lunedì 29 novembre 2010

Giovanna Semeraro ci propone alcune interessanti riflessioni sul presente e sul futuro dell'ovicoltura

CRISI DELL’OLIVICOLTURA in Puglia

Giovanna Semeraro dell’Idv provinciale: “Occorre uno sforzo da parte di produttori, distributori, consumatori per cercare di far risollevare un settore che sempre più sta retrocedendo”

La decadenza del settore olivicolo a Cisternino, così come in Provincia di Brindisi e nell’intera regione, è sotto gli occhi di tutti e sta mettendo in grave difficoltà le imprese agricole e le numerose famiglie che vivono in maniera diretta ed indiretta da tale coltura. I prezzi attuali sia delle olive che dell’olio, gli storni che stanno danneggiando intere coltivazioni scoraggiano la raccolta delle olive con gravi ripercussioni sull’occupazione dei lavoratori del settore ed irreparabili danni economici. Questa crisi sta determinando l’abbandono di ampie superfici olivetate, il più delle volte a favore di impianti fotovoltaici, apportando gravi danni per l’ambiente e il paesaggio.

Giovanna Semeraro dell’IDV, ricordando come la Puglia sia una delle maggiori produttrici olivicole della nazione, afferma: “Bisogna frenare gli effetti devastanti di tale crisi e tutelare il settore delle imprese olivicole. Bisognerebbe chiedere un tavolo di crisi per l’olivicoltura, bisognerebbe puntare sull’alta qualità del nostro olio extravergine avviando campagne di sensibilizzazione ed informazione volte a far conoscere la qualità e le peculiarità del nostro prodotto”.

Continua: Si potrebbe iniziare ad usare l’olio extravergine locale nelle mense delle nostre scuole, dei nostri ospedali, delle nostre aziende e nei nostri ristoranti. Occorre uno sforzo da parte di tutti (produttori, distributori, consumatori) per cercare di far risollevare un settore che sempre più sta retrocedendo. Sicuramente un passo in avanti è rappresentato dalla scelta fatta dall’Italia di introdurre l’obbligo di indicare il luogo di origine o la provenienza dei prodotti agricoli in etichetta, ma questa politica non è sufficiente se non ci sono adeguati controlli. Sarebbe bene introdurre iniziative che incentivino i giovani ad occuparsi dell’agricoltura sfruttando le più moderne tecnologie, perché in tale settore manca un ricambio generazionale, sia a causa dei guadagni non adeguati e sia perché le politiche a sostegno dell’agricoltura sono minime”.

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