giovedì 25 ottobre 2012

STATO - MAFIA. BASTA TENTENNAMENTI

Il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, oggi alla Camera è tornato a chiedere al governo se intenda costituirsi parte civile, già nell’udienza preliminare, nel procedimento penale in corso, presso il Tribunale di Palermo, relativo alla trattativa Stato-mafia:
"Signor ministro della Giustizia, il 29 ottobre prossimo si terrà l’udienza preliminare per stabilire se rinviare a giudizio i rappresentanti dello Stato che hanno colluso con i mafiosi, commettendo il reato di violenza o minaccia agli organi dello Stato. Il 26 settembre, rispondendo a una mozione dell’Italia dei Valori, il governo ha detto che non poteva sapere se si sarebbe costituito parte civile all’udienza preliminare perché, pur avendo ricevuto gli atti, non aveva avuto modo di leggerli e quindi non poteva prendere motivata decisione. Sono parole sue, signor ministro. La domanda che noi le poniamo è questa: dal 26 settembre ha avuto modo di leggere gli atti? Ha avuto modo di prendere una motivata decisione? E quale motivata decisione ha avuto modo di prendere, tenuto anche conto del fatto che, sempre il 26 settembre, l’intero Parlamento le ha ordinato di costituirsi parte civile ai sensi dell’art. 79 del codice di procedura penale?
Prendo atto, signor ministro che su una questione del genere bisogna rivolgersi al governo e non al ministro della Giustizia, ma a me pare che il ministro della Giustizia faccia parte del governo e che quindi, prima di venire a rispondere, possa confrontarsi con gli altri membri dell’esecutivo.
Prendo atto del fatto che, ad oggi, dite di non avere ancora avuto il tempo di leggere i 120 faldoni che vi sono stati inviati. In realtà, dovete averli letti per forza perché l’avvocatura dello Stato è la stessa che ha fatto il conflitto di attribuzione con la procura di Palermo, in relazione alla questione sollevata dal capo dello Stato. Siccome è lo stesso processo, far finta di non averli letti, quando non conviene, mi sembra un comportamento da Ponzio Pilato. Prendo atto che prima del 29 ottobre, che è tra 5 giorni, dovete dirci se vi costituirete parte civile o meno. Io dico che mercoledì prossimo ci rivedremo qui perché tornerò a riproporre la questione per sapere se vi siete costituiti parte civile ed eventualmente sapere perché non lo avete fatto. Una cosa è certa: questa costituzione di parte civile la dobbiamo alla memoria di una persona per bene, il dottor D'Ambrosio, consulente del capo dello Stato. Lo stesso D’Ambrosio, infatti, il 18 giugno 2012, come ha riferito anche il Capo dello Stato nelle lettere rese pubbliche tra lui e lo stesso D'Ambrosio, aveva scritto: ‘Lei sa, signor Presidente, che non ho esitato a fare cenno a episodi del periodo 1989-93 e ho il timore di essere stato considerato allora solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi’. Voglio chiedere una cosa: quali sono stati questi indicibili accordi cui il dottor D’Ambrosio ha dovuto fare da scudo? Voi avete il dovere di andare a verificare tutto questo costituendovi parte civile. Se non lo fate diventate complici. E quanto tempo ci vuole per decidere una cosa del genere? Perché aspettate fino all’ultimo momento? Ve lo stiamo chiedendo per la quarta volta! Una cosa del genere dovreste sentirla nel cuore prima che nella ragione".

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