mercoledì 21 ottobre 2009

Ufficio Stampa IdV Focus Idv del 20 ottobre 09

ANTIMAFIA: DI PIETRO,SU CIANCIMINO SUBITO AUDIZIONE VIOLANTE LEADER IDV
RENDE NOTO PASSAGGIO DELLA LETTERA DELL'EX SINDACO (ANSA) - ROMA, 20 OTT
- ''Oggi, in commissione Antimafia, abbiamo messo le mani su un documento
che dimostra in modo inequivocabile che, negli anni '92,' 93 e '94, un
pezzo di Stato e importanti uomini politici hanno occultato la possibilita'
di conoscere e far conoscere al Paese le ragioni per cui in quegli anni ci
furono le stragi di mafia''. Lo afferma Antonio Di Pietro, presidente
dell'Italia dei Valori, componente dell' Antimafia. ''E' una questione
politica e morale grossa come una casa che deve essere affrontata e risolta
e riguarda i motivi per cui la Commissione parlamentare Antimafia, in
quegli anni, non ritenne di ascoltare Vito Ciancimino che ne aveva fatto
espressa richiesta, addirittura con una lettera scritta, nella quale
testualmente affermava: 'l'omicidio dell'onorevole Lima e di quelli che
vanno oltre la persona della vittima e puntano in alto, un avvertimento,
come si suol dire. Sono stato, per molti anni, testimone ed in parte
protagonista di un certo contesto politico. Sono convinto che questo
delitto faccia parte di un disegno piu' vasto, un disegno che potrebbe
spiegare altre cose, molte altre cose'''. Insomma, prosegue Di Pietro,
''Ciancimino era a conoscenza di fatti e circostanze che riguardavano le
stragi di mafia di quell'epoca (Falcone e Borsellino compresi) e degli
oscuri rapporti tra mafia e Stato e voleva informarne la Commissione.
Nonostante cio', la Commissione Antimafia, dopo aver pure deliberato, il 6
luglio '93, di ascoltare Ciancimino, poi se ne e' guardata bene dal farlo.
Evidentemente qualcuno in alto, molto in alto, (come alludeva Ciancimino),
non voleva che si conoscesse la verita' ed ha lasciato cosi' che prima
proseguissero le stragi e poi che si instaurasse un'immorale trattativa tra
Stato e mafia''. ''Per questa ragione - conclude Di Pietro - oggi ho
chiesto l'audizione urgente dell'allora Presidente della Commissione
Antimafia, l'onorevole Luciano Violante, affinche' renda note le ragioni
per cui la commissione non ha ottemperato all'audizione di Ciancimino.
Audizione che la stessa Commissione aveva disposto''.(ANSA).

RAI: DI PIETRO, SPARITI DA TV PERCHE' CONTRARI A SPARTIZIONE PARTITI
OPPOSIZIONE ZITTI PERCHE' NOSTRA ASSENZA FA COMODO? (ANSA) - ROMA, 20 OTT
- L'Italia dei Valori ''si e' rifiutata di partecipare alla spartizione''
partitica della Rai ed oggi paga la scelta di una Rai che appartenga ''a chi
ci lavora, alle numerose professionalita' interne all'azienda'' con una
percentuale di presenza che non raggiunge neanche le cifre di un prefisso
telefonico: e' quanto scrive il leader del partito, Antonio Di Pietro,
tornando a denunciare una situazione che riguarda la tv pubblica oltre che
Mediaset. ''Da quando gli assetti sono cambiati, da quando non ci siamo
associati alle spartizioni perpetrate da Pdl, Lega, Pd e Udc, da quel giorno
- sottolinea Di Pietro - la casta ci ha isolato ed espulso da qualunque
servizio e dalle telecamere. Una forza come l'Italia dei Valori, che ha
avuto alle elezioni Europee l'8% dei consensi, e' stata eliminata e non ha
piu' voce in Rai e nelle reti Mediaset, le nostre percentuali di presenza
non raggiungono nemmeno i numeri di un prefisso telefonico''. ''Abbiamo
presentato piu' esposti all'Agcom per denunciare l'anomalia e per richiamare
la disattenzione nei confronti del principio di pluralismo dell'informazione
a cui l'azienda dovrebbe rispondere. Esposti - sostiene - rimasti finora
inevasi, purtroppo!''. Di Pietro denuncia il silenzio anche degli altri
partiti d'opposizione: ''Ci chiediamo perche' non dicono nulla sul
boicottaggio nei confronti dell'Italia dei Valori, forse fa comodo anche a
loro? E questi signori che occupano il Cda Rai, che per definizione
dovrebbero stare li' per professionalita', dove sono finiti? A chi
rispondono? Non dovrebbero anche loro tutelare una forza democraticamente
eletta in Parlamento e che ha avuto l'8 per cento alle Europee? Il silenzio
dei partiti della pseudo opposizione ci fa paura e allo stesso modo ci
inquieta il silenzio dei professionisti che stanno nel Cda Rai solo perche'
segnalati dalla casta''. (ANSA).

RAI: DI PIETRO, VIA CANONE?SOLO SE ABOLITO TETTO PUBBLICITA' SERVIZIO
PUBBLICO RIDOTTO A SERVO DEL PADRONE, OPPOSIZIONE TACE (ANSA) - ROMA, 20
OTT - ''Se la proposta di non pagare il canone non fosse stata avanzata
anche dal Presidente del Consiglio, la tentazione di seguire anche oggi
quella strada sarebbe forte, ma so che la vicenda e' piu' complessa, in
quanto Berlusconi lo fa esclusivamente per avvantaggiare le aziende Mediaset
di sua proprieta''', afferma Antonio Di Pietro sul suo Blog. ''Intanto -
aggiunge il leader di Idv - ribadisco che il canone puo' essere abolito solo
se contemporaneamente si elimina il tetto pubblicitario. Insomma occorre
cancellare quella norma che attualmente impedisce alla Rai di raccogliere
pubblicita' liberamente, facendo cosi' un grande regalo a Mediaset''.
''Sarebbe un modo - sottolinea - per rilanciare la Rai sul mercato e per
garantire un'effettiva libera concorrenza. In ogni caso rimane il problema
di un servizio pubblico radiotelevisivo che non risponde ai cittadini ma
esclusivamente ai partiti. Quindi, senza il canone, la Rai rischia di morire
con una pistolettata, mentre con il sistema attuale, muore per una
coltellata. Cos'e' meglio?''. '''Questa Rai berlusconiana non ci piace',
continuano a sostenere tutti i partiti dell'opposizione. Ma - prosegue Di
Pietro - credo che sia piu' corretto affermare che e' la Rai dei partiti che
sta oltrepassando il limite della decenza e le responsabilita' non si
possono stigmatizzare cosi' facilmente. Il servizio pubblico radiotelevisivo
e' stato ridotto a servo del padrone e le opposizioni tacciono. Lo spoiling
system di vecchia memoria inglese non puo' essere applicato al giornalismo,
ad un'azienda che e' di proprieta' dei cittadini e che dovrebbe essere
portata avanti da chi di professione fa il cane da guardia della
democrazia''.(ANSA).

LAVORO:DI PIETRO,TREMONTI OLTRE AL CUORE CI METTA PURE SOLDI (ANSA) -
ROMA, 20 OTT - ''Ritengo che questa volta Tremonti abbia parlato con il
cuore in mano. Oltre al cuore, pero', ci metta anche i soldi''. Lo ha detto
Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, commentando le
dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti
sul posto fisso. ''A cominciare dai precari delle scuole che in 130mila
vanno a casa - ha aggiunto Di Pietro - a finire a tutte quelle persone che
sono in cassa integrazione e stanno finendo le 52 settimane''.(ANSA).

Riforme/ Di Pietro: No a deformazioni Costituzione per uno solo
_"Speculazione del gruppo piduista al potere" Roma, 20 ott. (Apcom) -
Italia dei Valori prende le distanze dall'ipotesi di un dialogo
maggioranza-opposizione sulle riforme istituzionali: "Vogliamo capire - dice
ai cronisti a Montecitorio il leader dell'Idv Antonio Di Pietro - di quali
riforme si tratta. Per ora quelle di cui si parla non sono riforme ma
deformazioni della Costituzione che servono a uno solo al comando per farsi
gli affari suoi". Si tratta, accusa Di Pietro, "di una speculazione privata
del gruppo piduista al potere".

LODO ALFANO:DI PIETRO,ABBIAMO RIPROVA CHE ERA LEGGE IMMORALE (ANSA) -
ROMA, 20 OTT - ''Dal primo giorno noi dell'Italia dei Valori abbiamo
sostenuto che il lodo Alfano serviva solo a Berlusconi per assicurarsi
l'impunita'. Oggi abbiamo la riprova che quella legge era incostituzionale
e immorale''. Lo ha detto Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori,
commentando le motivazioni della bocciatura della Consulta. Quindi
''abbiamo fatto bene a raccogliere quel milione di firme di cittadini - ha
aggiunto Di Pietro - che dal primo giorno si sono opposti a questa
vergognosa legge fatta apposta per un uomo solo che non vuole farsi
processare''.(ANSA).

TV: IDV, CANONE PASSI A 30% FATTURATO SOCIETA' CONCESSIONI (ANSA) -
ROMA, 20 OTT - Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ricorda nel suo blog
che oggi e' il 25ø anniversario del salvataggio della Fininvest da parte di
Bettino Craxi. E lancia una proposta: il canone dovrebbe essere portato
''dall'1% al 30% del fatturato delle societa' che traggono profitto dallo
sfruttamento delle concessioni televisive, Publitalia in primis''. Proposta
per la quale ha gia' messo a punto un'interrogazione parlamentare.
Ricordando tutti gli interventi dei vari governi (da Craxi in poi) ''per
aiutare'' il Cavaliere, l'ex ministro parla anche di Massimo D'Alema e
della legge 488 del '99: ''Nel 1999, prima che D'Alema fissasse il canone
delle concessioni alla quota dell'1% di Rti, societa' minore intestataria
di tali concessioni - afferma Di Pietro - la Fininvest retrocedeva poco
piu' di mezzo miliardo per ognuna delle tre reti televisive.
Contemporaneamente Publitalia cresceva di mille miliardi nel triennio
'96-'99 sforando il tetto dei 4.000 miliardi di fatturato. La legge 488 del
1999 alzava la rendita delle concessioni per lo Stato. Questo ritocco
consenti' all'erario di incrementare le sue entrate dagli 1,5 ai 50
miliardi di lire dei 4.000 fatturati, ad esempio, nel '99''. ''Silvio
storse il naso - aggiunge il deputato - ma capi' che quello dell'amico
Massimo era un modo per impedire che altri ci mettessero veramente le mani
con una revisione congrua delle tariffe''. Per quanto riguarda
l'anniversario del ''salvataggio delle reti Fininvest da parte di Craxi''
che avvenne con un decreto, Di Pietro informa di aver dato il via ad una
campagna con tanto di manifesti nelle citta' per invitare ''le istituzioni
e la politica sana a sciogliere un sodalizio tra Silvio Berlusconi,
tessera P2 1816, e i governi che si sono susseguiti dal 1984 ad oggi, tra i
quali si distinsero negativamente la DC di Andreotti, l'Ulivo di Prodi, i
Ds di D'Alema, oltre a quelli del diretto interessato Berlusconi''. ''Tutti
i governi dal 1984, uno dopo l'altro - conclude - hanno supportato con
leggi specifiche (Mammi', Meccanico, Gasparri), o con l'indifferenza, il
piu' colossale furto perpetrato ai danni dello Stato per lo sfruttamento di
una risorsa pubblica: l'etere''.

Posto fisso/ Idv: Tremonti? Firmi pdl contro precariato... _Donadi: Sennò
sue parole saranno ennesimo proclama irresponsabile Roma, 20 ott. (Apcom) -
Se davvero vuole il ritorno del posto fisso, il ministro dell'Economia
Giulio Tremonti firmi la proposta di legge che l'Italia dei Valori si
accinge a presentare. Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo
Donadi. "La difesa del posto fisso fatta da chi è responsabile del
licenziamento di 150.000 precari della scuola è un insulto ai lavoratori -
osserva Donadi - ma vogliamo concedere al ministro Tremonti il beneficio del
dubbio. L'Idv sta presentando una proposta di legge per raddoppiare la
durata della cassa integrazione e per limitare il ricorso al precariato.
Firmi la nostra proposta e dimostrerà di essere un uomo di parola ed un
politico affidabile, oltre a rendere un servizio ai lavoratori. Altrimenti
le sue parole saranno solo l'ennesimo proclama di questo governo
irresponsabile".

SCUOLA: DONADI (IDV), GOVERNO PREDICA BENE E RAZZOLA MALE = (AGI) - Roma, 20
ott. - L'Italia dei valori ha criticato il decreto precari all'esame della
Camera. "Il governo predica bene e razzola male", ha dichiarato il
capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi in una nota. "A parole
Berlusconi e Tremonti difendono il posto fisso, nei fatti mandano a casa
centocinquantamila precari della scuola", ha aggiunto, "una bella
discrepanza tra pensiero e azione. L'ulteriore dimostrazione che questo
centrodestra e' capace solo di vendere fumo agli italiani e di danneggiare i
lavoratori". (AGI)

SENATO. BELISARIO: DA OPPOSIZIONE RICHIESTA INTENSIFICARE LAVORI (DIRE)
Roma, 20 ott. - "Abbiamo chiesto di intensificare la quantita' dei lavori
del Senato perche' e' a tutto vantaggio secondo noi anche della qualita'. E'
un momento molto difficile per il paese per cui un parlamento piu' assiduo e
piu' pronto a lavorare penso che faccia il bene dell'Italia". Cosi' il
presidente dei senatori dell'Idv, Felice Belisario, al termine dell
Conferenza dei Capigruppo. Per Belisario, cosi' "si superano anche le
polemiche sui contenuti quando si parla di fatti, di cose, anziche' di
considerazioni astratte. L'opposizione e' compatta, l'Italia dei valori e'
d'accordo e lo ha proposto, e devo dire che gli altri gruppi parlamentari, e
la presidenza, sono convinti che questa intensificazione dei lavori sia una
cosa positiva".

LAVORO. BELISARIO: OK BERLUSCONI, ORA DL PER ABOLIRE PRECARIATO (DIRE)
Roma, 20 ott. - "Se anche Berlusconi e' d'accordo con Tremonti il piu' e'
fatto. Ci aspettiamo che il prossimo consiglio dei ministri vari un decreto
legge sull'abolizione del precariato". Lo dice il presidente dei senatori
dell'Italia dei Valori Felice Belisario. Pero', aggiunge, "piu'
realisticamente pensiamo che per l'ennesima volta il premier dica una cosa
per farsi bello e poi faccia l'esatto contrario. In tal caso consideriamo un
insulto l'aver illuso ancora una volta, e su un tema cosi' serio, le
aspettative degli italiani. Francamente facciamo fatica a credere che
Tremonti e Berlusconi siano stati entrambi folgorati sulla via di Damasco".
"Finora i due- conclude il capogruppo- hanno avuto, su questo tema, una
politica diametralmente opposta con una deregulation degna del peggior
tatcherismo degli anni 80. Ma se avessero davvero cambiato idea presentino
un decreto: L'Idv lo votera'".

Governo, Belisario (Idv): Si chiarisca il ruolo di Gasparotti Roma,
20 OTT (Velino) - "Cosa fa il signor Roberto Gasparotti a Palazzo Chigi?". A
chiederlo, durante un'interrogazione al Presidente del Consiglio e al
Ministro dell'Interno, e' il senatore Idv Stefano Pedica che, il 9 ottobre
scorso, aveva inutilmente tentato di entrare nella sala stampa del palazzo
per sapere se il Consiglio dei ministri aveva o meno deciso lo scioglimento
del Comune di Fondi per infiltrazione mafiosa. Nell'interrogazione, i cui
contenuti sono stati anticipati oggi dal Presidente del Gruppo Belisario,
Pedica spiega che, al contrario di quanto avvenuto in occasioni precedenti,
quel giorno il responsabile della sala stampa, Silvio Mellara, gli impedi'
l'ingresso motivandolo con un divieto venuto "dall'alto" e adottato
specificamente nei suoi confronti. Non risultando previsioni giuridiche che
inibissero l'accesso di un parlamentare alla sala stampa di Palazzo Chigi,
Pedica tento' di entrare. A questo tentativo "pacifico" rispose "un soggetto
che non pareva far parte dell'organico degli impiegati di Palazzo Chigi e
neppure dell'autorita' di pubblica sicurezza, il quale mi ha afferrato,
sollevato e spintonato di forza fuori dall'ingresso". Questo personaggio, a
quanto dichiarato da Pedica, si chiama Roberto Gasparotti, noto alle
cronache dal 1996 per le vicende che riguardavano l'installazione di
microfoni nascosti nelle residenze di Arcore e Roma del Premier. In seguito
alla vicenda Pedica chiede di sapere se Gasparotti "sia alle dipendenze
della Presidenza del Consiglio o faccia parte dello staff privato del
presidente del Consiglio, se l'incarico ricoperto gli consenta di poter
decider in merito all'interdizione o alla concessione dell'accesso alla sala
stampa, quale sia la normativa che glielo consente e se i requisiti per il
suo incarico presso la Presidenza consistano nella capacita' di agire con
violenza verbale e fisica". (com/gas)

LAVORO: ORLANDO (IDV), TREMONTI TEORIZZA POSTO FISSO MA COSTRINGE A
DISPERAZIONE PRECARI = Roma, 20 ott. - (Adnkronos) - ''Il ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti, parla come uno scozzese che per la prima
volta visita l'Italia e sostiene il posto fisso come regola dei rapporto di
lavoro. 'Mac Tremonti lo scozzese', pero', non sa cio' che Tremonti,
l'italiano, ha fatto in questi anni: ha contribuito alla perversione del
valore della flessibilita', lasciando nella disperazione un esercito
crescente di atipici e precari''. Ad affermarlo in una nota e' Leoluca
Orlando, portavoce nazionale dell'Italia dei Valori. La
flessibilita', sottolinea Orlando, ''e' nei paese sviluppati, dove c'e' una
pluralita' di occasioni di lavoro, un'alta mobilita' sociale e forti
ammortizzatori, una condizione del lavoro. In questi casi, corrisponde
tanto all'interesse del datore di lavoro, tanto all'interesse dei
lavoratori. In Italia invece il governo attuale (cioe' il governo che ha
operato e opera seguendo i diktat del ministro Tremonti) non messo in atto
alcuna vera misura per lo sviluppo dell'economia del paese, occupandosi
soltanto di lobby e caste imprenditoriali composte in base a criteri di
appartenenza politica, e creando - come nel caso Alitalia - veri e propri
mostri''. Il governo attuale, inoltre, aggiunge l'esponente dell'Idv,
''si e' disinteressato delle piccole e medie imprese, ha consentito il
crollo dei livelli occupazionali e ha condannato alla disperazione i
precari tutti, rifiutando ogni riforma degli ammortizzatori a favore dei
lavoratori scoperti dalle tutele''. In questo senso, il mondo della scuola
con i suoi precari, conclude Orlando, ''e' solo uno degli esempi eclatanti
degli effetti delle scelte dell'italiano Tremonti. Un ministro che, quando
parla di posto fisso, sembra uno straniero che vede l'Italia per la prima
volta''.

PAR CONDICIO: MURA (IDV), ABOLIZIONE SAREBBE INACCETTABILE (ANSA) -
ROMA, 20 OTT - Silvana Mura, dell'Idv, boccia come ''doppiamente
inaccettabile'' l'ipotesi di abolire le regole sulla par condicio fra i
partiti in campagna elettorale. ''Evidentemente il Pdl ha deciso di
festeggiare alla grande la ricorrenza del venticinquennale del decreto
salva Fininvest'', afferma la parlamentare riferendosi al decreto legge
emanato dal governo di Bettino Craxi che permise alle reti Fininvest di
continuare a trasmettere su scala nazionale, ''e lo ha fatto - sostiene
Silvana Mura - presentando in parlamento una legge che vuole abolire la par
condicio''. Per la parlamentare, in base alle anticipazioni, la proposta
e' ''doppiamente inaccettabile''. Perche' ''da' piu' voce ai partiti piu'
grandi e poco spazio a quelli piccoli'', e perche' e' un ''tentativo di
trasformare avversari e alleati del premier in suoi finanziatori. Questo e'
il risultato - sostiene l'esponente delll'Idv - che si avrebbe, infatti,
reintroducendo la possibilita' per i partiti politici di acquistare spot a
pagamento sulle televisioni nazionali, delle quali ben tre, giova
ricordarlo, sono di proprieta' di Silvio Berlusconi''. (ANSA).

FONDI: PEDICA (IDV), GOVERNO HA COLPA E DOLO = MANIFESTAZIONE DI
SOLIDARIETA' A BRUNO FIORE Roma, 20 ott. - (Adnkronos) - "La piu'
sentita solidarieta' a Bruno Fiore, con cui condivido il lavoro del
Comitato antimafia, e la ferma condanna al governo, che, non sciogliendo
Fondi per infiltrazioni mafiose, ha regalato la vittoria alla criminalita'
organizzata e a quei delinquenti che oggi si sentono forti e impuniti, tanto
da commettere atti violenti e clamorosi come quello a danni di Fiore". Lo
afferma Stefano Pedica, segretario regionale Lazio dell'Italia dei Valori.
"Non ci credo -spiega Pedica- che il governo non si sia reso conto delle
conseguenze che sarebbero seguite alla sua vergognosa decisione, e cioe'
che abbassando la guardia su Fondi, permettendo che una classe politica
malata si potesse ricandidare e lasciando al loro posto i funzionari
comunali indagati, la criminalita' avrebbe fatto seguire una serie di
intimidazioni verso i cittadini onesti e verso chi si e' battuto contra la
mafia". "Per questo -conclude il senatore dipietrista- su Fondi non
vedo soltanto la colpa, da parte del governo, ma anche il dolo. Le
conseguenze del precedente Fondi saranno gravissime, e non soltanto locali.
L'Italia dei Valori continuera' a mantenere vigile l'attenzione e costante
la mobilitazione, con una manifestazione di solidarieta' a Bruno Fiore".

MAFIA: DE MAGISTRIS (IDV), INQUIETANTE PASSERELLA DI MEMORIA = (AGI) - Roma,
20 ott. - "C'e' un'inquietante e per certi versi vergognosa passerella
mediatica e non solo che vede sfilare esponenti istituzionali guariti
dall'amnesia, che con la memoria spesso intermittente e mutevole ritrovano
anche il coraggio di esprimere verita' su cui per anni non si sono
pronunciati". Lo scrive Luigi de Magistris sul suo sito, spiegando: "Si
tratta di persone che negli anni '90 ricoprivano incarichi importanti che
offrono, anche ai media, i loro ricordi riconquistati con un coraggio ad
orologeria, che scatta in modo a dir poco sospetto: in concomitanza con il
recente slancio investigativo delle procure di Palermo e Caltanissetta".
Secondo l'europarlamentare Idv "la trattativa e' esistita, ma resta da
capire per conto e a nome di chi trattarono - per come sembra emergere - il
colonnello Mori e il capitano De Donno, della cui attivita' l'allora
ministro Mancino si dice inconsapevole, lasciando che si sollevi un
inquietante interrogativo sulla capacita' di controllo di chi era
responsabile della sicurezza nazionale oppure sollevando l'ipotesi
dell'esistenza di poteri paralleli allo Stato e stile P2 che agivano
autonomamente". Per de Magistris, "c'e' da augurarsi che la magistratura
possa lavorare senza le interferenze della politica, ma anche da parte dello
stesso ordine giudiziario che puo' insinuarsi da piu' parti, per arrivare
alla verita'". (AGI)

Mafia, De Magistris (Idv): Nell'intesa con mafia mancano solo le Br
Roma, 20 OTT (Velino) - "Vertici della Dc, Br, camorra di Cutolo, Sismi e
Sisde (con la P2) trattarono nel caso Cirillo. Nell'intesa Stato-mafia
mancano solo le Br". Lo scrive sul suo sito attraverso twitter Luigi de
Magistris, europarlamentare dell'Italia dei valori. (com/mrc)

MAFIA: ALFANO (IDV), NON E' UNA NOVITA' L'ESISTENZA DELLA TRATTATIVA =
'E' IPOTIZZABILE CHE CI SIA QUALCUNO CHE POSSA APPROFITTARE DI QUESTO
MOMENTO PER GIOCARE NUOVI SCENARI' Roma, 20 ott. - (Adnkronos) - "Non
e' una novita' per noi l'esistenza di quella trattativa, per noi lo
scenario era abbastanza chiaro". Lo afferma a Cnrmedia.com Sonia Alfano,
presidente dell'Associazione nazionale familiari vittime di mafia,
eurodeputata dell'Idv e figlia di Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla
mafia nel '93, che aggiunge: "Da due anni, con Salvatore Borsellino abbiamo
fatto il giro dei programmi televisivi e perfino ad 'Annozero' era gia'
emersa questa ipotesi". "Nell'ottobre del 2003 ero ospite al
'Maurizio Costanzo Show' e parlai -prosegue Alfano- delle strane manovre
del generale Mori, anche nell'ambito della trattativa, ma purtroppo i nostri
segnali non sono mai stati presi in considerazione, a volte ci hanno
addirittura dato dei visionari, dicendo che eravamo solo in cerca di
visibilita' e che non esisteva nessuna trattativa". Non e' casuale
l'emersione oggi della vicenda, secondo Alfano che aggiunge: "Casuale non
direi proprio, credo che un po' ha giocato un ruolo importante la societa'
civile: molti italiani non sapevano assolutamente nulla ed ora chiedono
risposte, c'e' anche il sostegno che alcuni magistrati sentono dalla loro
parte, e questo ci fa piacere, e poi c'e' anche un'altra ipotesi, ma e' da
prendere con le pinze, che ci sia qualcuno che possa approfittare di questo
momento per giocare nuovi scenari, levare di mezzo certe persone e
distogliere l'attenzione da altre".

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