a favore del candidato sindaco del centrosinistra Federico Berruti. "Il presidente del Consiglio -ha spiegato Di Pietro- ha fatto e fa di queste amministrative e dei referendum una battaglia politica e ha detto che amministrative e referendum hanno anche un risvolto politico e si e' candidato come capolista a Napoli e a Milano''. ''Del resto Berlusconi -ha aggiunto Di Pietro- ogni volta che gli chiedono conto del suo operato dice che la maggioranza del popolo e' con lui e ha diritto di fare quello che gli pare. Ma se con il referendum la maggioranza dell'elettorato dimostrera' che non la pensa come lui verra' a mancare il rapporto di reciprocita' tra rappresentanti e rappresentati in Parlamento e credo allora che ci saranno le condizioni per il Capo dello Stato di porre fine a questa esperienza che rischia di essere ventennale come quell'altra".

NAPOLITANO: DI PIETRO, MONITO CAPO STATO RIVOLTO AL SUO EX PCI = Savona, 5 mag. - (Adnkronos) - Il monito del Capo dello Stato ai partiti perche' superino i vecchi modelli politici va inteso rivolto all'ex Pci. E' l'opinione del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, intervenuto sull'argomento questo pomeriggio nel corso di un incontro con la stampa a Savona. "Credo - ha detto Di Pietro - che il Capo dello Stato debba rivolgersi innanzitutto a quell'ex partito comunista di cui lo faceva parte dei tempi dell'Ungheria". Di Pietro ha precisato di non alludere al Pd, partito complesso e frutto di diverse esperienze. "E' quel modello di politica -ha aggiunto Di Pietro- che e' finito e quindi questa presa d'atto sopravvenuta da parte di Napolitano lo nobilita. Io ho rispetto per questa presa d'atto ma e' un problema che non riguarda Italia dei Valori che e' nata nel 2000 e fa parte dell'Internazionale liberale democratica. Napolitano parla a un'altra formazione politica, e non a noi, paradossalmente parla alla sua".

POLITICA: DI PIETRO A GENTILONI, NO A PREGIUDIZIALI = Savona, 5 mag. (Adnkronos) - Idv non ha pregiudiziali e chiede agli alleati un programma riformista, chiarezza programmatica e che non siano candidate persone condannate in giudizio. E' la risposta del leader dell'Idv Antonio Di Pietro alle dichiarazioni di Gentiloni che propone di guardare al Terzo Polo e non Idv e Sel. Di Pietro e' intervenuto sull'argomento questo pomeriggio nel corso di un incontro con la stampa a Savona. "Crediamo -ha detto Di Pietro- sia necessario quanto prima che il Pd faccia una scelta programmatica e si impegni a scegliere con chi stare e per fare che cosa. Cio' premesso, Italia dei Valori non ha pregiudi o pregiudiziali come dice di averli Gentiloni, che probabilmente deve avere parlato per se' e non certo per il partito''.

POLITICA: DI PIETRO A GENTILONI, NO A PREGIUDIZIALI (2) = (Adnkronos) - ''In un partito maturo, che addirittura ha la maggioranza relativa -ha detto Di Pietro- e' impensabile credere di poter vincere con le sottrazioni e non con le addizioni. E' questa la ragione per cui noi non ci lasciamo intimidire da queste prese di posizione personali. Quel che chiediamo e' che ci siano regole ben definite del gioco, tra cui una prima regola di credibilita' delle istituzioni, allontanando dalle candidature e dai posti chiave di governo e sotto governo persone che hanno gia' dato e soprattutto gia' preso, nel senso monetario del termine. Persone condannate non dovrebbero essere candidate".

Napolitano/ Di Pietro: No a statalismo in stile brezneviano "Idv sta alla sinistra come la Lega sta alla destra" Roma, 5 mag. (TMNews) - "Per parlare chiaro, l'Idv sta alla sinistra come la Lega sta alla destra". E Antonio di Pietro, leader dell'Italia dei valori, commenta così, in un'intervista alla 'Stampa', le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull'alternativa "credibile, affidabile e praticabile": "A nessuno viene in mente di dire 'voi della destra' parlando alla Lega. E io oggi ho scelto di stare in questa coalizione per costruire una difesa delle fasce sociali più deboli. Ma se gli altri dovessero intestardirsi su quello statalismo, dirigismo e centralismo tipoco dell'ere brezeneviana, noi non ci staremo".

==NAPOLITANO: DI PIETRO,NOI NON'SINISTRA',PD SCELGA IDV O UDC SAREMMO LA MOGLIE COL MATTARELLO, TERZO POLO AMANTE CHE TRADISCE (ANSA) - ROMA, 05 MAG - ''Per parlare chiaro, l'Idv sta alla sinistra come la Lega sta alla destra''. Lo dice in una intervista alla Stampa, il leader dell'Idv Antonio di Pietro, commentando le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull'alternativa ''credibile, affidabile e praticabile'' che la sinistra deve rappresentare. ''Io - afferma - rifiuto di essere iscritto alla categoria della sinistra''. ''A nessuno viene in mente di dire 'voi della destra' parlando alla Lega. E io oggi ho scelto di stare in questa coalizione per costruire una difesa delle fasce sociali piu' deboli. Ma se gli altri dovessero intestardirsi su quello statalismo, dirigismo e centralismo tipico dell'era brezneviana - chiarisce - noi non ci staremo''. Il Pd, comunque, ''ora deve scegliere tra una moglie col mattarello, che siamo noi, e un'amante, il Terzo Polo, che lo tradisce...''. (ANSA).

Referendum/Di Pietro: Napolitano fermi scippo Governo a cittadini "Non promulghi legge su moratoria" Roma, 5 mag. (TMNews) - Il presidente della Repubblica dovrebbe intervenire per difendere il diritto dei cittadini ad esprimersi nei referendum: lo sostiene il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, commentando in un'intervista ad Agl l'adozione dell'apposito regolamento da parte della commissione Vigilanza sulla Rai. "Meglio tardi che mai verrebbe da dire, resta l`amarezza - dice - per i trucchi per arginare il voto parlamentare e resta l`amarezza per la scarsa considerazione del corpo elettorale e dello stato di diritto. Siamo di fronte a un regime dittatoriale che sta svuotando tutti gli strumenti della democrazia". "Per questo - prosegue Di Pietro - continuo ad appellarmi al Capo dello Stato. Chi, se non il garante della Costituzione, dovrebbe intervenire?". Sul pronunciamento della Cassazione riguardo al nucleare, Di Pietro sottolinea: "Stiamo già scrivendo la nostra memoria per la Corte. La Cassazione potrà esprimere solo un pronunciamento di merito. Solo Napolitano potrebbe sbarrare la strada alla truffa del premier che fa approvare un decreto legge in cui annuncia la moratoria sul nucleare e subito dopo dichiara che è solo un espediente per non far votare gli italiani e che il suo governo, scavallato il referendum, darà il via libera alle centrali". "Questo - prosegue - è un atteggiamento incostituzionale, si vogliono privare i cittadini del diritto al voto. Per questo io chiedo al Capo dello Stato di rinviare indietro la legge truffaldina dichiarandola non promulgabile". Per il leader dell`IdV "è già troppo tardi" per informare i cittadini. "Tra l`altro - aggiunge - le schede sul nucleare non potranno essere pronte prima della sentenza della Corte il che significa che il quorum non è più del 50% ma del 60% perché i quattro milioni di italiani che vivono all`estero saranno tagliati fuori visto che non riceveranno in tempo le schede. Anche questo è un raggiro. Il Capo dello Stato non ha niente da dire?".

AMMINISTRATIVE: DI PIETRO, DA NAPOLI E MILANO PARTE LA RISCOSSA = SONO SICURO CHE DE MAGISTRIS PRENDERA' PIU' VOTI DI MORCONE Roma, 5 mag. (Adnkronos) - "Il verdetto politico sul modo di governare e di gestire il potere di Berlusconi spettera' ai cittadini che andranno a votare nelle amministrative a maggio e un mese dopo per i referendum''. Lo scrive il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sul suo blog. "Queste elezioni amministrative -continua- sono cosi' importanti non solo perche' vanno alle urne 14 milioni di persone, cioe' quasi un terzo degli italiani. Ma anche perche' nelle citta' principali in cui si vota, Napoli e Milano, Berlusconi era sicuro di avere gia' la vittoria in tasca e adesso, giorno dopo giorno, scopre che non e' cosi', e che proprio da quelle due citta' che considerava gia' sue potrebbe arrivargli la mazzata decisiva. Si percepisce, in queste due capitali del Nord e del Mezzogiorno, una voglia di cambiare, una stanchezza per il modo di malgovernare e di pensare solo a se' stesso di Berlusconi che e' diffusa anche tra quelli che fino a ieri lo hanno votato". "A Napoli Luigi De Magistris ha fatto un lavoro eccezionale, perche' ha saputo dare agli abitanti di quella citta' disastrata, soffocata dalla spazzatura, strozzata dalla camorra, abituata a pensare che la politica sia solo clientelismo, una speranza" e per questo, aggiunge, "sono convinto che al primo turno de Magistris prendera' piu' voti di Morcone e quindi spero proprio che il Pd e Sel sosterranno lealmente Luigi al ballottaggio. Ma stavolta Berlusconi rischia di essere sconfitto persino in casa sua, a Milano, nella roccaforte del Pdl" e a Milano "la batosta sara' dieci volte piu' forte dal momento che ha deciso di metterci personalmente la faccia. Tra meno di due settimane Napoli e Milano, due citta' che gia' molte altre volte in passato hanno dato inizio alla riscossa in tutta Italia, potrebbero scrivere la parola fine per il berlusconismo", conclude Di Pietro.

Referendum, Idv valuta ricorso contro regolamnto "illegittimo" Roma, 05 MAG (Il Velino) - "I comitati referendari e l'Italia dei Valori, partito che ha promosso i referendum sul nucleare e sul legittimo impedimento, stanno valutando di adire alle autorita' giudiziarie competenti per ripristinare il diritto di milioni di cittadini a essere informati correttamente e nei tempi previsti dalla legge. Tale diritto, sancito dalla nostra Costituzione, e' stato infatti gravemente lesionato dal ritardo delle procedure e ieri le norme illegittime, contenute nel regolamento sulla par condicio dei referendum approvato dalla Commissione parlamentare di Vigilanza, hanno messo il sigillo su questo furto di democrazia". Lo afferma una nota dell'Italia dei Valori.

Referendum/ Di Pietro: regolamento non va, riconvocare Vigilanza No a spot solo a partire da 16 maggio Roma, 5 mag. (TMNews) - "Il leader dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha inviato oggi ai presidenti di Camera e Senato e al senatore Sergio Zavoli, una lettera per chiedere la riconvocazione in via d`urgenza della Commissione parlamentare di Vigilanza in quanto il regolamento della par condicio sui referendum, varato ieri, contiene `norme palesemente illegittime che introducono un ulteriore grave ritardo nei tempi di inizio delle trasmissioni che la Rai è tenuta a mettere in onda`. "Nonostante il ritardo che ha sottratto ai cittadini italiani 30 giorni di informazione sui quesiti referendari oggetto della consultazione del 12 e 13 giugno prossimi - si legge nelle missive - la Commissione parlamentare per l`indirizzo generale e la vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi ha varato, in data 4 maggio 2011, un provvedimento che contiene norme palesemente illegittime che introducono un ulteriore grave ritardo nei tempi di inizio delle trasmissioni che la Rai è tenuta a mettere in onda. Il comma 1, dell`articolo 5 e il comma 1 dell`articolo 6 del provvedimento adottato dalla Commissione, in cui si stabilisce che la trasmissione delle tribune televisive e radiofoniche riservate ai referendum e nonché dei messaggi autogestiti debba iniziare a partire dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è in evidente contrasto con quanto disposto dal comma 10, articolo 4 della legge n.28/2000 sulla par condicio, che, al contrario, sancisce che 'Per le consultazioni referendarie la disciplina relativa alla diffusione della comunicazione politica e dei messaggi autogestitià si applica dalla data di indizione dei referendum'. Altrettanto in contrasto con la suddetta norma di legge è quanto prescritto dal comma 1, articolo 4 del provvedimento della Commissione che prevede la messa in onda degli spot puramente informativi sul giorno e l`ora delle votazioni e sulle modalità di voto, soltanto a partire dal 16 maggio p.v. Per ripristinare il diritto dei cittadini ad essere informati dalla Rai sui referendum, Le chiedo di riconvocare, in via d`urgenza, la Commissione parlamentare per cancellare norme che sono palesemente inammissibili perché in contrasto con la legge", conclude.

SCIOPERO CGIL: DI PIETRO, IDV SOSTIENE PROTESTA (ANSA) - ROMA, 5 MAG - L'Italia dei Valori sostiene lo sciopero dei lavoratori organizzato per domani dalla Cgil e che vedra' in piazza lavoratori e lavoratrici ''che percepiscono salari tra 1000 e 1500 euro al mese'' e che ''hanno organizzato una protesta di queste dimensioni, pagandola di tasca propria. Cio' fa comprendere la gravita' della situazione in cui versa il Paese'': cosi' Antonio Di Pietro ha sintetizzato le ragioni dell'adesione alla protesta annunciando che sara' personalmente presente al corteo di Milano che partira' alle 9,30 dai Bastioni di Porta Venezia. Il leader dell'IdV attacca il governo per aver prima negato e poi proclamato l'uscita dalla crisi. In particolare, Di Pietro rimprovera all'esecutivo ''la totale assenza d'iniziativa contro il precariato che investe nelle false partite iva e interinali condannando oltre 4 milioni di giovani a non avere un futuro certo". ''L'IdV partecipera' convintamente allo sciopero proclamato per domani. Il cambio di passo nella classe dirigente, ormai impotente e corrotta, e l'inizio di una fase che dia spazio alle nuove generazione sono gli obiettivi del 6 maggio, da cui ci auguriamo parta un impegno serio per il riscatto del Paese. Allo stesso modo, i referendum del 12 e 13 giugno possono contribuire ad accelerare la caduta di un regime, dannoso soprattutto per il mondo delle imprese''. (ANSA).

CGIL. DI PIETRO: IDV SOSTIENE SCIOPERO LAVORATORI IN TUTTA ITALIA (DIRE) Roma, 5 mag. - "Condividiamo le ragioni dello sciopero indetto dalla Cgil e domani saremo in tutte le piazze. Io personalmente, alle 9.30, saro' al corteo di Milano che partira' dai Bastioni di porta Venezia. E' in gioco l'interesse generale del Paese". Lo dice Antonio Di Pietro, presidente dell'Idv.

GOVERNO: BELISARIO, NON SI GOVERNA FACENDO NOMINE (ANSA) - ROMA, 5 MAG - ''Cosi' non si governa''; il capogruppo di Idv al Senato, Felice Belisario, commenta la nomina di nove nuovi sottosegretari. ''Ogni settimana Berlusconi ha le sue spine - ironizza Belisario parlando con i cronisti a Montecitorio - questa l'ha iniziata con il processo Mediatrade e la conclude con il rimpasto. Il suo governo e' una barca che prende acqua da tutte le parti e ha bisogno di un gruppo di disperati pronti a ricacciare l'acqua fuori. Oggi li ha trovati nei 'Disponibili', ma cosi' non si governa''. ''Lo dimostra il fatto che alle Camere non arrivano provvedimenti - osserva - e che il Senato, nelle ultime quattro settimane ha effettuato una chiusura totale per due. Questo dimostra che il Paese e' senza guida''. (ANSA).

FEDERALISMO: DECRETO SUD; BELISARIO,AUMENTA DIVARIO CON NORD (ANSA) - ROMA, 5 MAG - ''Ogni il nuovo decreto sul federalismo approvato e' peggiorativo della legge quadro''. Lo ha detto il capogruppo dell'Italia dei Valori nella bicamerale per l'Attuazione del federalismo, Felice Belisario, presidente dei senatori Idv. ''Per l'Idv e' necessaria partecipazione dei territori e condivisione delle scelte, responsabilita' degli amministratori pubblici, equita' fiscale e solidarieta' tra zone forti e zone deboli del paese. Il decreto sul fondo di coesione e sviluppo invece aumenta le distanze tra nord e sud e non porta sviluppo ne' infrastrutturale, ne' economico, ne' sociale. Insomma - conclude il presidente dei senatori dipietristi - un vero fallimento rispetto ai principi tanto declamati e che insieme avevamo scritto nella legge istitutiva''. (ANSA).

RINNOVABILI: BELISARIO, DECRETO NON RISOLVE BLOCCO FONDI (ANSA) - ROMA, 5 MAG - ''Il tanto atteso decreto su cui si e' consumata la lite tra i ministri Romani e Prestigiacomo e' finalmente arrivato, ma verrebbe da dire che la montagna ha partorito il topolino. Altro che vittoria per l'ambiente! Il decreto contiene solo criticita' e non risolve il problema del blocco degli investimenti che rende difficile la vita delle imprese del settore, che per questo annunciano giustamente una battaglia giuridica''. Lo afferma il presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario. ''L'Italia e' al secondo posto nel mercato mondiale del fotovoltaico - aggiunge - ma il Governo non se ne e' ancora accorto. Nell'assenza totale di una politica strategica nel settore delle rinnovabili, l'Esecutivo si muove all'insegna dell'improvvisazione e dell'incertezza pregiudicando il raggiungimento dell'obiettivo europeo del 2020''. ''Questo decreto e' il frutto della visione miope e sorda del Governo, che non tiene in considerazione i moniti delle associazioni di settore e resta indifferente a quelli delle opposizioni, affossando cosi' le possibilita' di sviluppo sostenibile del Paese. C'e' una ragione ben precisa per tutto questo: il Governo ha intenzione di realizzare il progetto del nucleare, alle rinnovabili - conclude Belisario - non ha mai creduto e non credera' mai''. (ANSA).

CGIL. BELISARIO: DOMANI IN PIAZZA A FIANCO LAVORATORI (DIRE) Roma, 5 mag. - "Pieno appoggio allo sciopero generale proclamato per domani dalla Cgil, l'Italia dei Valori e' sempre stata e continuera' a stare dalle parte dei lavoratori e a battersi in difesa dei loro diritti". Lo dice il capogruppo Idv al Senato, Felice Belisario, che aggiunge: "In un momento difficilissimo per il Paese, con centinaia di migliaia di posti cancellati dalla crisi e con la disoccupazione a livelli record, il governo si e' contraddistinto solo per scelte depressive e per l'inaccettabile attacco ai diritti e alle tutele dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani". "Essere in piazza domani significa schierarsi dalla parte del lavoro e della democrazia, per questo noi ci saremo", conclude Belisario.

LIBIA: DONADI, AIUTIAMO DEMOCRAZIA MA BASTA BOMBE (ANSA) - ROMA, 05 MAG - ''L'Italia deve avere un ruolo nella nascita della democrazia in Libia, ma questo non significa che debba appoggiare una escalation militare''. Lo ha detto Massimo Donadi intervenendo a ''Radioanch'io''. Il capogruppo dell'Idv alla Camera ha sottolineato che a suo avviso ''manca una strategia internazionale su come deporre Gheddafi ed e' molto improbabile che questo possa accadere con l'uso di bombe che intelligenti non sono mai''. Secondo Donadi ''il governo Berlusconi ha dimostrato di non avere nessuna credibilita' internazionale e di essersi solo accodato a decisioni frettolose prese da altri paesi''.(ANSA).

GOVERNO: DONADI, PRESTO PURE CAVALLO BERLUSCONI SOTTOSEGRETARIO = (ASCA) - Roma, 5 mag - ''Di questo passo il presidente del Consiglio fara' la fine di Caligola, nominando sottosegretario anche il suo cavallo''. Cosi' Massimo Donadi, capogruppo di IDV alla Camera, commenta ironicamente la nuova infornata di sottosegretari. ''Siamo al mercato delle vacche, alla compravendita parlamentare spudorata, una vergogna, un'offesa alle istituzioni e al Parlamento. Andra' avanti cosi', altre nomine verranno, altri cavalli, altro giro, altra corsa: l'importante per il presidente del Consiglio e' galleggiare e garantirsi l'impunita' mentre il paese affoga'', conclude Donadi.

DL SVILUPPO: DONADI, NORME SU SPIAGGE TRA POLPETTA AVVELENATA E VERGOGNA = (ASCA) - Roma, 5 mag - ''Per meta' una polpetta avvelenata e per l'altra una vergogna''. Cosi' Massimo Donadi, presidente dei deputati IDV, commenta le norme contenute nel dl sviluppo che regolamentano le spiagge e gli stabilimenti balneari. ''Una polpetta avvelenata perche' il diritto di superficie non potra' riguardare gli stabilimenti balneari situati su spiagge che appartengono al demanio indisponibile dello Stato, che sono circa il 90 per cento degli stabilimenti balneari e per i quali questo provvedimento non risolvera' il problema di fondo, ovvero l'esigenza di avere concessioni di un durata sufficiente per avere una seria programmazione finanziaria dei proprio investimenti'', spiega Donadi. ''Una vergogna, perche' al rimanente 10 per cento, che insiste sul demanio disponibile, sui quali si potra' attivare, si attribuisce un privilegio inaccettabile. Di fatto, e' una vendita e portera' ad operazioni e speculazioni a danno dello stato e dei cittadini. Ancora una volta il governo si conferma per quello che e', una banda di incompetenti e di sodali con tutti i furbetti d'Italia'', conclude Donadi.

GIUSTIZIA. IDV: PROPOSTE GASPARRI SU CSM DA VENTENNIO FASCISTA MAGGIORANZA TENTA NUOVA LESIONE AUTONOMIA MAGISTRATURA (DIRE) Roma, 5 mag. - "Le due proposte di legge sul Csm presentate dall'on. Gasparri sono la conferma di come questa maggioranza e questo esecutivo provino, ogni giorno, a ledere e a calpestare l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e del suo organo di autogoverno. Ancora una volta, Berlusconi e i suoi sodali attentano ai principi sanciti dalla nostra Costituzione". Cosi' il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, sui due ddl che sono all'esame della commissione Giustizia del Senato e che riguardano pareri e pratiche a tutela del Csm Per Orlando "e' inaccettabile che si cerchi di mettere il bavaglio al Csm e di assoggettarlo al potere politico. Quella di Gasparri e' una proposta degna del Ventennio fascista".

REFERENDUM: ORLANDO (IDV), DA PREMIER SOLO BUGIE SU NUCLEARE (ANSA) - ROMA, 5 MAG - ''Sul nucleare Berlusconi continua a raccontare bugie agli italiani e a parlare di cose che non conosce. Se le storielle del premier fossero vere il mondo dovrebbe essere pieno di centrali, ma cosi' non e' e il motivo e' chiaro: l'atomo non e' sicuro, crea problemi, come quelli dello smaltimento dello scorie, che peseranno sulle generazioni future, e soprattutto non e' economicamente conveniente. Dopo Fukushima i costi per rendere sicuri gli impianti, infatti, sono aumentati a tal punto da non rendere piu' competitiva la scelta dell'atomo. L'unica verita' e' che il premier deve difendere gli interessi delle lobby del nucleare''. Lo afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando. ''Le dichiarazioni di Berlusconi, quindi, non sono altro che le ultime battute di una messa in scena che continua ormai da troppo tempo. Il 12 e 13 giugno, votando si' ai referendum contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e il legittimo impedimento, i cittadini italiani avranno la possibilita' di bocciare questo governo e il suo piano eversivo che ha l'unico obiettivo di difendere gli interessi del capo e della sua cricca''. (ANSA).

Def, Mascitelli (Idv): Al governo interessa solo galleggiare Roma, 05 MAG (Il Velino) - "Se alla vostra politica economica non ci credete neppure voi, come potete pretendere che ci credano ancora gli italiani?". Lo ha detto il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Bilancio al Senato, Alfonso Mascitelli, annunciando il no dell'Idv sul Documento di economia e finanza. "Se il Def doveva essere lo strumento programmatorio per raddrizzare l'albero storto dei conti e per indicare la strada da seguire per un risanamento del bilancio pubblico allora e' del tutto evidente che piu' che un pareggio di bilancio, a questo Governo interessa continuare soltanto un galleggiamento a vista". Per Il senatore Mascitelli "il documento non contiene nessuna novita', nessun messaggio forte, nessuna scossa o frustata, come la volete chiamare. Tante percentuali, tanti 'zero virgola', ma nessuna priorita', nessun obiettivo concreto, nessun cronoprogramma di misure efficaci, credibili e realizzabili in tempi certi. Due esempi, prima degli altri, che da sempre hanno rappresentato, in questa legislatura, i vostri cavalli di battaglia: la scelta del nucleare e la riforma fiscale. Sulla confusione emersa nel Governo nel dopo Fukushima non si va al di la' della formuletta della necessita' di una pausa, che ha nascosto tutta la vostra paura a far sapere cosa pensano veramente gli italiani; e quanto al fisco, il piano nazionale delle riforme si limita a proclamare il valore strategico della riforma, ma si guarda bene dall'impegnarsi sul dato che sarebbe stato quello politicamente piu' serio e necessario: i tempi, perche' il Paese non e' piu' in condizioni di aspettare".

RAI, CARLINO (IDV): ELEZIONE LEI SIA GARANZIA PER RISPETTO DONNE
(9Colonne) Roma, 5 mag - "L'elezione di Lorenza Lei alla carica di Direttore Generale della Rai, alla quale vanno i migliori auguri di buon lavoro, è un segnale importante, un riconoscimento nei confronti delle donne e della loro professionalità. Mi aspetto però che la sua nomina sia la garanzia di un maggiore rispetto dell'immagine femminile nel servizio televisivo pubblico, auspicando che l'azienda possa lavorare per il superamento degli stereotipi sessisti che ledono la dignità delle donne". Lo dichiara la senatrice Giuliana Carlino, capogruppo dell'IdV in commissione Lavoro, che conclude: "Mi auguro che il nuovo Direttore generale voglia anche intervenire immediatamente per sanare la posizione dei tanti giornalisti precari che da anni lavorano seriamente in azienda e che troppo spesso si vedono sorpassati dal raccomandato di turno".

GOVERNO. PARDI: NOVE SOTTOSEGRETARI A MINISTERO TRASFORMISMO BERLUSCONI HA TRASFORMATO POLITICA IN VERO E PROPRIO MERCIMONIO (DIRE) Roma, 5 mag. - "I nove sottosegretari, nominati oggi da Berlusconi, potevano essere assegnati tutti a un nuovo ministero, quello del Trasformismo". Lo dice il senatore Italia dei valori al Senato, Francesco 'Pancho' Pardi. "E' da apprezzare- prosegue ironicamente Pardi- lo sforzo dei nuovi nominati che, per arrivare a questo traguardo, hanno affrontato il lungo e tortuoso percorso del Monopoli parlamentare. Possiamo solo immaginare le estenuanti trattative tra il premier e la lunga fila di responsabili, disponibili, futuristi pentiti, paladini dei diplomifici e vario genere di frutta mista! Cosa non farebbe il Sultano per continuare a galleggiare ancora un po', prima dell'inevitabile naufragio". "Berlusconi, ha trasformato la politica in un vero e proprio mercimonio e questo governo e' diventato variopinto come il costume di Arlecchino, ma- conclude Pardi- Carnevale e' passato da un pezzo e il Paese ha bisogno di un'alternativa seria".

Governo/ Idv: Ok a 9 questuanti ma manca ministro politiche Ue Pedica: Berlusconi si conferma Premier che fa solo suoi interessi Roma, 5 mag. (TMNews) - "E' chiaro che Berlusconi ha nominato nove sottosegretari solo per soddisfare le ambizioni di un po' di voltagabbana che si sono fatti comprare per pochi denari. Un presidente del Consiglio degno di questo nome, a cui interessa davvero il bene dell'Italia, non avrebbe nominato nove questuanti ma un solo ministro vero, quello per le Politiche Europee, che è vacante da quasi sei mesi, dalle dimissioni di Ronchi. Evidentemente quella poltrona non interessa a nessuno perché c'è troppo da lavorare per recuperare quel prestigio internazionale che il premier ci fa perdere ogni giorno di più". Lo ha affermato il senatore Stefano Pedica, capogruppo dell`Italia dei Valori in commissione Esteri a Palazzo Madama, commentando le nomine dei nove sottosegretari.

DL SVILUPPO. PEDICA (IDV): E' INCOSTITUZIONALE, PROTEGGE CASTA BISOGNA AZZERARE CONCESSIONI E RIMETTERE A BANDO AREE BALNEARI (DIRE) Roma, 5 mag. - "Il decreto sviluppo e' incostituzionale in quanto emerge lampante la violazione del dettato costituzionale dell'art. 9 comma 2 secondo il quale la repubblica 'tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione'". Lo dice il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica. Secondo il decreto, inoltre, "le spiagge su cui insistono chioschi e varie strutture turistiche saranno oggetto di diritto di superficie che dura 90 anni- prosegue Pedica- questo non fa altro che creare una casta che va a favore di coloro i quali si trovano gia' dentro il circuito. Sarebbe opportuno, invece, azzerare tutte le concessioni, e rimettere a bando le aree balneari". Per il senatore Idv "urge un piano regolatore che preveda limiti e prescrizioni per scongiurare la colata di cemento. Azzeramento delle concessioni ed un nuovo bando di gara, quindi, con dei criteri precisi e definiti che vadano a vantaggio non di una cerchia ristretta di persone che ad oggi monopolizzano i litorali italiani, ma di quei soggetti in grado di esistere senza apportare danno ambientale, privilegiare strutture in legno anziche' in cemento e minori cubature. Come Idv, nelle prossime settimane ci uniremo alle battaglie delle associazioni di cittadini ed ambientaliste, per denunciare questa ennesima beffa del governo", conclude Pedica.

DL OMNIBUS: IDV, GOVERNO E MAGGIORANZA PIEGATI A PREMIER (ANSA) - ROMA, 5 MAG - ''Con il Dl omnibus ancora una volta governo e maggioranza sono piegati agli interessi del premier e delle sue aziende. A farne le spese sono ancora una volta il Parlamento che ne esce umiliato nelle sue funzioni e i cittadini che si troveranno nuovi aumenti del costo della benzina''. Lo afferma in una nota il vice presidente Idv alla Camera, Antonio Borghesi. ''Con il via libera della commissione Bilancio al blindato dl omnibus - spiega Borghesi - si palesa, se mai ce ne fosse stato il bisogno, la volonta' da parte del Governo di scippare ai cittadini il diritto di esprimersi con i referendum del 12 e 13 giugno. Idv continuera' la sua battaglia di legalita' e trasparenza anche in aula, soprattutto per ostacolare l'ennesima legge 'ad aziendam', visto che il decreto contiene norme che danneggiano le televisioni locali a vantaggio di Mediaset''. (ANSA).

GOVERNO: MURA, PIU' IMMIGRATI E NO TAGLIO TASSE IL PROGRAMMA (ANSA) - ROMA, 5 MAG - ''Per capire quanto sia in difficoltà il governo basta leggere con attenzione l'intervista rilasciata ieri dal premier a Porta Porta. Sull'immigrazione Berlusconi alza bandiera bianca ammettendo che i migranti africani continueranno ad arrivare sulle nostre coste e che l'Italia, al di là di quello che dice la Lega, se li dovrà gestire da sola. Esclude ogni riduzione del carico fiscale che continuera' a rimanere elevatissimo e a gravare su cittadini e imprese''. Lo dichiara Silvana Mura deputata di Idv. ''Ed in questo scenario - prosegue - non certo esaltante Berlusconi non sa fare di meglio che indicare come priorità del governo la riforma della giustizia. La situazione è davvero drammatica se Berlusconi è costretto a gettare la maschera in questo modo alla vigilia di un voto importante come quello delle prossime amministrative''.

LIBIA, MURA (IDV): PIU' BOMBE E NO LIMITE TEMPORALE VERO VOLTO VITTORIA LEGA (9Colonne) Roma, 5 mag - "Il ministro Frattini conferma l'impegno italiano in Libia e annuncia un inasprimento della pressione militare, il che significa maggiori bombardamenti. Poiché nel colloquio con la Clinton non ha fatto cenno ad alcun limite temporale della missione, domandiamo al ministro degli Esteri, ma soprattutto a Bossi e alla Lega, che continuano a cantare vittoria, in quale parte della mozione approvata ieri fosse contenuta la previsione di un inasprimento dei bombardamenti". Lo dichiara Silvana Mura, deputata Idv.

DIFESA: DI STANISLAO (IDV), MILITARI DISCRIMINATI IN BASE FEDE POLITICA = (ASCA) - L'Aquila, 5 mag - ''L'iscrizione dei militari ai partiti politici non e' vietata da nessuna legge, ma il Governo ha ben pensato di fare una piccola distinzione tra i militari del Popolo della liberta' e coloro che simpatizzano per altri schieramenti. Gia' il nuovo codice dell'ordinamento militare ha vergognosamente limitato i loro diritti, ma adesso il limite e' oltre modo superato''. A denunciare la situazione e' il capogruppo IdV in Commissione Difesa della Camera, Augusto Di Stanislao, prendendo spunto dal caso del maresciallo aiutante Vincenzo Bonaccorso che ''sta subendo un procedimento disciplinare finalizzato ad una eventuale 'consegna di rigore' perche' libero dal servizio e in abiti civili ha distribuito bandierine con il logo del partito di sicurezza e difesa''. ''Ho depositato interrogazioni a riguardo nelle quali evidenzio casi in cui appartenenti alle Forze armate platealmente svolgono attivita' politica e dichiarano di appartenere al partito Popolo della liberta' - annuncia Di Stanislao - ma solo per coloro che sono di altri schieramenti vengono presi provvedimenti''. ''E' vergognoso - lamenta ancora - come questo accanimento venga messo in atto con considerazioni del tutto oggettive e operando una discriminazione significativa tra i militari iscritti ai partiti politici ed i militari iscritti al partito PdL''. Di Stanislao assicura che depositera' ulteriori atti, mettendo in campo un'azione forte per far si' che ''ad onesti cittadini e padri di famiglia non venga impedito di avere altre opinioni e preferenze che non siano il PdL''.

LAVORO: IDV, SACCONI CI HA ABITUATO A PROMESSE NON MANTENUTE (ANSA) - ROMA, 5 MAG - ''L'annuncio del ministro Sacconi di una proposta per rendere moderno ed efficiente l'apprendistato al fine di favorire contratti a tempo indeterminato e' tutto da verificare. L'Italia dei Valori, prima di condividere i commenti entusiasti che anche alcuni esponenti del centrosinistra hanno fatto, consiglia a tutti di leggere bene la proposta perche' per troppe volte, come nel caso del nucleare, il governo ci ha abituato agli annunci per poi in pratica fare esattamente l'opposto''. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell'IdV, Maurizio Zipponi. ''Sono due anni - continua - che l'Italia dei Valori sostiene l'apprendistato come unico strumento d'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro con la precisa finalita' di stipulare un contratto a tempo indeterminato. Fa sorridere che a proporlo, adesso, sia il ministro della disoccupazione, Sacconi, che insieme al governo ci ha abituato alle bugie e alle leggi-truffa. La riforma avrebbe un senso se contemporaneamente il governo abrogasse tutte le forme contrattuali precarie che tanto danno hanno provocato ai giovani e se ai precari della scuola fosse confermato un percorso lavorativo a tempo indeterminato. Per l'IdV ogni cambiamento che abbatta il precariato e' non solo auspicabile ma condiviso. Questo governo purtroppo ha dimostrato piu' volte di voler andare esattamente nella direzione opposta(ANSA).

RIFIUTI: DE MAGISTRIS, PREMIER FA GALLO 'NCOPP'A MUNNEZZA' GUARDA CASO SE NE RICORDA A POCHI GIORNI DAL VOTO (ANSA) - NAPOLI, 5 MAG - ''Berlusconi fa il gallo `ncopp'a munnezza. E' il solito demagogo, il principe del populismo, il re della politica come spot permanente: si ricorda dell'immondizia, guarda caso, a pochi giorni dal voto''. Cosi', in una nota, Luigi de Magistris, candidato sindaco di Napoli per IdV, Federazione della Sinistra, Partito del Sud e Napoli e' tua. ''La stessa immondizia che e' stata volutamente lasciata in strada per farne merce elettorale - spiega - il dramma dei rifiuti non verra' mai superato se continua ad essere ridotto ad una sorta di problema di ordine pubblico, da gestire con l'invio dell'esercito come annunciato oggi. Questo crimine contro i cittadini e' l'eredita' amara di Bassolino, che ha gestito l'emergenza ambientale ed oggi e' spin doctor di Morcone, e di Berlusconi, che nel 2008 ha preso in giro i napoletani dicendo che in pochi giorni avrebbe risolto il problema. Per uscire da un'emergenza diventata norma, capace di arricchire solo gli imprenditori e la camorra dei colletti bianchi, dobbiamo attuare un piano rifiuti compatibile con l'ambiente, come richiesto dall'Ue per sbloccare i 145 milioni di euro gia' stanziati ma congelati a causa di un progetto e di un'amministrazione locale non credibili''. ''Si deve estendere la raccolta differenziata porta a porta a tutta la citta' per raggiungere, entro i primi sei mesi, tra il 65 e il 70% - conclude - No al termovalorizzatore di Napoli Est, ma si' agli impianti di compostaggio e ad una grande campagna per il riciclo e il riutilizzo, riducendo le tasse per quei soggetti, per esempio del mondo dell'impresa, che producono meno rifiuti''. (ANSA).

MAFIA: ALFANO (IDV) RICORDA CRONISTA UCCISO, ERA VOCE LIBERA (ANSA) - PALERMO, 5 MAG - ''Sono trascorsi ormai cinquantuno anni da quel tragico 5 maggio del 1960, quando un giovanissimo cronista di nera, appena 25enne, esperto e profondo conoscitore di cosa nostra, venne 'suicidato' da cosa nostra a Termini Imerese''. Cosi' Sonia Alfano, presidente dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ricorda Cosimo Cristina, il giornalista ucciso da cosa nostra. Un delitto che i boss tentarono di fare passare come un suicidio, adagiando il corpo del giovane cronista sui binari della ferrovia. ''Era una voce libera e coraggiosa, - aggiunge - con una voglia di raccontare indomabile che terrorizzava i boss della zona che decisero di fermarlo''.(ANSA).




lunedì 2 maggio 2011

Ufficio stampa IDV Focus IdV del 2 maggio




REFERENDUM: DI PIETRO, ILLEGALE ZITTIRE ARTISTI DEL CONCERTONE = (AGI) - Roma, 2 mag. - Antonio Di Pietro ha stigmatizzato la decisione della Rai di far firmare una liberatoria agli artisti del concerto del Primo maggio affinche' non parlassero di referendum. "Ieri la Rai ha fatto firmare agli artisti del concertone una liberatoria per non farli parlare dei referendum", ha scritto il leader dell'Idv su Facebook. "E' una grave illegalita' non permettere di esprimere la propria opinione sui referendum", ha proseguito, "chi viola la par condicio e' proprio la tv di Stato. E' curioso che si applichi solo la parte proibitiva del regolamento - peraltro non ancora approvato - ignorando il dovere di informazione sui temi referendari". (AGI)

LIBIA: DI PIETRO, PACE SI RAGGIUNGE CON COOPERAZIONE INTERNAZIONALE =
Crotone, 2 mag. (Adnkronos) - "Noi siamo convinti che la pace si puo' raggiungere solo con la cooperazione internazionale". Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, parla della guerra in Libia da Crotone, da dove ha cominciato il suo tour nelle province calabresi per una serie di appuntamenti elettorali, alla vigilia del voto alla Camera sulle mozioni presentate dalle forze politiche. "Idv -ha ribadito- ha una posizione molto chiara che impegna il governo del nostro paese a non portare azioni di guerra preventiva nei confronti della Libia e del popolo libico". Di Pietro si e' soffermato sulla necessita' di limitare la partecipazione dell'Italia alle operazioni dirette dalla Nato in Libia. "Al di fuori di questi limiti riteniamo che l'azione militare porti ad una escalation di violenze con il rischio di una guerra globale e l'allontanamento reale delle prospettive di pace", ha concluso.

BIN LADEN: DI PIETRO, SERVE INTELLIGENCE, NON GUERRA A POPOLI (ANSA) - CROTONE, 2 MAG - ''L'uccisione di Bin Laden e il modo in cui e' stata realizzata dimostrano che il terrorismo si combatte con azioni di intelligence e di polizia e non con la guerra ai popoli''. Lo ha detto a Crotone Antonio Di Pietro, leader di Idv. ''Per questa ragione - ha aggiunto - noi esprimiamo la nostra soddisfazione per avere posto fine ad un pericoloso terrorista e ribadiamo che la lotta al terrorismo va fatta con intelligenza ed intelligence e con operazioni di polizia portate avanti con questi criteri di professionalita' piuttosto che con bombe che vengono chiamate intelligenti e poi, invece, 'dove prendono prendono', senza guardare chi ci sta sotto''. (ANSA).

PD. DI PIETRO: OGGI NON È AFFIDABILE, SI SCOSCIA DAVANTI A CASINI (DIRE) Roma, 2 mag. - "Il Pd e' un partner e col quale intendiamo collaborare in una futura coalizione governativa. Al momento pero' non sembra un partner affidabile: lo diventera' quando chiarira' se e' davvero un partito alternativo a Berlusconi e se evitera' di scosciarsi alla corte di Casini e del cosiddetto Terzo Polo". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket, Diretto da Daniele Quinzi. "Per sposarsi bisogna essere in due, e noi siamo pronti; tenendo comunque presente che non siamo l'amante lasciva, ma la moglie col matterello. Se il nostro partner politico sbaglia non ce ne restiamo zitti. Il Terzo Polo, che guarda un po' a destra e un po' a sinistra a seconda delle convenienze del momento, non ci interessa. Quello a cui puntiamo e' una coalizione coesa, e basata sulla chiarezza, che parta da un'asse a tre Idv-Pd-Sinistra Ecologia e Liberta'".

MEDIATRADE: DI PIETRO, PENSARE AD INTERESSI CITTADINI (ANSA) - CROTONE, 2 MAG - ''Abbiamo di fronte le elezioni amministrative e i referendum, che sono due momenti importanti per cambiare il volto della politica nel nostro Paese e fare in modo che ad incominciare dai Comuni e poi proponendo un diverso governo, si possa pensare piu' all'interesse dei cittadini e non agli interessi personali''. Lo ha detto Antonio Di Pietro rispondendo a Crotone alla domanda se si aspettasse che Berlusconi si sarebbe presentato oggi in aula a Milanoal processo Mediatrade. ''Non si puo' tenere impegnato il Parlamento - ha aggiunto - per leggi che non servono ne' all'economia ne' al rilancio del lavoro ne' alla tutela dell'ambiente e della sicurezza, che sono gli interessi fondamentali del Paese''. (ANSA).

AMMINISTRATIVE: DI PIETRO, ASSE PD-IDV-SEL VERA ALTERNATIVA DOVE NON RAGGIUNTO ACCORDO A PRIMO TURNO LO CERCHEREMO A SECONDO (ANSA) - CATANZARO, 2 MAG - ''L'obiettivo di Idv e' costruire un'alternativa riformista per la guida del Paese e abbiamo fatto il massimo sforzo in tutta Italia per individuare da subito nell'asse Pd-Idv-Sel questa alternativa''. A dirlo e' stato Antonio Di Pietro, parlando con i giornalisti a Catanzaro a margine di una iniziativa elettorale, in merito alla posizione assunta dal partito che in alcune realta' e' alleato del Pd ed in altre no. ''Laddove e' stato possibile - ha aggiunto - l'abbiamo fatto subito, come a Crotone. In altri casi invece e' stato difficile, come a Napoli dove de Magistris inspiegabilmente non e' stato appoggiato dal Pd quando poteva vincere al primo turno. Questo pero' non ci deve impedire quello che e' il nostro obiettivo: costruire un'alternativa al governo Berlusconi. Laddove non siamo riusciti, per una serie di motivi, a trovare nelle realta' locali questo confronto al primo turno ci impegniamo a trovarlo almeno al secondo. Crediamo sia prioritario per il Paese avere nelle istituzioni delle persone che abbiano come fine il bene comune e non gli interessi personali''. ''Idv - ha concluso Di Pietro - si sta adoperando per costruire un'alternativa non solo di quantita' ma anche di qualita'. Ed e' questa ricerca di qualita' che a volte ci ha portato a doverci differenziare. Noi non candidiamo persone con problemi di giustizia alle spalle e quindi, a volte, in Calabria abbiamo dovuto fare scelte di rottura della coalizione proprio per evitare un messaggio contraddittorio''. (ANSA).

'NDRANGHETA: DI PIETRO, E' CAUSA ED EFFETTO PROBLEMI CALABRIA = (AGI) - Catanzaro, 2 mag. - Non solo 'ndrangheta tra i problemi che affliggono la Calabria. Antonio Di Pietro, leader di Italia dei valori, a Catanzaro per una manifestazione elettorale, sottolinea che quello della criminalita' organizzata e' spesso "la causa e l'effetto" dei disagi di questa terra, ma, aggiunge: "credo che il problema vero sia quel 30 per cento di giovani che non hanno lavoro, con la mancanza di risorse sufficienti per rilanciare il lavoro e un sistema infrastrutturale a pezzi, basato molto spesso sugli sprechi, e poi un'economia che non riesce a decollare per le enormi conflittualita' nelle istituzioni anche per comportamenti non trasparenti". Di Pietro sottolinea la necessita' di "invertire l'ordine delle priorita' del Governo centrale, con la precedenza che deve essere data al mondo della scuola e dell'istruzione, con il rilancio di quella pubblica". (AGI)

DI PIETRO, SI' SVECCHIAMENTO POLITICA MA UNITO A ESPERIENZA A CATANZARO INNOVAZIONE CON CANDIDATO SINDACO NUOVA GENERAZIONE (ANSA) - CATANZARO, 2 MAG - ''Non c'e' dubbio che politica abbia bisogno di uno svecchiamento e di un ricambio generazionale della classe dirigente e questo deve passare da una sinergia tra l'esperienza e la professionalita' da una parte e da giovani leve che apportino quella capacita' innovazione dall'altra. In ogni caso c'e' bisogno di un fattore comune, le mani pulite''. A dirlo e' stato Antonio Di Pietro parlando a Catanzaro al fianco del candidato sindaco Salvatore Scalzo, il piu' giovane tra i candidati sindaci dei comuni capoluogo con i suoi 28 anni. ''Fino a quando non fai politica - ha aggiunto - e' facile avere le mani pulite. E' quando la fai che devi averle pulite. In questo senso, a Catanzaro l'innovazione della giovane generazione credo possa essere un grande segno di discontinuita' di cui questa provincia e questa regione ha estremo bisogno come un po' tutto il sud dove, nonostante 'mani pulite' e tante cose che si sono scoperte, gli stessi personaggi tornano sempre alla ribalta mandando un'immagine di impunita' che non giova a nessuno. Ecco perche' ci auguriamo che a Catanzaro ci sia un risultato positivo a questa innovazione che abbiamo appoggiato con convinzione. Nei giorni scorsi ho parlato del caso Catanzaro a Pordenone, proprio per indicare un percorso. Al sud ci troviamo davanti a un momento delicato. C'e' voglia di cambiamento e c'e' l'impegno di Idv a proporre un cambiamento agli elettori''. (ANSA).

BERLUSCONI. DI PIETRO: LUI IL MALE, IO L'ANTIDOTO (DIRE) Roma, 2 mag. - "Berlusconi dice che faccio orrore? Non mi dispiaccio, perche' fare orrore al male vuol dire fare bene al bene. Io sono l'antidoto al male". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket, Diretto da Daniele Quinzi. Di Pietro torna anche sulla famosa offerta di un ministero nel primo governo Berlusconi nel 1994: "Davo fastidio e bisognava mettermi a tacere. Ci hanno provato coi ricatti, i falsi dossier, le intercettazioni ambientali illegali, e anche con l'offerta di ruoli governativi in cambio di silenzio e consenso: ma non mi sono fatto comprare". Il leader dell'Idv ricorda anche l'innchiesta Tangentopoli: "Mani Pulite e' stata una cartella clinica azzeccata che diceva di cambiare persone e modo di fare politica. E' come un medico che fa una lastra a regola d'arte: se poi la lastra viene buttata, la colpa non e' del medico". Chiusura dedicata a Fini: "Penso che nella sua difesa della Magistratura sia sincero: si e' reso conto che la posta in gioco e' la sopravvivenza delle regole democratiche. Ha compiuto un'azione meritoria staccandosi da Berlusconi".

REFERENDUM: DI PIETRO, DOPO NAPOLITANO POTRA' SCIOGLIERE CAMERE = (AGI) - Roma, 2 mag. - "Ci sono le possibilita' perche' il 13 giugno venga sancita la differenza sostanziale tra volonta' popolare e rappresentanza in Parlamento: preso atto di questa divaricazione, Napolitano potra' valutare l'opportunita' di sciogliere le Camere". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket, Diretto da Daniele Quinzi. "Recarsi alle urne e' il miglior esercizio di democrazia diretta. Ma stanno facendo di tutto per mettere ostacoli alla possibilita' di pronunciarsi dei cittadini. Prima c'e' stato il trucco della scelta della data, poi il taglio dei fondi per la comunicazione referendaria destinata ai quattro milioni di italiani che vivono all'estero, poi il tentativo di eliminare dalla lista alcuni quesiti referendari perche' ci siano meno possibilita' di raggiungere il quorum, infine le regole di comunicazione drogata costruite attraverso la commissione di vigilanza, con l'utilizzo di due artifizi criminali: i tempi per la comunicazione referendaria suddivisi non tra "si'" e "no", ma tra "si'", "no" e "non vado a votare". Come sappiamo, l'astensione equivale al "no", che quindi si prende i due terzi dello spazio lasciandone solo un terzo al si'. Come se non bastasse, la comunicazione sui referendum parte dopo il voto amministrativo: cosi' ci saranno pochissimi giorni per informare, peraltro in maniera sbilanciata a favore del no e dell'astensione". Di Pietro conclude sul legittimo impedimento: "In questione e' lo stato di diritto, un principio universale di uguaglianza delle moderne democrazie. Vogliamo cittadini di serie A e serie B, vogliamo una giustizia di un tipo per un disoccupato e di un altro tipo per il presidente del Consiglio? E' un quesito molto semplice: scegliere tra uguali diritti e diritti ad personam"(AGI)

REFERENDUM. DI PIETRO: NELL'OPPOSIZIONE TANTI AVVOLTOI (DIRE) Roma, 2 mag. - "Il resto dell'opposizione ci ha lasciati soli nel lungo iter che ha portato al referendum, adesso che la nostra scelta si sta dimostrando la migliore, tanti avvoltoi tentano di metterci il cappello". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket, diretto da Daniele Quinzi. "Ci irridevano mentre, da soli, raccoglievamo le firme, adesso fanno la fila per salire sul carro. Faccio solo due nomi. Bersani, che dopo lo stop del governo al nucleare ha detto: "E' una nostra vittoria". E poi Rutelli, che ha detto: "E' passato un nostro emendamento", che in realta' e' una copia del quesito referendario che lo stesso Rutelli non aveva firmato".

IDV: DI PIETRO, FACCIO ORRORE A BERLUSCONI? NON MI SPIACE (ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''Berlusconi dice che faccio orrore? Non mi dispiaccio, perche' fare orrore al male vuol dire fare bene al bene. Io sono l'antidoto al male''. Lo dice Antonio Di Pietro in una intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket. Parlando dell'offerta per lui di un ministero nel primo governo Berlusconi nel 1994, il leader dell'Idv sostiene: ''Davo fastidio e bisognava mettermi a tacere. Ci hanno provato coi ricatti, i falsi dossier, le intercettazioni ambientali illegali, e anche con l'offerta di ruoli governativi in cambio di silenzio e consenso: ma non mi sono fatto comprare''. Di Pietro parla anche di Gianfranco Fini. ''Penso che nella sua difesa della Magistratura sia sincero: si e' reso conto che la posta in gioco e' la sopravvivenza delle regole democratiche. Ha compiuto un'azione meritoria staccandosi da Berlusconi''.

REFERENDUM: DI PIETRO A CELENTANO, GRAZIE PER AIUTO AD ITALIANI = Roma, 2 mag. (Adnkronos) - ''Caro Adriano, voglio prima di tutto ringraziarti per le parole di stima nei miei confronti che hai scritto nella lettera al 'Fatto Quotidiano'. Le considero un riconoscimento molto importante, perche' vengono da un uomo nei cui confronti nutro da sempre la stessa stima. C'e' bisogno di uomini liberi come te, che hai sempre condotto battaglie coraggiose guardando solo al merito dei problemi e non a chi facevano comodo e a chi scomodo. Io credo che questa si chiami onesta' intellettuale e che sia quello che piu' manca nella politica italiana''. Lo scrive il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, in una lettera indirizzata ad Adriano Celentano e pubblicata sul suo blog. ''Ma voglio ringraziarti anche -aggiunge- per l'aiuto che con il tuo appello al voto per i referendum hai dato non all'Italia dei valori ma all'Italia e agli italiani".

LIBIA: LA MOZIONE DELL'ITALIA DEI VALORI = (AGI) - Roma, 2 mag. - Questo il testo della mozione dell'Italia dei Valori sulla Libia, firmata da Antonio Di Pietro, Massimo Donadi, Fabio Evangelisti, Augusto Di Stanislao, Antonio Borghesi, Leoluca Orlando). "La Camera, premesso che: l'intero bacino mediterraneo e' investito da una crisi politica, sociale ed economica sfociata in rivolte a carattere violento; contro i regimi autoritari dei Paesi arabi infatti, si sono verificati significativi moti popolari che, accesisi in Algeria, si sono tumultuosamente estesi in Tunisia e in Egitto, con la conseguente caduta e fuga del presidente Ben Ali' e del presidente Mubarak, in Bahrein, nello Yemen, in Siria; anche in Libia si sono verificate significative sollevazioni contro il regime del colonnello Gheddafi, ma in questo Paese la crisi risulta essere molto piu' grave; dal 15 febbraio 2011, infatti, la ribellione popolare e le risposte del regime, sono sfociate in vera e propria guerra civile; il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, in conseguenza della feroce repressione delle proteste in Libia, ha adottato all'unanimita', lo scorso 27 febbraio, la risoluzione 1970/2011 con l'adozione di misure contro Muammar Gheddafi e i suoi sodali: il blocco di tutti i loro beni all'estero, il divieto di viaggio e l'embargo di vendita di armi; tuttavia, la situazione e' costantemente precipitata e la violenta reazione militare delle forze governative libiche, attraverso ripetuti bombardamenti dell'aviazione sulla popolazione civile, ha scosso la comunita' internazionale che solo a questo punto, tra ritardi e indecisioni, si e' mossa alla ricerca di una soluzione con la convocazione di riunione dei ministri degli Esteri del G8 a Parigi, imperniata soprattutto sull'imposizione di una No fly-zone sulla Libia; il 17 marzo 2011 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato un'altra risoluzione, la 1973/2011, con il voto favorevole di 10 Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano e l'astensione di Russia, Cina, Germania, Brasile e India; la risoluzione ha autorizzato l'applicazione di una No fly zone sulla Libia e acconsentito alla messa in campo di "tutti i mezzi necessari" per proteggere i civili dalle forze del leader libico Muammar Gheddafi; le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato hanno approvato il 18 marzo la risoluzione che da' mandato al governo ad agire in base alla risoluzione dell'Onu sulla Libia. (AGI) (AGI) - Roma, 2 mag. - "La suddetta risoluzione ha autorizzato il governo a mettere in campo le misure necessarie a proteggere i civili e la concessione dell'uso delle basi militari in territorio italiano, in piena adesione alla risoluzione 1973 dell'Onu sulla Libia; come e' noto, a seguito di quanto sopra esposto e' scattata l'operazione Odissey Dawn (odissea all'alba), cui partecipano al momento Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Italia e Canada; con il passare del tempo, la comunita' internazionale impegnata in questa operazione si e' resa conto dell'impasse che si e' determinata in quella regione anche in ragione del fatto che e' stato escluso, giustamente, qualsiasi intervento di occupazione terrestre da parte di truppe straniere; il nostro governo ha espresso, in tale contesto, di volta in volta posizioni diverse su come agire e che tipo di presenza garantire per consentire il passaggio della Libia verso istituzioni democratiche; e' di pochi giorni fa, infatti, una dichiarazione del ministro degli affari esteri Frattini il quale ha affermato che quella in atto e' "una situazione difficile sul terreno ed ecco perche' occorre andare fino in fondo. Esclusa l'azione di terra, o colpiamo con singole azioni aeree i carri armati di Gheddafi o lasciamo consapevolmente e volontariamente uccidere civili a centinaia e a migliaia. Per questo non possiamo tirarci indietro la nostra leale collaborazione con gli alleati portera' un contributo decisivo"; in tal modo, dunque, il governo con propria iniziativa ha deciso, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, di ampliare la natura stessa della risoluzione di maggioranza approvata lo scorso 24 marzo alla Camera dei deputati travalicando i limiti della stessa verso un deciso coinvolgimento militare; un voto parlamentare, alla luce della gravissima lacerazione politica interna alla maggioranza, si rende necessario anche allo scopo di verificare se il governo disponga ancora di una propria maggioranza in politica estera, impegna il governo: a circoscrivere la natura e l'estensione della presenza italiana nella missione deliberata nell'ambito della risoluzione 1973/2011 dell'Onu, escludendo esplicitamente la partecipazione attiva del nostro Paese ai bombardamenti contro obiettivi sul suolo libico". (AGI)

LIBIA. BELISARIO: BOSSI FA SCENA E BERLUSCONI DA 'SPALLA' (DIRE) Roma, 2 mag. - "Sull'impegno italiano in Libia la Lega fa scena e Berlusconi fa da spalla" afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, che aggiunge: "E' chiaro che Bossi, dopo essere stato del tutto ignorato da Berlusconi quando si e' trattato di dare il via ai bombardamenti, ora deve far vedere alla base del suo partito, delusa e arrabbiata, che nella maggioranza la Lega conta ancora qualcosa. Cosi' lancia ultimatum in nome di un pacifismo di facciata, dietro cui c'e' solo il timore per l'arrivo dei profughi, minaccia una crisi che non ha nessuna intenzione di aprire e presenta una mozione che cosi' come e' non potra' essere approvata". Per Belisario "e' solo un gioco delle parti. La cosa grave, pero', e' che mentre Berlusconi e Bossi giocano passando da una contraddizione all'altra, l'Italia si trova sempre piu' coinvolta in una guerra dietro casa, che fa inevitabilmente anche vittime innocenti e in cui il governo ha deciso di entrare senza nemmeno interpellare il Parlamento". Adesso, chiude Belisario "l'alternativa alle bombe c'e' e va cercata nella diplomazia, per questo l'Italia dei Valori ha presentato una mozione di pace su cui ci auguriamo convergano anche le altre forze di opposizione, per dire no alla guerra e mandare a casa il governo".

MEDIATRADE: BELISARIO, BERLUSCONI NON FACCIA LA VITTIMA (ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''Anche oggi Berlusconi ci ripropone la storiella trita e ritrita del progetto 'eversivo' messo in atto dalla procura di Milano con l'esplicito obiettivo di eliminarlo''. Lo dichiara il presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario. ''Queste sciocchezze bestiali - afferma Belisario - sono solo un volgare pretesto per screditare i magistrati e autoassolversi. Berlusconi dovrebbe farsi processare in silenzio come qualsiasi cittadino, senza servirsi dei suoi soliti comizi da perseguitato, ma dal momento che non lo fara' mai diventa sempre piu' necessario salvare la democrazia votando si' ai referendum. Per questo i cittadini il 12 e 13 giugno lo manderanno a casa''.(ANSA).

NUCLEARE. BELISARIO: UNICA VIA E' PARTECIPARE A REFERENDUM (DIRE) Roma, 2 mag. - "Tutti i Paesi guidati da governi responsabili decideranno di abbandonare il nucleare, come dimostrano le notizie sulla scelta della cancelliera Merkel di fissare una data per chiudere le centrali tedesche. Purtroppo in Italia abbiamo Berlusconi, ma anche ai guai peggiori c'e' un rimedio: possiamo opporci al suo governo e all'energia atomica votando si' ai referendum". Lo dice il capogruppo Idv in Senato, Felice Belisario. "La tragedia del Giappone- aggiunge- ha dimostrato una volta per tutte che il nucleare sicuro e' quello che non c'e'. Al governo questo non importa, anche il rinvio della costruzione delle centrali non e' finalizzato allo sviluppo di studi sul settore, che peraltro sarebbero inutili, ma solo a tentare di impedire lo svolgimento delle consultazioni referendarie. Un Paese come la Germania, che pure ha inizialmente creduto all'atomo, ora punta tutto sulle fonti alternative e rinnovabili che sono il futuro dell'energia: questo deve essere il cammino dell'Italia. È opportuno sfruttare le risorse naturali garantendo sia l'autonomia dell'approvvigionamento che la tutela e la sicurezza territoriale". "Ma al governo interessano solo le speculazioni economiche, per questo- conclude Belisario- c'e' solo un modo per seguire la via giusta: partecipare ai referendum per difendere il nostro futuro".

BIN LADEN: IDV, CONTRO TERRORISMO NON GUERRA MA INTELLIGENCE (ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''L'operazione annunciata da Obama conferma quella che e' la strada maestra per la lotta al terrorismo: non bisogna ricorrere sistematicamente a guerre convenzionali ma si deve fare affidamento sulle attivita' d'intelligence''. E' quanto afferma il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: ''L'auspicio e' che nella lotta al terrorismo si evitino inutili conflitti e si rafforzino sempre di piu' i servizi di polizia internazionale e la cooperazione allo sviluppo tra i Paesi''. (ANSA).

REFERENDUM. IDV AL SIT IN: SERVE REGOLAMENTO PAR CONDICIO (DIRE) Roma, 2 mag. - L'Italia dei Valori partecipa domani alle 14 al sit in organizzato davanti a Palazzo San Macuto per chiedere alla Commissione di Vigilanza di varare immediatamente il regolamento d'attuazione della par condicio sui referendum del 12 e 13 giugno. Lo riferisce il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, per il quale "e' grave che il regolamento non sia ancora stato approvato: e' un ritardo inaccettabile, una lesione al diritto dei cittadini di votare informati. L'Italia dei Valori, che ha promosso i referendum contro il nucleare e il legittimo impedimento raccogliendo quasi due milioni di firme, si opporra' a questo furto di democrazia tentato dal governo", conclude Orlando.

RAI: IDV, SCANDALOSO RITARDO SU REGOLAMENTO REFERENDUM ORLANDO, GOVERNO ACCULTA NOTIZIE E TV CENSURA CHI LO CRITICA (ANSA) - ROMA, 2 MAG - L'Italia dei Valori denuncia ''lo scandaloso ritardo nell'emanare il regolamento per la par condicio dei referendum e il vuoto informativo sui quattro quesiti del 12 e 13 giugno''. ''Domani 3 maggio si celebra la giornata mondiale della liberta' di stampa - afferma in una nota il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando -. Una liberta' sancita dalla nostra Costituzione ma che il governo e la maggioranza cercano giorno dopo giorno di strangolare a colpi di decreti che servono solo a occultare le notizie e a disinformare l'opinione pubblica. E' grazie a questa puntuale opera di censura, derivante anche dal conflitto d'interessi che pesa sul nostro presidente del Consiglio, che l'Italia e' ferma al 49esimo posto nella classifica della liberta' di stampa di Reporters sans frontieres, a pari merito con il Burkina Faso e peggio che a Taiwan''. ''Il grado di liberta' di stampa - aggiunge - e' un fondamentale indice della democrazia ed e' quindi evidente la gravita' della situazione del nostro Paese. Di fronte a una tv pubblica che, invece di contribuire a creare un dibattito politico obiettivo, censura solo chi critica il governo, e a un premier che usa le sue reti e i suoi giornali come fossero organi di partito, l'IdV si e' sempre battuta, nel Parlamento, italiano ed europeo, e nelle piazze, in difesa del diritto sacrosanto di tutti i cittadini ad essere informati. A dimostrazione di questo clima da regime c'e' lo scandaloso ritardo nell'emanare il regolamento per la par condicio dei referendum e il vuoto informativo sui quattro quesiti del 12 e 13 giugno contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e il legittimo impedimento. L'ennesimo colpo di mano di una maggioranza che ostacola la democrazia per fare gli interessi del padrone di casa e della sua cricca''. (ANSA).

REFERENDUM. PARDI: DOMANI 50 MILA FIRME IN VIGILANZA SOCIETA' CIVILE PER SBLOCCARE OSTRUZIONISMO MAGGIORANZA (DIRE) Roma, 2 mag. - "Ritengo l'iniziativa di domani promossa dalla societa' civile, che portera' in commissione di Vigilanza 50mila firme, una giusta manifestazione di dissenso e di pressione, che ha come obiettivo quello di sbloccare l'ostruzionismo della maggioranza". Lo dice Francesco 'Pancho' Pardi, capogruppo Idv in commissione di Vigilanza Rai. "Questo centrodestra- aggiunge- sta impedendo l'approvazione del regolamento per l'informazione sui referendum con l'unico e voluto intento di privare i cittadini della corretta informazione di cui hanno diritto in prossimita' di una scadenza elettorale". "E' un vero e proprio scippo della democrazia. Pertanto- conclude Pardi- accolgo con piacere la mobilitazione della societa' civile. Noi dell'Italia dei valori ci siamo battuti e continueremo a batterci per ripristinare in commissione le regole che devono essere rispettate in vista di una consultazione popolare".

WOJTYLA. PEDICA (IDV): PAPA OPERAIO PROCLAMATO BEATO IL 1 MAGGIO (DIRE) Roma, 2 mag. - "Papa Wojtila e' stato proclamato beato nel giorno della festa dei lavoratori. Non sfugge la coincidenza che ribadisce la sua storia di vita di Giovanni Paolo II, vicino alle lotte dei lavoratori veniva chiamato il 'prete operaio'". Lo sottolinea il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica, presidente dei 'teoleg' l'area cattolica del partito. "Roma- aggiunge il senatore dell'Idv- ieri ha accolto cittadini provenienti da ogni parte del mondo e dell'Italia, due piazze, quella di San Pietro e quella di San Giovanni, unite in un abbraccio ideale. Ieri l'insegnamento di Papa Wojtila si e' manifestato, materializzato nel fiume di persone che pacificamente hanno riempito la citta' di Roma". "Un evento al quale da uomo politico e da cattolico, ho partecipato con grande commozione. Nelle nostre societa' si fa forte il bisogno di valori altri che parlino di speranza, di fede, di fratellanza. Contro la triste mercificazione dei rapporti, umani e politici che ci propongono molte leadership politiche europee in primis il nostro governo berlusconiano, ieri ha vinto la cultura della pace, della tolleranza della voglia di futuro lavoro e dignita'", conclude Pedica.

Def, Borghesi (Idv): Su settore giochi governo sbaglia Roma, 02 MAG (Il Velino/Agicos) - "Il Documento di economia e finanza 2011 quantifica in 8.129 milioni di euro le entrate del 2010 derivanti da lotto, lotterie e altre attivita' di gioco; si stima inoltre di incassare per il 2011, per la categoria 'Lotto e altre lotterie', maggiori risorse per 104 milioni di euro (al netto delle regolazioni contabili). Tali cifre devono essere valutate, tuttavia, tenendo conto del fenomeno degli illeciti della raccolta effettiva del gioco, i quali hanno assunto dimensioni macroscopiche e sono oggetto di un rilevantissimo contenzioso tra operatori ed erario statale". E' quanto si legge nella relazione di minoranza del Documento di economia e finanza 2011, illustrata in commissione Bilancio della Camera da Antonio Borghesi, deputato di Idv. Italia dei valori, insomma, continua a criticare le scelte del governo in materia di Giochi, lamentando una politica tesa a recuperare risorse dal settore senza reali misure di prevenzione. Per Borghesi "in definitiva, i costi sociali ed economici del settore giochi risultano di gran lunga superiori ai benefici conseguiti con il gettito fiscale. Occorre pertanto, senza indugio alcuno, arrestare tale deriva di succulenta occasione di business per la criminalita' organizzata, connessa all'effetto depressivo dell'economia causato dalla contaminazione criminale, nonche' i danni ingentissimi inferti all'erario e ai patrimoni mobiliari ed immobiliari delle famiglie italiane. Come esplicitato nella relazione della Commissione parlamentare Antimafia, il settore del 'gioco' costituisce il punto di incontro di plurime, gravi distorsioni dell'assetto socio-economico quali, in particolare, l'esposizione dei redditi degli italiani a rischio di erosione, l'interesse del crimine organizzato, la vocazione 'truffaldina' di taluni concessionari che operano, sovente, in regime di quasi monopolio, il germe di altri fenomeni criminali come usura, estorsione, riciclaggio e, infine, la sottrazione di ingenti risorse destinate all'erario".

CAMORRA: CATERINO; FORMISANO (IDV), ORA PIU' RISORSE (ANSA) - NAPOLI, 2 MAG - ''L'arresto di Mario Caterino rappresenta un altro duro colpo inferto alla criminalita' organizzata. Alle forze dell'ordine e alla magistratura va tutto il nostro plauso per aver assicurato alla giustizia il numero due del clan dei Casalesi''. Ad affermarlo, e' l'on. Nello Formisano (Idv), segretario regionale campano e vicepresidente della Commissione Bicamerale per la Semplificazione il quale aggiunge: ''Quest'altra vittoria dello Stato deve far capire ai ministri competenti che occorrono molte piu' risorse, umane ed economiche, alle forze dell'ordine e alle Procure se si vuole veramente stroncare le organizzazioni criminali''.(ANSA).

FIAT. IDV: MACCHINE IN AMERICA E CHIACCHIERE IN ITALIA (DIRE) Roma, 2 mag. - "Che i conti di un'azienda industriale come la Chrysler siano tornati all'utile, puntando su investimenti e nuovi prodotti ad alto valore aggiunto, e' una notizia positiva. La competitivita' e' data dalla capacita' di ricerca e innovazione tesa verso la mobilita' sostenibile dal punto di vista ambientale". Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare IdV, Maurizio Zipponi. "A noi dell'Italia dei Valori - continua - piacerebbe che questo discorso si potesse fare anche in Italia, ma da meta' 2008 a oggi i bilanci Fiat sono sostenuti da un massiccio intervento dello Stato che paga gli stipendi ai lavoratori attraverso la Cassa integrazione. Da due anni e mezzo non ci sono nuovi modelli innovativi e gli investimenti vengono sempre proclamati e mai fatti. Evidentemente gli azionisti della Fiat hanno deciso di fabbricare auto negli Stati Uniti, Brasile, Polonia, Turchia e di fare solo chiacchiere in Italia. La differenza sta nell'avere o non avere un governo serio che sa farsi rispettare. Il governo italiano non ci sembra nelle condizioni per difendere gli interessi economici e occupazionali del nostro Paese".

Fiat/ Idv: dati dimostrano che ha deciso di lasciare l'Italia Nessuna proposta nuovi modelli nè innovazione perchè ha rinuciato Roma, 2 mag. (TMNews) - "Le quote di mercato della Fiat in Italia dimostrano che l`azienda considera l`Italia come un mercato e non più come un paese produttivo d`auto. Per questo, il Lingotto sta trasferendo la testa strategica negli Usa e gli investimenti produttivi nelle zone low cost dell`Europa". Lo ha affermato il responsabile lavoro e welfare dell`Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. "I numeri non mentono mai: la Fiat non ha proposto nuovi modelli e non ha sfruttato la crisi del settore per innovare perché sta rinunciando man mano all`Italia come Paese centrale della propria strategia".

LAVORO. ZIPPONI (IDV): FUTURO ACCIAIERIE PIOMBINO IN MANI BANCHE (DIRE) Roma, 2 mag. - "Il settore della produzione dell'acciaio oggi e' sicuramente uno dei settori strategici per l'autonomia industriale del nostro Paese, insieme a quello dell'energia, delle telecomunicazioni e dei settori ad altissima innovazione tecnologica. Per questo motivo, fra le 350 realta' di crisi aziendali di cui si sta occupando l'Italia dei valori, ci sono anche le vicende legate alle acciaierie di Piombino che possono passare dalla gestione disastrosa e speculativa della famiglia Lucchini ad una di tipo industriale e produttiva se le banche decideranno di far prevalere, agli interessi finanziari, politiche industriali di lungo respiro". Lo afferma il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei valori, Maurizio Zipponi. Per Zipponi "il futuro delle fabbriche del Gruppo Lucchini di Piombino, Trieste, Lecco e Bari, che interessa migliaia di lavoratori, dipende dalle decisioni che le banche stanno prendendo in questi giorni. Devono garantire gli investimenti per rinnovare l'altoforno, ristrutturare il debito e cercare soluzioni imprenditoriali che portino capitali veri da investire per produzioni aggiuntive. Il ciclo integrale a Piombino, con l'altoforno, permettera' di mantenere in Italia una parte importante della produzione di acciaio ad alto valore aggiunto. Tutto cio' non puo' non interessare i produttori da forno elettrico italiani, che- conclude- devono diversificare le fonti primarie dell'acciaio passando dal rottame al minerale".

COMUNALI: NAPOLI;DE MAGISTRIS,LAVORO SIA DIRITTO,NON RICATTO (ANSA) - NAPOLI, 2 MAG - ''Sono in piazza Dante perche' voglio ribadire che la nostra Costituzione Repubblicana non e' da cambiare ma da attuare. Il primo diritto previsto dalla Costituzione, nata dalla resistenza al nazifascismo, afferma che `l'Italia e' una Repubblica Democratica fondata sul lavoro'. Il lavoro a Napoli, nel Mezzogiorno e in tutta Italia e' un diritto per pochi: molti ne sono privi, molti sono disoccupati, molti lo hanno perso (e non solo giovani), per molti si tratta di lavoro precario, molti lo hanno ottenuto come fosse un favore. Quindi, il lavoro non piu' come diritto ma come privilegio che ti concede chi ha potere politico ed economico. La mia lotta politica e' per i diritti, quindi in particolare per l'articolo 1 della Costituzione, affinche' si creino le condizioni perche' il lavoro sia un diritto per tutti e non solo per alcuni''. Lo afferma Luigi de Magistris, candidato sindaco per Napoli, in un video pubblicato sulla sua pagina facebook e registrato ieri a margine del concerto a cui ha preso parte. Secondo l'ex pm, come si legge sul suo profilo, ''il lavoro e' declinato nei termini di un ricatto: ricatto e' la precarieta' dilagante, ricatto e' l'erosione del contratto nazionale e dello Statuto, ricatto e' il tentativo di spaccare l'unita' sindacale e ridurre il sindacato a mero organo di ratifica. Ricatto e', soprattutto nel Sud, il lavoro concesso a fini elettorali oppure di generica clientela, creando vincoli di appartenenza che inquinano la democrazia: il voto cessa di essere libero, diventando espressione di fedelta' verso chi ha concesso l'occupazione''.





Video presenti in questa mail
Caricamento ...
Si è verificato un errore contattando il server. Riprovare più tardi.
Caricamento ...
Si è verificato un errore contattando il server. Riprovare più tardi.

CONTATORE