lunedì 26 novembre 2012

LAVORO, LICENZIAMENTO DI MASSA IL 31 DICEMBRE NELLA P.A.


Il prossimo 31 dicembre arriveranno a scadenza 90.000 contratti a tempo determinato, 12.000 interinali, 18.000 Lsu, 42.000 contratti di collaborazione: cioè 160.000 contratti totali nella Pubblica Amministrazione. A questi vanno aggiunti 70.000 lavoratori della scuola impiegati a tempo determinato fino a giugno 2013 su posti vacanti, ma senza alcuna garanzia per il futuro.
Questa è la contabilità agghiacciante del Governo Monti, causata dal combinato disposto delle ultime manovre finanziarie, con i tagli al lavoro precario, e la spending review che riduce ulteriormente gli organici funzionali delle amministrazioni centrali, degli Enti di ricerca, degli Enti previdenziali e delle agenzie fiscali.
Se pensiamo che, rispetto alla sola Sanità, dei 40.000 precari 10.000 sono medici, che spesso garantiscono il funzionamento del Pronto Soccorso piuttosto che dei reparti ospedalieri, rischiamo a breve il collasso dei servizi pubblici essenziali sui territori, affidati da anni ad operatori ed operatrici che hanno accumulato anzianità di servizio e competenze professionali a fronte di una sistematica negazione dei loro diritti.
L'IdV ha contrastato tutti i provvedimenti del Governo Monti, e sulla spending review ha denunciato immediatamente il rischio di una dismissione dei servizi pubblici essenziali a favore dell'offerta privata.
Dopo la 'controriforma' del mercato del lavoro, con la cancellazione dell'articolo 18, e delle pensioni, che ha consegnato all'incubo di un futuro senza certezze oltre 300.000 esodati e all'impossibilità di entrare nel mondo del lavoro 800.000 giovani nei prossimi tre anni, oggi siamo alla vigilia di un drammatico licenziamento di massa nel pubblico impiego. Esattamente in coerenza con quanto già fatto in Grecia e in Spagna su indicazione della Troika alla guida dell'Europa.
I referendum contro la Casta e per il lavoro, contro l'articolo 8 dell’ultima finanziaria Berlusconi per ristabilire la certezza dei diritti universali previsti dal Contratto nazionale di lavoro e per il ripristino dell'articolo 18, rappresentano per noi la discontinuità netta con queste politiche e il profilo che dovrebbe assumere il futuro centrosinistra alla guida del Paese.
L'IdV ha sostenuto e sosterrà le battaglie dei precari, e chiede al Governo un provvedimento immediato di proroga dei contratti in essere, nelle more della definizione di un percorso che stabilizzi le lavoratrici e i lavoratori interessati e adoperandosi sin d'ora con tutti gli strumenti disponibili per una soluzione del problema.

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