lunedì 30 agosto 2010

Riflessioni di Pier Paolo Ciccarese

A più di un mese dalla manifestazione che si è tenuta a Palermo il 19 Luglio, in occasione della commemorazione del diciottesimo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino, i ricordi non sembrano andare via così in fretta . Quella mattina in Via D'Amelio c'erano molte persone, dalle Agende Rosse ai ragazzi dell’ IDV, tutti accomunati dallo stesso ideale, dalla stessa voglia di far sentire un grido in tutta la nazione e non solo in Sicilia: per la lotta di Giustizia e Legalità , contro una politica ormai corrotta e inquinata che ci fa sentire inermi nei confronti di chi detiene il potere politico ed economico nel nostro Paese, contro quella oligarchia del malaffare che ancora oggi nasconde, per propri interessi, le verità sulle stragi di Stato. Dalla morte di Giovanni Falcone del 23 Maggio 1992 in Via Capaci, alla morte di Paolo Borsellino in Via D’Amelio il 19 Luglio dello stesso anno e ancora altri attentati dinamitardi dei primi anni ’90 rientranti nella strategia del “terrore” mafioso . I cori che si sono levati per le strade di Palermo, dall’ albero di Borsellino all’albero di Falcone, ispirati dalla flebile ma forte voce di Salvatore Borsellino, rimarranno impressi in noi per molto tempo. Quel lunedì mattina eravamo tutti lì, in via D'Amelio, grazie all’efficiente organizzazione del Dipartimento nazionale Giovani; noi Giovani IDV ci presentavamo senza un logo, senza una bandiera del nostro partito, ma con delle magliette che ricordavano i due giudici eroi e, quindi, il loro estremo sacrificio. La quasi totalità delle magliette raffiguranti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono distribuite a tutti i ragazzi facenti parte della giovanile di Italia dei Valori e le poche rimaste furono distribuite ad altri manifestanti, che spontaneamente donavano piccole offerte, impiegate poi per l’acquisto di gelati donati ai bambini giosamente presenti al “Presidio della Memoria”.
Le decine di scatti, soprattutto miei e di Mimmuzzo Caniglia di Taranto, hanno immortalato attimi indimenticabili, come il saluto affettuoso tra la nostra Adele Conte e Salvatore Borsellino; il mitico bacio tra una coppia di Giovani IDV in prima fila davanti al corteo; una delle nostre magliette appesa da Marcello Ciccarese con alcuni ragazzi della BAT -come simbolo della nostra presenza e vicinanza- sotto l’albero di Borsellino; la splendida foto ritraente l’intero gruppo arrivato a Palermo da tutto il Sud Italia con l’autobus messo a disposizione dal Nazionale Giovani. Palermo per me è stata la prima vera esperienza di attivismo nel partito, finalmente ho potuto confrontarmi e, allo stesso tempo, conoscere tanti Giovani IDV: innanzitutto colei che si è occupata con dedizione dell’organizzazione in quanto Responsabile Organizzativa del Sud Italia nell’Esecutivo Nazionale Giovani IDV, la pugliese Anna Ballo; il Coordinatore Nazionale Giovani Rudi Russo, come altri esponenti del suo Esecutivo; la nostra Coordinatrice Regionale Gianna Spada, l’attiva Coordinatrice Provinciale di Palermo Lucia Castellana e poi tanti ragazzi/e pugliesi e non, mai incontrati sino a quel momento e che non mi hanno fatto sentire solo, malgrado fossi l’unico della mia Provincia. Da allora ad oggi sento che qualcosa in me è cambiato . La voglia di far politica, di Legalità e Giustizia, di esporre le mie idee, è sempre più viva e innesca in me una forma di ribellione contro chi detiene il monopolio e il controllo indebito non solo politico ed economico, ma anche “culturale” e mediatico . Reduce da Palermo sempre più convinto che la forza delle idee non risieda solo in una persona, ma nello spirito di gruppo, di tutti quei giovani che vogliono cambiare lo status quo del nostro Paese, sostenuti da un partito che garantisce loro la libertà e, anzi, rafforza tutti noi nell’esporre le nostre istanze e le nostre convinzioni, senza vincoli gerarchici di potere. Auspico fortemente la costruzione di una Giovanile, anche e prioritariamente nella mia Provincia, sempre più ricca di ragazzi, di idee e di giovani eletti nelle Istituzioni, affinchè la gente delusa dai politicanti e dalla triste storia recente italiana senta la nostra voce, quella stessa voce che a Palermo gridava forte e all’unisono: “FUORI LA MAFIA DALLO STATO”. Pier Paolo Ciccarese

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