mercoledì 6 ottobre 2010

Ufficio stampa IDV FOCUS IDV DEL 5 OTTOBRE

GOVERNO: MOZIONE IDV DI SFIDUCIA A ROMANI, RECUPERARE SENSO ISTITUZIONI = Roma, 5 ott. (Adnkronos) - Italia dei valori ha presentato, prima firma Antonio Di Pietro, una mozione di sfiducia al ministro dello Sviluppo Paolo Romani, il cui senso e' stato illustrato da Antonio Di Pietro nel suo intervento in aula. "Al fine di recuperare un senso alto delle istituzioni, senza il quale la democrazia muore si impegna il governo" ad "assumere le iniziative di competenza affinche' sia revocato l'incarico di ministro dello sviluppo economico al deputato Paolo Romani", si legge tra l'altro nell'atto parlamentare.

Governo/ Mozione Idv contro Romani: Ritirargli incarico ministro _Di Pietro: Fedelissimo premier, anche lui in conflitto interessi Roma, 5 ott. (Apcom) - Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, esprime la "totale contrarietà" al neo ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e presenta una mozione che impegna il governo ad "assumere le iniziative di competenza affinché gli sia revocato l'incarico". Intervenendo in Aula alla Camera dove oggi si sarebbero dovute votare le mozioni delle opposizioni contro l'interim di Silvio Berlusconi ma che, dopo la nomina di ieri, verranno ritirate, l'ex pm sottolinea che "anche Romani è in grave conflitto di interessi". Ne riassume così la biografia: "Nasce professionalmente con la televisione, commette una serie di atti per cui finisce sotto indagine come nel caso della bancarotta di Lombardia 7. Fu indagato e coimputato per falso fallimentare e poi prosciolto solo grazie a una legge fatta dal governo Berlusconi". Romani, sottolinea Di Pietro, "si è dato molto da fare anche al comune di Monza per permettere la variante Romani che realizza 420mila metri cubi di fabbricato a favore delle imprese del gruppo Berlusconi". Romani, conclude l'ex pm, "è un fedelissimo di Berlusconi, esegue le indicazioni che servono al premier per fini personali piuttosto che all'interesse dell'opinione pubblica. Diventa ministro dopo essersi macchiato di comportamenti poco trasparenti nell'interesse di Berlusconi". Il ministero dello Sviluppo economico è, si legge nella mozione illustrata in Aula a Montecitorio da Di Pietro, "l'amministrazione di riferimento per i settori portanti dell'economia italiana, di questioni essenziali, quali le liberalizzazioni e la concorrenza, le comunicazioni, gli incentivi allo sviluppo, l'energia, la gestione delle aziende in crisi: ad esso, in particolare, è demandato il compito di sovraintendere al settore nevralgico delle telecomunicazioni, un comparto industriale che, come ha ricordato il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, corrisponde al 3 per cento del prodotto interno lordo: all'interno di questo mercato vi è il settore televisivo (la Rai e Mediaset, insieme a tutti gli altri concorrenti) nel quale, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, paradossale ed insostenibile risultava, nel corso dell'interim, l'intreccio tra gli interessi aziendali e le responsabilità istituzionali e tale rimane ora, con la nomina a titolare del dicastero del deputato Paolo Romani". "La legge n. 121 del 2008 - ha ricordato l'ex pm - ha assegnato al Ministero dello sviluppo economico le competenze del Ministero delle comunicazioni, ivi compresa la gestione delle concessioni delle frequenze televisive e dell'intero settore delle televisioni, prova ne è la recentissima autorizzazione concessa dal Ministero dello sviluppo economico a Mediaset per trasmettere in alcune regioni sul digitale terrestre con una quinta frequenza, e segnatamente sul canale 58, solo una delle distorsioni del mercato dovute, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, all'evidente situazione di conflitto di interessi in cui ha versato per oltre cinque mesi il Presidente del Consiglio quale titolare dell'interim; dopo oltre cinque mesi, il Presidente del Consiglio dei ministri aveva il dovere di nominare quale legittimo titolare una figura qualificata, autorevole e rispettabile, in grado di tutelare gli interessi generali del Paese e di tutti gli operatori del mercato: l'inopportunità della nomina del deputato Romani, prima ancora che in un conflitto di interessi, a quanto pare sanato, è nella sua storia pubblica, nel suo curriculum vitae, negli interessi che egli ha perseguito".

GOVERNO: DI PIETRO, NOMINA ROMANI CONFERMA CONFLITTO INTERESSI DI BERLUSCONI = Roma, 5 ott. - (Adnkronos) - Antonio Di Pietro in aula alla Camera interviene per denunciare il conflitto di interessi del premier Silvio Berlusconi ''che vediamo emergere ogni giorno''. Da ultimo con la nomina di Paolo Romani a ministro dello Sviluppo economico: ''Romani si occupa -ricorda il leader di Idv- di televisioni e come ministro deve sovraintendere al mercato televisivo''. ''Berlusconi in questi mesi da ministro ha rilasciato autorizzazione con decreto a Mediaset per trasmettere sul digitale terrestre anche su una quinta freequenza. Un conflitto di interesse non esiste al mondo cosi' grave, poi si lamentano se parlo di democrazia violentata''. Romani, insiste Di Pietro, ''nasce professionalmente con la televisione. Non solo nasce, ma commette una serie di atti sottoposti a giudizio della magistratura''. E anche ultimamente, ''Romani si e' dato da fare al comune di Monza con una variante, che si chiama 'variante Romani', non una variante qualsiasi, per dare 420mila metri cubi di fabbricati a favore del gruppo Berlusconi. Romani e' un fedelissimo di Berlusconi e ne segue esattamente le indicazioni'', sottolinea Di Pietro.

FLI: DI PIETRO, FINI SIA COERENTE IN LINEA CON MIRABELLO = IN PARLAMENTO SI E' COMPORTATO MALE, NON SIA 'COMPLICIONE' DEL PREMIER Roma, 5 ott. (Adnkronos) - Davanti alla sede della fondazione FareFuturo dove si tiene al riunione del comitato promotore di Fli con Gianfranco Fini c'e' Palazzo San Macuto da dove esce il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che viene circondato dai giornalisti che gli chiedono un commento su quanto sta accadendo con la nascita del nuovo soggetto politico finiano. "Mi auguro -ha detto Di Pietro- che questo evento confermi la scelta di Mirabello, dove Fini ha parlato bene, salvo poi, con i suoi, comportarsi male in Parlamento". "Mi auguro -ha proseguito- che ci sia una coerenza di comportamenti. Una volta nato il partito, spero si passi all'azione evitando di fare i creduloni, i complici, anzi i 'complicioni' del presidente del Consiglio".

L.ELETTORALE: DI PIETRO, IDV DISPONIBILE A RIFORMA (ANSA) - ROMA, 5 OTT - ''L'Italia dei Valori e' disponibile ad un cambio della legge elettorale con questo Parlamento mentre se cadesse il governo, non siamo disponibili ad appoggiare un governo tecnico che sia un alibi per governare tre anni senza il voto dei cittadini. La legge elettorale va cambiata ma solo con un governo di 90 giorni per poi ridare la parola agli elettori''. Cosi' il leader Idv Antonio Di Pietro spiega, in Transatlantico, la posizione del suo partito rispetto ad un tavolo per la riforma della legge elettorale. (ANSA).

L.ELETTORALE: DI PIETRO, PURCHE' NON SIA SOLO UNA SCUSA MATTARELLUM PUO' ESSERE SOLUZIONE (ANSA) - ROMA, 5 OTT - ''Temo che la nuova legge elettorale sia una scusa per procrastinare per i prossimi tre anni un governo non eletto. Sono favorevole alla modifica della legge elettorale, e a farlo in questa legislatura, se ce ne sono le condizioni. E se la legge proposta non e' peggio di quella attuale''. Lo afferma il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano 'Il Manifesto' ribadendo di non partecipare ad alcun tavolo di trattativa ribadendo tuttavia la sua disponibilita' verso una maggioranza alternativa, ma fissando i suoi paletti. ''Se cadesse Berlusconi, e se dovesse nascere una nuova maggioranza con questo solo scopo tecnico. Ma sia chiaro: un governo a tempo, 90 giorni, con la garanzia del capo dello Stato''. Anche in alleanza con i finiani? ''Alleanza? Per noi non c'e' nessuna alleanza. Io in questo governo non ci andrei. Non tradisco i miei elettori''. Pero' poi voterebbe la legge. ''Sono pronto a valutare in Parlamento l'eventuale proposta. Se vogliono i nostri voti, il premier incaricato deve prima dire quale legge vuole fare. A scatola chiusa non votiamo niente. Tanto senza i nostri voti una nuova maggioranza in Parlamento non c'e'''. Secondo Di Pietro il Mattarellum ''puo' essere una soluzione, e' meglio del porcellum. Noi - spiega - preferiamo il maggioritario a doppio turno, ma ci rendiamo conto che e' un'idea minoritaria. Cosi' come il proporzionale alla tedesca. Ma siccome li conosco, aspetto la proposta concreta. E prima di dire si ci pensero' due volte''. (ANSA).

'NDRANGHETA: DI PIETRO,GOVERNO SOSTENGA MAGISTRATI E FORZE ORDINE = (AGI) - Roma, 5 ott. - "A nome mio e del partito esprimo piena solidarieta' al procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, vittima di gravi minacce", afferma in una nota Antonio Di Pietro assicurando che "l'Italia dei Valori continuera' ad essere vicino a tutti coloro che quotidianamente si battono a difesa dello Stato e per contrastare la piaga delle mafie. Alla magistratura e alle forze dell'ordine va tutto il nostro sostegno - conclude - continuiamo a chiedere a gran voce al governo di sostenere il loro operato con strumenti adeguati sia economici sia logistici". (AGI) Com/ Bal

Governo/ Idv: E' in una palude, centrosinistra lavori a programma _Donadi: Non possiamo farci trovare impreparati quando cadrà Roma, 5 ott. (Apcom) - Italia dei valori sollecita il centrosinistra a "lavorare da subito al programma da presentare agli elettori" per non farsi "trovare impreparati" quando il governo cadrà. Lo afferma il capogruppo di Idv alla Camera Massimo Donadi. "Il governo - osserva l'esponente dipietrista - è immobile, imprigionato nelle sue paludi politiche, in cui sta trascinando anche il Paese. La maggioranza di fatto non c`è ed il governo è troppo occupato a tutelare gli interessi economici del premier e ad occuparsi dei suoi processi per pensare agli italiani. In questo modo non si può andare avanti. Le opposizioni - sostiene Donadi - devono farsi trovare pronte quando il governo cadrà. Il centrosinistra deve lavorare da subito al programma da presentare agli elettori. Non possiamo permetterci di farci trovare impreparati".

GIUSTIZIA: DONADI, E ORA ABBIAMO ANCHE IL LODO 'SALVA LEGA'... = (AGI) - Roma, 5 ott. - "La banda del buco colpisce ancora". Il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, dal suo blog denuncia una nuova legge 'ad personam' varata dalla maggioranza, questa volta in favore della Lega. "Di processi a carico - scrive Donadi - ne hanno anche i leghisti e non solo Berlusconi ed i suoi. Ora si gioca una partita sul filo di lana perche', con faccia tosta ai limiti dell'inverosimile, il governo sta cercando di far entrare in vigore le norme che cancellano il reato di associazione militare per scopi politici, sapendo che se entrassero nel nostro ordinamento anche solo per un giorno, il processo ai leghisti si estinguerebbe. Il ministero della Difesa ha parlato di errore materiale, ma non e' cosi' e, in ogni caso, se di errore materiale si tratta, va corretto e subito. L'Italia non sente il bisogno di una legge 'ad Legam', in soccorso delle camicie verdi di Bossi. Il governo deve immediatamente far pubblicare nella Gazzetta Ufficiale una comunicazione che contenga la correzione dell'elenco delle leggi abrogate, eliminando da queste il 'Lodo salva Lega' e impedire una cosi' palese violazione della Costituzione, che all'art. 18 proibisce le associazioni che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare". (AGI)

LEGGE ELETTORALE.BELISARIO: GOVERNO TECNICO È TRADIMENTO ELETTORI (DIRE) Roma, 5 ott. - "Provare a riformare la legge elettorale in 90 giorni, altrimenti si va al voto". Italia dei Valori, per bocca del capogruppo al Senato Felice Belisario, boccia senza incertezze l'ipotesi di un governo tecnico. "Sarebbe- dice Belisario alla Camera- un tradimento degli elettori".

GOVERNO. BELISARIO: ROMANI, MINISTRO DELLO SVILUPPO DI MEDIASET (DIRE) Roma, 5 ott. - Paolo Romani "non e' il ministro dello Sviluppo dell'Italia, e' il ministro dello sviluppo di Mediaset". E' il parere tranchant di Felice Belisario, capogruppo dell'Idv al Senato. La nomina di Romani al dicastero di via Veneto "e' il trionfo del conflitto di interessi, di un conflitto di interessi mastodontico che viene a galla ogni giorno di piu'".

TV. IDV: DI PIETRO CANCELLATO DAI TG, PAGHIAMO NOSTRA COERENZA (DIRE) Roma, 5 ott. - "Di Pietro deve sparire dal tuo Tg: e' stato questo l'ordine dato da Berlusconi a Minzolini, come e' emerso dalle intercettazioni di Trani. Ordine perfettamente eseguito dal 'direttorissimo'". Lo ha affermato in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, commentando l'esposto all'Agcom contro la Rai, il Tg1, e le reti Mediaset, depositato oggi dal partito. "Il presidente del Consiglio- ha proseguito Orlando- ha voluto eliminare televisivamente noi dell'Italia dei Valori perche' forza da lui non gradita. I dati dell'Osservatorio di Pavia confermati da tutte le societa' del settore sono chiari. L'Italia dei Valori, nonostante sia una forza presente in Parlamento e sia in continua crescita di consensi elettorali, e' quasi assente dalla Rai e da Mediaset con cifre da prefissi telefonici". "Noi paghiamo per la nostra coerenza- ha aggiunto Orlando- non abbiamo voluto partecipare alla logica spartitoria dei posti di comando alla Rai ne' abbiamo rinunciato alle nostre denunce e queste sono le conseguenze. Riteniamo che l'azienda pubblica debba essere amministrata e diretta da professionisti dell'informazione. Per tutti questi motivi, abbiamo depositato l'esposto all'Agcom e ci aspettiamo che sia al piu' presto ripristinata la libera informazione e la parita' dei diritti di presenza nei telegiornali e nelle reti Rai e Mediaset e che questo valga anche per l'Italia dei Valori".

'NDRANGHETA: ORLANDO (IDV), DA ALFANO FALSO RITORNELLO SU MERITI DEL GOVERNO = Roma, 5 ott. (Adnkronos) - "Il Guardasigilli non ha detto una parola in difesa dei magistrati duramente attaccati e offesi dal presidente del Consiglio. E' gravissimo il suo silenzio. Ci chiediamo se anche Alfano e' d'accordo nel processare i giudici con una commissione d'inchiesta parlamentare". E' quanto afferma il portavoce dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando. "Oggi il ministro della Giustizia, nell'esprimere solidarieta' al procuratore Pignatone -prosegue Orlando- si e' attribuito i meriti dei successi nella lotta alla criminalita'. Nel ribadire la nostra solidarieta' al procuratore di Reggio Calabria, diciamo ad Alfano che ha scelto il giorno sbagliato per ripetere il monotono quanto falso ritornello dei meriti del governo". "Berlusconi e il suo esecutivo -conclude l'esponente dipiestrista- mortificano e minacciano le forze dell'ordine e i magistrati con drastici tagli e proposte di commissioni d'inchiesta. Se Alfano non difende i magistrati e' complice del premier".

NDRANGHETA: PALOMBA (IDV), GOVERNO RIFERISCA IN AULA = Roma, 5 ott. (Adnkronos) - "Governo venga in Aula per riferire sul suo operato e su quello del ministro Maroni nei confronti dei tutori della legalita'". E' quanto ha dichiarato in Aula Federico Palomba deputato di Italia dei valori e vicepresidente della commissione Giustizia.

Copasir/ Idv: Bloccato da faida maggioranza, è irresponsabile _Caforio: Momento delicato, se conti da regolare lo facciano fuori Roma, 5 ott. (Apcom) - Italia dei valori considera "grave ed irresponsabile bloccare l`attività del Copasir come stanno facendo Pdl e Lega". Lo afferma il senatore dipietrista Giuseppe Caforio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che poi aggiunge: "Per una `faida` interna alla maggioranza si paralizza l`attività di un organismo importantissimo per la sicurezza del Paese, tanto più alla luce del delicato momento che l`Italia sta attraversando e dei preoccupanti segnali che vengono lanciati dall'intelligence americana riguardo a possibili attacchi terroristici in Europa. La maggioranza litighi pure - conclude Caforio - ma non lo faccia sulla pelle degli italiani. Se ha conti da regolare, li regoli fuori dal Copasir".

Conti pubblici/ Idv: Da Tremonti un cumulo di frottole _"Irrealizzabile entro anno obiettivo 5% deficit-pil" Roma, 5 ott. (Apcom) - "L`audizione di Tremonti alla Camera è stata né più né meno che un cumulo di frottole". Lo dice in una nota Antonio Borghesi, vice capogruppo dell`Italia dei Valori alla Camera. "Il dato Istat del 6,1% del rapporto tra deficit e Pil rende irrealizzabile l`obiettivo del 5% entro fine anno - spiega Borghesi - salvo che non ci sia un nuovo intervento sui conti. Ma, considerando la situazione attuale, di grave depressione, un nuovo intervento, se non abbinato ad un intervento per favorire la crescita economica, sarebbe una catastrofe".

Tv/ Pardi: Tg a reti unificate su Premier, conflitto interessi _Serve atto indirizzo della Vigilanza Roma, 5 ott. (Apcom) - "I dati diffusi da `La Repubblica` rappresentano oggettivamente una realtà inquietante: l`informazione televisiva è costretta, da condizionamenti materiali o dall`abuso di ruoli istituzionali già suggeriti dall'inchiesta della Procura di Trani, a trasmettere a reti unificate un unico e interminabile monologo di Berlusconi. Una nuova legge sul conflitto di interessi deve diventare una priorità, anche alla luce della nomina di Romani, un berluschino della prima ora, quale ministro dello Sviluppo economico". Lo afferma in una nota Pancho Pardi, capogruppo dell`IdV in commissione Vigilanza, commentando l`analisi delle presenze dei politici in tv. "Da solo, Berlusconi ha avuto nei principali tg lo stesso tempo dedicato a tutti gli esponenti dei partiti di opposizione messi insieme - aggiunge Pardi - e, tra questi, ovviamente, l'Idv è il più tartassato, come insegna la scuola Minzolini". "I dati confermano, qualora vi fossero dubbi residuali - conclude Pardi - che il Premier esercita un controllo da regime sudamericano sull'informazione: è necessario che la Vigilanza Rai approvi in fretta un atto di indirizzo che ristabilisca i criteri basilari previsti dall'articolo 21 della Costituzione".

GIUSTIZIA: DE MAGISTRIS, COMMISSIONE INCHIESTA E' RITORSIONE (ANSA) - ROMA, 5 OTT - ''La proposta di istituire una commissione di inchiesta parlamentare sui magistrati, avanzata da Berlusconi, e' una misura di ritorsione verso quei pm che hanno la colpa di essere fedeli all'art.3 della Carta e che considerano tutti i cittadini uguali davanti alla legge''. Lo afferma in una dichiarazione Luigi de Magistris, eurodeputato Idv e responsabile giustizia del partito. ''E' una proposta - aggiunge De Magistris - che cerca di criminalizzare una intera categoria professionale, spianando la strada alla giustizia fai da te. Sarebbe, inoltre, contraria alla Costituzione. Il magistrato ha l'esclusivo obbligo di rispettare la legge e, quando sbaglia, ne risponde professionalmente al Csm o al tribunale come qualsiasi cittadino''. ''Il ministro dell'interno Maroni non faccia lo 'gnorri' sostenendo che sul tema decide il Parlamento, ma abbia il coraggio di dire no, lui - conclude De Magistris - che fa parte di un partito come la Lega che si riempie la bocca di legalita' e lotta alle mafie. Non si puo' dare solidarieta' al procuratore Pignatone e poi stare in silenzio di fronte a proposte che delegittimano i magistrati''. (ANSA).

'NDRANGHETA. DE MAGISTRIS: SI E' INFILTRATA NELLA POLITICA LA SOLIDARIETA' DELL'EX PM A GIUSEPPE PIGNATONE (DIRE) Roma, 5 ott. - "Piena solidarieta' al procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, per le minacce di cui e' stato oggetto ancora una volta". Lo afferma in una nota Luigi De Magistris, eurodeputato Idv e responsabile giustizia del partito. "La societa' civile- aggiunge De Magistris- deve continuare a stringersi intorno alla magistratura e alle forze dell'ordine che quotidianamente lottano contro il crimine organizzato in una terra come la Calabria, dove la piaga virulenta della 'ndrangheta ha dimostrato, purtroppo, tutta la sua capacita' di infiltrazione in parte delle istituzioni e della politica. Per fortuna esiste un'altra Calabria, che non solo spera ma continua ad attivarsi concretamente per una rivoluzione etico-civile che porti a sconfiggere questo fenomeno infame, il quale non ha piu' una rilevanza locale avendo assunto una dimensione nazionale".

SCUOLA: GIAMBRONE (IDV), DALLA RIFORMA SOLO TAGLI E LICENZIAMENTI = (AGI) - Roma, 5 ott - "La scuola pubblica rischia di non poter piu' assolvere ai propri compiti istituzionali della didattica e della formazione, a causa di un riordino del sistema connesso solo ai tagli imposti dalla manovra economica di Tremonti e non ad un vero disegno riformatore". Cosi' Fabio Giambrone, Capogruppo Idv in Commissione istruzione al Senato, nel suo intervento in Aula rivolto al Ministro Gelmini. Prosegue il senatore: "La situazione del mondo scolastico ha un carattere di emergenza, sia con riferimento alla qualita' dell'offerta, che risente gravemente della mancanza di fondi, sia relativamente ai livelli occupazionali penalizzati dall'introduzione del maestro unico, che ha eliminato la comunita' di conoscenze garantita dalla pluralita' del corpo docente". "Noi dell'Italia dei Valori ci opponiamo fermamente all'irresponsabile smantellamento della scuola e al piu' grande licenziamento di massa della storia repubblicana, restando al fianco di docenti, dirigenti, personale Ata, precari, genitori e studenti che costituiscono una risorsa per il Paese. La scuola va salvata, e' necessario investire nell'istruzione pubblica se si vogliono dare possibilita' di sviluppo sociale. La riforma del Governo Berlusconi - ha concluso Giambrone - rende invece precario il futuro di un'intera collettivita'".(AGI)

COMPETITIVITA': IDV, CON NUOVO STATUTO SACCONI VUOLE FREGARE LAVORATORI = (ASCA) - Roma, 5 ott - ''Nel 2009, ben nove mila tra piccole e medie imprese e artigiani sono fallite. Nei primi mesi del 2010 i fallimenti sono aumentati del 30% rispetto al dato gia' allarmante dell'anno precedente. Di fronte a questo scenario il ministro della disoccupazione risponde, lavorando a una ulteriore grave riduzione dei diritti dei lavoratori con la modifica dei punti fondamentali dello statuto dei lavoratori''. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. ''Sacconi - continua - si augura che le parti sociali firmino un avviso comune per fregare i lavoratori. Ma il suo invito e' rivolto solo a quei sindacati, che in questi due anni hanno fatto da zerbino a Berlusconi''. ''I dati sull'occupazione e sulle tasse che pesano sul lavoro - spiega - rendono piu' di qualsiasi menzogna del ministro della Disoccupazione Sacconi. Infatti, il milione di posti di lavoro promessi in campagna elettorale sono ridotti ulteriormente di un altro milione. In questo modo il gap di credibilita' del governo e' sceso a due milioni di posti di lavoro''. ''Da quando Berlusconi e la Lega governano il Paese - conclude - le tasse sui lavoratori e sulle imprese regolari, sono aumentate del 5,4 %. Il debito pubblico, che il governo di centrosinistra aveva portato a 103,2% sul pil nel 2007, oggi e' arrivato al 120%, senza che un solo euro di debito sia servito alla ricerca, o investito nell'universita', per la scuola o a sostegno dei processi di innovazione tecnologica''.

FIAT: ZIPPONI (IDV), SI CALPESTANO DIRITTI LAVORATORI (ANSA) - ROMA, 5 OTT - ''La Fiat continua a sostenere che gli investimenti stanziati per Fabbrica Italia sarebbero legati a ulteriori riduzioni dei diritti dei lavoratori. Di fronte a un governo incompetente che non si occupa di processi economici, e a un ministro dello Sviluppo Economico che si intende solo di televisione, l'azienda sceglie la strada piu' breve, cioe' quella della riduzione delle condizioni di lavoro''. Lo afferma in una nota il responsabile welfare e lavoro dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. ''Per l'IdV si tratta pero' di una strada cieca: le deroghe ai contratti di lavoro, la flessibilita' unilaterale dell'impresa, gli accordi separati contro il piu' grande sindacato italiano non portano da nessuna parte. La Fiat deve investire sugli stabilimenti italiani e mantenere nel Paese la produzione auto, recuperando cosi' il terreno perduto sul mercato nazionale e internazionale''. ''Invece di calpestare i diritti dei lavoratori - conclude Zipponi - Marchionne pensi piuttosto a reintegrare i tre operai licenziati a Melfi e a proporre un'alternativa concreta alla chiusura di Termini Imerese''. (ANSA).

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