lunedì 2 maggio 2011

Ufficio stampa IDV Focus IdV del 2 maggio




REFERENDUM: DI PIETRO, ILLEGALE ZITTIRE ARTISTI DEL CONCERTONE = (AGI) - Roma, 2 mag. - Antonio Di Pietro ha stigmatizzato la decisione della Rai di far firmare una liberatoria agli artisti del concerto del Primo maggio affinche' non parlassero di referendum. "Ieri la Rai ha fatto firmare agli artisti del concertone una liberatoria per non farli parlare dei referendum", ha scritto il leader dell'Idv su Facebook. "E' una grave illegalita' non permettere di esprimere la propria opinione sui referendum", ha proseguito, "chi viola la par condicio e' proprio la tv di Stato. E' curioso che si applichi solo la parte proibitiva del regolamento - peraltro non ancora approvato - ignorando il dovere di informazione sui temi referendari". (AGI)

LIBIA: DI PIETRO, PACE SI RAGGIUNGE CON COOPERAZIONE INTERNAZIONALE =
Crotone, 2 mag. (Adnkronos) - "Noi siamo convinti che la pace si puo' raggiungere solo con la cooperazione internazionale". Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, parla della guerra in Libia da Crotone, da dove ha cominciato il suo tour nelle province calabresi per una serie di appuntamenti elettorali, alla vigilia del voto alla Camera sulle mozioni presentate dalle forze politiche. "Idv -ha ribadito- ha una posizione molto chiara che impegna il governo del nostro paese a non portare azioni di guerra preventiva nei confronti della Libia e del popolo libico". Di Pietro si e' soffermato sulla necessita' di limitare la partecipazione dell'Italia alle operazioni dirette dalla Nato in Libia. "Al di fuori di questi limiti riteniamo che l'azione militare porti ad una escalation di violenze con il rischio di una guerra globale e l'allontanamento reale delle prospettive di pace", ha concluso.

BIN LADEN: DI PIETRO, SERVE INTELLIGENCE, NON GUERRA A POPOLI (ANSA) - CROTONE, 2 MAG - ''L'uccisione di Bin Laden e il modo in cui e' stata realizzata dimostrano che il terrorismo si combatte con azioni di intelligence e di polizia e non con la guerra ai popoli''. Lo ha detto a Crotone Antonio Di Pietro, leader di Idv. ''Per questa ragione - ha aggiunto - noi esprimiamo la nostra soddisfazione per avere posto fine ad un pericoloso terrorista e ribadiamo che la lotta al terrorismo va fatta con intelligenza ed intelligence e con operazioni di polizia portate avanti con questi criteri di professionalita' piuttosto che con bombe che vengono chiamate intelligenti e poi, invece, 'dove prendono prendono', senza guardare chi ci sta sotto''. (ANSA).

PD. DI PIETRO: OGGI NON È AFFIDABILE, SI SCOSCIA DAVANTI A CASINI (DIRE) Roma, 2 mag. - "Il Pd e' un partner e col quale intendiamo collaborare in una futura coalizione governativa. Al momento pero' non sembra un partner affidabile: lo diventera' quando chiarira' se e' davvero un partito alternativo a Berlusconi e se evitera' di scosciarsi alla corte di Casini e del cosiddetto Terzo Polo". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket, Diretto da Daniele Quinzi. "Per sposarsi bisogna essere in due, e noi siamo pronti; tenendo comunque presente che non siamo l'amante lasciva, ma la moglie col matterello. Se il nostro partner politico sbaglia non ce ne restiamo zitti. Il Terzo Polo, che guarda un po' a destra e un po' a sinistra a seconda delle convenienze del momento, non ci interessa. Quello a cui puntiamo e' una coalizione coesa, e basata sulla chiarezza, che parta da un'asse a tre Idv-Pd-Sinistra Ecologia e Liberta'".

MEDIATRADE: DI PIETRO, PENSARE AD INTERESSI CITTADINI (ANSA) - CROTONE, 2 MAG - ''Abbiamo di fronte le elezioni amministrative e i referendum, che sono due momenti importanti per cambiare il volto della politica nel nostro Paese e fare in modo che ad incominciare dai Comuni e poi proponendo un diverso governo, si possa pensare piu' all'interesse dei cittadini e non agli interessi personali''. Lo ha detto Antonio Di Pietro rispondendo a Crotone alla domanda se si aspettasse che Berlusconi si sarebbe presentato oggi in aula a Milanoal processo Mediatrade. ''Non si puo' tenere impegnato il Parlamento - ha aggiunto - per leggi che non servono ne' all'economia ne' al rilancio del lavoro ne' alla tutela dell'ambiente e della sicurezza, che sono gli interessi fondamentali del Paese''. (ANSA).

AMMINISTRATIVE: DI PIETRO, ASSE PD-IDV-SEL VERA ALTERNATIVA DOVE NON RAGGIUNTO ACCORDO A PRIMO TURNO LO CERCHEREMO A SECONDO (ANSA) - CATANZARO, 2 MAG - ''L'obiettivo di Idv e' costruire un'alternativa riformista per la guida del Paese e abbiamo fatto il massimo sforzo in tutta Italia per individuare da subito nell'asse Pd-Idv-Sel questa alternativa''. A dirlo e' stato Antonio Di Pietro, parlando con i giornalisti a Catanzaro a margine di una iniziativa elettorale, in merito alla posizione assunta dal partito che in alcune realta' e' alleato del Pd ed in altre no. ''Laddove e' stato possibile - ha aggiunto - l'abbiamo fatto subito, come a Crotone. In altri casi invece e' stato difficile, come a Napoli dove de Magistris inspiegabilmente non e' stato appoggiato dal Pd quando poteva vincere al primo turno. Questo pero' non ci deve impedire quello che e' il nostro obiettivo: costruire un'alternativa al governo Berlusconi. Laddove non siamo riusciti, per una serie di motivi, a trovare nelle realta' locali questo confronto al primo turno ci impegniamo a trovarlo almeno al secondo. Crediamo sia prioritario per il Paese avere nelle istituzioni delle persone che abbiano come fine il bene comune e non gli interessi personali''. ''Idv - ha concluso Di Pietro - si sta adoperando per costruire un'alternativa non solo di quantita' ma anche di qualita'. Ed e' questa ricerca di qualita' che a volte ci ha portato a doverci differenziare. Noi non candidiamo persone con problemi di giustizia alle spalle e quindi, a volte, in Calabria abbiamo dovuto fare scelte di rottura della coalizione proprio per evitare un messaggio contraddittorio''. (ANSA).

'NDRANGHETA: DI PIETRO, E' CAUSA ED EFFETTO PROBLEMI CALABRIA = (AGI) - Catanzaro, 2 mag. - Non solo 'ndrangheta tra i problemi che affliggono la Calabria. Antonio Di Pietro, leader di Italia dei valori, a Catanzaro per una manifestazione elettorale, sottolinea che quello della criminalita' organizzata e' spesso "la causa e l'effetto" dei disagi di questa terra, ma, aggiunge: "credo che il problema vero sia quel 30 per cento di giovani che non hanno lavoro, con la mancanza di risorse sufficienti per rilanciare il lavoro e un sistema infrastrutturale a pezzi, basato molto spesso sugli sprechi, e poi un'economia che non riesce a decollare per le enormi conflittualita' nelle istituzioni anche per comportamenti non trasparenti". Di Pietro sottolinea la necessita' di "invertire l'ordine delle priorita' del Governo centrale, con la precedenza che deve essere data al mondo della scuola e dell'istruzione, con il rilancio di quella pubblica". (AGI)

DI PIETRO, SI' SVECCHIAMENTO POLITICA MA UNITO A ESPERIENZA A CATANZARO INNOVAZIONE CON CANDIDATO SINDACO NUOVA GENERAZIONE (ANSA) - CATANZARO, 2 MAG - ''Non c'e' dubbio che politica abbia bisogno di uno svecchiamento e di un ricambio generazionale della classe dirigente e questo deve passare da una sinergia tra l'esperienza e la professionalita' da una parte e da giovani leve che apportino quella capacita' innovazione dall'altra. In ogni caso c'e' bisogno di un fattore comune, le mani pulite''. A dirlo e' stato Antonio Di Pietro parlando a Catanzaro al fianco del candidato sindaco Salvatore Scalzo, il piu' giovane tra i candidati sindaci dei comuni capoluogo con i suoi 28 anni. ''Fino a quando non fai politica - ha aggiunto - e' facile avere le mani pulite. E' quando la fai che devi averle pulite. In questo senso, a Catanzaro l'innovazione della giovane generazione credo possa essere un grande segno di discontinuita' di cui questa provincia e questa regione ha estremo bisogno come un po' tutto il sud dove, nonostante 'mani pulite' e tante cose che si sono scoperte, gli stessi personaggi tornano sempre alla ribalta mandando un'immagine di impunita' che non giova a nessuno. Ecco perche' ci auguriamo che a Catanzaro ci sia un risultato positivo a questa innovazione che abbiamo appoggiato con convinzione. Nei giorni scorsi ho parlato del caso Catanzaro a Pordenone, proprio per indicare un percorso. Al sud ci troviamo davanti a un momento delicato. C'e' voglia di cambiamento e c'e' l'impegno di Idv a proporre un cambiamento agli elettori''. (ANSA).

BERLUSCONI. DI PIETRO: LUI IL MALE, IO L'ANTIDOTO (DIRE) Roma, 2 mag. - "Berlusconi dice che faccio orrore? Non mi dispiaccio, perche' fare orrore al male vuol dire fare bene al bene. Io sono l'antidoto al male". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket, Diretto da Daniele Quinzi. Di Pietro torna anche sulla famosa offerta di un ministero nel primo governo Berlusconi nel 1994: "Davo fastidio e bisognava mettermi a tacere. Ci hanno provato coi ricatti, i falsi dossier, le intercettazioni ambientali illegali, e anche con l'offerta di ruoli governativi in cambio di silenzio e consenso: ma non mi sono fatto comprare". Il leader dell'Idv ricorda anche l'innchiesta Tangentopoli: "Mani Pulite e' stata una cartella clinica azzeccata che diceva di cambiare persone e modo di fare politica. E' come un medico che fa una lastra a regola d'arte: se poi la lastra viene buttata, la colpa non e' del medico". Chiusura dedicata a Fini: "Penso che nella sua difesa della Magistratura sia sincero: si e' reso conto che la posta in gioco e' la sopravvivenza delle regole democratiche. Ha compiuto un'azione meritoria staccandosi da Berlusconi".

REFERENDUM: DI PIETRO, DOPO NAPOLITANO POTRA' SCIOGLIERE CAMERE = (AGI) - Roma, 2 mag. - "Ci sono le possibilita' perche' il 13 giugno venga sancita la differenza sostanziale tra volonta' popolare e rappresentanza in Parlamento: preso atto di questa divaricazione, Napolitano potra' valutare l'opportunita' di sciogliere le Camere". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket, Diretto da Daniele Quinzi. "Recarsi alle urne e' il miglior esercizio di democrazia diretta. Ma stanno facendo di tutto per mettere ostacoli alla possibilita' di pronunciarsi dei cittadini. Prima c'e' stato il trucco della scelta della data, poi il taglio dei fondi per la comunicazione referendaria destinata ai quattro milioni di italiani che vivono all'estero, poi il tentativo di eliminare dalla lista alcuni quesiti referendari perche' ci siano meno possibilita' di raggiungere il quorum, infine le regole di comunicazione drogata costruite attraverso la commissione di vigilanza, con l'utilizzo di due artifizi criminali: i tempi per la comunicazione referendaria suddivisi non tra "si'" e "no", ma tra "si'", "no" e "non vado a votare". Come sappiamo, l'astensione equivale al "no", che quindi si prende i due terzi dello spazio lasciandone solo un terzo al si'. Come se non bastasse, la comunicazione sui referendum parte dopo il voto amministrativo: cosi' ci saranno pochissimi giorni per informare, peraltro in maniera sbilanciata a favore del no e dell'astensione". Di Pietro conclude sul legittimo impedimento: "In questione e' lo stato di diritto, un principio universale di uguaglianza delle moderne democrazie. Vogliamo cittadini di serie A e serie B, vogliamo una giustizia di un tipo per un disoccupato e di un altro tipo per il presidente del Consiglio? E' un quesito molto semplice: scegliere tra uguali diritti e diritti ad personam"(AGI)

REFERENDUM. DI PIETRO: NELL'OPPOSIZIONE TANTI AVVOLTOI (DIRE) Roma, 2 mag. - "Il resto dell'opposizione ci ha lasciati soli nel lungo iter che ha portato al referendum, adesso che la nostra scelta si sta dimostrando la migliore, tanti avvoltoi tentano di metterci il cappello". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket, diretto da Daniele Quinzi. "Ci irridevano mentre, da soli, raccoglievamo le firme, adesso fanno la fila per salire sul carro. Faccio solo due nomi. Bersani, che dopo lo stop del governo al nucleare ha detto: "E' una nostra vittoria". E poi Rutelli, che ha detto: "E' passato un nostro emendamento", che in realta' e' una copia del quesito referendario che lo stesso Rutelli non aveva firmato".

IDV: DI PIETRO, FACCIO ORRORE A BERLUSCONI? NON MI SPIACE (ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''Berlusconi dice che faccio orrore? Non mi dispiaccio, perche' fare orrore al male vuol dire fare bene al bene. Io sono l'antidoto al male''. Lo dice Antonio Di Pietro in una intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press Pocket. Parlando dell'offerta per lui di un ministero nel primo governo Berlusconi nel 1994, il leader dell'Idv sostiene: ''Davo fastidio e bisognava mettermi a tacere. Ci hanno provato coi ricatti, i falsi dossier, le intercettazioni ambientali illegali, e anche con l'offerta di ruoli governativi in cambio di silenzio e consenso: ma non mi sono fatto comprare''. Di Pietro parla anche di Gianfranco Fini. ''Penso che nella sua difesa della Magistratura sia sincero: si e' reso conto che la posta in gioco e' la sopravvivenza delle regole democratiche. Ha compiuto un'azione meritoria staccandosi da Berlusconi''.

REFERENDUM: DI PIETRO A CELENTANO, GRAZIE PER AIUTO AD ITALIANI = Roma, 2 mag. (Adnkronos) - ''Caro Adriano, voglio prima di tutto ringraziarti per le parole di stima nei miei confronti che hai scritto nella lettera al 'Fatto Quotidiano'. Le considero un riconoscimento molto importante, perche' vengono da un uomo nei cui confronti nutro da sempre la stessa stima. C'e' bisogno di uomini liberi come te, che hai sempre condotto battaglie coraggiose guardando solo al merito dei problemi e non a chi facevano comodo e a chi scomodo. Io credo che questa si chiami onesta' intellettuale e che sia quello che piu' manca nella politica italiana''. Lo scrive il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, in una lettera indirizzata ad Adriano Celentano e pubblicata sul suo blog. ''Ma voglio ringraziarti anche -aggiunge- per l'aiuto che con il tuo appello al voto per i referendum hai dato non all'Italia dei valori ma all'Italia e agli italiani".

LIBIA: LA MOZIONE DELL'ITALIA DEI VALORI = (AGI) - Roma, 2 mag. - Questo il testo della mozione dell'Italia dei Valori sulla Libia, firmata da Antonio Di Pietro, Massimo Donadi, Fabio Evangelisti, Augusto Di Stanislao, Antonio Borghesi, Leoluca Orlando). "La Camera, premesso che: l'intero bacino mediterraneo e' investito da una crisi politica, sociale ed economica sfociata in rivolte a carattere violento; contro i regimi autoritari dei Paesi arabi infatti, si sono verificati significativi moti popolari che, accesisi in Algeria, si sono tumultuosamente estesi in Tunisia e in Egitto, con la conseguente caduta e fuga del presidente Ben Ali' e del presidente Mubarak, in Bahrein, nello Yemen, in Siria; anche in Libia si sono verificate significative sollevazioni contro il regime del colonnello Gheddafi, ma in questo Paese la crisi risulta essere molto piu' grave; dal 15 febbraio 2011, infatti, la ribellione popolare e le risposte del regime, sono sfociate in vera e propria guerra civile; il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, in conseguenza della feroce repressione delle proteste in Libia, ha adottato all'unanimita', lo scorso 27 febbraio, la risoluzione 1970/2011 con l'adozione di misure contro Muammar Gheddafi e i suoi sodali: il blocco di tutti i loro beni all'estero, il divieto di viaggio e l'embargo di vendita di armi; tuttavia, la situazione e' costantemente precipitata e la violenta reazione militare delle forze governative libiche, attraverso ripetuti bombardamenti dell'aviazione sulla popolazione civile, ha scosso la comunita' internazionale che solo a questo punto, tra ritardi e indecisioni, si e' mossa alla ricerca di una soluzione con la convocazione di riunione dei ministri degli Esteri del G8 a Parigi, imperniata soprattutto sull'imposizione di una No fly-zone sulla Libia; il 17 marzo 2011 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato un'altra risoluzione, la 1973/2011, con il voto favorevole di 10 Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano e l'astensione di Russia, Cina, Germania, Brasile e India; la risoluzione ha autorizzato l'applicazione di una No fly zone sulla Libia e acconsentito alla messa in campo di "tutti i mezzi necessari" per proteggere i civili dalle forze del leader libico Muammar Gheddafi; le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato hanno approvato il 18 marzo la risoluzione che da' mandato al governo ad agire in base alla risoluzione dell'Onu sulla Libia. (AGI) (AGI) - Roma, 2 mag. - "La suddetta risoluzione ha autorizzato il governo a mettere in campo le misure necessarie a proteggere i civili e la concessione dell'uso delle basi militari in territorio italiano, in piena adesione alla risoluzione 1973 dell'Onu sulla Libia; come e' noto, a seguito di quanto sopra esposto e' scattata l'operazione Odissey Dawn (odissea all'alba), cui partecipano al momento Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Italia e Canada; con il passare del tempo, la comunita' internazionale impegnata in questa operazione si e' resa conto dell'impasse che si e' determinata in quella regione anche in ragione del fatto che e' stato escluso, giustamente, qualsiasi intervento di occupazione terrestre da parte di truppe straniere; il nostro governo ha espresso, in tale contesto, di volta in volta posizioni diverse su come agire e che tipo di presenza garantire per consentire il passaggio della Libia verso istituzioni democratiche; e' di pochi giorni fa, infatti, una dichiarazione del ministro degli affari esteri Frattini il quale ha affermato che quella in atto e' "una situazione difficile sul terreno ed ecco perche' occorre andare fino in fondo. Esclusa l'azione di terra, o colpiamo con singole azioni aeree i carri armati di Gheddafi o lasciamo consapevolmente e volontariamente uccidere civili a centinaia e a migliaia. Per questo non possiamo tirarci indietro la nostra leale collaborazione con gli alleati portera' un contributo decisivo"; in tal modo, dunque, il governo con propria iniziativa ha deciso, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, di ampliare la natura stessa della risoluzione di maggioranza approvata lo scorso 24 marzo alla Camera dei deputati travalicando i limiti della stessa verso un deciso coinvolgimento militare; un voto parlamentare, alla luce della gravissima lacerazione politica interna alla maggioranza, si rende necessario anche allo scopo di verificare se il governo disponga ancora di una propria maggioranza in politica estera, impegna il governo: a circoscrivere la natura e l'estensione della presenza italiana nella missione deliberata nell'ambito della risoluzione 1973/2011 dell'Onu, escludendo esplicitamente la partecipazione attiva del nostro Paese ai bombardamenti contro obiettivi sul suolo libico". (AGI)

LIBIA. BELISARIO: BOSSI FA SCENA E BERLUSCONI DA 'SPALLA' (DIRE) Roma, 2 mag. - "Sull'impegno italiano in Libia la Lega fa scena e Berlusconi fa da spalla" afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, che aggiunge: "E' chiaro che Bossi, dopo essere stato del tutto ignorato da Berlusconi quando si e' trattato di dare il via ai bombardamenti, ora deve far vedere alla base del suo partito, delusa e arrabbiata, che nella maggioranza la Lega conta ancora qualcosa. Cosi' lancia ultimatum in nome di un pacifismo di facciata, dietro cui c'e' solo il timore per l'arrivo dei profughi, minaccia una crisi che non ha nessuna intenzione di aprire e presenta una mozione che cosi' come e' non potra' essere approvata". Per Belisario "e' solo un gioco delle parti. La cosa grave, pero', e' che mentre Berlusconi e Bossi giocano passando da una contraddizione all'altra, l'Italia si trova sempre piu' coinvolta in una guerra dietro casa, che fa inevitabilmente anche vittime innocenti e in cui il governo ha deciso di entrare senza nemmeno interpellare il Parlamento". Adesso, chiude Belisario "l'alternativa alle bombe c'e' e va cercata nella diplomazia, per questo l'Italia dei Valori ha presentato una mozione di pace su cui ci auguriamo convergano anche le altre forze di opposizione, per dire no alla guerra e mandare a casa il governo".

MEDIATRADE: BELISARIO, BERLUSCONI NON FACCIA LA VITTIMA (ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''Anche oggi Berlusconi ci ripropone la storiella trita e ritrita del progetto 'eversivo' messo in atto dalla procura di Milano con l'esplicito obiettivo di eliminarlo''. Lo dichiara il presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario. ''Queste sciocchezze bestiali - afferma Belisario - sono solo un volgare pretesto per screditare i magistrati e autoassolversi. Berlusconi dovrebbe farsi processare in silenzio come qualsiasi cittadino, senza servirsi dei suoi soliti comizi da perseguitato, ma dal momento che non lo fara' mai diventa sempre piu' necessario salvare la democrazia votando si' ai referendum. Per questo i cittadini il 12 e 13 giugno lo manderanno a casa''.(ANSA).

NUCLEARE. BELISARIO: UNICA VIA E' PARTECIPARE A REFERENDUM (DIRE) Roma, 2 mag. - "Tutti i Paesi guidati da governi responsabili decideranno di abbandonare il nucleare, come dimostrano le notizie sulla scelta della cancelliera Merkel di fissare una data per chiudere le centrali tedesche. Purtroppo in Italia abbiamo Berlusconi, ma anche ai guai peggiori c'e' un rimedio: possiamo opporci al suo governo e all'energia atomica votando si' ai referendum". Lo dice il capogruppo Idv in Senato, Felice Belisario. "La tragedia del Giappone- aggiunge- ha dimostrato una volta per tutte che il nucleare sicuro e' quello che non c'e'. Al governo questo non importa, anche il rinvio della costruzione delle centrali non e' finalizzato allo sviluppo di studi sul settore, che peraltro sarebbero inutili, ma solo a tentare di impedire lo svolgimento delle consultazioni referendarie. Un Paese come la Germania, che pure ha inizialmente creduto all'atomo, ora punta tutto sulle fonti alternative e rinnovabili che sono il futuro dell'energia: questo deve essere il cammino dell'Italia. È opportuno sfruttare le risorse naturali garantendo sia l'autonomia dell'approvvigionamento che la tutela e la sicurezza territoriale". "Ma al governo interessano solo le speculazioni economiche, per questo- conclude Belisario- c'e' solo un modo per seguire la via giusta: partecipare ai referendum per difendere il nostro futuro".

BIN LADEN: IDV, CONTRO TERRORISMO NON GUERRA MA INTELLIGENCE (ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''L'operazione annunciata da Obama conferma quella che e' la strada maestra per la lotta al terrorismo: non bisogna ricorrere sistematicamente a guerre convenzionali ma si deve fare affidamento sulle attivita' d'intelligence''. E' quanto afferma il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: ''L'auspicio e' che nella lotta al terrorismo si evitino inutili conflitti e si rafforzino sempre di piu' i servizi di polizia internazionale e la cooperazione allo sviluppo tra i Paesi''. (ANSA).

REFERENDUM. IDV AL SIT IN: SERVE REGOLAMENTO PAR CONDICIO (DIRE) Roma, 2 mag. - L'Italia dei Valori partecipa domani alle 14 al sit in organizzato davanti a Palazzo San Macuto per chiedere alla Commissione di Vigilanza di varare immediatamente il regolamento d'attuazione della par condicio sui referendum del 12 e 13 giugno. Lo riferisce il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, per il quale "e' grave che il regolamento non sia ancora stato approvato: e' un ritardo inaccettabile, una lesione al diritto dei cittadini di votare informati. L'Italia dei Valori, che ha promosso i referendum contro il nucleare e il legittimo impedimento raccogliendo quasi due milioni di firme, si opporra' a questo furto di democrazia tentato dal governo", conclude Orlando.

RAI: IDV, SCANDALOSO RITARDO SU REGOLAMENTO REFERENDUM ORLANDO, GOVERNO ACCULTA NOTIZIE E TV CENSURA CHI LO CRITICA (ANSA) - ROMA, 2 MAG - L'Italia dei Valori denuncia ''lo scandaloso ritardo nell'emanare il regolamento per la par condicio dei referendum e il vuoto informativo sui quattro quesiti del 12 e 13 giugno''. ''Domani 3 maggio si celebra la giornata mondiale della liberta' di stampa - afferma in una nota il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando -. Una liberta' sancita dalla nostra Costituzione ma che il governo e la maggioranza cercano giorno dopo giorno di strangolare a colpi di decreti che servono solo a occultare le notizie e a disinformare l'opinione pubblica. E' grazie a questa puntuale opera di censura, derivante anche dal conflitto d'interessi che pesa sul nostro presidente del Consiglio, che l'Italia e' ferma al 49esimo posto nella classifica della liberta' di stampa di Reporters sans frontieres, a pari merito con il Burkina Faso e peggio che a Taiwan''. ''Il grado di liberta' di stampa - aggiunge - e' un fondamentale indice della democrazia ed e' quindi evidente la gravita' della situazione del nostro Paese. Di fronte a una tv pubblica che, invece di contribuire a creare un dibattito politico obiettivo, censura solo chi critica il governo, e a un premier che usa le sue reti e i suoi giornali come fossero organi di partito, l'IdV si e' sempre battuta, nel Parlamento, italiano ed europeo, e nelle piazze, in difesa del diritto sacrosanto di tutti i cittadini ad essere informati. A dimostrazione di questo clima da regime c'e' lo scandaloso ritardo nell'emanare il regolamento per la par condicio dei referendum e il vuoto informativo sui quattro quesiti del 12 e 13 giugno contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e il legittimo impedimento. L'ennesimo colpo di mano di una maggioranza che ostacola la democrazia per fare gli interessi del padrone di casa e della sua cricca''. (ANSA).

REFERENDUM. PARDI: DOMANI 50 MILA FIRME IN VIGILANZA SOCIETA' CIVILE PER SBLOCCARE OSTRUZIONISMO MAGGIORANZA (DIRE) Roma, 2 mag. - "Ritengo l'iniziativa di domani promossa dalla societa' civile, che portera' in commissione di Vigilanza 50mila firme, una giusta manifestazione di dissenso e di pressione, che ha come obiettivo quello di sbloccare l'ostruzionismo della maggioranza". Lo dice Francesco 'Pancho' Pardi, capogruppo Idv in commissione di Vigilanza Rai. "Questo centrodestra- aggiunge- sta impedendo l'approvazione del regolamento per l'informazione sui referendum con l'unico e voluto intento di privare i cittadini della corretta informazione di cui hanno diritto in prossimita' di una scadenza elettorale". "E' un vero e proprio scippo della democrazia. Pertanto- conclude Pardi- accolgo con piacere la mobilitazione della societa' civile. Noi dell'Italia dei valori ci siamo battuti e continueremo a batterci per ripristinare in commissione le regole che devono essere rispettate in vista di una consultazione popolare".

WOJTYLA. PEDICA (IDV): PAPA OPERAIO PROCLAMATO BEATO IL 1 MAGGIO (DIRE) Roma, 2 mag. - "Papa Wojtila e' stato proclamato beato nel giorno della festa dei lavoratori. Non sfugge la coincidenza che ribadisce la sua storia di vita di Giovanni Paolo II, vicino alle lotte dei lavoratori veniva chiamato il 'prete operaio'". Lo sottolinea il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica, presidente dei 'teoleg' l'area cattolica del partito. "Roma- aggiunge il senatore dell'Idv- ieri ha accolto cittadini provenienti da ogni parte del mondo e dell'Italia, due piazze, quella di San Pietro e quella di San Giovanni, unite in un abbraccio ideale. Ieri l'insegnamento di Papa Wojtila si e' manifestato, materializzato nel fiume di persone che pacificamente hanno riempito la citta' di Roma". "Un evento al quale da uomo politico e da cattolico, ho partecipato con grande commozione. Nelle nostre societa' si fa forte il bisogno di valori altri che parlino di speranza, di fede, di fratellanza. Contro la triste mercificazione dei rapporti, umani e politici che ci propongono molte leadership politiche europee in primis il nostro governo berlusconiano, ieri ha vinto la cultura della pace, della tolleranza della voglia di futuro lavoro e dignita'", conclude Pedica.

Def, Borghesi (Idv): Su settore giochi governo sbaglia Roma, 02 MAG (Il Velino/Agicos) - "Il Documento di economia e finanza 2011 quantifica in 8.129 milioni di euro le entrate del 2010 derivanti da lotto, lotterie e altre attivita' di gioco; si stima inoltre di incassare per il 2011, per la categoria 'Lotto e altre lotterie', maggiori risorse per 104 milioni di euro (al netto delle regolazioni contabili). Tali cifre devono essere valutate, tuttavia, tenendo conto del fenomeno degli illeciti della raccolta effettiva del gioco, i quali hanno assunto dimensioni macroscopiche e sono oggetto di un rilevantissimo contenzioso tra operatori ed erario statale". E' quanto si legge nella relazione di minoranza del Documento di economia e finanza 2011, illustrata in commissione Bilancio della Camera da Antonio Borghesi, deputato di Idv. Italia dei valori, insomma, continua a criticare le scelte del governo in materia di Giochi, lamentando una politica tesa a recuperare risorse dal settore senza reali misure di prevenzione. Per Borghesi "in definitiva, i costi sociali ed economici del settore giochi risultano di gran lunga superiori ai benefici conseguiti con il gettito fiscale. Occorre pertanto, senza indugio alcuno, arrestare tale deriva di succulenta occasione di business per la criminalita' organizzata, connessa all'effetto depressivo dell'economia causato dalla contaminazione criminale, nonche' i danni ingentissimi inferti all'erario e ai patrimoni mobiliari ed immobiliari delle famiglie italiane. Come esplicitato nella relazione della Commissione parlamentare Antimafia, il settore del 'gioco' costituisce il punto di incontro di plurime, gravi distorsioni dell'assetto socio-economico quali, in particolare, l'esposizione dei redditi degli italiani a rischio di erosione, l'interesse del crimine organizzato, la vocazione 'truffaldina' di taluni concessionari che operano, sovente, in regime di quasi monopolio, il germe di altri fenomeni criminali come usura, estorsione, riciclaggio e, infine, la sottrazione di ingenti risorse destinate all'erario".

CAMORRA: CATERINO; FORMISANO (IDV), ORA PIU' RISORSE (ANSA) - NAPOLI, 2 MAG - ''L'arresto di Mario Caterino rappresenta un altro duro colpo inferto alla criminalita' organizzata. Alle forze dell'ordine e alla magistratura va tutto il nostro plauso per aver assicurato alla giustizia il numero due del clan dei Casalesi''. Ad affermarlo, e' l'on. Nello Formisano (Idv), segretario regionale campano e vicepresidente della Commissione Bicamerale per la Semplificazione il quale aggiunge: ''Quest'altra vittoria dello Stato deve far capire ai ministri competenti che occorrono molte piu' risorse, umane ed economiche, alle forze dell'ordine e alle Procure se si vuole veramente stroncare le organizzazioni criminali''.(ANSA).

FIAT. IDV: MACCHINE IN AMERICA E CHIACCHIERE IN ITALIA (DIRE) Roma, 2 mag. - "Che i conti di un'azienda industriale come la Chrysler siano tornati all'utile, puntando su investimenti e nuovi prodotti ad alto valore aggiunto, e' una notizia positiva. La competitivita' e' data dalla capacita' di ricerca e innovazione tesa verso la mobilita' sostenibile dal punto di vista ambientale". Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare IdV, Maurizio Zipponi. "A noi dell'Italia dei Valori - continua - piacerebbe che questo discorso si potesse fare anche in Italia, ma da meta' 2008 a oggi i bilanci Fiat sono sostenuti da un massiccio intervento dello Stato che paga gli stipendi ai lavoratori attraverso la Cassa integrazione. Da due anni e mezzo non ci sono nuovi modelli innovativi e gli investimenti vengono sempre proclamati e mai fatti. Evidentemente gli azionisti della Fiat hanno deciso di fabbricare auto negli Stati Uniti, Brasile, Polonia, Turchia e di fare solo chiacchiere in Italia. La differenza sta nell'avere o non avere un governo serio che sa farsi rispettare. Il governo italiano non ci sembra nelle condizioni per difendere gli interessi economici e occupazionali del nostro Paese".

Fiat/ Idv: dati dimostrano che ha deciso di lasciare l'Italia Nessuna proposta nuovi modelli nè innovazione perchè ha rinuciato Roma, 2 mag. (TMNews) - "Le quote di mercato della Fiat in Italia dimostrano che l`azienda considera l`Italia come un mercato e non più come un paese produttivo d`auto. Per questo, il Lingotto sta trasferendo la testa strategica negli Usa e gli investimenti produttivi nelle zone low cost dell`Europa". Lo ha affermato il responsabile lavoro e welfare dell`Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. "I numeri non mentono mai: la Fiat non ha proposto nuovi modelli e non ha sfruttato la crisi del settore per innovare perché sta rinunciando man mano all`Italia come Paese centrale della propria strategia".

LAVORO. ZIPPONI (IDV): FUTURO ACCIAIERIE PIOMBINO IN MANI BANCHE (DIRE) Roma, 2 mag. - "Il settore della produzione dell'acciaio oggi e' sicuramente uno dei settori strategici per l'autonomia industriale del nostro Paese, insieme a quello dell'energia, delle telecomunicazioni e dei settori ad altissima innovazione tecnologica. Per questo motivo, fra le 350 realta' di crisi aziendali di cui si sta occupando l'Italia dei valori, ci sono anche le vicende legate alle acciaierie di Piombino che possono passare dalla gestione disastrosa e speculativa della famiglia Lucchini ad una di tipo industriale e produttiva se le banche decideranno di far prevalere, agli interessi finanziari, politiche industriali di lungo respiro". Lo afferma il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei valori, Maurizio Zipponi. Per Zipponi "il futuro delle fabbriche del Gruppo Lucchini di Piombino, Trieste, Lecco e Bari, che interessa migliaia di lavoratori, dipende dalle decisioni che le banche stanno prendendo in questi giorni. Devono garantire gli investimenti per rinnovare l'altoforno, ristrutturare il debito e cercare soluzioni imprenditoriali che portino capitali veri da investire per produzioni aggiuntive. Il ciclo integrale a Piombino, con l'altoforno, permettera' di mantenere in Italia una parte importante della produzione di acciaio ad alto valore aggiunto. Tutto cio' non puo' non interessare i produttori da forno elettrico italiani, che- conclude- devono diversificare le fonti primarie dell'acciaio passando dal rottame al minerale".

COMUNALI: NAPOLI;DE MAGISTRIS,LAVORO SIA DIRITTO,NON RICATTO (ANSA) - NAPOLI, 2 MAG - ''Sono in piazza Dante perche' voglio ribadire che la nostra Costituzione Repubblicana non e' da cambiare ma da attuare. Il primo diritto previsto dalla Costituzione, nata dalla resistenza al nazifascismo, afferma che `l'Italia e' una Repubblica Democratica fondata sul lavoro'. Il lavoro a Napoli, nel Mezzogiorno e in tutta Italia e' un diritto per pochi: molti ne sono privi, molti sono disoccupati, molti lo hanno perso (e non solo giovani), per molti si tratta di lavoro precario, molti lo hanno ottenuto come fosse un favore. Quindi, il lavoro non piu' come diritto ma come privilegio che ti concede chi ha potere politico ed economico. La mia lotta politica e' per i diritti, quindi in particolare per l'articolo 1 della Costituzione, affinche' si creino le condizioni perche' il lavoro sia un diritto per tutti e non solo per alcuni''. Lo afferma Luigi de Magistris, candidato sindaco per Napoli, in un video pubblicato sulla sua pagina facebook e registrato ieri a margine del concerto a cui ha preso parte. Secondo l'ex pm, come si legge sul suo profilo, ''il lavoro e' declinato nei termini di un ricatto: ricatto e' la precarieta' dilagante, ricatto e' l'erosione del contratto nazionale e dello Statuto, ricatto e' il tentativo di spaccare l'unita' sindacale e ridurre il sindacato a mero organo di ratifica. Ricatto e', soprattutto nel Sud, il lavoro concesso a fini elettorali oppure di generica clientela, creando vincoli di appartenenza che inquinano la democrazia: il voto cessa di essere libero, diventando espressione di fedelta' verso chi ha concesso l'occupazione''.





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