mercoledì 23 settembre 2009

NON FU' GUERRA TRA PROCURE


22 Settembre 2009
Non fu guerra tra procure




Autore Luigi de Magistris Dal provvedimento del GIP di Perugia si può trarre la conclusione che magistrati di Catanzaro -destinatari di una legittima attività d'indagine da parte della Procura di Salerno- indebitamente indagarono me e gli stessi magistrati di Salerno, producendo un mostro giuridico che non si è mai visto neanche nei Paesi in cui vige il codice militare di guerra.

Quella operazione illecita serviva per delegittimare e fermare le inchieste di un pool di magistrati che aveva il solo torto di ricercare la verità. I magistrati di Catanzaro indagati per fatti gravissimi - alcuni dei quali ancora al loro posto grazie ad un CSM che si dimostra molto zelante nel trasferire i magistrati onesti - addirittura ipotizzarono una sorta di complotto della Procura di Salerno del quale io sarei stato l'ispiratore, semplicemente perchè da uomo delle istituzioni mi sono recato a testimoniare in un ufficio giudiziario.

L'operazione era chiaramente strumentale per fermare le indagini di Salerno. Di fronte ad uno scempio giuridico di questa specie le Istituzioni competenti – CSM in testa - sarebbero dovuti intervenire per consentire ai magistrati di Salerno di lavorare serenamente e sanzionare le abnormi condotte dei magistrati indagati; la stampa di cui oggi difendiamo libertà e pluralismo fece passare il messaggio - tranne quei giornalisti che raccontarono con onestà e professionalità la verità - che era in atto una guerra tra procure (addirittura avallando letture che facessero intendere che vi fosse chi sa quale legame tra me e la Procura di Salerno); per non parlare della condotta dei vertici istituzionali sulla vicenda.

Questa archiviazione (leggi il documento) non fa altro che confermare che le indagini di Salerno erano doverose. Questo mostro giuridico fu creato per fermare i magistrati di Salerno che stavano arrivando ad una verità sconvolgente - obiettivo raggiunto con evidenti complicità istituzionali - ed attraverso una strumentale fuga di notizie, quando il fascicolo si trovava presso la Procura di Roma , fu data notizia che ero indagato poche ore dopo che era stata resa nota la mia candidatura al Parlamento Europeo.

Le menti raffinatissime che ancora operano nelle Istituzioni - la cui vicenda Boffo è quasi una barzelletta rispetto a quello che dall'interno delle Istituzioni si è fatto e si fa per colpire servitori onesti dello Stato - hanno tentato anche di inquinare la mia campagna elettorale: in ogni trasmissione, in ogni luogo, in ogni dibattito mi si chiedeva conto del fatto che ero indagato insieme ai magistrati di Salerno.

Per questi fatti, per queste condotte (attive ed omissive) esterne ed interne alle Istituzioni, ci sono magistrati che sono stati esautorati dalle loro funzioni, addirittura il Procuratore della Repubblica di Salerno è stato sospeso. Una vergogna di cui il Paese dovrebbe chiedere conto a chi, dall'interno delle Istituzioni, ha consentito tale delitto.

Il provvedimento di Perugia disvela la polpetta avvelenata. I magistrati onesti che ancora si stanno occupando di queste vicende, se andranno a fondo, vedranno quali opacità contraddistinguono pezzi delle Istituzioni e magistrati che hanno agito ed ancora agiscono per inquinare ed impedire che siano rese pubbliche vicende nelle quali si evince un intreccio mortale tra criminalità organizzata e pezzi delle Istituzioni avvinte dalla forza eversiva di poteri occulti.

Postato da Luigi de Magistris in giustizia | Commenti

Nessun commento:

Posta un commento

CONTATORE