giovedì 1 ottobre 2009

VIA IL CANONE E VIA 1%


30 Settembre 2009
Via il canone e via l'un per cento

Autore Antonio Di Pietro
Se Annozero e Parla con me "portano voti" al governo allora il Presidente del Consiglio li lasci andare in onda e ritiri i suoi cani da guardia, e visto che c’è si riprenda il cavallo di Troia che ha piazzato alla concorrenza delle aziende di famiglia.Anzi lui, che è al governo, aggiunga: "Via il canone Rai e via l’1% dei diritti delle concessioni per le frequenze di Stato a Mediaset che devono essere adeguate ad un congruo 30% del fatturato".Se è vero che la Rai, con questa dirigenza oscurantista, non merita il canone dei cittadini è altrettanto vero che le reti Mediaset non possono saccheggiare l’erario retrocedendogli quattro spiccioli del fatturato di una società minore dell’impero mediatico Berlusconi, RTI, facendo passare un fiume di miliardi di euro di Pubblitalia senza pagare un cent.Lo abbiamo scritto nel nostro programma e senza questa “svista” dell’1%, da parte dei vecchi governi di sinistra, oggi il Paese non sarebbe in mano alla parodia della parodia de “il Grande Dittatore”.Mi chiedo come si possa aver appaltato il 50% del sistema radiotelevisivo nazionale in mano a uomini del calibro di Confalonieri e Berlusconi. Un comodato praticamente gratuito, stipulato dal sodale Craxi, ma siglato dai governi per decenni, che ha consentito ad una sola famiglia di controllare una nazione e cumulare immense ricchezze alle spalle dei cittadini.Poi con calma dovremo tornare ad occuparci anche dei contributi pubblici all’editoria, perché anche quelli, con un’informazione supina, come quella della stampa attuale, sono del tutto ingiustificati.

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