martedì 31 maggio 2011

la caduta del regime e la vittoria della società civile. E ora Referendum

Si era capito che per il grande capo le cose si mettevano male quando, prima dei ballottaggi, ha cominciato a dire "tanto anche se perdiamo a Milano e Napoli il governo andrà avanti ".
E' una chiara ammissione di debolezza e di timore del voto.
A quel punto, è lampante che ci si aspetti la sconfitta al ballottaggio mettendo le mani avanti!
Ora che il regime crolla sotto i suo stessi colpi, sotto la sua stessa schizofrenia e pochezza, basterà la fiducia risicata delle Camere per tenere in vita un governo da cui tutti (almeno a parole ) vogliono scappare?
I leghisti già rimpiangono di non aver mollato il governo prima del voto. La base leghista è in rivolta e chiede a gran voce la rottura con il pdl di Berlusconi.
Ma i dirigenti sono miopi e si stringono la poltrona temendo di perderla.
Il tirare a campare non ci vedrà suoi complici e non servirà a fermarci!
Infatti, fuori da tutto questo, la società civile, poco alla volta, si riappropria dei propri spazi. Pisapia e De Magistris sono, a ben vedere, il simbolo di una rinascita democratica con cui bisognerà fare i conti anche in occasione dei Referendum.
Referendum tu quoque, altro giro.., altra batosta!

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