mercoledì 30 giugno 2010

FOCUS IDV DEL 30 GIUGNO 2010

MAFIA, DI PIETRO : SOLIDARIETA' A FATTO QUOTIDIANO' ATTACCHI DA PIDUISTI

"Gli attacchi a 'Il Fatto quotidiano' rientrano nella strategia portata avanti in questi anni da Silvio Berlusconi e la sua corte: asservire l'informazione ad un unico padrone, come stabilito nel progetto della P2, di cui sia Cicchitto che l'attuale presidente del Consiglio risultano affiliati. 'Il Fatto quotidiano' è un organo d'informazione che non ha padroni, dove lavorano giornalisti dalla schiena dritta, professionisti che svolgono il loro mestiere di 'cane da guardia' della democrazia, senza farsi intimidire dai 'dittatorelli' di turno. L'Italia dei Valori continuerà a battersi per difendere l'articolo 21 della Costituzione, messo seriamente in pericolo da questi arroganti governanti che, tra provvedimenti ad personam e attacchi alla libertà di stampa, tentano di stravolgere i principi tracciati dai nostri padri costituenti. Alla redazione va tutta la nostra solidarietà" Lo ha affermato in una nota il leader dell'Italia dei Valori, on Antonio Di Pietro, replicando agli attacchi a 'Il Fatto quotidiano' da parte di esponenti del Pdl.

Mafia/ Di Pietro: Buttare fuori dal Parlamento i condannati _O aspettiamo che criminali si impossessino delle istituzioni? Roma, 30 giu. (Apcom) - "Prima la condanna di Cuffaro, poi Dell'Utri, ora Pisanu dice c'è un collegamento tra mafia e politica, cos'altro aspettiamo a reagire e a buttare fuori dal Parlamento chi si è macchiato di questi reati, che la mafia si impossessi dello Stato e delle istituzioni". Così il leader di Idv, Antonio Di Pietro, commenta le parole del presidente della commission Antimafia.

INTERCETTAZIONI: DI PIETRO, CI BATTEREMO CONTRO LEGGE GOVERNO COMPLICE DELLA CRIMINALITA' (ANSA) - ROMA, 30 GIU - ''Idv si battera' sino all'ultimo perche' non venga approvato il provvedimento; e se verra' approvato fara' quello che ha fatto sempre: promuovera' un referendum''. Lo ha detto il leader di Idv, Antonio DI Pietro, commentando la calendarizzazione del ddl sulle intercettazioni il 29 luglio. ''Alla luce della relazione del procuratore Grasso - ha detto Di Pietro - si capisce che il provvedimento e' inemendabile; se fosse approvato si porrebbe fine alla lotta alla mafia, e il governo diventa cosi' complice della criminalita'''. (ANSA).

GOVERNO. DI PIETRO: BRANCHER MINISTRO DE CHE? MINISTRO COADIUTORE (DIRE) Roma, 30 giu. - "Ma 'sto Brancher e' ministro di che? Oltre che dell'impunita'?". Lo chiede con il consueto piglio il leader di Idv Antonio Di Pietro, nel corso del question time alla Camera. A rispondergli il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito: "In base agli elementi forniti dalla presidenza del Consiglio", spiega Vito, "Brancher gia' sottosegretario con il compito di coadiuvare i ministri Bossi e Calderoli" nell'attuazione del federalismo, compito nel quale ha "dimostrato particolare impegno", e' stato nominato "ministro per meglio operare in concerto con i tre ministri" che si occupano del federalismo "cosi' da conseguire una piu' rapida attuazione del programma di governo". Ironico Di Pietro: "Abbiamo scoperto cosi' che Brancher e' un ministro coadiutore perche' deve aiutare un ministro che e' gia' in carica. Ma non poteva farlo da sottosegretario?". L'ex pm spara alzo zero su quelle che ritiene essere le reali motivazioni del neo-ministro. "Brancher gia' prescritto, depenalizzato e anche reo confesso, adesso diventa anche ministro e cosi' usufruisce di una nuova legge ad personam che e' quella di legittimo impedimento", dice. Di Pietro lancia una suggestione che ha gia' una sua prassi nell'ordinamento ecclesiastico, dove esiste davvero la figura del 'vescovo coadiutore'. Si tratta dei vescovi nominati per assistere i vescovi in carica in una diocesi. Di solito si ricorre alla nomina di un coadiutore quando un vescovo diocesano sente (per motivi di salute, rinuncia o ritiro) che non sara' in grado di continuare molto a lungo nel suo incarico. Al coadiutore e' riconosciuto il diritto automatico di successione alla sede episcopale.

BRANCHER: DI PIETRO, E' FORSE MINISTRO DELL'IMPUNITA'? = (AGI) - Roma, 30 giu. - Antonio Di Pietro, in aula alla Camera nel question time, torna a chiedere ragione della nomina di Aldo Brancher a ministro e rivolto al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha detto: "Ministro di che, oltre che dell'impunita'? Berlusconi aveva garantito non volere piu' di 12 ministri nel governo e di dimezzare il numero di coloro che vivono di politica... Ma Brancher e' diventato ministro non per vivere di politica, ma per non essere processato. Allora, abbiamo a che fare con un uso distorto delle funzioni pubbliche che ha un mandante, che si chiama Silvio Berlusconi, che continua a fare leggi 'ad personam' per garantire a se' e ai suoi sodali il silenzio per cio' che insiem a lui hanno commesso". Di Pietro ha ricordato che Idv e Pd "hanno presentato una mozione di sfiducia, perche' o va a casa Brancher e va a casa tutto il governo Berlusconi... ". (AGI)

BRANCHER: IDV, PETIZIONE ON LINE PER CHIEDERE DIMISSIONI (ANSA) - ROMA, 30 GIU - Oggi, sul sito dell'Italia dei Valori ( www.italiadeivalori.it) e sul blog di Antonio Di Pietro (www.antoniodipietro.it) e' stata pubblicata una petizione nella quale si chiede ai cittadini di firmare per sfiduciare il ministro Brancher. ''Il signor Aldo Brancher - si legge nel testo - tristemente noto alle Aule giudiziarie, stato nominato ministro per non farsi processare. E un incarico che mortifica le istituzioni, umilia la democrazia, attenta all'intelligenza degli italiani. L'Italia dei Valori ha promosso una mozione di sfiducia, chiedendo a tutte le forze di opposizione di concordare un testo comune. Infatti, siamo convinti che sia fondamentale che ogni singolo parlamentare risponda alla sua coscienza e ai cittadini su un atto di una gravita' inaudita. Per questo, chiediamo anche a voi tutti di firmare insieme a noi questa mozione di sfiducia. E un atto importante per far comprendere a questi governanti che noi non ci stiamo, non siamo come loro e difendiamo la dignita' delle istituzioni senza se e senza ma''.delle istituzioni senza se e senza ma''.

INTERCETTAZIONI: DI PIETRO, DA OPPOSIZIONE RICHIESTA UNITARIA CONTRO DDL = (ASCA) - Roma, 30 giu - L'opposizione presentera' una richiesta unitaria per accantonare e rivedere il ddl intercettazioni, atteso alla camera per l'approvazione il prossimo 29 luglio. Lo ha dichiarato il leader dell'Italia dei Valori Antonio di Pietro, al termine dell'audizione in commissione giustizia alla Camera del Procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso. ''Un provvedimento criminogeno nella sua struttura. Non ho mai visto - ha detto Di Pietro - un Procuratore nazionale antimafia demolire totalmente un provvedimento''. ''I tre capigruppi dell'opposizione - ha concluso - presenteranno una richiesta unitaria per accantonare e rivedere per intero il ddl''.

Brancher, oggi interrogazione Di Pietro su caso ministro Roma, 30 GIU (Il Velino) - Alle 15 di questo pomeriggio, nel corso del 'Question time' nell'aula di Montecitorio, il presidente dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, interverra' per illustrare un'interrogazione a risposta immediata sul caso del ministro Aldo Brancher. "Quali sono le ragioni della promozione alla carica di ministro del sottosegretario Brancher. Una promozione - si legge nel testo dell'interrogazione, firmata da tutti i deputati dell'Italia dei valori - che mina la salvaguardia dell'onore e del prestigio delle istituzioni", in quanto "caduta su una persona attualmente imputata nel processo inerente al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della Banca popolare italiana, gia' Banca popolare di Lodi e che, negli anni passati, e' stata condannata in primo grado ed in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Partito socialista italiano, reati poi caduti in forza, rispettivamente, della depenalizzazione e della riduzione dei termini di prescrizione introdotte dal governo Berlusconi II".


INTERCETTAZIONI: DONADI (IDV), DA FINI ATTEGGIAMENTO PILATESCO= (AGI) - Roma, 30 giu. - "Italia dei Valori sulle intercettazioni dara' battaglia, che si voti ad agosto o a Natale non dara' scampo all'arroganza di questa maggioranza e del governo" lo dichiara Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera. "Condividiamo l'irragionevolezza sottolineata dal presidente della Camera Fini, cui pero' e' venuto meno il coraggio della coerenza. Se davvero pensava che fosse palesemente irragionevole calendarizzare il ddl a fine luglio, siccome e' nei suoi poteri farlo, doveva far seguire alle parole i fatti. Dire una cosa giusta e poi farne una sbagliata significa assumere un atteggiamento pilatesco" conclude Donadi.(AGI)

INTERCETTAZIONI: DONADI (IDV), MAGGIORANZA VERGOGNOSA = (AGI) - Roma, 30 giu. - "Questa maggioranza e' senza vergogna. Spedire la discussione del ddl intercettazioni a ridosso di ferragosto, significa sperare che gli italiani, gia' in vacanza, non si accorgano della nefandezza che il governo sta propinando loro". Lo dice Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei valori alla Camera, che aggiunge: "Stanno cercando di nascondere sotto la sabbia e gli ombrelloni un ddl vergognoso che imbavagliera' la stampa e sara' una resa alla criminalita'. Non si sono fermati neanche di fronte alle parole del presidente Fini che ne rilevava tutta l'irragionevolezza. Italia dei valori dara' battaglia". (AGI)

INTERCETTAZIONI: BELISARIO (IDV), CHIARO L'INTENTO CENSORIO = (AGI) - Roma, 30 giu. - "E' sempre piu' evidente il carattere censorio del ddl sulle intercettazioni e sempre piu' smaccato il tentativo del Governo e della maggioranza di superare come carriarmati qualsiasi ostacolo si frapponga al proprio disgraziato intento". Lo afferma il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, sottolineando come "non solo dalle audizioni in corso nelle commissioni parlamentari, ma soprattutto dalle prese di posizione di istituzioni italiane e straniere, ultima quella del garante della privacy Pizzetti, si evince che il provvedimento serve solo a imbavagliare la stampa e a togliere strumenti di indagine alla Magistratura". (AGI)

MANOVRA. BELISARIO: TAGLIO FAI DA TE REGIONI NON RISOLVE PROBLEMI (DIRE) Roma, 30 giu. - "I tagli 'fai da te' che le Regioni, secondo gli ultimi sussurri provenienti da via XX settembre, sarebbero costrette a darsi non risolvono il problema. Resta una scure che si abbattera' sui cittadini costretti o a pagare piu' tasse regionali o a usufruire di minori servizi". Ne e' convinto il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario. "Il problema- aggiunge- e' quello di mantenere i saldi finali ma la soluzione non sta nel tagliare risorse agli enti locali che sono gia' alla canna del gas, ma nel reperirle altrove, con una lotta seria all'evasione fiscale ad esempio, o con una tassazione delle transazioni finanziarie e delle banche, in linea con quanto gia' stanno facendo altri paesi europei. La solita campana di vetro a protezione dei poteri forti, che come al solito non sganciano un solo centesimo, non fa altro- conclude il senatore- che far ricadere il peso della crisi sulle spalle dei ceti medi e delle categorie piu' deboli".

INTERCETTAZIONI. IDV: CADE FOGLIA DI FICO PRIVACY DOMANI IN PIAZZA PER FERMARE LA DITTATURA (DIRE) Roma, 30 giu. - "Con l'intervento di Pizzetti cade anche la foglia di fico della privacy. Con il ddl intercettazioni, infatti, questo governo vuole mettere le manette ai poliziotti e ai magistrati e il bavaglio ai giornalisti dalla schiena dritta". Lo dice il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, commentando la relazione annuale del presidente dell'Autorita' Garante per la protezione dei dati personali, Francesco Pizzetti. "L'intervento della massima autorita' di garanzia della riservatezza - aggiunge Orlando - e' la conferma che il ddl intercettazioni, in nome dell'indegno alibi della riservatezza, intende mortificare la liberta' d'informazione. Cos'altro occorre per frenare la barbarie di una scelta che non soltanto priva i magistrati di uno strumento essenziale d'indagine, ma mette il bavaglio all'informazione pregiudicando il diritto dei cittadini di essere informati ed esponendo gli stessi al rischio di subire danni personal i ed economici?". "Con la mancata conoscenza dei fatti- continua l'esponente dipietrista- questa maggioranza impedira' ai cittadini di essere informati sull'esistenza delle cliniche dell'orrore nelle quali i malati vengono uccisi piuttosto che curati. Se questo ddl verra' approvato, infatti, i cittadini continueranno a rivolgersi a queste strutture e non saranno curati, ma uccisi, come e' emerso da alcune inchieste". "Se verra' approvato questo ddl- conclude Orlando- i risparmiatori continueranno ad investire in fondi e in azioni, affidandosi ad aziende truffaldine, come e' drammaticamente successo anche nei casi Cirio e Parmalat. Per questo domani saremo in piazza a protestare contro questo ddl, per evitare che l'Italia cessi di essere un Paese democratico diventi un regime dittatoriale all'interno dell'Europa che fa della punibilita' dei farabutti e della liberta' d'informazione i propri pilastri fondativi".

MAFIA:L. ORLANDO, PISANU RINVIA FESTEGGIAMENTI PER DELL'UTRI (ANSA) - ROMA, 30 GIU - ''Le dichiarazioni del presidente della Commissione Antimafia sono un invito a rinviare i festeggiamenti, con o senza cannoli, di quegli esponenti politici contenti per essere stati condannati soltanto a sette anni di carcere per reati di mafia''. Lo afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, commentando le dichiarazioni del presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu. ''Da diciotto anni - spiega Orlando - andiamo ripetendo che occorre fare verita' e giustizia sul periodo delle stragi dei primi anni Novanta, in cui lo Stato, troppe volte, ha assunto il volto della mafia e la mafia quello dello Stato. Mentre la societa' civile reagiva e magistrati e forze dell'ordine continuavano a fare il loro dovere, politici alla Dell'Utri o alla Cuffaro intrattenevano rapporti con esponenti mafiosi''. ''Noi dell'Italia dei Valori - conclude - festeggeremo soltanto quando sara' fatta piena luce su rapporti tra mafia e Stato e sulle ignobili trattative di ieri e di oggi, che gettano un'ipoteca pesantissima sulla liberta' dei cittadini e sulla democrazia del nostro Paese''. (ANSA).

INTERCETTAZIONI: IDV IN PIAZZA, COSTITUZIONE A CHI FIRMA REFERENDUM = Roma, 30 giu. - (Adnkronos) - Domani pomeriggio alle 17, l'Italia dei Valori partecipera' alla manifestazione organizzata a piazza Navona dalla Federazione Nazionale della Stampa, da Articolo 21 e dal Popolo Viola contro il ddl intercettazioni. ''Saremo ancora una volta in piazza -spiega il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando- per opporci a un provvedimento antidemocratico e anticostituzionale, che blocca le indagini della magistratura, limita fortemente la liberta' di stampa, nega ai cittadini il diritto di essere informati e di avere giustizia e imbavaglia persino la rete''. ''Per l'occasione -spiega l'esponente dipietrista- allestiremo in piazza i gazebo dove raccoglieremo le firme contro il legittimo impedimento, il nucleare e la privatizzazione dell'acqua. Ai cittadini che firmeranno i nostri referendum -conclude- consegneremo una copia della Costituzione che questo governo continua a mortificare con leggi ad personam che giovano solo ai furbetti del quartierino, alla cricca, agli speculatori e ai soliti noti''.

INTERCETTAZIONI. DE MAGISTRIS: ENNESIMO INSULTO EVERSIVO (DIRE) Roma, 30 giu. - "Tutti golpisti e laudatores con l'unica preoccupazione di essere serventi agli interessi giudiziari del premier. Comprese le presunte voci critiche -dai finiani ai leghisti- cioe' quelli del 'Roma ladrona', della battaglia per la sicurezza, della lotta alle mafie e della 'certezza della pena'". Lo afferma in una nota Luigi de Magistris, eurodeputato Idv. "Berlusconi e questo serraglio che ci governa- aggiunge- non hanno remore a soffocare il confronto in Parlamento, arrivando ad imporre manu militari i tempi della calendarizzazione di un ddl vergognoso. Oggi infatti e' stato compiuto l'ennesimo insulto eversivo verso le istituzioni. Per colpa loro e del loro ddl sulle intercettazioni, il Paese rischia di trasformarsi nella patria dell'immunita' criminale e del silenzio mediatico. Il provvedimento sulle intercettazioni emana incostituzionalita' da ogni punto di vista, oltre ad essere perseguito con il metodo della marcia forzata tipica dei regimi". De Magistris conclude: "Per questo la mobilitazione di domani rappresenta un argine di contenimento democratico importantissimo per evitare che il Paese finisca nella palude illegale in cui il Governo vorrebbe trascinarlo".

INTERCETTAZIONI: PALOMBA "AUDIZIONI DEMOLISCONO IMPIANTO DDL" ROMA (ITALPRESS) - "Le audizioni che l'Italia dei Valori ha chiesto hanno totalmente demolito l'impianto della legge sulle intercettazioni, di cui non e' rimasta pietra su pietra. Il contrasto alla criminalita' organizzata e comune sara' gravemente menomato". Lo afferma in una nota Federico Palomba, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Giustizia della Camera. "I cittadini e lo Stato - continua - perderanno sicurezza. Lo Stato, infatti, rinuncerebbe a usare quegli strumenti telematici ed informatici che ormai costituiscono le modalita' operative comuni della criminalita'. Si conferma cosi' la natura criminogena del ddl denunciata dall'IdV, nel senso che la criminalita' potra' tranquillamente svilupparsi al riparo dalle indagini. Con queste premesse, il provvedimento dovrebbe essere affossato o ritirato". (ITALPRESS).

GOVERNO:BRANCHER,PEDICA "MINISTRO FARSA, DECISIONI CDM DA ANNULLARE" ROMA (ITALPRESS) - "Il Consiglio dei ministri di oggi e' una farsa e deve essere considerato nullo. Infatti vi prende parte e vota anche un ministro, Brancher, che non ha titolo a parteciparvi". Lo afferma il senatore Stefano Pedica dell'Italia dei Valori, che in segno di protesta e' seduto davanti alla presidenza del Consiglio attendendo il ministro per accompagnarlo a Palazzo Chigi. "Abbiamo appena ascoltato le ridicole risposte nel question time del ministro Vito - aggiunge Pedica - il quale ha di fatto confermato che Brancher e' un ministro senza un vero incarico. Chiediamo percio' l'annullamento di tutte le decisioni che saranno prese in questo Consiglio dei ministri, perche' assunte anche con il voto non valido di Brancher. Proponiamo poi che qualunque cittadino possa sottoscrivere la mozione di sfiducia nei suoi confronti, cosi' che le 222 firme in calce al documento, che verra' votato giovedi' 8 alla Camera, possano diventare 222mila. Per questo - conclude Pedica - pubblichiamo la mozione sul sito dell'Italia dei Valori".

CARTA AUTONOMIE, IDV: DECRETO E' SPOT ELETTORALE PRO-LEGA (9Colonne) Roma, 30 giu - "Con il voto di questa mattina la Camera ha dato il via libera ad un decreto che è pura e semplice finzione. Una sorta di spot elettorale pro-Lega che di fatto non smuoverà una virgola nella situazione di Comuni e Province". È quanto dice in una nota Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei valori alla Camera. "Rispetto alle intenzioni iniziali - aggiunge Borghesi - che prevedevano addirittura la riduzione delle Province, ci troviamo di fronte ad un nulla di fatto. Questo testo lascia, infatti, la situazione degli enti locali quasi inalterata e quei pochissimi e non molto rilevanti cambiamenti previsti entreranno in vigore non prima dell'attuazione del federalismo". (Red)

MAFIA:LI GOTTI "COSA NOSTRA E LA SECONDA REPUBBLICA" (Ansa)''Sono apprezzabili le finestre di discussione, riflessione e approfondimento che il presidente Pisanu ha affidato al dibattito della Commissione parlamentare antimafia con la sua relazione, che è stata una rigorosa ricostruzione storica degli avvenimenti dall'Addaura, nel 1989, al mancato attentato stragista dell'Olimpico del 1994''. Lo sostiene il capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione, Luigi Li Gotti, secondo il quale ''il rapporto tra Cosa Nostra e la politica è un fatto antico e la materia sulla quale dovremmo cercare di fare passi avanti è se vi sia stata, con quali forme, promesse ed interessi, una seconda repubblica anche per Cosa Nostra''. ''Il rischio che si corre - sostiene ancora Li Gotti - è che posizioni preconcette impediscano una seria analisi e un serio approfondimento. Anche la sentenza di ieri della Corte di Appello di Palermo, muovendosi nell'ambito del rigore codicistico, ha evidenziato segnali concreti e pesanti del rapporto tra mafia, politica e mondo degli affari. In questa direzione, la posizione dei tifosi della tesi, come quella dell'onorevole Laboccetta, secondo cui la mafia si sarebbe affrancata dalla politica e viceversa è particolarmente superficiale e non aiuterà il lavoro della Commissione''. ''Mi auguro di sbagliarmi'', aggiunge Li Gotti. ''Non intendo, proprio per questa ragione, entrare in dialettica polemica con esponenti del Pdl ancora sotto l'effetto della sbornia per la condanna di un loro compagno di partito, Marcello Dell'Utri, a 'soli' sette anni di carcere per aver aiutato e affiancato Cosa Nostra. Così come - prosegue Li Gotti - appare patetica la tesi di coloro che continuano a non voler capire cosa sia il reato di concorso esterno nell'associazione criminale. Basterebbe leggere una delle centinaia di sentenze della Cassazione che hanno sancito la validità del concetto del concorso nel reato associativo di mafia come in tantissimi altri reati. Il problema è che è difficile che capisca chi non vuol, per partito preso, non capire''. ''Gli italiani onesti - conclude - si sentono offesi dall'aver al governo del Paese esponenti accusati di mafia e colpiti da mandato di cattura, così come si sentono offesi dal giubilo del maggior partito di Governo di annoverare tra i propri massimi esponenti un condannato (in primo e secondo grado) per mafia''. (ANSA).

MAFIA:DE MAGISTRIS "OGGI TRATTATIVA NON PIU' BLASFEMIA" ROMA (ITALPRESS) - "Fino a poco tempo fa quando si discuteva del periodo dello stragismo mafioso degli anni '90, introducendo il tema di una trattativa fra pezzi deviati delle istituzioni e cosa nostra, si aveva l'impressione di pronunciare una blasfemia". Lo afferma in una nota afferma Luigi de Magistris, eurodeputato IdV. "I familiari delle vittime di mafia, insieme a quanti di noi sostenevano questa chiave di lettura su quella stagione storica, si sono sentiti spesso dei visionari guardati con sospetto. Oggi il tema e' finalmente, anche se in modo tardivo, al centro del dibattito pubblico e politico, come dimostrano le dichiarazioni del presidente Pisanu, che non possono che essere salutate con soddisfazione. La mafia non solo ha avuto rapporti con lo Stato e la politica, soprattutto negli anni '90, condizionandone le scelte, ma si e' fatta progressivamente istituzionale, dismettendo la lotta armata in cambio di garanzie fornitegli da pezzi deviati dello Stato. Ora e' indispensabile che le Procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze siano lasciate libere di lavorare su quel passaggio storico infame e oscuro. Come e' indispensabile che la politica abbia il coraggio di accettare la strada della verita': il contrario di quanto fatto in queste ore nelle file del centrodestra, dove si continua a sostenere la non valenza politica della condanna per mafia inflitta a Dell'Utri, cioe' al braccio destro di Berlusconi, fondatore negli anni '90 di Fi". (ITALPRESS). COM-CLA 30-GIU-10 18:17 NNNN

AUTOSTRADE: LANNUTTI (IDV), VERGOGNOSO MISTERO SU AUMENTI = Roma, 30 giu. - (Adnkronos) - ''Facile dire che il governo non alza le tasse. Intanto non e' vero, ma evidentemente i soldi arrivano da altre parti e le tariffe autostradali che da domani subiranno un cospicuo aumento ne sono un esempio clamoroso e uno schiaffo a tutte le famiglie italiane, soprattutto quelle dei pendolari''. Ad affermarlo in una nota e' il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti. ''Un balzello iniquo e vergognoso di cui non si conosce neanche la consistenza. Autostrade e Anas -aggiunge- si rimbalzano la responsabilita' con l'imbarazzo di chi sa che sta mettendo le mani nelle tasche degli italiani e non dice neanche di quanto. Quanto si paghera' in piu' per andare da Roma a Milano? E da Roma a Salerno? Nessun calcolo, per quanto approssimativo, puo' dare la risposta a milioni di famiglie che da domani andranno in vacanza e a milioni di pendolari che non sanno ancora quanto pagheranno in piu' per ogni tratta''. La manovra su questo non e' chiara, Anas e Autostrade tacciono e i cittadini, conclude, ''come al solito pagano, questa volta addirittura senza sapere quanto''.

MANOVRA: GIAMBRONE (IDV), GELMINI SI PREOCCUPI DEI TAGLI ALLA SCUOLA = Roma, 30 giu. - (Adnkronos) - ''Il ministro Gelmini invece di arrampicarsi sugli specchi, compiacendosi del fatto che la manovra fa salve Universita' e Ricerca, si preoccupi piuttosto dei tanti tagli diretti e indiretti al mondo della scuola: blocco del rinnovo del contratto e degli incrementi retributivi previsti gia' dal contratto vigente, con effetti pesantissimi sulle retribuzioni, sulle pensioni e sulle liquidazioni''. Lo dichiara il senatore Fabio Giambrone, vicepresidente del gruppo dell'Italia dei Valori e capogruppo in commissione Istruzione. ''La verita' - prosegue - e' che ci troviamo di fronte a una manovra iniqua, priva di riforme strutturali e per di piu' fortemente centralista. I cospicui tagli a Regioni Province e Comuni andranno inevitabilmente a colpire studenti, lavoratori, piccole imprese e pensionati. Questo Governo vorrebbe un Paese di analfabeti ed e' per questo che taglia alla cultura e alla scuola e cerca di imbavagliare l'informazione. Ma ormai il re e' nudo''. ''Il ministro Gelmini - conclude Giambrone - la pianti, una volta per tutte, di parlare per spot ed inizi a lavorare seriamente per un'istruzione a misura di Paese europeo perche' genitori, insegnanti, alunni e personale Ata sono stanchi di essere presi in giro''.


FIAT. ZIPPONI, ASSENTEISTI GOVERNO E CONFINDUSTRIA NO LAVORATORI "Nella giornata di oggi, in cui il destino dei lavoratori di Pomigliano è ancora sotto i riflettori, emerge la doppiezza di molti personaggi che ruotano intorno a questa vicenda". Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei valori, Maurizio Zipponi. "La Marcegaglia si chiede se la Fiom vuole rappresentare i lavoratori assenteisti, quando il più grande assenteista d'Italia è il gruppo oligopolistico che governa Confindustria e che è nella società Cai, la quale ha rilevato Alitalia. Assentisti - spiega - perché, da anni, non inventano un chiodo nuovo e continuano a chiedere soldi allo Stato, mentre le piccole e medie imprese e gli artigiani, ostaggi delle banche, rischiano il fallimento se investono in innovazione. Assenteista è il governo, totalmente privo di una politica industriale. Mentre, fa sbellicare dalle risa la disponibilità di Sacconi nel voler mediare tra Fiat e sindacati. Sarebbe come andare a donare il sangue nella casa di Dracula". "Per l'Italia dei Valori - conclude Zipponi - è la presidenza del Consiglio che deve assumersi la responsabilità di una trattativa seria, chiedendo conto dei danari che fino ad oggi la Fiat ha ricevuto, e pretendendo un piano industriale con prodotti e investimenti per tutti gli stabilimenti italiani, a partire da Pomigliano per arrivare a Termini Imerese".


INTERVISTA ON SILVANA MURA PUBBLICATA DA VANITY FAIR Silvana Mura è una tra le poche persone che Antonio Di Pietro ascolti veramente quando c'è da prendere una decisione politica importante. Sarà che questa bresciana di 52 anni, originaria di Chiari, è insieme all'ex magistrato di mani pulite l'anima dell'Italia dei valori, il «partito anti-casta» che oggi veleggia intorno all'8%, la quarta forza politica italiana (di cui la Mura ricopre la carica di tesoriere fin dalla sua fondazione, il 26 novembre 2000, davanti al notaio Bruno Cesarini di Roma). Sarà, come dicono i tanti maligni, che è una delle due (belle) «donne forti» capaci di tenere in pugno Tonino (l'altra è Susanna Mazzoleni, la sua seconda moglie, segretario dell'Associazione Italia dei Valori). L'hanno descritta come una femmina appariscente e frivola, tutta feste e discoteche, tra le quali avrebbe fatto spola a bordo di una Mercedes cabrio, i lunghi capelli al vento. Hanno romanzato sul suo incontro con Di Pietro nei primi anni '80, lui un giovane magistrato appena divorziato dalla prima moglie (Isabella Ferrara, madre del primogenito Cristiano, tesoriere Idv per la Lombardia), lei una procace indossatrice di lingerie. Questo dunque dovrebbe essere il malizioso resoconto dell'ennesimo caso di «velinismo» della politica italiana, che coinvolge un partito il cui leader carismatico e censore della moralità pubblica è oggi indagato per truffa sui rimborsi elettorali dopo una denuncia di Elio Veltri (sei anni fa candidato alle europee in una lista collegata all'Idv).

Silvana Mura che aria tira nel partito? «Se si riferisce alla denuncia di Veltri le dirò che abbiamo presentato una richiesta di archiviazione. È una storia vecchia, cominciata quando Mario Di Domenico ha lasciato l'Idv pretendendo un terzo dei rimborsi elettorali. A lui si sono aggiunti Occhetto, Giulietto Chiesa e appunto Veltri».
Non hanno ragione? «La legge elettorale parla chiaro: sono i partiti, non le persone a poter accedere ai rimborsi. Altrimenti converrebbe mollare anche a me: mi spetterebbe un bell'assegnino, non crede?».
Allora siete tranquilli? «Il Tribunale di Roma ha già rigettato due volte le pretese avanzate da Veltri (che se ne andò deluso dal risultato delle europee del 2004: 2,1%) e lui stesso, quando si è candidato, ha firmato una lettera con la quale rinunciava ai rimborsi elettorali».
Certo che Di Pietro accusato di truffa sui rimborsi elettorali è un bel paradosso... «Proprio lui che voleva rifiutarli anche quando senza quei soldi avremmo chiuso bottega, dopo le elezioni del 2001...».
Ma allora non prendeste alcun rimborso... «Appunto. La legge elettorale imponeva uno sbarramento al 4% e noi prendemmo il 3,9. Capirà che per l'Idv, partito senza una lira (io per l'occasione aprii una fideiussione bancaria di 50 milioni di lire, Di Pietro di 100 milioni), era quasi il colpo di grazia».
E dunque? «Nel 2002 il Parlamento votò all'unanimità un rimborso elettorale per tutti i partiti che avessero raggiunto l'1%. Retroattivo al 2001. Un regalo alla Lega».
Che fu la vostra salvezza... «Telefono a Di Pietro che era in Kazakistan come europarlamentare e gli racconto tutto. E lui: "Silvà, ma che c... dici? Smettila di spendere soldi inutili di telefono».
Poi capì? «Mi richiamò dopo aver letto le agenzie. Voleva scrivere una lettera al presidente della Camera per rinunciare ai quei rimborsi. Mollò solo quando gli spiegai che se avessimo detto no, quei soldi se li sarebbero spartiti gli altri». Torniamo a lei: come la mettiamo con la sua casa romana di via delle quattro Fontane di proprietà di Propaganda Fide? Mai conosciuto Anemone e Balducci?
«Mai. E per quella casa, 75 metri quadri al primo piano in prossimità di via Nazionale, pago 1.800 euro mensili d'affitto escluse le spese (mi mostra le ricevute di pagamento, dai 2.100 ai 2.300 euro, ndr). Non proprio un prezzo di favore».
Mi parli della sua giovinezza spensierata, delle sue leggendarie feste in discoteca...«Quali feste? Altro che spensieratezza: la mia è stata una giovinezza dura, lontana dagli svaghi delle mie coetanee. Mio padre morì l'anno del mio diploma in ragioneria. E io che sognavo di proseguire gli studi per diventare avvocato, ho dovuto farmi carico delle difficoltà economiche della mia famiglia: mia madre, casalinga e Emanuela, una sorella di 13 anni. Così dopo un primo impiego nella contabilità, decisi di tentare la sorte aprendo un'attività nel ramo della moda che nel giro di qualche anno avrebbe dato impiego a 70 persone».
E intanto lei lavorava come modella di lingerie. «Sbagliato anche questo. Sostituii un'amica in una sfilata per la pellicceria Anna Bella. Alla fine della serata la sua agenzia mi chiese il numero di telefono e da lì feci un altro paio di esperienze».
La politica quando è arrivata? «Nel 1999, quando mia sorella fu colpita da aneurisma cerebrale e morì in tre giorni. Una tragedia che mi ha salvato la vita: scoprii infatti di avere la sua stessa patologia. Così, prima di sottopormi a un intervento chirurgico che aveva il 33% di possibilità di impedirmi una vita normale, decisi di chiudere ogni attività».
E arrivò Di Pietro... «Antonio in quei mesi mi era stato molto vicino, fu tra i pochi intimi a partecipare al funerale di mia sorella. Ma lo conoscevo già da molto tempo».
Del vostro primo incontro si è scritto di tutto: può sciogliere il mistero una volta per tutte? «Erano i primi anni '80. Silvio, un mio carissimo amico che aveva un negozio a pochi passi dal mio, rimase ucciso durante un rapina. Sul luogo del delitto arrivò Di Pietro, come magistrato di zona. Silvio gli morì tra le braccia. Gli suggerirono di sentirmi, avendo io incrociato senza saperlo il rapinatore».
Fu lui a darle la notizia della morte del suo amico? «Proprio così. Io ero disperata, lo implorai di aiutarmi: ai genitori volevo dirglielo io, ma non sapevo come farlo. Così si offrì di accompagnarmi lui. Rimasi colpita dall'umanità di quel magistrato».
Tanto colpita che la seconda moglie di Di Pietro, Susanna Mazzoleni, pare sia stata a lungo gelosa di lei... «Veramente io e Susanna ci conosciamo da allora e conserviamo ottimi rapporti, anche se oggi ci vediamo poco. Ci frequentavamo di più nel periodo di mani pulite».
Perché Di Pietro chiama proprio lei a fare la tesoriera del partito? «Per stima. "Tu che sei una così brava organizzatrice, perché non fai un partito insieme a me?", mi chiese nel 2000».
Oggi che voto assegna all'Idv tra le forze di opposizione? «Perché ce ne sono altre?»
E al Pd di Bersani? «Voglio la domanda di riserva».



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