domenica 19 aprile 2009

19 Aprile 2009

Normalizzazione informativa di governo




E’ proprio così, o si fa parte del coro unanime plaudente alla magnifica opera di soccorso, alla superba e tempestiva efficienza dei soccorsi ai terremotati dell’Abruzzo da parte di Governo e Protezione civile (che, va detto, pure ci sono stati), o altrimenti si finisce per essere accusati di remare contro l’azione governativa e sottostare agli strali della furia censoria che mal tollera quanti si rifiutano di fare da pilastro al pensiero unico, all’unanimismo dal sapore fortemente anti-democratico.

Naturalmente i portatori d’acqua al Governo non mancano mai, soprattutto nell’informazione, e nel caso della trasmissione di Annozero dedicata al terremoto, quella dello scandalo e delle offese, si sono visti più che mai all’opera con accuse di indecenza, faziosità e sciacallaggio rivolte al conduttore. Si può legittimamente dissentire da quello che pensa Santoro o da come conduce la sua trasmissione, ma le accuse appaiono francamente pretestuose, segnale evidente di irritazione e intolleranza per quel giornalismo non accomodato che fa un apprezzabile sforzo per districare le notizie dalla melassa delle immagini e commenti stucchevoli di dolore e rovina.

Dove è allora lo sciacallaggio? Nel preferire di far vedere quei volti di giovani sopravvissuti al crollo della Casa dello studente, arrabbiati per non essere stati ascoltati? Nel mostrare quei pilastri sottodimensionati, confezionati con sabbia, questa sì indecente? Oppure, mostrare con solerzia e dovizia le passerelle elettorali di ministri e funzionari nei paesi distrutti? La qual cosa, si apprende, ha anche provocato il risentimento del Premier, il quale ha ribadito che sul luogo del terremoto ci si deve andare solo per fare. Ma, occorre purtroppo rilevare che ormai lo scontro sulla ‘corretta’ informazione in questo Paese sembra alzare sempre più il tiro e questo appare in linea con la richiesta di una puntata ‘riparatrice’ di Annozero a favore della Protezione civile, tanto ‘bistrattata’ nel corso della prima puntata dedicata al disastroso terremoto in Abruzzo (disastroso, va detto, non per la magnitudo del sisma, giudicato di grado medio, ma da come sono state costruite le case e dalla sottovalutazione di alcuni allarmi inascoltati che lo hanno preceduto).

La censura al vignettista Vauro, sospeso dalla trasmissione, è stata poi la conclusione ingloriosa di questa vicenda che speriamo non rappresenti l’inizio di una normalizzazione informativa che stabilisce d’imperio ciò che è ‘indecente e disgustoso’ e ciò che non lo è. Ma su questo c’è da dubitare molto se, a quanto pare, a rischio è anche la trasmissione condotta dalla tenace Milena Gabanelli che con il suo Report sembra aver ultimamente recato palese fastidio al titolare dell’economia, Tremonti, la sera in cui ha mandato in onda un servizio giornalistico, molto efficace e documentato, sulla reale situazione della distribuzione della cosiddetta social card.

Come dire: al peggio non c’è mai fine.


Postato da Fabio Evangelisti

1 commento:

  1. Caro Evangelisti,
    il coro plaudente alla tempestività dei soccorsi sta miseramente scemando man mano vengono conosciuti i fatti. Nel caso dei terremotati d'Abruzzo, i fatti sono le tantissime vittime ed i migliaia di feriti che non ci sarebbero dovuto essere. Un Paese si giudica non solo da come amministra, dalla giustizia e dal buon grado di moralità dei suo politici e cittadini, ma anche e sopratutto da come protegge e tutela quanti in esso vi abitano e/o vivono. Ebbene, un pizzico di attenzione, solo un pizzico di misera attenzione da parte degli amministratori e di chiunque altro avrebbe certamente consentito di sgomberare per tempo la Casa dello Studente e tutta la zona che da settimane subiva le scosse telluriche.
    Le tendopoli ora le hanno dovute costruire per ospitare i terremotati.
    Ebbene, principio di precauzione avrebbe voluto che queste venissero erette prima del sisma per mettere al sicuro la popolazione. Lei crede, caro Evangelisti, che questa esperienza abbia insegnato qualcosa a chi si occupa di emergenze? Non lo credo proprio, anzi è divenuto quasi il pretesto per liberarsi, quasi fossero sassolini nelle scarpe o peggio macerie, di quei lacciuoli di libertà di espressione che ancora ci restavano.
    Per questi motivi Io sto con Vauro e non guarderò la televisione pubblica finche questi non tornerà al suo posto.

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