lunedì 13 luglio 2009

ANTI - ITALIANO A CHI?

13 Luglio 2009

Anti-italiano a chi?

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Durante il G8 sono stato etichettato come anti-italiano. L’intento dell’annuncio sull’Herald Tribune , e della lettera al The Guardian, era quello di mostrare all’opinione pubblica internazionale che non tutti gli italiani sono dei berluscones. L'obiettivo, dunque, era esattamente l'opposto di quello che, il coro monocorda di media e politici, mi ha rimproverato.
Milioni di italiani si dissociano volentieri dall’immagine che Silvio Berlusconi, e la sua biografia, offrono del Paese e che l'opinione internazionale vede come un’anomalia del sistema Europa.
In questi giorni ho ricevuto migliaia di attestati di stima da parte dei cittadini, moltissimi dei quali residenti all'estero.
Coerentemente, con la scelta di non accettare tregue, neppure durante il G8, ho dovuto declinare l’invito del Capo dello Stato. Un invito che non capisco.
Un dibattito politico "pacato e civile" è auspicabile dove può esserci quantomeno un confronto.

Quale confronto può esserci con un governo che ha fatto continuamente ricorso alla fiducia per forzare le leggi in Parlamento
Quale confronto può esserci con il signor Berlusconi che ha spiegato i suoi comportamenti al rotocalco Chi, seminato nei saloni di bellezza di mezz’Italia, piuttosto che riferire in Parlamento, istituzione che presiede e che non ha mai presenziato?
Quale confronto può esserci con un governo che ha fatto più leggi ad personam che per la collettività? Che ha letteralmente ignorato un referendum degli italiani contro il nucleare, siglando una accordo unilaterale con Sarkozy per riportare tecnologie superate e letali in Italia esclusivamente per interessi di ristrette lobby economiche? Quel 25% di fabbisogno, che le 11 centrali della morte dovrebbero soddisfare, potrebbe benissimo essere fornito dalle energie rinnovabili, su cui le suddette lobby economiche però non hanno investito.
Quale confronto può esserci con chi ha messo in fuga capitali stranieri destabilizzando la politica economica del Paese?
Quale confronto può esserci con chi ha azzerato l’integrità e l’autorevolezza delle cariche istituzionali coprendosi di ridicolo e di scandali come un clown, per giunta ricattabile?
Ed infine, anche se la lista sarebbe ancora lunghissima, quale confronto dovremmo cercare con chi sta facendo approvare una legge sulle intercettazioni che consegnerà l’economia, l’amministrazione pubblica e la società a livelli di corruzione da paesi sudamericani.

Mi rammarica, Presidente Napolitano, essere l’unico a pormi questi interrogativi in un contesto dove la democrazia italiana appare un organismo perfettamente sano, ma completamente infestato da parassiti che ne debilitano lentamente, ma incessantemente, la sua salute.

flash2.jpg "BEPPE GRILLO: UN PROGRAMMA SERIO"
Molti nel Pd fanno a gara per irridere la candidatura di Grillo a segretario di quel partito, eppure il suo è l'unico programma esposto, molto più articolato delle idee che finora abbiamo sentito dagli altri candidati. Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d'interessi, l'acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l'informazione libera, con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico.Un programma serio, innovativo che condivido e che stiamo portando avanti da tempo come Italia dei Valori, nella solitudine più totale di questa classe politica dirigente di centrodestra e centrosinistra.
Antonio Di Pietro

Postato da Antonio Di Pietro in

2 commenti:

  1. Che bel paese che siamo, Di Pietro viene etichettato come anti-italiano invece quella feccia che risponde al nome di Lega Nord si trova in Parlamento.
    Un paese che và alla rovescia.

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  2. Sono proprio curioso di vedere come risponderanno le Mummie del PD collusi con lo PSICONANO al programma di Grillo.
    Gli elettori invece comincino a fare i salti di gioia, perchè con Beppe Grillo possono sperare di veder realizzare veramente quel grande partito che tutti volevamo.

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