lunedì 22 ottobre 2012

La redazione IDV
Il tentativo di imbavagliare la stampa e risolvere così con un colpo di spada buona parte dei problemi di corruzione è un vizietto che molti politici proprio non riescono a togliersi, e quelli del Pdl molto più degli altri.
Ora hanno tirato fuori una norma cucita addosso alla sgradita Milena Gabanelli e la hanno infilata nel ddl sulla diffamazione che dovrebbe essere approvato entro il 30 ottobre. Quello che dovrebbe impedire il trasferimento nelle patrie galere di Alessandro Sallusti e che, proprio in virtù di quella urgenza, si presta particolarmente bene a giochetti loschi di questo tipo.
Ridotta all’osso, la “norma anti Gabanelli” impedisce agli editori e ai proprietari di testate di accollarsi loro le conseguenze patrimoniali di eventuali condanne , per i giornalisti sia free lance che dipendenti. La conduttrice di Report sarà la prima a dover chiudere bottega, nessuno oserà aprirla al suo posto.
Questo del resto è lo spirito dell’intera legge. E’ vero che non è più prevista la galera ma in compenso le multe sono salatissime, da 5 a 100mila euro e un emendamento, guarda caso sempre del Pdl, le moltiplica addirittura per cinque se il diffamato è un politico.
Non è solo un attacco alla libertà di stampa. Se questa legge dovesse passare sarebbe l’offensiva finale.

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