L'iniziativa dell'Italia dei Valori è stata, infatti, accolta, ripresa e fatta propria da un fronte ampio che si sta allargando di ora in ora. Hanno già aderito la Fiom, Sel, i Verdi, il Prc, il Pdci, Beppe Giulietti, portavoce dell''Associazione Articolo 21; Vincenzo Vita, senatore del Pd. Altre firme e altre sigle politiche e sociali si aggiungeranno nelle prossime ore. Ancora più sorprendente è la risposta del mondo della cultura e della comunicazione che, finalmente, incontra e dimostra la voglia di cambiamento di idee e di classe dirigente che c’è nel Paese. E' il fronte composto da chi è deciso a fare del valore del lavoro e della difesa dei diritti dei lavoratori il solo spartiacque concreto e non parolaio della politica italiana. L'opposto diametrale delle astrazioni bizantine e politicanti che immiseriscono la politica italiana e la rendono, di giorno in giorno, più distante dalla realtà dei cittadini, dei lavoratori, delle persone in carne e ossa. Quella realtà è lastricata di disoccupazione, precariato, smantellamento dello stato sociale, povertà per 116 milioni di cittadini europei. E' fatta di recessione, corruzione e burocrazia soffocante, di politiche che impediscono alle imprese coraggiose e oneste, quelle che innovano e investono in Italia, di ridare all'economia lo slancio necessario per uscire dalla crisi. Già da ieri si è messa in moto un'onda crescente identica alla mobilitazione che, sorprendendo tutti, portò al raggiungimento del quorum e alla vittoria i referendum del 2011. Andrà così anche stavolta. Ce lo dicono le telefonate, le mail, i fax che da ieri assediano le nostre sedi chiedendoci quando e dove si potrà firmare, offrendoci sostegno e attiva solidarietà. Non sono solo i lavoratori, che giustamente difendono i diritti che questo governo ha razziato, ma anche le imprese che reclamano una svolta nella politica economica e capiscono che senza un nuovo riconoscimento del valore del lavoro non ci sarà uscita dalla recessione. Questa è la politica vera, quella che cambia la realtà, tocca la vita e gli interessi delle persone reali. Noi possiamo solo augurarci che anche quei partiti che sono oggi chiusi nella logica asfittica dei marchingegni elettorali e dei giochi di palazzo capiscano presto che è ora, anche per loro, di spalancare le finestre e ridare aria e vita alla politica per restituirla ai cittadini”.
martedì 11 settembre 2012
REFERENDUM, CRESCE L' ONDA DEL CAMBIAMENTO
Domani, martedì 11 settembre, alle ore 10.30, una delegazione, composta da rappresentanti delle forze sociali e politiche, da intellettuali e da giuristi, presenterà in Cassazione i quesiti referendari per i due referendum sul lavoro: il ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, cancellato dal governo Monti con la riforma Fornero e il ripristino del valore universale dei diritti previsti dal contratto nazionale di lavoro, cancellato dal governo Berlusconi con l’art.8 del decreto-legge n.138 del 2011. La raccolta delle firme, che inizierà a metà otto bre, andrà di pari passo con quella ai due referendum IdV contro la Casta: abolizione della diaria dei parlamentari e abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti.
L'iniziativa dell'Italia dei Valori è stata, infatti, accolta, ripresa e fatta propria da un fronte ampio che si sta allargando di ora in ora. Hanno già aderito la Fiom, Sel, i Verdi, il Prc, il Pdci, Beppe Giulietti, portavoce dell''Associazione Articolo 21; Vincenzo Vita, senatore del Pd. Altre firme e altre sigle politiche e sociali si aggiungeranno nelle prossime ore. Ancora più sorprendente è la risposta del mondo della cultura e della comunicazione che, finalmente, incontra e dimostra la voglia di cambiamento di idee e di classe dirigente che c’è nel Paese. E' il fronte composto da chi è deciso a fare del valore del lavoro e della difesa dei diritti dei lavoratori il solo spartiacque concreto e non parolaio della politica italiana. L'opposto diametrale delle astrazioni bizantine e politicanti che immiseriscono la politica italiana e la rendono, di giorno in giorno, più distante dalla realtà dei cittadini, dei lavoratori, delle persone in carne e ossa. Quella realtà è lastricata di disoccupazione, precariato, smantellamento dello stato sociale, povertà per 116 milioni di cittadini europei. E' fatta di recessione, corruzione e burocrazia soffocante, di politiche che impediscono alle imprese coraggiose e oneste, quelle che innovano e investono in Italia, di ridare all'economia lo slancio necessario per uscire dalla crisi. Già da ieri si è messa in moto un'onda crescente identica alla mobilitazione che, sorprendendo tutti, portò al raggiungimento del quorum e alla vittoria i referendum del 2011. Andrà così anche stavolta. Ce lo dicono le telefonate, le mail, i fax che da ieri assediano le nostre sedi chiedendoci quando e dove si potrà firmare, offrendoci sostegno e attiva solidarietà. Non sono solo i lavoratori, che giustamente difendono i diritti che questo governo ha razziato, ma anche le imprese che reclamano una svolta nella politica economica e capiscono che senza un nuovo riconoscimento del valore del lavoro non ci sarà uscita dalla recessione. Questa è la politica vera, quella che cambia la realtà, tocca la vita e gli interessi delle persone reali. Noi possiamo solo augurarci che anche quei partiti che sono oggi chiusi nella logica asfittica dei marchingegni elettorali e dei giochi di palazzo capiscano presto che è ora, anche per loro, di spalancare le finestre e ridare aria e vita alla politica per restituirla ai cittadini”.
L'iniziativa dell'Italia dei Valori è stata, infatti, accolta, ripresa e fatta propria da un fronte ampio che si sta allargando di ora in ora. Hanno già aderito la Fiom, Sel, i Verdi, il Prc, il Pdci, Beppe Giulietti, portavoce dell''Associazione Articolo 21; Vincenzo Vita, senatore del Pd. Altre firme e altre sigle politiche e sociali si aggiungeranno nelle prossime ore. Ancora più sorprendente è la risposta del mondo della cultura e della comunicazione che, finalmente, incontra e dimostra la voglia di cambiamento di idee e di classe dirigente che c’è nel Paese. E' il fronte composto da chi è deciso a fare del valore del lavoro e della difesa dei diritti dei lavoratori il solo spartiacque concreto e non parolaio della politica italiana. L'opposto diametrale delle astrazioni bizantine e politicanti che immiseriscono la politica italiana e la rendono, di giorno in giorno, più distante dalla realtà dei cittadini, dei lavoratori, delle persone in carne e ossa. Quella realtà è lastricata di disoccupazione, precariato, smantellamento dello stato sociale, povertà per 116 milioni di cittadini europei. E' fatta di recessione, corruzione e burocrazia soffocante, di politiche che impediscono alle imprese coraggiose e oneste, quelle che innovano e investono in Italia, di ridare all'economia lo slancio necessario per uscire dalla crisi. Già da ieri si è messa in moto un'onda crescente identica alla mobilitazione che, sorprendendo tutti, portò al raggiungimento del quorum e alla vittoria i referendum del 2011. Andrà così anche stavolta. Ce lo dicono le telefonate, le mail, i fax che da ieri assediano le nostre sedi chiedendoci quando e dove si potrà firmare, offrendoci sostegno e attiva solidarietà. Non sono solo i lavoratori, che giustamente difendono i diritti che questo governo ha razziato, ma anche le imprese che reclamano una svolta nella politica economica e capiscono che senza un nuovo riconoscimento del valore del lavoro non ci sarà uscita dalla recessione. Questa è la politica vera, quella che cambia la realtà, tocca la vita e gli interessi delle persone reali. Noi possiamo solo augurarci che anche quei partiti che sono oggi chiusi nella logica asfittica dei marchingegni elettorali e dei giochi di palazzo capiscano presto che è ora, anche per loro, di spalancare le finestre e ridare aria e vita alla politica per restituirla ai cittadini”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento