(ASCA) - Bari, 24 giu - Nell'illustrare il testo, l'assessore al territorio, Angela Barbanente, ha ricordato che le nuove norme regionali attuano il ''Codice dei beni culturali e del paesaggio, adottato in sede nazionale nel 2004, modificato nel 2008 e peraltro in corso di ulteriore modifica nell'ambito del decreto ''semplificazione' (il cosiddetto ''piano casa'), tuttora in fase di approvazione definitiva''.
Il ddl regionale e' articolato in tre parti. La prima, ha spiegato Barbanente, prevede l'adozione del Piano paesaggistico, in coerenza con la normativa italiana e la convenzione europea sul paesaggio. Procedendo a un riordino della materia, sara' l'occasione per individuare procedure inattaccabili sotto il profilo amministrativo.
E' prevista inoltre l'istituzione di un osservatorio regionale per la qualita' del paesaggio e per i beni culturali. Consentira' di aggiornare costantemente le conoscenze, in coordinamento con l'osservatorio nazionale insediato di recente a livello ministeriale. Garantendo dinamicita' e sensibilita' alle esigenze territoriali, servira' a scongiurare che il piano resti uno strumento statico e a renderlo aperto alla partecipazione della comunita' pugliese.
Altro contenuto di rilievo e' la materia delle autorizzazioni. Il Codice paesaggistico ha introdotto la delega ai comuni - in forma associata al di sotto dei 15mila abitanti - con l'obbligo di distinguere le funzioni autorizzative paesaggistiche da quelle in materia edilizia e di creare una commissione locale integrata per il paesaggio.
Nel caso d'inadempienza, la competenza passa alle province.
Allo stato attuale, ha informato l'assessore Barbanente, solo il 25% delle amministrazioni comunali in Puglia ha attuato una differenziazione degli uffici competenti al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche da quelle edilizie. Il termine fissato per il trasferimento del potere di rilascio dalla Regione agli enti locali e' il 30 giugno, ma e' gia' condiviso tra Stato-Regioni e autonomie il differimento al 31 dicembre 2009 (il governo si e' opposto alla richiesta della Lombardia, con migliaia di comuni, di uno slittamento a tutto il 2010). Il termine, pero', e' gia' spostato a fine 2009 nel decreto Urbani. Si attende l'approvazione definitiva in Parlamento, in tempo per recepire la nuova scadenza in sede di discussione del ddl pugliese in Consiglio regionale.
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