mercoledì 13 maggio 2009

RASSEGNA STAMPA

MESSAGGERO VENETO 08.05.2009
NAZIONALE RS13052009

LA CAMERA OGGI BLINDA I TRE MAXI-EMENDAMENTI


ROMA. La maggioranza, sotto tiro dell’Onu e dell’Europa per i respingimenti dei clandestini provenienti dalle coste libiche, si blinda e pone, come annunciato, la fiducia sul pacchetto sicurezza. Un triplo voto che si terrà oggi alla Camera, dopo che ieri il presidente Gianfranco Fini ha dichiarato ammissibili i tre maxi-emendamenti nei quali è stato racchiuso il provvedimento. «La presidenza della Camera - dice Fini - non rileva profili di inammissibilità per contrasto con la Costituzione anche perchè, essendo problematica o comunque opinabile l’adesione alla Costituzione delle norme in esame, lungi dalla presidenza ledere le prerogative sovrane dell’Assemblea». L’opposizione, però, va all’attacco criticando, nel merito e nel metodo, la scelta del governo. «Queste tre fiducie - dice il presidente dei deputati del Pd Antonello Soro - disattendono le sollecitazioni del capo dello Stato e del presidente della Camera e violano la logica su cui in quest’Aula si basa il voto segreto». Ma da parte del partito di Franceschini ce n’è anche per il primo inquilino di Montecitorio al quale il centro-sinistra si era appellato per chiedere uno stralcio delle norme più contestate del provvedimento, quelle sul reato di ingresso clandestino nel nostro Paese e le ronde. «Privando il Parlamento della possibilità di votare separatamente e con voto segreto quelle parti del provvedimento che incidono sulle libertà e sui diritti fondamentali - attacca Donatella Ferranti - Fini ha di fatto avallato norme razziste e xenofobe e contribuito a mettere in sicurezza la maggioranza». Sul centro-destra piovono anche le critiche dell’Udc, per cui, tre fiducie «trasformano la Camera in un supermarket “paghi uno e prendi tre”» e impediscono il dibattito. Mentre l’Idv, dopo la richiesta di fiducia fatta in Aula dal ministro Elio Vito, diserta i lavori del comitato dei nove, preparatorio alla discussione, sottolineando che il governo «impedisce il dibattito e le votazioni libere su tante parti del provvedimento che violano la Costituzione e altamente lesive della dignità della persona e della maestà dello Stato».



IL MESSAGGERO 13.05.2009
UDINE RS13052009

SCHIRATTI (IDV) PROPONE 1,5 MILIONI PER FAMIGLIE E LAVORATORI IN CRISI

Un milione 500 mila euro a sostegno di famiglie e lavoratori. È la richiesta che la consigliere Paola Schiratti (Idv) fa recapitare al presidente Pietro Fontanini e alla sua giunta, per superare il momento di difficile crisi che attanaglia anche il Friuli. La proposta sarà discussa oggi in consiglio provinciale, dove i lavori prenderanno il via alle 9.30. La Schiratti, dunque, promuove lo stanziamento di 500 mila euro per il fondo sociale regionale per la povertà, così da integrare i bisogni di famiglie o singoli in difficoltà e per aumentare i contributi che la Provincia già eroga nei settori di propria competenza, come i trasporti locali e i servizi scolastici. Un milione, invece, è la somma che da palazzo Belgrado potrebbe essere assegnata ad attività diverse. Come il finanziamento di tirocini in aziende, attività artigianali, enti pubblici e privati, impegnandosi a corrispondere al lavoratore espulso dal mercato del lavoro o in cassa integrazione, la cifra che integri quanto percepito dal dipendente tramite gli ammortizzatori sociali fino a coprire la somma percepita dall’intero ammontare dello stipendio. Ma la Schiratti chiede anche di coprire le spese di corsi di formazione professionale riservati ai lavoratori licenziati, negli ambiti medicale, di cura alla persona, di utilizzo dei sistemi multimediali, di cad e di altre tecnologie informatiche. Ultima idea, poi, è l’istituzione di cooperative di lavoratori fuoriusciti dal mondo del lavoro attraverso cui, sostiene la consigliere di Italia dei valori, si potrebbero anche riorganizzare servizi provinciali, come lo sportello badanti. Il milione 500 mila euro, inoltre, suggerisce la Schiratti, può essere reperito chiedendo alla Regione di svincolare i fondi destinati alla videosorveglianza. (a.bu.)


IL PICCOLO 13.05.2009
TRIESTE RS13052009

GIUDICI E MASSONERIA

Tempo fa avevo chiesto se l’Oriente eterno, espressione usata in un necrologio del Piccolo, corrispondesse per i massoni al paradiso cristiano. Naturalmente non ho avuto risposta da qualche lettore massone: infatti si tratta di un ordine segreto e qualcuno mi rimproverò perché ero troppo curioso. Sono rimasto sorpreso quindi per la curiosità innescata da newsletter la Voce di Robin Hood.it che parla di un «nuovo ordine massonico» che controlla la magistratura. La denuncia viene da Luigi De Magistris, ex pm ed ora candidato, da indipendente, dopo le dimissioni dalla magistratura, nell’Italia dei Valori per le elezioni europee. Ecco la sua riflessione: «Nemmeno la magistratura, come istituzione democratica, è esule da rapporti con la massoneria». Il magistrato confida poi: «Ho sempre pensato che la mia vita fosse in pericolo. Gli altri hanno sempre sottovalutato questo aspetto ma da anni sono convinto di essere in pericolo». Sono parole che mettono i brividi. Gian Giacomo Zucchi

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