venerdì 17 luglio 2009

TRE VICENDE STOMACHEVOLI


Partito democratico

Tre vicende stomachevoli

di Paolo Flores d’Arcais

I quotidiani di stamani riportano tre episodi stomachevoli: il “no” di un preteso “comitato di garanti” del Pd all’iscrizione di Beppe Grillo, la rimozione dal suo incarico del vaticanista del Tg3 per un servizio “irrispettoso” verso Sua Santità, il panegirico di Bettino Craxi pronunciato da Walter Veltroni.
Naturalmente, ieri sono successe nel mondo cose ben più importanti e drammatiche. Le tre vomitevoli che ho riportato hanno però la caratteristica comune di riguardare il Partito “democratico”. Che con questi tre episodi dimostra una berlusconizzazione da stivali delle sette leghe.

“Grillo non può iscriversi perché si ispira e si riconosce in un movimento ostile al Pd” hanno deciso all’unanimità i garanti (presieduti da Luigi Berlinguer). Peccato che lo Statuto del partito non faccia menzione dell’ “ispirarsi e riconoscersi” come motivi ostativi per l’iscrizione. Gli unici due motivi, articolo 2, comma 8, riguardano “ le persone che siano iscritte ad altri partiti politici o aderiscano a gruppi di altri partiti politici all’interno di organi istituzionali elettivi”. Grillo non è iscritto ad alcun partito, e quanto a gruppi “all’interno di organi istituzionali elettivi” non fa parte di alcuna assemblea elettiva, dunque nemmeno a gruppi all’interno delle stesse. Un “comitato di garanti” che si inventa norme ad personam assomiglia sempre più al “consiglio dei guardiani” di conio komeinista e garantisce solo che le primarie saranno una truffa.

Il direttore del Tg3, Antonio Di Bella, ha rimosso dal suo incarico il vaticanista del telegiornale, Roberto Balducci, per un servizio considerato “irrispettoso”. Chiunque lo può ascoltare, sono pochi minuti. E’ evidente che Balducci non voleva esprimere una critica pesante al Papa, anzi nelle sue intenzioni (lo si vede dal “linguaggio del corpo” e dalla mimica facciale) forse pensava che la sua battuta sdrammatizzante potesse essere una “carineria”. Ma il punto non è questo. Se anche avesse espresso una critica, magari pesante, perché non ne avrebbe avuto il diritto? Nel servizio pubblico non ci sono mai critiche pesanti verso questo o quel politico? E perché Joseph Ratzinger dovrebbe essere immune dal diritto dei giornalisti alla critica? Siamo uno stato confessionale o uno stato laico e democratico? E se la Rai è un servizio pubblico, di questo pubblico non fanno parte anche i cittadini (forse decine di milioni) che al Papa rivolgerebbero critiche ben più pesanti? Si dirà che tutto questo ha a che fare con la pulsione di Di Bella a continuare la sua carriera in Rai, e che il Pd non c’entra. Ma lo sanno anche i sassi che su Rai tre e Tg3 si stanno scannando da settimane proprio i vertici Pd, per i quali, nella più pura logica di lottizzazione (l’inciucio ante litteram) quelle risorse pubbliche sono “cosa loro”.

Infine Walter Veltroni. Il suo peana a Craxi chiude il cerchio. Se si prende sul serio la legalità repubblicana, Craxi, quali siano stati i suoi meriti precedenti (compresa Sigonella, che Veltroni mitizza al limite dell’eroismo) è stato un criminale, morto latitante per sfuggire alla giustizia. Che Veltroni ne faccia un eroe dimostra solo uno spirito di casta fra gerarchi di una nomenklatura che si pretende legibus soluta. E infine, (visto che non può aver maturato questo giudizio su Craxi l’altra notte): perché non ha avuto il “coraggio” di intitolargli una via, quando era sindaco? Perché il “popolo di sinistra” sarebbe insorto, e la sua carriera sarebbe finita lì. Ma questo non aggiunge un elemento di viltà?

dal giornale MICROMEGA

2 commenti:

  1. il Potere cerca sempre, e comunque, di conservarsi. E'nella natura delle cose, e il PD non sfugge, non va contro natura: sarebbe "peccato".

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  2. Se il potere cerca sempre di conservarsi e i partiti politici mirano ad avere e conservare questo potere perchè i loro elettori rispondono in maniera così diversa?
    Nel caso del PD perchè i suoi elettori prendono le distanze da questo modo di fare politica?
    Quanto avrà pesato in termini di voti l'abbraccio di Veltroni non a Di Pietro, ma a Bassolino?
    E la vicenda del senatore De Castro, costretto a candidarsi alle europee per far posto in Senato al cons. regionale Tedesco che rischiava l'arresto?
    Io penso che il problema del PD sia proprio questo, i loro elettori non vogliono tutto ciò.
    Queste cose appartengono a Berlusconi e al suo modo di fare politica.
    Il Partito Democratico era nato sulla scia del rinnovamento operato da Barak Obama in America.
    Ma mentre lì i politici e i propri collaboratori non devono essere nemmeno sfiorati da un ombra, qui in Italia abbiamo il parlamento di gente che ha avuto guai con la giustizia.
    Questo è il punto, gli elettori del PD scappano da questo partito anche per questo, e se è vero che vengono nell'Italia dei Valori evidentemente è di ciò che vogliono sentir parlare, vogliono appartenere ad un partito che contrasta con ogni mezzo e con tutte le sue forze un governo che sta trascinando il paese alla rovina e nell'illegalità più completa.
    Andare contro natura qualche volta non è "peccato"

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