mercoledì 9 settembre 2009

MANIFESTIAMO ANCHE PER "REPORT"

19 settembre, manifestiamo anche per Report

L'iniziativa per la libertà d'informazione, promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa, "si Svolgerà sabato 19 settembre a Roma, in Piazza del Popolo, a partire dalle ore 16". Lo comunica la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, rivolgendo "un appello a tutte le forze sociali, sindacali, associative e a tutte le cittadine e i cittadini, affinché senza distinzione di parte o di schieramento, vogliano raccogliere questo invito e partecipare a questa grande iniziativa".La manifestazione si propone, "in primo luogo, di rafforzare e di tutelare i valori racchiusi nell'articolo 21 della Costituzione“ spiega la Fnsi ”e il diritto inalienabile di ogni cittadino alla conoscenza, alla informazione completa e plurale e alla comunicazione, che per essere tale non può subire forma alcuna di bavaglio". Le adesioni dovranno essere comunicate ai seguenti indirizzi di posta elettronica: segreteria.fnsi@fnsi.it; infofnsi@tin.itNon possiamo che rispondere si all’appello lanciato dalla FNSI, anzi ci permettiamo di invitare tutte e tutti a spedire la loro adesione al sito della FNSI o al sito di Articolo21 o a questo blog. Se non bastassero i milioni di buoni motivi già sotto gli occhi di tutti basterà sapere che, persino in queste ore la Rai di Berlusconi è all’opera per colpire quello che resta di Rai3 a cominciare dalla trasmissione della Gabanelli: “Report”. Qualche giorno fa il settimanale l’Espresso ci aveva fatto sapere che l’ufficio legale della Rai sarebbe stato all’opera per ridurre l’assistenza aziendale alla trasmissione in corso di denunce o di querele. In altre parole si sta tentando una azione di mobbing per costringere la trasmissione a non rompere troppo le scatole. Per giorni e giorni la direzione generale della Rai non ha replicato alcunché, fino a quando incalzata dalle proteste ha dovuto partorire il seguente balbettante comunicato: RAI: DG, NON ESISTE ALCUNA QUESTIONE REPORT(ANSA) - ROMA, 7 SET - DA AMBIENTI DELLA DIREZIONE GENERALE DELLA RAI SI FA NOTARE CHE "NON ESISTE ALCUNA QUESTIONE REPORT: TRATTIAMO REPORT COME TUTTE LE ALTRE TRASMISSIONI". LA PRECISAZIONE DEL VERTICE DI VIALE MAZZINI ARRIVA DOPO LE INDISCREZIONI SULLA MANCATA COPERTURA LEGALE DA PARTE DELL'AZIENDA PER I GIORNALISTI DEL PROGRAMMA DI MILENA GABANELLI NELLE POSSIBILI CAUSE INTENTATE DAI PROTAGONISTI DELLE INCHIESTE DELLA TRASMISSIONE. SULLA VICENDA I SENATORI RADICALI MARCO PERDUCA E DONATELLA PORETTI HANNO ANNUNCIATO UN'INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'ECONOMIA TREMONTI E IL PORTAVOCE DI ARTICOLO 21, GIUSEPPE GIULIETTI, HA CHIESTO CHE L'INDISCREZIONE VENISSE SMENTITA. Tutto a posto , dunque? Neanche per sogno. L’imbroglio è evidente. Report, infatti non è una trasmissione come le altre. Quando un giornalista non fa le domande o fa finte inchieste non corre alcun rischio di essere denunciato, anzi, spesso viene premiato con una promozione. Le inchieste di Report, come quelle di Anno Zero o come quelle realizzate da Riccardo Iacona, per fare solo qualche esempio, hanno una tipologia diversa, si fondano proprio sulla capacità di illuminare le tante oscurità della vita nazionale. Proprio per questo milioni di spettatrici e milioni di spettatori scelgono questi programmi. La sola ipotesi che si voglia modificare “la rete di protezione aziendale e legale” è un chiaro atto di ostilità nei confronti di queste trasmissioni (e si potrebbero aggiungere i programmi di Lucarelli, la nuova edizione di Chi l’ha visto, lo storico appuntamento con Blob...) e dell’attuale direzione di Rai3. Ma quali rassicurazioni? Da mesi e mesi Berlusconi e i suoi fedelissimi hanno preannunciato la loro intenzione di mettere il cappuccio anche a Rai3, anche al Tg3 , anche a Rainews24 e di sbattere fuori dal video tutti gli autori e tutte le trasmissioni a loro sgradite. Se prima vi erano solo un milione di ragioni per andare in piazza il 19 settembre adesso ne abbiamo un milione e una.
Giuseppe Giulietti
(da MicroMega-8 settembre 2009)

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