venerdì 22 maggio 2009

UN TAPPO PER IL PAESE

21 Maggio 2009
Un tappo per il Paese, un problema per la democrazia


Ieri abbiamo assistito ad un programma di propaganda: ‘Porta a Porta’. Il programma in onda sulla televisione pubblica attraverso il quale Silvio Berlusconi gestisce le sue beghe private, di famiglia e quelle giudiziarie. In studio, tra gli altri, c’erano Massimo Donadi, capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera e Niccolò Ghedini, avvocato di Silvio Berlusconi che, quando non è in tribunale a difendere il suo cliente, è alla Camera tra i banchi di Montecitorio per votare la fiducia al governo.

Com’era prevedibile, anche per la vicenda Mills, Berlusconi ha affermato che la colpa è dei giudici che sono di sinistra, così come è stata la sinistra ad aver manipolato la signora Veronica Lario nella richiesta di separazione. La verità è che questo signore rappresenta un tappo per lo sviluppo del Paese, un pericolo per la democrazia, un continuo indebolimento della nostra credibilità internazionale e, dunque, un danno economico.

Se oggi rappresentassi un’azienda straniera o una multinazionale e dovessi scegliere dove investire i miei capitali, non penserei mai all’Italia, un Paese dove le più elementari certezze del diritto posso venire meno da un decreto all’altro, dove si è dissolto ogni barlume d’etica delle istituzioni, assediate da un governo che esprime una moralità decadente. Un Paese nel quale il Presidente del Consiglio dichiara l’inutilità del Parlamento, lasciando sottendere la volontà di sciogliere le Camere, riportando il Paese a rivivere sensazioni vecchie di qualche decennio.

Un Paese nel quale il reato di apologia del fascismo, di evasione fiscale e di corruzione, ormai passano in prima serata nell’indifferenza dell’opinione pubblica tra un varietà e un ‘Porta a Porta’.

Italia dei Valori non si fermerà come unica opposizione e se essere tacciati di “anti-berlusconismo” significa lottare per la democrazia, allora siamo tutti “antiberlusconiani”.

Postato da Antonio di Pietro

1 commento:

  1. CESARE, ovvero Silvio Berlusconi, ha detto chiaramente che lui è un rivoluzionario e non un riformista.
    Dispiace pensare a tutto il tempo che Silvio ha perso per risolvere i suoi guai ha toppato il nostro sviluppo economico e sociale, relegandoci al fondo dei Paesi della Comunità Europea.

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