Vi invitiamo a partecipare all'evento che segna finalmente una svolta nel segno del rinnovamento delle persone e della politica
Il Circolo IDV "San Donaci Terra Viva"
E’ proprio così, o si fa parte del coro unanime plaudente alla magnifica opera di soccorso, alla superba e tempestiva efficienza dei soccorsi ai terremotati dell’Abruzzo da parte di Governo e Protezione civile (che, va detto, pure ci sono stati), o altrimenti si finisce per essere accusati di remare contro l’azione governativa e sottostare agli strali della furia censoria che mal tollera quanti si rifiutano di fare da pilastro al pensiero unico, all’unanimismo dal sapore fortemente anti-democratico.
Naturalmente i portatori d’acqua al Governo non mancano mai, soprattutto nell’informazione, e nel caso della trasmissione di Annozero dedicata al terremoto, quella dello scandalo e delle offese, si sono visti più che mai all’opera con accuse di indecenza, faziosità e sciacallaggio rivolte al conduttore. Si può legittimamente dissentire da quello che pensa Santoro o da come conduce la sua trasmissione, ma le accuse appaiono francamente pretestuose, segnale evidente di irritazione e intolleranza per quel giornalismo non accomodato che fa un apprezzabile sforzo per districare le notizie dalla melassa delle immagini e commenti stucchevoli di dolore e rovina.
Dove è allora lo sciacallaggio? Nel preferire di far vedere quei volti di giovani sopravvissuti al crollo della Casa dello studente, arrabbiati per non essere stati ascoltati? Nel mostrare quei pilastri sottodimensionati, confezionati con sabbia, questa sì indecente? Oppure, mostrare con solerzia e dovizia le passerelle elettorali di ministri e funzionari nei paesi distrutti? La qual cosa, si apprende, ha anche provocato il risentimento del Premier, il quale ha ribadito che sul luogo del terremoto ci si deve andare solo per fare. Ma, occorre purtroppo rilevare che ormai lo scontro sulla ‘corretta’ informazione in questo Paese sembra alzare sempre più il tiro e questo appare in linea con la richiesta di una puntata ‘riparatrice’ di Annozero a favore della Protezione civile, tanto ‘bistrattata’ nel corso della prima puntata dedicata al disastroso terremoto in Abruzzo (disastroso, va detto, non per la magnitudo del sisma, giudicato di grado medio, ma da come sono state costruite le case e dalla sottovalutazione di alcuni allarmi inascoltati che lo hanno preceduto).
La censura al vignettista Vauro, sospeso dalla trasmissione, è stata poi la conclusione ingloriosa di questa vicenda che speriamo non rappresenti l’inizio di una normalizzazione informativa che stabilisce d’imperio ciò che è ‘indecente e disgustoso’ e ciò che non lo è. Ma su questo c’è da dubitare molto se, a quanto pare, a rischio è anche la trasmissione condotta dalla tenace Milena Gabanelli che con il suo Report sembra aver ultimamente recato palese fastidio al titolare dell’economia, Tremonti, la sera in cui ha mandato in onda un servizio giornalistico, molto efficace e documentato, sulla reale situazione della distribuzione della cosiddetta social card.
Come dire: al peggio non c’è mai fine.
Torniamo in Europa, ma con degli italiani di valore di cui essere orgogliosi. Per questo presentiamo il nostro candidato che ha una storia umana, professionale ed etica, e che potrà rappresentare la migliore Italia in Europa.
Testo dell'intervento:
"Mi chiamo Pino Arlacchi, sono un sociologo e impegnato da qualche anno nella lotta alla criminalità organizzata e contro i grandi poteri criminali. Sto con l'Italia dei Valori, e mi sono candidato per le elezioni europee, perché è la mia sede naturale.
I temi per i quali si batte l'Italia dei Valori, cioè la legalità, la giustizia, la lotta contro la criminalità organizzata e l'informazione corretta, sono i temi della mia vita. Sono i temi per i quali sono andato alle Nazioni Unite come Segretario generale, dal 1997 al 2002, sono i temi con i quali mi sono impegnato per molti anni a Palermo con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sono i temi su cui studio e lavoro tutti i giorni.
Il tema della disinformazione, che nel nostro Paese gioca un ruolo decisivo nel cambiare la percezione delle persone, è fondamentale. Oggi, tutti noi pensiamo che viviamo in un mondo catastrofico, di vivere in una società senza un futuro positivo, pensiamo di essere sommersi dalla violenza e dall'ingiustizia, pensiamo in definitiva che “domani sarà peggio di oggi”. Ho scritto un libro per dimostrare che la realtà è completamente diversa: non siamo mai stati cosi sicuri come adesso, la grande violenza delle guerre, dei massacri, dei genocidi e del terrorismo diminuisce regolarmente da molti anni, e anche la piccola delinquenza non cresce affatto, mentre tutti siamo convinti di credere il contrario.
In realtà un mondo più decente si può costruire, le forze che si battono in questa direzione, e l'Italia dei Valori è una forza importante da questo punto di vista, hanno grandi possibilità di farcela. Non sono un catastrofista, credo che andare in Europa significhi rafforzare la vocazione di pace dell'Europa, un continente che non conosce guerre da 64 anni, un continente che svolge un ruolo di potenza civile che non crede alle soluzioni militari delle crisi internazionali, che ha sviluppato una forma originale di promozione dei diritti. Andare in Europa significa andare a combattere per disarmare, per ridurre ancora di più le spese militari europee, che sono già tra le più basse del mondo, dove siamo sotto del 2% del Pil europeo contro l'8% di quello americano. Abbiamo un futuro molto importante da costruire, noi europei insieme agli Stati Uniti e la Cina, ed essere in Europa con un messaggio di rafforzamento della pace, dell'identità europea, e nell'unico parlamento sovra nazionale del pianeta, è molto importante.
Mi batterò anche per costruire il Parlamento universale, cioè estendere l'esperienza del Parlamento europeo a livello mondiale. Se esiste un Parlamento degli europei, perché non deve esistere un Parlamento di tutti i cittadini del mondo, eletto dai cittadini, che affianchi l'attuale assemblea generale delle nazioni unite, composta soltanto da Stati.
Mi batterò perché l'estensione della pace, che cresce dappertutto anche per merito dell'Europa. Mi batterò per l'eliminazione delle armi nucleari, un tema decisivo e importante che è presente nell'agenda politica. Obama l'ha messo nella sua piattaforma elettorale, e l'Europa può dare un grande contributo per liberarci da questo incubo che ci perseguita ormai da più di 60 anni.
Mi batterò anche per rafforzare la giustizia internazionale, introducendo il reato di aggressione tra i temi della corte penale internazionale.
Farò questo, insieme agli amici dell'Italia dei Valori di cui sono responsabile sicurezza internazionale, certo di trovarmi insieme a degli uomini liberi. Sono una persona che intraprende delle sfide consapevole che queste sfide si possano vincere. Non siamo una minoranza di estremisti che crede in cose che non si realizzeranno mai, siamo delle persone positive, concrete, che fanno battaglie che si vincono e perché sappiamo di avere dalla nostra la maggioranza degli italiani."
Torniamo in Europa, ma con degli italiani di valore di cui essere orgogliosi. Per questo presentiamo il nostro candidato che ha una storia umana, professionale ed etica, e che potrà rappresentare la migliore Italia in Europa.
Giorgio Schultze, portavoce europeo del Nuovo Umanesimo, dal novembre 2008 è stato nominato portavoce europeo della Marcia Mondiale per la pace e la nonviolenza (www.marciamondiale.org).
Testo dell'intervento
"Sono Giorgio Schultze, architetto, e da oltre vent'anni mi occupo di fonti rinnovabili, di pianificazione energetica, di risparmio ed efficienza energetica nella pianificazione.
Ho accettato questa candidatura perché penso che stiamo vivendo, in Italia e in Europa, una delle maggiori crisi: un'emergenza democratica che ci sta togliendo i diritti, un'emergenza economica finanziaria che ci sta togliendo la possibilità di lavorare e prospettare un futuro, un'emergenza di pace e di violenza che ci sta togliendo, addirittura, la possibilità di vivere.
Il mio impegno, in tutti questi anni, è stato affiancato da quelli che sono i temi dei diritti umani, ma anche di quello di un bene insostituibile: la pace. Per questo pensiamo che andare in Europa rappresenti un obiettivo specifico: ridurre gli ingenti costi per la corsa agli armamenti. Oltre 1300 miliardi, l'equivalente quasi del PIL dell'Italia intera e quello che è attualmente il buco finanziario creato dalle banche americane, investiti in armamenti. Per questo bisogna andare in Europa, per smantellare le basi nucleari, per smantellare quelli che sono nuovi investimenti per l'allargamento e la creazione di nuove basi militari. Pensiamo che questa non sia la risposta alla crisi economica finanziaria, siccome non sta dando posti di lavoro e non garantisce il futuro dei nostri figli.
Per questo pensiamo che l'impegno dell'Italia, e dell'Europa intera, debba dirigersi in questa direzione: portare solidarietà e cooperazione negli stati e nazioni che necessitano, e non armi di ulteriore distruzione. Questo è l'obiettivo che una regione di pace e di accoglienza come l'Europa deve darsi.
Noi sappiamo che una possibilità, una via di uscita, c'è. Purtroppo non lo possiamo fare solo come cittadini, abbiamo bisogno di una rappresentanza politica vera, forte, e questo in Europa lo possiamo realizzare. Per questo invitiamo tutti a ribellarsi in maniera non violenta, dare veramente una riposta che crei dialogo tra le culture, un vero rapporto di comunicazione tra i popoli, e questo lo possiamo costruire come valore principale.
Vorrei chiudere con quello che è il principio ispiratore di tutti quanti noi: “tratta gli altri come vorresti essere trattato”. Credo che questo valore dovrebbe essere, non soltanto in Italia ma in Europa e nel mondo, la regola d'oro, quella che dovrebbe ispirare non soltanto i governi ma tutti quanti noi. Vi invito a votare per l'Italia dei Valori per questo valore specifico, ossia trattare gli altri come vorresti essere trattato."
A Torino, Genova, Parma, Piacenza e Reggio Emilia la fusione tra Iride ed Enia rischia di consolidare il sistema privatistico di gestione del servizio idrico.
L’articolo 9 del nuovo Statuto prevede che “il capitale della nuova Società dovrà essere detenuto in misura rilevante da enti pubblici”. Prima era garantita la partecipazione di maggioranza da parte degli enti pubblici. Così facendo, la quota di capitale pubblico tenderà a scendere sotto il 51%, il che equivale a dire che il controllo effettuato dai cittadini su un bene pubblico diventerà pari a zero.
Il diritto all’acqua è inalienabile e deve essere accessibile equamente da tutti.
Il governo Berlusconi, con la legge n.133 del 6 agosto 2008,F ha avviato la privatizzazione delle risorse idriche nazionali decidendo che “la loro gestione può essere affidata a soggetti privati”. Entro il 31 dicembre 2010 tutti i servizi pubblici locali, compresi quelli idrici, diventeranno una “materia prima” quotata in borsa, come l’oro ed il petrolio.
Come se non bastasse, il Governo, con la legge n. 126 del 24 luglio 2008, ha tagliato il Fondo per la ristrutturazione e l’ammodernamento della rete idrica nazionale che prevedeva lo stanziamento ai comuni di 30 milioni di euro per il 2008 e di 20 milioni per il 2009 e per il 2010. Gli enti locali non saranno più in grado di far funzionare i nostri rubinetti e saranno costretti a cederne la gestione.
La scelta della privatizzazione è scellerata ed inconcludente, come dimostra il caso di Parigi. Dopo una lunga gestione privata, il sindaco della capitale francese ha deciso di rendere di nuovo pubblica la gestione delle risorse idriche poiché le aziende private avevano causato disservizi ed un aumento incontrollato dei prezzi. La stessa cosa è accaduta in Inghilterra. Ora il rischio è concreto anche in Italia.
Italia dei Valori si batterà affinché l’acqua rimanga pubblica e di proprietà dei cittadini.
Sabato 28 marzo ho partecipato, insieme a Salvatore Borsellino e Benny Calasanzio, alla manifestazione nazionale in difesa di Gioacchino Genchi. Pubblico il video ed il testo della mia video testimonianza.
Testo dell'intervento
"Oggi siamo a Roma non soltanto per manifestare la nostra vicinanza e il nostro affetto nei confronti di un servitore fedele dello Stato come Gioacchino Genchi e non come Contrada.
Ma non siamo qui soltanto per dare il nostro affetto e la nostra vicinanza, siamo qui soprattutto per dimostrare a uno Stato che non ha voluto proteggere i propri uomini, li ha mandati a morire e che adesso cerca di far passare attraverso i casi Forleo, De Magistris, e adesso il caso Genchi, di far passare questo paese nel letargo più assoluto.
Genchi è stato descritto come un mostro, Genchi è stato descritto come la persona che ha origliato le telefonate di tutta Italia.
Questo solo ed esclusivamente perché ai poteri e alla casta serviva annientare moralmente questa persona.
Noi vogliamo dimostrare ai poteri forti, a questo sistema criminale, che non soltanto Genchi non è solo, ma che una parte dell'Italia, quella sana, si è svegliata, e che ha già cominciato a presidiare questo Paese, affinché nessuno possa più arrogarsi il diritto di far passare delle leggi o dei decreti criminali e che possa arrogarsi il diritto di parlare in nome di un popolo italiano, che no riconosce, in questo momento, alcune delle più alte cariche dello Stato.
Questo è un momento di assoluta emergenza democratica ed è opportuno, proprio per questo, che tutti gli italiani si sveglino, escano da questa forma di letargo, e che capiscano che sono stati cloroformizzati per troppo tempo.
Questo Paese è veramente in un momento molto particolare. Questo è uno Stato che dopo aver mandato a morire il giudice Paolo Borsellino, di tutti i suoi uomini e centinaia di agenti delle forze dell'ordine, di magistrati, di giornalisti e di cittadini comuni, non solo li ha mandati a morire ma adesso li priva addirittura della giustizia e della verità.
Noi siamo qui soltanto per dire che non ci stiamo, che non staremo zitti, e che questo è soltanto l'inizio di una forte resistenza."
Gentile Americo, | |||
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Le adesioni di edifici o luoghi simbolici, di personalità dello sport, della politica, della cultura, hanno toccato la sensibilità di molti, che si sono sentiti motivati a partecipare. Di contro, la grande mobilitazione popolare ha persuaso numerose Istituzioni ed Aziende ad aderire. Oggi noi del WWF siamo pieni di soddisfazione e orgoglio: ancora una volta ci sentiamo parte di qualcosa di grande e solidale. Ma domani? A poche ore di distanza dallo straordinario risultato mediatico dell'Ora della Terra, dopo le immagini delle metropoli al buio, e delle centinaia di migliaia degli aderenti a lume di candela, tutti sono tornati alla loro vita di ogni giorno. Anche il WWF oggi torna all'impegno di sempre: il difficile compito di proteggere quello stesso mondo che, per un'ora, abbiamo amato tutti insieme. Per questo che ho deciso di scriverLe proprio oggi. Le chiedo di diventare Socio WWF, o di fare una donazione per aiutarci a continuare il nostro impegno quotidiano. L'impegno del WWF non è rivolto solo a coinvolgere il maggior numero di persone in grandi iniziative di sensibilizzazione come l'Ora della Terra: è rivolto anche, soprattutto, a far sì che le piccole battaglie di ogni giorno siano vinte, o almeno combattute. E questo è possibile solo con il sostegno dei Soci. Con il Suo sostegno. Per il WWF, ogni ora è l'Ora della Terra. L'aspetto. | |||
Fulco Pratesi | |||
Presidente Onorario |
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